Elba 2000 |
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Mi emoziona non poco vedere le valigie pronte davanti alla porta: vuol dire che manca poco alla partenza, alla meritata vacanza.
Ma non pensate che sarà la solita vacanza riposante sotto gli ombrelloni di uno stabilimento, pure se fosse il più bello dell'Elba.
La vacanza riposante decisamente non fa per me, se non ci credete seguitemi e visiteremo insieme questa magnifica isola.
Partenza Sabato 24 giugno 2000 ore 14:30 da Roma, ore 17:30 traghetto da Piombino, ore 20:30 Italia-Romania. Domenica raggiungeremo insieme il primo sito.
Arrivederci a presto.
L'arrivo a Piombino è in perfetto orario (45 minuti prima dell'imbarco), ritiro i biglietti e andiamo tranquilli all'imbarco. Sembra incredibile ma non ce l'abbiamo fatta: dall'ultima biglietteria al molo ci sono voluti 30 minuti, la macchina davanti a noi si imbarca e il portellone si chiude mentre il responsabile dell'imbarco fa segno che non c'è più posto. "Ma noi non avevamo pagato la prevendita?". Corro alla biglietteria richiedendo il rimborso della prevendita e ...sorpresa!!! La nostra compagnia di navigazione ci offre il viaggio sul mezzo veloce che parte mezz'ora dopo ma arriva contemporaneamente. Si parte.
L'arrivo a Porto Ferraio dunque avviene secondo la tabella di marcia, si risale in macchina, direzione Capoliveri, incantevole paesino in cima alla collina, e da qui per Innamorata, la nostra meta.
Per oggi abbiamo fatto abbastanza, ci gustiamo la partita Italia-Romania (2-0 Totti, Inzaghi) e ce ne andiamo a nanna.
Primo giorno di mare, ci fermiamo alla spiaggia più vicina: Innamorata. Da qui si vedono le vicinissime isole Gemini che è possibile raggiungere anche a nuoto con una buona forma fisica e un paio di pinne. Io non resisto, mi butto ma non prima di aver indossato la mezza muta (prevedo di rimanere in acqua un'oretta).
Nuoto lungo la costa per una ventina di minuti ammirando i fondali ed immergendomi ogni tanto per
andare semplicemente a giocare con i pesci, non sono il tipo che spara, preferirei fotografare,
ma alla fine scelgo sempre d'immergermi in completa libertà, senza i vincoli di alcun tipo di attrezzatura. Ok confesso, quando ho visto quel branco di Sarpe, quelle due belle Spigole e quel Dentice ho pensato che potevano essere un bel piatto per cena.
A questo punto attraverso il tratto di mare per raggiungere il primo isolotto. Costeggiando l'isolotto raggiungo la parete più lontana, il fondale è più profondo e la corrente è più forte, continuando incontro un'altra parete meno ripida, un invito alla scalata. Raggiungo la cima, posso ammirare per qualche attimo il panorama, l'isolotto è completamente ricoperto di cespugli, non vedo la possibilità di attraversarlo e decido di tornare indietro. Vi consiglio comunque di non provare a ripetere l'impresa, infatti lassù ho anche avvertito la presenza di qualche animale strisciante, e non credo sia il caso di verificare se si tratti di serpenti velenosi (io me la sono data a gambe molto velocemente).
Per il ritorno, continuo la circunnavigazione. Il passaggio tra i due isolotti è un tratto molto basso e sono costretto a lasciarmi quasi trasportare dalla corrente, galleggiando in appena 40 cm di acqua e non potendo muovere nemmeno le gambe per evitare delle tremende ginocchiate. Con le mani protese, evito gli scogli e cerco un passaggio aggrappandomi alle irregolarità del fondale. Finalmente ecco un passaggio e il mare aperto.
Ritorno alla base dove mi aspettano una figlia affamata e una moglie preoccupata ma non troppo (da anni ormai è abituata a queste mie uscite in mare).
Per oggi vi saluto e vi aspetto domani per chissà quale avventura.
Buongiorno a tutti, sono felice di rincontrarvi su questo sito in questo secondo giorno di viaggio. Oggi non ci allontaniamo molto, arriviamo alla spiaggia qui vicino: Pareti.
Per oggi mi limito a fare un pò di snorkeling in questa acqua splendida, ammirando la bellezza della flora e fauna sottomarina.
Un saluto a tutti e appuntamento a domani.
Buongiorno, siete pronti? Via.
Partiamo per raggiungere la spiaggia di Biodola e/o Forno sulla costa settentrionale dell'isola. Passato Capoliveri si scende a valle e in pochi minuti raggiungiamo la strada in direzione di Porto Ferraio ma subito (per forntuna) troviamo un rallentamento...ma che dico rallentamento, eravamo proprio fermi. Breve sosta per consulto...si va ad Ortano (costa orientale).
Inversione di marcia e direzione Porto Azzurro, superato il quale procediamo per 15 minuti sulla strada a dir la verità un pò tortuosa, decidiamo quindi di proseguire con cautela approfittando per goderci il panorama. Per tranquillizzare mia figlia che comprensibilmente non ha gradito (proprio domani finisce solo 20 mesi), facciamo un piccola breve sosta per poi ripartire in direzione della spiaggia di Ortano ormai vicinissima.
Si tratta di un villaggio ben attrezzato per le nostre esigenze: spiaggia comoda, facile accesso in acqua, un bagno e punto di ristoro, dove rifugiarsi nelle ore più calde magari per gustarci un buon gelato. Inoltre non ci facciamo sfuggire l'occasione per affittare una canoa (alternativa più interessante del solito pesante pedalò) con la quale ci spingiamo in esplorazione oltre i confini della visuale che abbiamo da terra, superando prima la punta alla nostra sinistra e poi circunnavigando l'isolotto alla nostra destra.
Mi informo anche presso il diving del villaggio per fare delle immersioni, la proposta è interessante ma per questa volta rinuncio, promettendomi di tornare in una prossima vacanza con intenzioni più serie.
E' arrivata l'ora del rientro ed anche oggi vi saluto e vi dò appuntamento a domani. Ciao.
Buongiorno a tutti, vediamo un pò che tempo fa...fantastico! Da quando siamo arrivati abbiamo trovato sempre delle splendide giornate di sole, speriamo che continui così. Adesso facciamo una ricca colazione (per pranzo ci aspettano dei semplici panini) e poi si parte.
Oggi si va a Forno (a tutti i costi). Troviamo un rallentamento, molto probabilmente per la stessa ragione di ieri: stanno rifacendo l'asfalto (in estate!?! Poveri operai, lavorare sotto il sole di un mezzogiorno di giugno. Poveri automolisti, bloccati nel traffico. Poveri turisti, costretti a vedere cinque operai grondanti di sudore intrappolati tra le lamiere di camion e betoniere e cento automobilisti impazienti ed imprecanti, invece di poter godere della bellezza del panorama delle verdi vallate o dell'azzurro del mare. Ma perché questi lavori li fanno sempre nei momenti meno opportuni? Inutili domande senza risposta, sarà meglio proseguire).
Eccoci arrivati, da quassù si può vedere tutto il Golfo di Biodola e sulla destra si scorge l'insenatura dove si nasconde la località di Forno, poche case lungo una strada con qualche piccola difficoltà per il parcheggio.
Facendo snorkeling qua e la posso ammirare la bellezza dei fondali rocciosi non molto profondi, scovando piccoli esemplari di spirografi nascosti nelle insenature della roccia. Anche qui vedo diversi pesci e rinasce la voglia di organizzarmi per fare un pò di pesca subacquea, ma solo per la prossima vacanza, in questa invece decidiamo di andare a mangiare il pesce in un caratteristico ristorantino di Capoliveri (eccezionali i moscardini e il polpo in umido, ma anche gli atipasti, i primi, il pesce, il vino e il conto).
Buonanotte e a domani.
Buongiorno a tutti.
Si parte in direzione della costa settentrionale, seguendo prima per Porto Ferraio e deviando sulla sinistra per Capo Enfola. Su questa strada per raggiungere Capo Bianco occorre svoltare a destra in direzione della località "Le Ghiaie" ma viaggiando con la cartina in mente era facile sbagliare ed arriviamo a Capo Enfola dove catturo qualche immagine, poi facciamo marcia indietro e finalmente arriviamo nella località chiamata Padulella.
La spiaggia offre una larga panoramica ed è caratterizzata dalla alta parete bianca alla nostra sinistra. Entrando in acqua alla base di questa parete e proseguendo mantenendosi vicino alla costa si possono trovare delle piccole insenature scavate dalle acque e delle piccole grotte con ingresso e uscita su due fronti di mare. Completamente sommerso una sorta di labirinto nel quale non ho potuto fare a meno di nuotare in immersione senza tralasciare il passaggio in un piccolo arco naturale di due metri. Proseguendo verso ovest e superando la punta alla nostra sinistra, arrivo a scorgere dall'altra parte l'altra spiaggia alla quale è possibile acccedere dallo stesso parcheggio.
Partiamo, oggi un pò in aticipo, per vedere la semifinale Olanda-Italia. Una partita piena di colpi di scena: due rigori per l'Olanda il primo parato dal grande Toldo il secondo sul palo (qui ho pensato che la vittoria doveva essere nostra). Niente di fatto fino all'ultimo minuto...si va ai rigori: Toldo si oppone eccezionalmente. Italia in finale (contro la Francia).
Anche per oggi non mi resta che salutarvi. Ciao.
Prendendo la strada per Porto Azzurro subito dopo Capoliveri e subito dopo il primo tornante sulla sinistra parte una stradina bianca (ideale per impolverare la macchina), dopo qualche attimo si arriva in un ampio parcheggio da dove per un attimo ammiriamo il panorama e poi giù alla spiaggia di Zuccale.
Una giornata tranquilla in completo relax a base di sole e mare.
Buongiorno. Ma che buongiorno: come fa l'ultimo giorno di vacanza ad essere un buon giorno? Beh faremo del nostro meglio.
Dobbiamo lasciare la stanza per le 10:00, non c'è nemmeno il tempo per finire l'ultima fetta di torta, c'è solo un attimo per l'ultimo sguardo all'orizzonte e poi via.
Saliamo in macchina, ma solo per raggiungere il bar della spiaggia dell'Innamorata. Non siamo mai arrivati in spiaggia così presto: c'è poca gente, l'aria è più fresca e la superficie del mare sembra uno specchio. Ci gustiamo questo paesaggio per qualche attimo, poi ci gustiamo anche un buon cappuccino e cornetto e poi si riparte per Capoliveri.
L'ultima passeggiata per le vie del paese, l'ultimo giro per i caratteristici negozietti, l'ultima piadina per pranzo e l'ultimo panorama dell'Isola d'Elba.
Questo viaggio è finito. E' stato divertente farlo con voi e chissà... forse un giorno potremmo incontrarci su qualche spiaggia in giro per il mondo. Come fate a riconoscermi? E' facilissimo: io sono quel pazzo con la telecamera digitale che fotografa i sassi. Ciao ciao.