La Spezia 5 Marzo 2011 ore 10:00 Al Liceo Scientifico Pacinotti di La Spezia ,interviene il prof. Sergio Bertolucci . Dibattito: L’importanza della ricerca di base per lo sviluppo sostenibile Il fisico Sergio Bertolucci, spezzino, Direttore della Ricerca del CERN di Ginevra, torna nella sua città per una "Lectio magistralis" che si e' tenuta sabato 5 marzo alle ore 10 nell’Auditorium del Liceo Scientifico Pacinotti. Bertolucci è stato vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN Dal 2008 è Direttore della Ricerca del CERN, il laboratorio europeo di fisica dove è in funzione il mega acceleratore di particelle LHC, dove si riproducono le condizioni dell’universo di 13 miliardi di anni fa,prima del supposto "big bang""Siamo orgogliosi di aver organizzato questo evento e di ospitare un nostro grande concittadino -ha dichiarato il presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano- il cui lavoro è un esempio paradigmatico della centralità della ricerca per promuovere la società che vorremmo, la società della conoscenza e dello sviluppo sostenibile”. Il prof.Bertolucci ,se non altro per giustificare le enormi spese sostenute per la costruzione del complesso,precisa nel convegno ,che il progresso della fisica è un beneficio nella vita di tutti noi. Basti pensare alla risonanza magnetica e alla TAC , a internet, ai navigatori satellitari, e così via:Tutto ciò è derivato da scoperte della fisica .Non bisogna poi sottovalutare i ritorni tecnologici e finanziari e per questo proietta un slide significativa. Nella sua conferenza, il grande scienziato ,dimostra con ben 2 ore di intervento, il tema del ruolo strategico della ricerca di base per un futuro sostenibile e in particolare per la soluzione del problema energetico in un quadro ecocompatibile.Cerca poi di dimostrare ,la convenienza di costruire, in zone desertiche, di insiemi di pannelli fotovoltaici delle dimensioni di 500 Km quadrati (sic!) ciascunointercollegati fra loro con linee elettriche da 800.000 a 1.200.000 volt a corrente continua...per produrre l'energia di cui l'umanita' ha bisogno ,in alternativa alla costruzione di centrali nucleari o all'uso dei combustibili fossili e petroliferi pericolosi e dannosi per l'ambiente.Anche alla luce dei recenti disastri nucleari ,vedi la contaminazione dalla centrale giapponese Fukushima dopo il disastroso sisma/tsumani avvenuto l'11 Marzo 2011 .Si che i giapponesi sono all'avvanguardia nelle costruzioni antisismiche ma di fronte ad un sisma di magnitudo 9 cosa si puo' fare ? Non costruire in zone a rischio centrali nucleari ! 22 Marzo 2011 : visto cosa e' successo in Giappone "Moratoria di un anno sul nucleare !" Slittano le decisioni e l'attivazione della ricerca dei siti per le centrali in Italia. Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico: Faremo una dichiarazione di moratoria per un anno per quanto riguarda le decisioni e l'attivazione della ricerca dei siti per le centrali nucleari. CONSIGLIO DEI MINISTRI - Mercoledì 23 Marzo, giorno di scadenza del decreto sul nucleare, è previsto un Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno modifiche e integrazioni sul provvedimento. Entro giugno deve tenersi il referendum sull'abrogazione del decreto sul nucleare e i sondaggi continuano a segnalare che la maggioranza degli italiani è contraria al ritorno all'energia atomica, in particolare dopo la crisi nucleare in Giappone. Con il continuo aumento demografico e le sempre maggiori necessita' energetiche delle Nazioni emergenti ,vedi Cina,India ect. occorre rivolgersi sempre di piu' a fonti rinnovabili . Ad esempio ogni anno il SOLE inonda la superficie terrestre con un’energia 10.000 volte maggiore di tutta quella usata attualmente dall’uomo. In quaranta minuti ci irradia con un’energia pari a quella che il mondo intero utilizza in un solo anno. Secondo un rapporto dell’International Energy Agency, il 4% delle aree desertiche del pianeta ricoperte a fotovoltaico fornirebbe elettricità sufficiente ai consumi mondiali. Secondo il centro tedesco del Wuppertal Institute, un immaginario e gigantesco pannello solare di 600 km per 600 (con una superficie quindi di 360.000 km quadrati) impiantato nel pieno del Sahara basterebbe da solo a soddisfare tutta la domanda di elettricità del mondo. Questo per dare un’idea della convenienza e della potenza del sole. E’ di questi giorni,infatti, la notizia che una cordata di 20 grandi compagnie fra cui anche la nostra Enel si stanno muovendo ed organizzando per costruire nel giro di 15/20 anni un mega impianto capace di generare 100 GW di energia, che diventerebbe il più grande del mondo. L’impianto sarebbe costituito in realtà da più snodi di una ampia rete geografica, disposta all’interno di più stati politicamente stabili. Come Libia,Tunisia,Egitto,Marocco,Siria,Yemen e perche' no Afganistan ,insomma dove ci sono vaste aree desertiche. Insomma da quegli stati che ora ci tengono per le palle con il petrolio e il gas !E che poi ci terranno per le palle anche con il fotovoltaico !Questa sorta di mega griglia fotovoltaica convoglierebbe l’energia fino all’Europa, dove essa verrebbe utilizzata, ma sarebbe utilizzato anche da tutte le nazioni in via di sviluppo che lo ospiteranno. E’ molto importante che questo investimento da 400 miliardi di euro abbia finalmente trovato una possibilità concreta di realizzarsi, anche perchè un simile impianto potrebbe avere un forte impatto sugli equilibri politici e sul mercato energetico in Europa ,afferma il fisico Bertolucci , presentando una slide che fa riferimento al progetto cui sopra.25 Marzo 2011 : visto cosa e' successo in Africa, "Moratoria sul progetto "Desertec" del megafotovoltaico !" In attesa che si formino governi democratici e stabili...!!?? "Crisi libica non vuol dire soltanto immigrazione e barconi a Lampedusa. Le sommosse in Libia significano anche e soprattutto emergenza energetica per il nostro paese. Da lì, infatti, arrivano il 24% del petrolio e l’11% del gas consumati in Italia. Una fornitura che è stata bloccata con la chiusura del gasdotto Eni Greenstream. Tuttavia, al momento il nostro paese non sarebbe in pericolo grazie alle riserve nazionali, al momento piene, e alle forniture provenienti dalla Russia." Ma, secondo l’esperto di "Smart grids" , consigliere Anie e presidente del Gruppo Getra (società che opera nel settore della produzione di trasformatori elettrici), Marzo Zigon, l’instabilità nel Nord Africa rischia più in generale di provocare ricadute preoccupanti sul nostro sistema energetico nazionale e sui piani di sviluppo delle infrastrutture energetiche dell’Unione Europea. E, soprattutto, rischia di danneggiare Desertec, il maxi-progetto di sviluppo delle rinnovabili (eolico, fotovoltaico e solare termodinamico a concentrazione) che prevede un investimento di circa 400 miliardi di euro e il coinvolgimento di 12 imprese europee per giungere nel 2050 alla generazione del 15% del fabbisogno europeo di elettricità. «L’elettricità generata dal questi impianti – ha detto Zigon – dovrà essere venduta in parte ai paesi africani e in parte trasmessa ai Paesi Ue attraverso elettrodotti sottomarini che collegheranno le coste del Nord Africa con quelle greche, italiane e spagnole». Tra l’altro, secondo il progetto, «le centrali elettriche saranno collegate a questi elettrodotti tramite un network di circa 100 reti intelligenti, ciascuna con una capacità di circa 800 MW che permetteranno il collegamento fra i diversi paesi nordafricani e l’Ue». La minaccia dello stop definitivo è dunque molto grave e comporterebbe il blocco di un progetto di sviluppo delle rinnovabili che farebbe bene all’Africa e all’Europa, permettendo un progressivo abbandono dei combustibili fossili in favore dell’energia pulita.Spendere 400 miliardi di euro per soddisfare "solo" il 15 % del fabbisogno !? Tanto vale utilizzarli per tapezzare gratuitamente , con il fotovoltaico e termico, i tetti delle nostre case e evitare cosi' la dipendenza da stati che la stabilita' e la democrazia la raggiungeranno forse fra 500 anni...altro che nel 2050 ! Sotto la mappa delle aree interessate...al progetto "DESERTEC"...ossia tutte quelle a rischio stabilita' !
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