The Celts
1 The Celts
Gaelico Irlandese
Hi-ri,
Hi-ro, Hi-ri.
Hoireann is O, ha hi, ra ha, ra ho ra.
Hoireann is O, ha hi, ra ha, ra ha ra.
Hi-ri, Hi-ra, Hi-ri.
Saol na saol,
Tús go deireadh.
Tá muid beo
Go deo.
Saol na saol,
Tús go deireadh.
Tá muid beo
Go deo.
Hi-ri, Hi-ra, Hi-ri,
Hoireann is O, ho hi, ra ha, ra ha ra.
Repeat
Vita di vite
Iniziando alla fine.
Noi siamo vivi
Per sempre.
Vita di vite,
Iniziando alla fine.
Noi siamo vivi
Per sempre.
Letteralmente,
"vita di vite". In realtà significa "per sempre",”nei
secoli dei secoli” o "mondo senza fine". E' anche la conclusione
della versione irlandese della preghiera "Padre Nostro".
Celts:
Qualità
peculiare dei Celti fu una straordinaria facoltà di assimilazione che, unita a
una grande curiosità e vivacità di spirito, li rese capaci, nel corso delle
loro numerose migrazioni, di impadronirsi delle conoscenze tecnico-pratiche di
Greci, Etruschi, Italioti. Essi svilupparono l'agricoltura (aratro a ruote) e
perfezionarono alcune tecniche, come quella dello smalto. I loro artigiani, cui
i Romani attribuirono l'invenzione della botte, erano assai stimati per la loro
abilità, soprattutto i carradori e i fabbri. Molti paesi celtici divennero nel
I sec. a.C. grandi centri manifatturieri, che esportavano in Occidente i loro
prodotti (pentolame, vasellame alla maniera dei vasi aretini). Grazie a una rete
di vie di comunicazione, che Roma avrebbe solo migliorato con il selciato, gli
scambi commerciali in tutta la Gallia divennero sempre più frequenti. Al tempo
della conquista romana, i Celti avevano già sviluppato quella solida economia
che fu alla base della prosperità del mondo gallo- romano. Al contrario,
l'anarchia politica, le rivalità tra le tribù, il loro geloso particolarismo
impedirono la creazione di Stati potenti. La struttura sociale, essenzialmente
aristocratica, simile a quella della Grecia omerica, si conservò abbastanza
bene in Irlanda sino alla fine del medioevo. La sua organizzazione era
fondamentalmente rurale, né i Celti riuscirono mai a sviluppare una vera e
propria civiltà urbana. In ogni “clan” familiare il capo era il padrone del
territorio occupato (tuath in Irlanda); circondato da uomini liberi, sia
guerrieri sia contadini, per le deliberazioni e per i giudizi ricorreva ai
druidi, classe sacerdotale di sapienti, dalla quale uscirono poi i bardi e i
legisti dell'Irlanda cristiana. La sua potenza si misurava soprattutto
dall'ampiezza della sua clientela (ambacti galli, celi irlandesi); tra il
cliente e il “re” o “regolo” il legame era personale. Alcuni clienti
erano liberi, altri no, e la condizione di questi ultimi non era di molto
superiore a quella degli schiavi. La rigida gerarchia sociale e il turbolento
spirito d'indipendenza delle famiglie nobili contribuirono a impedire l'unità
politica. Tuttavia i Celti non mancavano di un certo sentimento di solidarietà
etnica e religiosa; ne sono prova sia la grande assemblea giudiziaria che si
teneva in Gallia ogni anno nell'attuale foresta di Orléans, sotto la direzione
dei druidi, sia gli stretti rapporti tra i druidi della Gallia e quelli della
Britannia. Ne sono prova anche le persecuzioni dei conquistatori romani contro i
druidi, accusati sì di crimini rituali, ma più ancora sospetti di essere i
principali agenti di diffusione del nazionalismo. I druidi, riuniti in
confraternita, erano gli “ispirati”, intermediari tra l'uomo e la divinità;
esercitavano la magia, la divinazione e, soprattutto, istruivano i giovani
mediante un insegnamento puramente orale; erano i depositari della tradizione,
così religiosa come letteraria, storica e giuridica. Professavano una dottrina
originale, per nulla legata, sembra, alle religioni orientali: l'anima è
immortale, alla morte del corpo cambia l'involucro e continua a vivere in un al
di là, che i Celti d'Armorica collocavano a ovest, in un'isola alla cui
esistenza, in virtù della leggenda di san Brandano, si prestò fede fino al XVI
sec. I Celti credevano in un giudizio finale: verrà un giorno, affermavano, in
cui l'acqua e il fuoco distruggeranno il mondo sensibile. Essi ebbero inoltre
fama di grande religiosità, come dimostra il numero delle loro divinità, che
si spiega con il culto delle molteplici forze naturali, unito al particolarismo
manifestantesi in campo religioso come in quello politico: più di quattrocento
divinità regionali, caratterizzate non tanto dalle loro attribuzioni specifiche
(guerra, amore, morte, sole, ecc.) quanto dall'estensione dell'area del loro
culto. Gli dei del pantheon celtico erano rappresentati talora accanto ai
simboli delle loro prerogative (il dio del mazzuolo, il dio della ruota), talora
in aspetto zoomorfo, come il dio Anguipede, o Cernunno, a testa di cervo o di
montone.
2
Aldebaran
Gaelico
Irlandese
Codladh
fada,
Codladh domhain.
Éirigh! Amharc síos
Aldebaran.
Siúil liom tríd an réalta
dearg.
Deireadh,
deireadh an turas.
Réaltóg,
réaltóg dearg.
Lungo
sonno,
Profondo sonno.
Sorgi! Guarda giù
Aldebaran.
Cammina
con me attraverso
la stella rossa.
La fine, fine del viaggio.
Stella, stella rossa.
Aldebaran:
( dall'arabo : "Colui che segue"), chiamata anche ALPHA
TAURI,
distante 50 anni luce dalla Terra, è una stella gigante rossa della
costellazione del Toro e ne rappresenta l'occhio. Di diametro circa
50 volte più del Sole, temperatura superficiale di 4350K e di magnitudo 1,06.
Aldebaran è una delle 15 stelle più brillanti nel nostro emisfero. Il suo nome
è dovuto probabilmente al fatto che sorge "seguendo" la costellazione
delle Pleiadi. La si può osservare a occhio nudo nel mese di Gennaio vicino
alla costellazione di Orione. Nell'antichità Aldebaran era una delle 4
quattro stelle reali insieme ad Antares, Fomalhaut, Regulus alle quali si
associavano le stagioni.
3 I Want Tomorrow
Inglese
Dawn
breaks; there is blue the sky. Your
face before me though I don't know why. Thoughts
disappearing like tears from the moon. Waiting
here; as I sit by the stone. They
came before me, those men from the sun. Signs
from the heavens say I am the one. This
light that I must follow. You,
you may take my life away, so far away. Now
I know; I must leave your spell. I
want tomorrow. |
L'alba irrompe; Il cielo è
diventato blu. La tua faccia davanti a me sebbene
non sappia perché. I pensieri scompaiono come lacrime
sulla luna. Aspettando qui; mentre siedo
vicino alla pietra. Vennero davanti a me, quegli
uomini dal sole. Segni dai cieli dicono che sono
quella. Ritornello Ora sei qui; posso vedere la tua
luce. Questa luce che devo seguire. Tu, tu puoi portar via la mia
vita, così lontano. Ora lo so; devo abbandonare il tuo
incantesimo. Voglio il domani. |
4 March of the Celts
Hi-ra-U-O
Bea-go-deo.
Hi-ra-U-O
Marbh-go-deo.
Viva per sempre.
Morta per sempre.
5
Deireadh an Tuath (Fine della stirpe)
Gaelico Irlandese
'Sí
an ghealach,
mall san oíche.
'Sí an ghrian.
Fán liom go deo.
Hoireann is O Hi O Ho ra Ha.
'Sí na Samhna,
tús na Bliain Úr.
'Sí an crann marbh.
Deireadh an tua.
Hoireann
is O Ho O Ho ro Ho.
Hoireann
is O Ho O Ho ro Ho.
E'
la Luna,
tardi nella notte.
E' il Sole.
Resta con me per sempre.
E' Halloween,
l'inizio del Nuovo Anno.
E' l'albero morto.
Fine della genia.
"Samhna"
è il caso genitivo singolare di "Samhain", che è il nome dato al 1°
Novembre. Questo giorno era una grande festa nella tradizione pagana,
specialmente in quella Celtica. Era una delle feste più importanti dell'anno.
(Il mese di Novembre è "Mí na Samhna" in Irlandese e "Oíche
Shamhna" è Halloween in Irlandese.)
6 The Sun in the Stream
Strumentale
7 To go Beyond (I)
Strumentale
8
Fairytale
Strumentale
9
Epona
Strumentale
Epona:
deriva dal
celtico epos, equivalente del lat. equus, cavallo. Dea dei Celti, protettrice
dei cavalli, dei cavalieri, dei trasporti. Sola divinità celtica il cui culto
fosse diffuso in gran parte dell'Impero romano e perfino a Roma, è raffigurata
in numerosi bassorilievi e statuette greco-romane come una donna vestita e
velata, seduta su una giumenta, tra due cavalli che essa nutre, accompagnata da
un puledro o da un cane.
10
Triad:
St.
Patrick
Cù
Chulainn
Oisin
Irlandese Gaelico
Tabhair
dom ghrása,
Tabhair
dom ghrása,
Dammi
il tuo amore,
Vero
figlio di Dio.
Dammi
la forza,
Il
brillante luminoso sole.
Dammi
il tuo amore,
Vero
figlio di Dio.
Dammi
forza,
Il
brillante luminoso sole.
Cu
Chulainn:
Chiamato anche Cuchulain, Cuchulinn o Cuchullin, era il protagonista leggendario
nell'antica letteratura irlandese del ciclo dell'Ulster (Ulaid). Figlio del dio
Lugh Lamhfada (a sua volta figlio della dea Eithne) e di Dechtire. Si distinse
fin da giovanissimo per la sua grande bellezza e abilità nel combattimento,
difendendo con valore l'Ulster dall'attacco della regina del Connaught
(Nell'antichità l'Irlanda era divisa in cinque regni: Munster, Connaught,
Leinster, Ulster, Meath , Medb), all' età di soli 17 anni e divenendo il più
grande fra i cavalieri del Ramo Rosso. Le sue prodezze furono avvalorate dal
sostegno degli dei che gli donarono sette dita alle mani e ai piedi e sette
pupille per ogni occhio tanto da acquisire una potenza e una prontezza di
riflessi sovraumana. E' narrato che la sua rabbia fosse incontrollabile e la sua
forza fosse pari a quella di un dio. La sua morte è ben raccontata nella
letteratura e fu causata da una congiura dei suoi nemici durante una
difficoltosa battaglia all'età di 27 anni.
Oisin:
Ossian od
Oisin, leggendario eroe e bardo scozzese (III sec). È menzionato nell'antica
tradizione orale e nei canti epici gaelici trasmessi da manoscritti del XII e
XVI sec. con il nome di Ossian. Ossian, figlio di Finn (in gaelico Fingal), re
di Morven, perde il figlio Oscar, avuto dalla moglie Evir-Allin, ucciso a
tradimento in guerra; divenuto cieco, disperato per l'avvenimento luttuoso,
canta, immerso nel suo dolore, le vicende della sua famiglia e quelle dei
Caledoniani. Da questi canti primitivi, in lingua gaelica, sconosciuti per lungo
tempo in Gran Bretagna, James Macpherson trasse una libera traduzione con ampi
rifacimenti. L'opera dello scrittore scozzese, nonostante le polemiche sorte ai
suoi tempi intorno all'autenticità dei testi originali, ebbe un immenso
successo e una vasta influenza sulla letteratura romantica, e fu tradotta in
tutta Europa (in Italia dal Cesarotti).
Saint
Patrick: San
Patrizio, patrono e apostolo dell'Irlanda (nella Britannia 390 circa - nel
Glamorganshire 461 circa). A sedici anni venne rapito da pirati irlandesi e
condotto sull'isola come schiavo. Dopo sei anni fuggì, ritornò in patria e
maturò il proposito di darsi all'azione missionaria in Irlanda. Per
prepararvisi, andò in Gallia; qui san Germano d'Auxerre lo consacrò vescovo
missionario d'Irlanda, dove il cristianesimo, già predicato al tempo di papa
Celestino, era decaduto ancora nel paganesimo. Il suo apostolato, iniziato (432)
nel Leinster, si condusse soprattutto nell'Ulster, nel Meath, nel Connaught; tra
il 441 e il 443 fece un viaggio a Roma e, al ritorno, stabilì ad Armagh
(Ulster) la sua sede episcopale. Si dedicò all'organizzazione della cristianità
irlandese secondo le norme della Chiesa latina, soprattutto con la creazione di
vescovadi territoriali, che tuttavia non sopravvissero alla sua morte. Di lui
restano, in latino, una Confessione, specie di autobiografia in forma di lettera
pastorale, e una Lettera a Corotico, re del Galles, contenente aspri rimproveri
per le violenze cui si erano abbandonati i suoi soldati durante un'incursione
sulle coste irlandesi; gli è attribuita anche una preghiera in gaelico (Fâed
Fiada, “Grido del daino”), invocante la protezione divina contro le insidie
dei nemici… Il giorno di san Patrizio, 17 marzo, è festa nazionale in
Irlanda.
11 Portrait (Out of the Blue)
Strumentale
12 Boadicea
Strumentale
Boadicea:
Boadicea o Boudicca , antica regina dei Bretoni che nel 60 d.C guidò una
rivolta contro il dominio romano Il marito di Boadicea, Prasutago, era re
della città di Iceni (ora Norfolk) ancora indipendente al potere di Roma.
Quando Prasutago morì nel 60 senza eredi maschi lasciò tutte le sue
ricchezze alle sue due figlie ed all'imperatore Nerone, confidando con ciò di
guadagnarsi la protezione imperiale per la sua famiglia. Invece i Romani
annetterono il suo regno, umiliarono, violentarono Boadicea e le sue figlie e
saccheggiarono il territorio. Mentre il governatore della provincia, Svetonio
Paulino, era assente nel 60 Boudicca organizzò una ribellione in tutta la
regione dell'Anglia Orientale. Gli insorti bruciarono Camulodunum (Colchester),
Verulamium e parte di Londinium (Londra) e molti avamposti militari, massacrando
(come riporta Tacito) 70.000 tra Romani e Bretoni simpatizzanti romani
facendo a pezzi la Nona Legione. L'esercito comandato da Paolino si
scontra con i Bretoni nella zona che corrisponde oggi al centro di Londra e in
una disperata battaglia riconquista e sottomette di nuovo la provincia. Si
dice che Boudicca morì per l'enorme dolore assumendo del veleno. Dai documenti
è riportato che questa donna fosse alta e possente dalla voce decisa. Durante
la battaglia si spostava sul carro combattendo con la lancia. Essa era anche
dotata di un'ottima eloquenza e attraverso le sue parole inspirava sia coraggio
che lealtà. Con la figura di Boadicea, ritorniamo nel solco della
tradizione storiografica sulle donne celtiche: le abilità, tutte diplomatiche,
di saper sfruttare a proprio vantaggio la perdita della libertà, cedono di
nuovo il passo all’insofferenza e all’aperta ribellione.
La
logica di Boadicea si dimostrerà – come è noto- inefficace, ma la sua
rivolta, come sappiamo da altre fonti, fece tremare Roma perché mostrava la
concreta possibilità di realizzazione del peggior incubo dei dominatori: un
sollevamento di tutti i Celti che, superati, in nome di valori comuni, i
conflitti e le faide locali, avrebbero potuto spazzare via in un attimo la
dominazione straniera.
13 Bard Dance
Strumentale
Bard:
(lat. bardus,
di origine gallica). Poeta e cantore, presso i Celti. I bardi facevano parte
della classe sacerdotale presso i Galli e la loro funzione consisteva
principalmente nella celebrazione delle imprese del guerriero, alla cui corte
vivevano. Dal II sec. in poi, man mano che l'aristocrazia gallo-romana
disimparava la lingua nazionale, a poco a poco scomparvero. In Irlanda erano
considerati di condizione inferiore, mentre in Inghilterra sopravvissero
all'invasione sassone e vennero accolti e onorati alle corti dei piccoli
principi bretoni del Galles. Si accompagnavano con una specie di lira, il cruth
(crowd), sulla quale suonavano una melodia di accompagnamento alla poesia che
declamavano. I più famosi e anche i più antichi bardi sono Taliesin, Aneirin e
Llywarch Hen (sec. VI e VII), ma non è certo che siano autentici tutti i
componimenti che vengono loro attribuiti. L'intera letteratura gallese, che è
assai ricca di poesie, è opera dei bardi, e anche se dopo la definitiva
conquista del Galles da parte di Edoardo I (1283) i cantori furono ostacolati
dagli Inglesi nella loro attività, attraverso difficoltà e limitazioni varie,
l'uso dei raduni poetici dei bardi sopravvisse fino al XVI sec. Il bardismo
cadde in disuso verso il XVIII sec. e ne tennero viva la tradizione solo i
cantori mendicanti o ciechi, che si accompagnavano con la telyn, che aveva
sostituito il cruth.
14 Dan y Dwr
Gallese
Dan y
dwr, tawelwch sydd.
Dan y
dwr, galwaf i.
Nid yw'r swn gyda fi.
Sotto le acque, c'è silenzio.
Sotto le acque, ti chiamo.
Non c'è nessuno con me.
15 To go Beyond (II)
Strumentale