Il Sistema Solare

 

 

 

Il Sistema Solare è composto dalla nostra stella: il Sole, e dalla corte di nove pianeti che ruotano in orbite ellittiche fino a raggiungere, nel caso di Plutone, le 39 Unità Astronomiche (1 Unità Astronomica equivale alla distanza che intercorre fra la Terra ed il Sole).

Solitamente i pianeti vengono suddivisi in due classi distinte:

Pianeti di tipo terrestre: hanno una superficie solida simile a quella della Terra, e comprendono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Plutone.

Pianeti di tipo gassoso: sono composti di gas, principalmente idrogeno, elio e metano, fra essi annoveriamo i pianeti più grandi e distanti: Giove, Saturno, Urano, Nettuno.

A dividere i pianeti in queste zone vi è la così detta fascia degli asteroidi, localizzabile fra l'orbita di Marte e Giove. Gli scienziati ritengono che questa miriade di asteroidi o Pianetini erranti siano stati generati dalla frantumazione, in epoche lontane, di un pianeta il quale non è riuscito a sopravvivere alla forza gravitazionale di Giove. Il più grande fra essi è Cerere (diametro circa 1.000 chilometri), ma in realtà il loro numero è incerto, in quanto le dimensioni di questi "sassi" può variare, in media, da pochi metri a qualche centinaia di chilometri.

Oltre Plutone, vi è infine la Nube di Oort, il residuo della nebulosa planetaria dalla quale ha avuto origine la nostra stella ed i relativi pianeti. Qui nascono le comete, piccoli corpi celesti che a causa delle perturbazioni gravitazionali vengono attratti verso il Sole iniziando la corsa nel cuore del Sistema Solare. Quando passano al perigeo del Sole, il calore fa sublimare la superficie ghiacciata generando la famosa coda della cometa, spesso visibile ad occhio nudo dalla Terra.

 

 

Il Sole

 

 

Il Sole è una stella gialla di tipo G del diametro di 1.393.000 chilometri. La sua massa è 333.400 quella Terrestre, e malgrado sia a un oggetto incredibile ai nostri occhi, dagli astronomi viene considerato come un corpo celeste anonimo fra le altre stelle più appariscenti che compongono la Via Lattea. Questa "banalità" ha consentito alla vita sulla Terra di svilupparsi, se il Sole fosse stato una stella variabile od un sistema doppio, difficilmente il nostro pianeta avrebbe potuto evolvere come adesso lo conosciamo. Invece il nostro astro brilla nel cielo da circa cinque miliardi di anni, e lo farà ancora per altrettanto tempo prima di terminare la sua esistenza espandendosi fino ad inglobare nella sua superficie l'orbita di Marte. Il Sole è composto principalmente da idrogeno, nel nucleo la temperatura raggiunge i milioni di gradi, mentre nella fotosfera i gas vengono riscaldati fino ad una temperatura di 6.000°C. In un ciclo undicennale sulla superficie sono ben visibili le macchie solari, zone relativamente più fredde e ricche di intensi campi magnetici osservabili facilmente anche in un piccolo telescopio munito di filtro solare. La Cromosfera è il primo strato dell'atmosfera solare, dove le protuberanze, enormi pinnacoli che si dipanano nello spazio in spettacolari evoluzioni, ricadono sulla superficie attratte dalla forza di gravità, e rappresentano il segnale più evidente che il Sole è una sfera gigantesca di gas incandescente. Per osservarle bisogna attendere un'eclisse totale di sole, oppure utilizzare uno strumento astronomico chiamato Coronografo in grado di creare un'eclisse artificiale all'interno di un telescopio ottico. Le zone più esterne dell'atmosfera compongono invece la Corona, ed anch'esse sono particolarmente evidenti nel corso delle eclissi, quando cioè il disco del nostro astro, occultato dalla Luna, diventa nero per alcuni minuti e la Corona si manifesta in tutta la sua imponente maestà nel cielo buio.

 

Mercurio

 

 

Mercurio è sicuramente un luogo inospitale per la vita, con un diametro di soli 4.800 chilometri è il pianeta più vicino al Sole. La temperatura della superficie a mezzogiorno raggiunge i 350° C, ed il suo periodo di rotazione equivale a 59 giorni terrestri, corrispondenti ai 2/3 del suo periodo di rivoluzione. Questa bizzarra combinazione fa' si che le il giorno e la notte su Mercurio durino ben 88 giorni. Il suolo, fotografato per la prima volta dalla sonda Mariner 10, è risultato cosparso di crateri e presenta molte analogie con la superficie lunare. La sua osservazione dalla Terra è piuttosto difficile a causa della sua vicinanza con il Sole, lo si può intravedere al mattino presto oppure subito dopo il tramonto molto basso sull'orizzonte. Al telescopio appare come un tremulo corpo celeste di colore giallastro, con delle fasi simili a quelle della Luna. Questo è dovuto al fatto che Mercurio (come Venere) possiede un orbita interna rispetto a quella della Terra, e quindi a seconda della posizione relativa, è in grado di mostrare fasi diverse, come il nostro satellite nel corso del mese lunare.

 

Venere

 

 

Venere è il pianeta a noi più vicino e viene comunemente considerato il gemello della Terra. Il diametro all'equatore è di 12.300 chilometri, simile quindi al diametro terrestre, ma qui le similitudini s'interrompono bruscamente, poiché la superficie di Venere è un vero inferno. L'atmosfera è composta per il 90% di anidride carbonica, l'effetto serra che ne deriva innalza la temperatura a circa 460° C, con una pressione di circa 90 g, equivalenti alla pressione che si può incontrare ad un chilometro di profondità nell'oceano, con venti che soffiano ad una velocità di 360 chilometri orari. La superficie, martoriata da tale pressione ed accompagnata dalle piogge di acido solforico (vetriolo) che spesso ricadono copiose, hanno arrotondato la forma dei continenti. Le uniche immagini che abbiamo del suolo di Venere si sono ottenute grazie alle sonde automatiche, le quali hanno resistito integre solo per pochi minuti a quelle condizioni ambientali. Dallo spazio invece Venere ci appare ricoperto da nubi striate, la sua localizzazione nella volta celeste è molto semplice, grazie all'atmosfera così riflettente, è l'oggetto più luminoso della sera o del mattino. Fra le stravaganze di questo pianeta vi è anche il suo periodo di rotazione che è di 243 giorni terrestri, contro i 225 che impiega ad ultimare una rivoluzione intorno al Sole. Al telescopio la sua osservazione si limita al solo apprezzamento del disco ed alla fase che presenta in quel periodo dell'anno. Filtri particolari ci consentono d'intravedere alcune zone più scure, ma gli astronomi hanno dovuto attendere che fossero le sonde ed i radar orbitanti a svelarci i suoi segreti.

 

Terra

 

 

La Terra è il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole, ed è l'unico fra i nove pianeti dove è ampiamente presente l'acqua allo stato liquido. La sua distanza ottimale dalla nostra stella ha consentito che la vita s'evolvesse così come noi la conosciamo, inoltre la sua massa ha permesso che l'atmosfera non sfuggisse nello spazio e continuasse invece a depurarsi dell'anidride carbonica primordiale nel corso delle ere geologiche. Accompagnata nel suo peregrinare nello spazio dal suo satellite naturale: la Luna, solitamente gli scienziati si riferiscono alla Terra come "sistema Terra/Luna. Quattro volte più piccola della Terra, la Luna rivoluziona intorno al nostro pianeta nello stesso periodo in cui impiega a compiere una rotazione sul suo asse, per questo motivo ci mostra sempre lo stesso volto. La Luna è costellata da una miriade di crateri, alcuni vulcanici, ma per la maggior parte causati dall'impatto con le meteoriti che sono cadute copiose non frenate dalla presenza di nessuna atmosfera. La superficie della luna presenta anche delle zone pianeggianti, denominate: mari. In tempi antichi si pensava che queste zone fossero ricoperte da acque, da qui il nome, quando invece sono delle semplici distese di sabbia arida. Basta un piccolo telescopio per ammirare la desolata superficie della luna, è meglio scegliere il periodo di primo quarto, in quanto la luce solare illumina di lato il satellite e le ombre nei crateri sono nitide. Nel periodo prossimo alla Luna piena invece l'irraggiamento luminoso proviene frontalmente ed i crateri risultano appiattiti e senza rilievi, si possono però ammirare i mari e le raggiere ad impatto dei principali crateri che sferzano la Luna per centinaia di chilometri in ogni direzione.

 

Marte

 

 

Marte è l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre. Chiamato anche "Pianeta Rosso" per la presenza di ossido di ferro sulla superficie, ci appare come un mondo morto dove, probabilmente in passato, l'acqua scorreva liberamente fra le insenature ed i canali, oggi ormai del tutto prosciugati. Marte ha un diametro di soli 6.780 chilometri (la metà della Terra) ed una massa pari ad un decimo di quella terrestre, la temperatura può raggiungere i 10°C all'equatore e piombare a - 80°C durante la notte, con una media di - 23°C. Come per la Terra, ai due poli sono presenti della calotte polari formate da ghiaccio d'anidride carbonica. E' presente una tenue atmosfera rarefatta composta prevalentemente d'anidride carbonica, ma su questo mondo i venti assumono talvolta una violenza tale da rendere inosservabile la superficie per mesi interi. Il suo periodo di rotazione è anch'esso simile a quello terrestre: 24h 37' mentre il periodo di rivoluzione è di 687 giorni, a causa della maggiore distanza relativa dal Sole. Anche su Marte notiamo la presenza di grandi crateri, il maggiore è il Monte Olimpo, il quale supera di diverse volte in altezza il nostro Monte Everest. Al telescopio il pianeta ci appare come un piccolo disco di colore arancio, se le condizioni atmosferiche sono favorevoli, ed il pianeta è in opposizione al Sole, potremo apprezzare alcune zone di colore verde scuro e perfino le calotte polari. Marte ha due piccoli satelliti: Phobos e Deimos, rispettivamente di 27 e 15 chilometri di diametro.

 

Giove

 

 

Giove è il più grande pianeta del Sistema Solare, il suo interno potrebbe contenere idealmente 1.400 sfere delle dimensioni della Terra. Il diametro equatoriale corrisponde a 143.000 chilometri, mentre il diametro polare è di 134.000 chilometri. Nel caso di Giove non siamo di fronte ad un pianeta con una superficie solida e calpestabile, la sua atmosfera infatti è composta da una miscela di gas, principalmente: idrogeno ed elio, con tracce di ammoniaca. Questo enorme corpo celeste genera più energia di quanto non ne riceva dal Sole, se Giove avesse avuto più massa a sua disposizione, si sarebbe trasformato in una piccola stella. La sua atmosfera è segnata da bande parallele: quelle scure sono chiamate Bande, quelle più chiare Zone. In questo vortice di gas in rapida rotazione vi è una struttura stabile, osservata con stupore fin dai tempi di Galileo e denominata: la grande Macchia Rossa, un tornado di colore rossastro delle dimensioni di tre pianeti come la Terra. La temperatura dell'atmosfera si aggira intorno ai -150°C ed il periodo di rotazione, in considerazione delle sue dimensioni, è estremamente rapido: solo 9h 50'. Malgrado non sia osservabile da Terra, anche Giove, come tutti i pianeti gassosi, possiede una struttura ad anelli, questa straordinaria scoperta è avvenuta grazie alle sonde interplanetarie che lo hanno sorvolato ponendosi in controluce rispetto alla luce del Sole. Non meno interessante del pianeta è la sua corte di satelliti, ve ne sono 16, i principali sono chiamati Lune Medicee, scoperte da Galileo stesso: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Sempre dalle sonde sono stati rinvenuti dei vulcani attivi sulla superficie di Io, con spettacolari immagini dei pinnacoli di lava che si stagliano nello spazio. Al telescopio Giove ci appare come una sfera ovale di colore giallo/rosa, anche uno strumento modesto è in grado di rilevare le due bande principali ed i quattro satelliti galileiani. Se abbiamo la fortuna di osservare con uno strumento professionale, saranno evidenti anche i vortici più piccoli che percorrono la linea dei paralleli e la grande Macchia Rossa.

 

Saturno

 

 

Saturno è il secondo pianeta per dimensioni del Sistema Solare. Con un diametro equatoriale di 120.000 chilometri, è indubbiamente l'oggetto celeste che si osserva con più piacere al telescopio. Il suo complesso sistema di anelli ha affascinato da sempre gli astronomi, ed un piccolo telescopio può mostrarci questa meraviglia in tutta la sua bellezza. Il disco del pianeta possiede un'atmosfera di idrogeno ed elio, e sono presenti delle bande equatoriali, meno appariscenti rispetto a quelle di Giove. La temperatura è di -180°C e lo schiacciamento ai poli è particolarmente marcato. Gli anelli sono composti da detriti di roccia, ghiaccio e polveri, questa incredibile struttura è mantenuta integra grazie alla forza di gravità ed ai così detti "Satelliti Pastori" che orbitano ai margini degli anelli mantenendoli stabili intorno a Saturno. In realtà gli anelli non sono dotati di una struttura unica, ma sono composti da migliaia di anelli più piccoli, fra di essi vi sono delle divisioni, cioè delle zone meno dense, alle maggiori di esse è stato dato il nome dagli scienziati che le hanno scoperte: Cassini ed Encke. A causa del diverso piano orbitale di Saturno rispetto alla Terra, gli anelli appaiono angolati diversamente in un ciclo di quindici anni, quando si raggiunge l'apice angolare, gli anelli si osservano di taglio e scompaiono quindi alla nostra vista per circa un anno solare, poi, lentamente la struttura inizia a traslare fino ad aprirsi mostrandoci gli anelli nella loro maestà. Saturno possiede 21 lune, la maggiore di esse: Titano, unico esempio in tutto il Sistema Solare, ha una densa atmosfera composta da metano ed ammoniaca. Al telescopio Saturno è uno spettacolo indimenticabile, di colore giallo vivo, si possono osservare gli anelli e Titano, e se la turbolenza dell'atmosfera ce lo consente si riconoscono facilmente le divisioni di Cassini e di Encke.

 

Urano

 

 

Urano ha un diametro di 51.800 chilometri, ed è il terzo pianeta per dimensioni del Sistema Solare, a tale distanza impiega 84 anni per compiere una rivoluzione completa intorno al Sole. Il suo asse di rotazione è inclinato di 98° rispetto all'orbita, questa inclinazione estrema fa si che il pianeta sembri rotolare su se stesso durante la rivoluzione. L'atmosfera è composta in prevalenza di idrogeno e metano, di conseguenza la sua coltre gassosa ci appare di colore azzurro cupo. Nel 1977 sono stati scoperti gli anelli che circondano il pianeta in una struttura più complessa rispetto a quelli di Saturno. Sembra un fatto ormai assodato che i pianeti gassosi possiedano una struttura annullare, come ampiamente documentato dalle sonde spaziali. Urano ha quindici satelliti, il più grande: Titania, ha un diametro di 2.500 chilometri. A causa della distanza, anche nei telescopi più potenti, il pianeta ci mostra semplicemente il disco di colore verde/azzurro e poco altro di rilevante.

 

Nettuno

 

 

La distanza dal Sole di questo pianeta è talmente marcata che le uniche informazioni degne di valore scientifico le abbiamo ottenute tramite le sonde interplanetarie. Nettuno ha un diametro di 49.500 chilometri, ed è un gigante gassoso simile ad Urano nella composizione dell'atmosfera: idrogeno, metano ed elio. Anche esso ha una struttura ad anelli ed una perturbazione simile alla grande Macchia Rossa di Giove, in questo caso però il suo colore è azzurro vivo. Urano possiede due satelliti principali: Tritone e Nereide. Al telescopio si stenta perfino a distinguerne il disco, la sua scoperta infatti è avvenuta in epoche relativamente recenti, quando gli strumenti astronomici hanno iniziato ad assumere delle caratteristiche professionali.

 

Plutone

 

 

Siamo giunti all'ultimo pianeta conosciuto del Sistema Solare. Distante ben 39 volte la distanza che separa la Terra dal Sole, Plutone è stato scoperto nel 1930 tramite le fotografie a lungo esposizione della volta celeste. Questo piccolo mondo di soli 3.000 chilometri di diametro spezza la consuetudine che vuole gli ultimi pianeti come giganti gassosi, facendo supporre agli astronomi che Plutone in realtà fosse una luna di Nettuno sfuggita alla sua forza di gravità. La cosa più stravagante di questo piccolo mondo, simile nella composizione a Mercurio ma ricoperto di ghiaccio a causa dell'estrema temperatura dei confini del Sistema Solare, è che la sua orbita interseca quella di Nettuno, quindi a seconda della sua posizione risulta essere il pianeta più lontano del sistema Solare oppure il penultimo. Il periodo di rivoluzione intorno al Sole ammonta a 248 anni terrestri e possiede una sola luna: Caronte. L'osservazione al telescopio a livello amatoriale è riservato alle sole apparecchiature fotografiche, mentre grazie al telescopio orbitale Hubble siamo riusciti ad ottenere delle immagini sufficientemente nitide per mostrarci, a grandi linee, Plutone e la sua luna.

 

Claudio Caridi