Itinerario Namibia
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Viaggio effettuato nel 1998 insieme a due amici. Abbiamo prenotato dall'Italia il fuoristrada attrezzato a camping con tenda apribile fissata sul tetto, abbiamo anche prenotato alcuni camping attraverso il MET (Ministero dell'Ambiente e del Turismo).    

 

Giorno Attività notte note
8/8/98 Partenza dall'aeroporto di Firenze ore 14.50 coincidenza a Francoforte con volo intercontinentale Lufthansa (in partnership South African Airlines), scalo a Johannesburg, cambio vettore a Città del Capo con arrivo a Windoek boeing 747
9/8/98 Nel pomeriggio arrivo a Windoek, prendiamo un taxi che ci porta all'albergo. In tarda serata andiamo in giro ed a cena per il centro. Hotel pensione Christoph La proprietaria dell'albergo Signora tedesca, ci consiglia di recarci in centro con pochi soldi e lasciare documenti e portafogli in albergo, in quanto la delinquenza è a livelli molto alti. Noi eravamo in sei, con due ragazzi conosciuti sul volo, non abbiamo avuto nessun problema, salvo la visione alquanto sbalordita, di case con filo spinato, molti allarmi e guardie armate di fucili a distributori e gommisti.
10/8/98 La mattina presto andiamo a prendere il fuoristrada noleggiato, è veramente una chicca, con due tende che si montano sul tetto, e molta attrezzatura da campeggio, tavolino, sdraio, veranda, suppellettili varie e frigo. Passiamo a vedere al MET se le nostre prenotazioni non hanno avuto problemi, ma purtroppo ci accorgiamo che per problemi burocratici sono in sospeso, così dopo varie discussioni rifacciamo le prenotazioni e dobbiamo fare il tour del paese prima a sud poi a nord; prima della partenza avevamo programmato il contrario. Nel primo pomeriggio partiamo ed arriviamo al Waterberg Plateau N.P., è formato da un altipiano di arenaria di Etjo, è lungo 50 km, largo 16 km e si erge per 150 metri sopra la pianura.Sperimentiamo  la prima notte in tenda. Camping al Bernabe de la Bat Rest Camp Campground Avevamo prenotato i campeggi dall'Italia attraverso fax con il MET, loro ci avevano confermato la prenotazione e noi avevamo pagato la quota via banca. Il problema è sorto, perchè la banca locale aveva preso le sue commissioni, così la cifra da noi inviata risultava più bassa, e gli impiegati del MET avevano così bloccato le prenotazioni senza tuttavia avvisarci.
11/8/98 Poco dopo l'alba partiamo per un escursione a piedi sul sentiero Mountain View, godiamo di una bella vista sulla pianura circostante. Al ritorno, al cancello per l'ingresso riservato alle gite guidate, incontriamo una guida locale,Muvangua, che ci propone un tour di un paio di ore nella zona del Waterberg Wildernsess Trail, lo facciamo, si vedono varie orme di animali, sia erbivori che felini ma non riusciamo a vedere niente, comunque una bella esperienza. Nel pomeriggio concordiamo poi, per una visita alla sua famiglia nel villaggio di Otumborombanga, che raggiungiamo in fuoristrada in circa un ora. La famiglia è di etnia Ovambo, sono tutti molto simpatici ed accoglienti, ci spiegano come vivono e ci offrono del te. La famiglia è molto numerosa, abbastanza povera, molto vivono con l'aiuto di Muvangua, lasciamo alcuni regalini. Camping al Bernabe de la Bat Rest Camp Campground Il Waterberg Plateau N.P. può essere visitato sia a piedi autonomamente ma in una parte molto piccola, oppure sempre a piedi con guide locali, altrimenti con fuoristrada con autisti locali. I turisti vengono portati in vari capanni, soprattutto nelle prime e nelle ultime ore della giornata dai quali si possono vedere bufali, zebre, e si si ha fortuna anche qualche felino.
12/8/98 Dopo vari chilometri, su pista e strada asfaltata arriviamo a Tsumeb, non vale un granchè, ci sono molte strade larghe, è pulita, alcune case sono di epoca coloniale, ma niente di più. Ripartiamo, arriviamo alla sbarra dell'Etosha National Park, paghiamo un permesso di 2.50 $ a persona e 3 $ per l'automezzo, sarà valido per tutta la nostra permanenza nel parco. Arriviamo al Namutoni Campground, sistemiamo la nostra attrezzatura nella piazzola assegnatoci, poi partiamo per una prima escursione in fuoristrada nel Fisher Pan ed alla pozza di Klein Okevi, vediamo con molta eccitazione le prime giraffe, zebre, elefanti, kudu, lichi, e gazzelle, alla fine ci saranno venute a noia! Dopo cena ci rechiamo alla pozza del campeggio, dove gli animali vengono ad abbeverarsi, ci sono delle panchine dove sedersi, e la pozza è illuminata, è un bello spettacolo, prevedete però una coperta di lana, perché fa abbastanza freddo. Camping al Namutoni Campground Nell'Etosha National Park è consentito fare safari con il proprio mezzo purché nelle piste, è vietato il fuoripista, pena multe salate ed espulsione dal parco e il rientro nei campi deve essere sempre prima del tramonto, pena il richiamo che può tramutarsi in espulsione. Durante la cena nel campeggio, ci è capitato spesso di veder passare sciacalli che cercavano del cibo, alcuni turisti glielo davano, consiglierei di non farlo almeno non si abitua un animale indipendente a dipendere dall'uomo. Sempre per gli sciacalli, non lasciate le vostre scarpe fuori dalla tenda, tendono a portarle via.

 

13/8/98 Visitiamo la pozza di Tsumcor, facciamo il DikDik Drive, e attraverso l'Eland Drive, arriviamo al campo di Halali, piazziamo il materiale nella nostra piazzola poi ripartiamo per Noamses, con puntata all'Etosha Lookout. Il percorso è molto bello, vediamo tanti animali, purtroppo tutti erbivori, di felini nemmeno l'ombra. Dopo cena, facciamo una puntatina alla pozza illuminata, e riusciamo a vedere un gruppo di iene pasteggiare su una carcassa di zebra. Camping all'Halali Campground Il parco nazionale di Etosha, è un parco molto particolare per l'Africa, generalmente si pensa ad un parco africano come ad una distesa verde piena di animali, nell'Etosha invece c'è si una distesa, ma di deserto salino, circondata però da una savana e da alberi. 
14/8/98 Facciamo la Rhino Drive, visitiamo le pozze di Sweda, Salvadora, Charitsaub, Aus, giungiamo poi al campo di Okaukuejo, dove assistiamo ad uno splendido tramonto, con sullo sfondo un gruppo di giraffa, veramente stupendo. Dopo cena, ci rechiamo alla pozza d'acqua illuminata e qui vediamo una famiglia di rinoceronti bianchi intenta ad abbeverarsi. Camping al Okaukuejo Campground
15/8/98 Arriviamo a Khorixas, che useremo da campo base per i prossimi giorni. Facciamo un escursione alla Petrified Forest, un veld cosparso di tronchi pietrificati lunghi fino a trenta metri, molto interessante. Arriviamo poi a Twyfelfontein, una delle più grandi concentrazioni di arte rupestre in Africa, molto bello, giungiamo poi a Burnt Mountain, una montagna molto strana che sembra devastata dal fuoco, qui vicino abbiamo visitato anche le Organ Pipes, strana formazione di colonne di basalto che sembrano appunto canne d'organo. Khorixas Rest Camp
16/8/98 Partiamo la mattina presto, attraversiamo la regione del Kaokoveld, su una strada sterrata diritta, ma molto insidiosa, e in tarda mattinata arriviamo a Opuwo, facciamo acquisti di farina e altri generi alimentari che andremo ad offrire ai capo villaggio dei villaggi di etnia Himba più sperduti. Incontriamo alcuni gruppi di Himba ed è veramente emozionante. Nel primo pomeriggio ripartiamo, imboccando una pista per tagliare alcuni chilometri e cambiare strada, purtroppo non riusciamo a trovare la pista benchè segnalata sulle cartine, dopo aver chiesto più volte a persone del luogo, che purtroppo non parlano inglese, dobbiamo tornare indietro per ben 80 km. Arriviamo tardissimo all'accampamento, intorno alle 22.00, è stata una giornata molto dura.  Khorixas Rest Camp Se decidete di andare all'estremo nord della Namibia, il mio consiglio è di pernottare ad Opuwo oppure alle Epupa Falls. Dovete comunque fare attenzione alle piste che magari possono essere segnate sulle carte, ma che poi sul luogo è difficile trovare.Meglio fare le strade principali. La maggior parte delle strade del nord della Namibia sono sterrate, invitano a correre, ma siate prudenti, cercate di non superare gli 80 km/h abbiamo visto diversi incidenti causati dall'alta velocità o dalla scarsa qualità dei pneumatici dei fuoristrada.
17/8/98 Partiamo presto, passiamo da Sesfontein, il paesaggio è stupendo, ad un certo punto dell'attraversamento delle montagne, foriamo. Per fortuna abbiamo due ruote di scorta, ma pochi chilometri dopo, nel nulla troviamo un gommista, perla della genialità africana. Ripartiamo ed entriamo nella Skeleton Coast, passiamo dal sole dell'interno alla nebbia e alle nuvole della costa. Troviamo alcuni scheletri di navi a Terrace Bay, e a Toscanini visitiamo quello che una volta era una fabbrica della lavorazione del pesce. Giungiamo poi a Cape Cross Seal Reserve, è molto freddo e umido ma lo spettacolo di migliaia di foche è maestoso. Arriviamo poi a Walvis Bay dove campeggiamo. Campeggio di Walvis Bay La Sketeton Coast è famosa per i relitti di navi che nel '900 naufragavano a causa delle nebbie che erano caratteristiche della zona. Per vederla in tutta la sua bellezza, bisognerebbe fare delle escursioni guidate oppure un sorvolo con aerei da turismo, gestiti da una compagnia sudafricana.
18/8/98 Facciamo un giro per Swakopmund, dove si vedono case risalenti al periodo coloniale tedesco. Incontriamo anche una troupe televisiva che stà girando un film sulla colonizzazione tedesca. Passiamo all'ufficio del Met locale, dove acquistiamo e prendiamo informazioni per l'escursione al parco di Sandwich Harbour. Nel pomeriggio ci rechiamo alla Duna 7, dove abbiamo un primo incontro con il deserto del Namib e dove assistiamo ad uno stupendo tramonto. Campeggio di Walvis Bay Purtroppo nel centro di Swakopmund, veniamo derubati di un binocolo, che incautamente avevamo lasciato sul sedile di guida, il problema è che ci hanno rotto un finestrino. Tutte le guide e le agenzie locali, consigliano la massima attenzione nelle città a furti, noi dopo giorni di viaggio in zone remote avevamo abbassato la guardia, e siamo stati puniti. Vi consiglio, quindi di fare attenzione a oggetti che lasciate in vista nella vettura e a non ostentare macchine fotografiche, gioielli o altro nelle maggiori città.
19/8/98 Dopo colazione partiamo per l'escursione a Sandwich Harbour, attraversiamo stupende paludi a sud di Walvis Bay, piene di fenicotteri rosa, è veramente uno spettacolo! Troviamo poi una serie di dune rosa, alle quali non resistiamo alla tentazione di salire sulla cima per poi scendere a forte velocità (naturalmente a piedi!) Dopo aver affrontato un tratto di palude abbastanza difficile, troviamo il cartello di inizio del parco, la pista non esiste più, è soltanto una distesa di sabbia. Infatti l'escursione alla Walvis Bay può essere effettuata solo in alcune ore della giornata perchè la pista con l'arrivo dell'alta marea viene sepolta dal mare. Purtroppo dopo pochi chilometri ci insabbiamo. Malgrado i nostri vari tentativi non riusciamo ad uscire dalla sabbia, abbiamo tutto l'avantreno sepolto e la zona è desertica, nessun fuoristrada o escursionista appare. La nostra preoccupazione è per l'alta marea che dovrebbe arrivare in un paio d'ore! Ma non ci perdiamo d'animo, votiamo il fuoristrada di tutto il peso, valigie suppellettili, scorte di cibo, acqua e benzina, riusciamo poi a trovare alcune assi di legno, scaviamo sotto le ruote e finalmente riusciamo ad uscire, poco dopo arriva un fuoristrada, peccato potevano aiutarci, comunque abbiamo evitato una figuraccia! Rientriamo così al campeggio rinunciando all'escursione! Campeggio di Walvis Bay Malgrado ci fossimo informati al Met di Swakopmund, ed il ranger ci avesse assicurato che l'itinerario per Sandwich Harbour era fattibile, siamo rimasti insabbiati e per fortuna siamo riusciti ad uscirne. Il problema era che il nostro fuoristrada era troppo peso, e non molto alto da terra. Vi posso consigliare se decidete di fare quetsa escursione che dovrebbe essere molto bella, o di andare con un mezzo adeguato, oltre che ad una conoscenza della guida fuoristrada oppure fare una gita con agenzie locali che organizzano quotidianamente escursioni.
20/8/98 Escursione alla Welwitschia Drive, parco a pochi chilometri da Swakopmund dove cresce un licheno unico al mondo, che può arrivare anche a 1500 anni di età, e che ha la particolarità di riuscire a trattenere quelle poche particelle di acqua presenti nell'aria in un posto così arido! Visitiamo anche la Moon Landscape, il nome parla chiaro sembra di essere sulla luna! Molto spettacolare! Proseguiamo poi nel Namib-Naukluft Park, il paesaggio stà cambiando, cominciamo a vedere le prime colline dipinte di rosso, caratteristiche del deserto del Namib. Arriviamo poi al campeggio di Sesriem, porta di accesso al deserto del Namib. Ci sistemiamo nell'ultima piazzola del campeggio e corriamo ad uno spettacolare tramonto dalla cima della Duna 45.Meraviglioso!! Campeggio di Sesriem Avevamo prenotato il campeggio dall'Italia, comunque abbiamo avuto la sensazione che volendo in questo campeggio si possono sistemare molte persone, anche se le guide e i rangers dicono di no. Avevamo l'ultima piazzola del campeggio, praticamente eravamo sistemati sotto un albero delimitato da sassi, ci potevano stare benissimo almeno 7/8 tende, invece hanno sistemato noi ed un igloo. Unico inconveniente la lontananza del bagno, circa 500 metri! Ah dimenticavo, le docce erano ghiacce, e visto le temperature della sera, molto freddo, era una bella impresa lavarsi, ma essendo pieni di sabbia da cima ai piedi, era doveroso!!!
21/8/98 Molto prima dell'alba siamo al cancello di Sesriem, che generalmente viene aperto mezz'ora prima dell'alba (verificate sul posto!), appena arriva la guardia ad aprire schizziamo verso Sossusvlei, vi arriviamo, facciamo alcune foto alla spettacolare alba sul complesso di dune e poi facciamo andiamo a Deadvlei (10 minuti a piedi), una depressione salina circondata da dune, una cosa meravigliosa e unica! Nel primo pomeriggio facciamo una camminata di circa un ora e raggiungiamo una zona di dune dalla forma che ricorda le stelle. La forma delle dune dipende dai venti, dove i venti sono regolari si formano le classiche dune, mentre dove i venti soffiano irregolari, si formano dune dette appunto a stella. Appena in tempo prima della chiusura della sbarra, riusciamo a rientrare al campeggio. Campeggio di Sesriem Fate la massima attenzione quando state per arrivare a Sossusvlei, l'ultimo pezzo è su sabbia, e quindi è molto facile insabbiarsi, seguite sempre le impronte di altri fuoristrada, ed entrateci molto dolcemente, evitando il più possibile le forti accellerate.
22/8/98 Di buon mattino partiamo per Luderitz, lungo la strada incontriamo bellissimi scenari offerti dal Naukfluft Park (Parco di Montagna del Namib), sostiamo ad Aus per il pranzo, e incontriamo la cugina di Sabrina con la famiglia, il mondo è proprio piccolo! Fissiamo per la sera! Lungo la strada incontriamo molta sabbia (questa volta di colore chiaro) che spesso invade la carreggiata. Shark Island Campground Abbiamo dormito nell'isoletta del faro di Luderitz, al campeggio, molto pittoresco, ,ma anche molto freddo!
23/8/98 Dopo aver acquistato il permesso al Met di Luderitz, andiamo a visitare Komanskop (vecchia stazione di prelevamento di diamanti degli anni 40) adesso abbandonata, tutti gli edifici, scuole etc. stanno scomparendo, perchè inghiottiti dalla sabbia, un esempio molto efficace che racconta la desertificazione della nostra terra. Dopo aver salutato Paola, Carlo e figli, ripartiamo per Hobas, situato nel Fish River Canyon National Park Campground di Hobas Il campeggio è molto piacevole e ombreggiato, gestito in maniera esemplare
24/8/98 Visitiamo il Main Viewpoint, punto panoramico principale dove abbiamo la migliore vista sul canyon, un Grand Canyon americano in miniatura! Arriviamo poi ad Ais Ais, dove facciamo degli splendidi bagni nelle acque termali. Campground di Hobas
25/8/98 Ripartiamo, in mattinata arriviamo a Keetmanshoop, graziosa cittadina in stile tedesco, con varie case e chiese coloniali. Arriviamo poi all' Hardap Dam Recreation Park, vi sorge un lago che interrompe il paesaggio arido dell'altipiano, popolato di animali. Campground Hardap Dam Recreation Park
26/8/98 Arriviamo a Windoek, facciamo l'ultimo giro per la città, poi andiamo all'aeroporto con destinazione Firenze Boeing 747 SAA