lunedì 09 aprile 2007 19.43.16
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Le nevicate dal 20 febbraio al 03 marzo 2005 Si tratta di un peggioramento debole a dire il vero. La postazione dell'alta pressione verso nord consente la discesa di una perturbazione in arrivo sulle nostre regioni dalla Francia. La perturbazione sulla Francia, seppur debole, attiva correnti di Libeccio che influenzano anche la nostra regione. Alle basse quote le temperature si mantengono basse e le precipitazioni annesse al richiamo umido sono di conseguenza nevose fino in pianura Dopo una nottata serena (minima -5,4°) la mattina del 24 febbraio vede un graduale aumento della nuvolosità; non si tratta di una copertura decisa, tra le nubi filtra molta luce. Tuttavia nel primo pomeriggio la nuvolosità comincia ad addensarsi maggiormente e comincia a cadere qualche fiocco di neve. La temperatura verso le ore 16 è attorno a +4° ma l'umidità bassa (sotto al 50%) faceva si che le poche precipitazioni cadessero sotto forma di neve. Col passare delle ore la temperatura scende ma risale l'umidità ed i fiocchi si fanno più bagnati e comincia a subentrare anche della pioviggine, che a tratti prende completamente il posto alla iniziale neve. I fenomeni si presentano molto discontinui, a tratti cessano anche del tutto, mentre in paesi non troppo distanti (Cogliate, Lentate sul Seveso) giungono segnalazioni di neve debole. Le precipitazioni insistevano più ci si spostava verso ovest e mentre a Barlassina i fenomeni sono in pausa, verso Cogliate e Ceriano Laghetto cadevano deboli fiocchi di neve. Neve che inizia a cadere, debole e bagnata, anche qui dopo le 21 con temperatura attorno a +1°. Neve più decisa invece in alcune zone del comasco; tra Cantù, Arosio e Carugo le nevicate si presentavano anche di moderata intensità accumulando uno strato bianco su prati, tetti e bordi delle strade. Segnalazioni di neve anche nel varesotto. Anzi, la zona del varesotto è stata proprio la più colpita. Il nucleo di precipitazioni era maggiormente attivo ad est del Ticino e colpiva in particolar modo la zona compresa tra Ticino e Brianza, il varesotto per l'appunto. A Barlassina si ha una nuova pausa e cadono solo pochi fiocchi sparsi. Ma la pausa è temporanea; dalle 23:30 si assiste ad un deciso incremento delle nevicate anche qui ed entro mezzanotte i prati sono già bianchi. Neve che seguita a cadere con intensità moderata anche nella prima parte della notte con temperatura in calo fin verso zero gradi. Dalle 2:30 le precipitazioni tendono ad indebolirsi e presumibilmente cessano di li a poco. L'accumulo di neve al suolo è pari a 3,5cm ma nei prati aperti si arriva a misurare fino a 9cm. Mattina del 25 febbraio: tutto bianco, nevicata sicuramente non eccezionale ma quanto basta per rendere suggestivo il paesaggio Il Vortice Polare però è sempre attivo e passata questa breve parentesi torna a farsi vivo nuovamente. Partendo dalle latitudini polari si proietta verso sud in direzione dell'Europa centro-orientale portando con sè un carico di freddo eccezionale tenendo conto anche del periodo. Queste masse fredde sono di diretta estrazione polare, puntano le regioni balcaniche e rientrano in Valpadana come forti venti orientali. La giornata del 27 febbraio è caratterizzata da una mattinata serena (minima -6,0°) ma via via i cieli vanno annuvolandosi. Nuove schiarite nel pomeriggio con cieli irregolarmente nuvolosi. Intanto dal bresciano e dal bergamasco arrivano segnalazioni di forti rovesci di neve che accumulano anche diversi cm. I primi contrasti dovuti all'aria fredda che si approssima all'arco alpino si fanno sentire. In serata il cielo si copre anche in Brianza e poco dopo le 22 comincia a nevicare. In pochi minuti la neve si intensifica e si assiste ad un fortissimo rovescio di neve, con fiocchi di grosse dimensioni e molto molto fitti, la visibilità cala drasticamente a causa della fittezza delle precipitazioni. A breve tutte le superfici, comprese le strade, si imbiancano a vista d'occhio e tra le 22:20 e le 23 il rovescio nevoso accumula 3,5cm di neve (fino a 7cm su prato). Poi, cosi come è venuta, la neve cala drasticamente intensità ed a breve cessa del tutto. La temperatura durante i fenomeni è passata da +0,1 a -0,5. Ecco il momento della nevicata! La foto non rende l'intensità raggiunta dal rovescio nevoso, che assicuro è stata di notevole rilevanza! I 3,5cm in 40 minuti ne sono un dato inconfutabile Il peggioramento vero e proprio però è atteso per la nottata in arrivo, il rovescio tardo-serale ne è stato solo l'antipasto. Dalle province venete giungono, nelle primissime ore della notte, notizie di bufere di neve con vento gelido da est. E' il peggioramento che, partendo dal Triveneto, attraverserà da est ad ovest tutta la Valpadana, dimostrandosi più accentuato sulle zone pedemontane ed a ridosso delle Prealpi. Una configurazione che ricorda molto quella ben nota come il "blizzard di S.Lucia" avvenuta il 13 dicembre 2001; alta delle Azzorre posizionata sull'alto Atlantico e discesa ad est del Vortice Polare con decisa rientranza del nucleo gelido (di diretta estrazione artica continentale) da est sulla Valpadana. Isoterme ad 850hPa da brividi, Europa centrale e settentrionale in ghiacciaia ed anche per il nord Italia valori eccezionali per il periodo! La temperatura dopo il rovescio di neve scende fin verso -1° e rimane stazionaria su quel valore fin verso le 5 del mattino. D'improvviso la temperatura cala ed in mezz'ora si perde un grado! E' la Bora, fredda, anzi gelida, che è finalmente arrivata e che ha portato con sè la neve! Inizialmente timida, con fiocchetti piccoli che svolazzano in ogni dove trasportati dal vento ma che attaccano già ovunque stante la temperatura divenuta inusuale nelle nostre zone durante un episodio di neve. Man mano però intensifica il vento, scende ulteriormente la temperatura e la neve inizia a cadere in maniera più copiosa e decisa. Ora è tormenta! Fiocchi fitti e freddissimi volano trasversalmente da est verso ovest attaccandosi anche sui tronchi degli alberi e sulle mura delle case. Si tratta di un blizzard, un fenomeno che la nostra regione ha già avuto modo di apprezzare il 13 dicembre 2001, anche se con effetti alquanto diversi. Il momento migliore della bufera è tra le 6:30 e le 7 del mattino quando la neve cade con intensità moderata e la temperatura scende fino ad un ragguardevole -3,6° con vento gelido che ne acuisce la sensazione di freddo! Dalle 7 la tormenta si attenua un pò, i fiocchi si restringono ma i fenomeni proseguono sempre accompagnati dal vento. Neve che torna ad intensificarsi tra le 8 e le 9 con picco verso le 8:30 con nuovamente neve fitta (anche se meno intensa che nel primo mattino) e fenomeni di scaccianeve. Nel prosieguo le nevicate continuano la loro marcia verso ovest esaurendoi in zona. L'episodio di blizzard notturno accumula altri 5,5cm che sommati ai 3,5cm della sera precedente danno un totale al suolo variabile tra 8 e 9cm. Nelle zone pedemontane più a nord gli accumuli sono risultati decisamente maggiori e compresi tra 10 e 15cm. Accumuli invece sempre meno importanti man mano si scendeva verso sud. La via di casa innevata; si notino (ingrandendo la foto cliccandoci sopra) le tracce lasciate da un'auto "morbidamente" ricoperte. Una nevicata che ha arrotondato in maniera particolare ogni superficie. A destra uno squarcio del giardino sempre durante la nevicata... Primo piano dell'accumulo (parziale) su un tavolo e panoramica del giardino visto dalla finestra della camera... Nella prima foto momento del blizzard, foto scattata tra le 6:30 e le 7 nel momento migliore. A destra invece la situazione su una strada di paese verso le 8 del mattino. Sulle strade meno trafficate la neve ha ghiacciato al suolo istantaneamente creando delle insidie non da poco agli automobilisti In giornata si aprono delle schiarite e per tutto il pomeriggio il cielo si presenta in prevalenza sereno. La massima si mantiene molto bassa (+0,9°) e la sera la temperatura crolla vertiginosamente finchè non subentrano nuove nubi che ricoprono il cielo inchiodando la temperatura attorno a -3°. L'irruzione fredda è veramente di notevole portata e molti record di temperature, sia minime che massime, sono a rischio.
dal 14 marzo 2004 Clicca qui per accedere alla terza parte del reportage
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