Ivano e Stefano (Ciozzo) : " Allora , noi stiamo via tutto il giorno , mi raccomando ... la resposabilita' di squadriglia e' tua ora , non fare casini ."
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Gippo : " Tranquilli ... ci penso io ! "
La giornata e' calda ed afosa ... espletate le incombenze di squadriglia , inizio la prova verso le 11 ...
Mi vengono forniti un paio d'etti di pasta , un pollo (fortunatamente gia'morto) e qualche patata (se non rammento male)
La pasta andava cucinata alla carbonara , il pollo alla diavola , con contorno di patate fritte ...
Onestamente non ricordo cosa usai e quanto tempo impiegai per ottenere la pasta alla diavola e il pollo alla carbonara ma , nonostante l'odore di bruciato , posso senz'altro sostenere che Giovanni Montanari si dimostro' stoico e signorile .
Mangio' il tutto e dichiaro' che , tutto sommato, la "cosa" si poteva masticare, ed infine compilo' e firmo' in bella calligrafia il suddetto modulo che attestava la mia ipotetica capacita' di trasformare alimenti crudi in materia commestibile.
Anche Stefano Noli (Toto') ingurgito' sia pasta che pollo (non c'era altro quel giorno) ed io pure (chi e' causa del suo mal...)
Non posso fare a meno di notare che grande parte della difficolta' di ottenere un brevetto di Cuciniere consiste nel nutrirsi con il risultato della prova . Giudico la cosa sottilmente venata di sadismo.
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Il resto della giornata passo' , nello sforzo di digerire il malloppo , immersi in quel pomeriggio placido e caldo.
Finche' il cielo non si copri' e comincio' a piovere lievemente , tanto che mi rifugiai in tenda e mi buttai sul sacco a pelo.
E fu cosi' che scivolai lentamente in una dolce sonnolenza ...
Ancora oggi ricordo bene che mi svegliai a furia di scossoni , e vidi i visi di Ivano e Stefano sopra di me , con i lineamenti leggermente alterati in stile licantropo , e perfettamente inzuppati
dal basco alla punta dell' Alpenstock .
Sbraitavano qualcosa a proposito del fatto che la furia del temporale , che in quel preciso momento era impegnato nell'imitazione del diluvio universale, era in procinto di trasportare a valle la tenda in cui dormivo , innocente e beato .
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Da quel giorno fui chiamato per lungo tempo " Lo Sveglio " ... non capisco ancora oggi perche' ... |