Una vittoria finalmente assaporata in pieno
Ebbene si, ce l'abbiamo fatta! Abbiamo bissato alla grande la vittoria
ottenuta 12 mesi fa. E questa volta da soli e senza contestazioni burocratiche.
Infatti, se è vero che questa è la terza vittoria negli ultimi quattro
anni, è anche vero che le ultime due vittorie per motivi diversi non le
avevamo potuto festeggiare come si deve , la prima per la contestazione
del verdetto da parte di Bombolo che portò alla consegna della coppa con
qualche giorno di ritardo, la seconda perché divisa con gli Azzurri quando
tutti ci davano per vincenti da soli. Se, infatti, lo sfottò nei giorni
successivi alla vittoria è bello e soddisfacente , nulla è più elettrizzante
di alzare la coppa al cielo con la piazza gremita dopo aver udito il proprio
cantiere classificato al primo posto dopo ansiosi momenti di forte tensione
precedenti il verdetto stesso, con gli avversari sconfitti lì a guardarti
, un po' invidiosi, un po' delusi, sicuramente arrabbiati. E poter imprecare,
gioire, danzare, alzare la coppa , baciarla, bere spumante nella stessa,
sventolare gioiosi la propria bandiera da vincitori in una Foiano conquistata
che per qualche ora diventa completamente tua. Personalmente, avevo già
provato una sensazione del genere, nel 1997, e nel mio cuore quella era
rimasta la vittoria più bella. Oltretutto quella era la mia prima vittoria
da Cantierista . E la prima vittoria non si dimentica mai. Questa , credo
di poter dire, senza paura di esser smentito ha ancora più valore. Per
primo motivo perché nello sport , come nel carnevale, come nella vita,
è molto più difficile confermarsi vincitori che vincere la prima volta.
E poi, il modo in cui è arrivata questa vittoria, le da un sapore del
tutto particolare. Ottenere una vittoria non è mai semplice, lo è ancora
di più ottenere 4 Primi posti e 1 Secondo, 23 punti sul massimo di 25,
sintomo di un predominio schiacciante su ogni fronte, dalla pittura alla
scenografia, dalla scultura al tema artistico sviluppato. E credo che
solo l'arroganza e la megalomania che contraddistingue certi nostri avversari
possa negarci il rispetto che si deve a un degno avversario che può vincere
o perdere ma che comunque è competitivo, rispetto che negli anni spesso
ci è venuto a mancare da parte di chi è abituato a vincere e per merito
nostro ultimamente lo fa un po' meno. Credo che sia anche il momento di
toglierci qualche sassolino dalla scarpa. Ieri sera prima che fosse letto
il verdetto sono successe cose che sicuramente la nostra vittoria non
può farci dimenticare. Personalmente vedere il carro con cui i nostri
acerrimi nemici Rustici sono arrivati in piazza in cui era scritto "Carnevale
torna a ridere", con una bara, il prete e l'incenso, mi ha fatto sentire
tirati in ballo a causa del tema trattato dal nostro carro e da quello
degli Azzurri e le considerazioni fatte nel testamento stesso in cui si
auspicava un ritorno a carri di satira politica e sociale sicuramente
allineate non mi sono piaciute per nulla. E non perché noi non vogliamo
tornare a fare carri di Satira , ma perché forse qualcuno utilizza in
modo strumentale per colpirci, un normale spostamento del tema del carro
dovuto ai regolamenti vigenti. Vorremmo ricordare che in passato siamo
stati fieri difensori di un certo tipo di carro di carnevale. I nostri
amici Rustici di satira politica ne hanno fatta sempre poca, fanno carri
incentrati sul tema del bene e del male, con riferimenti più o meno legati
alla mitologia da oltre venti anni, con ottimi risultati peraltro , ma
non ci vengano a rimproverare loro perché i nostri carri non ne fanno
più. Vorremmo nell'occasione ricordare che nel 1986 dopo la seconda vittoria
consecutiva con un tema prettamente locale, "Chianino" da parte di noi
Nottambuli, fu bandito questo tipo di tema dal carnevale. Negli anni successivi
abbiamo vinto ancora con temi satirici politici. Purtroppo siccome nelle
ultime edizioni in cui abbiamo fatto satira politica , questo tipo di
carro è stato FORTEMENTE penalizzato dalla giuria, talvolta anche con
motivazioni INIQUE e frutto di mala-informazione ( se non di disinformazione)
, come quando ci fu scritto tra i difetti che il tema da noi proposto
era stato già presentato a Viareggio nello stesso carnevale, ci siamo
adeguati ad una giuria di accademici e dunque più propensa ad apprezzare
"opere d'arte" che opere satiriche, non dopo aver proposto in comitato
di cambiare il tipo di giuria giudicante. Credo che la nostra conversione
a carri più artistici sia un sintomo di intelligenza visto che è giusto
combattere per difendere le proprie idee ma è stupido combattere contro
i mulini a vento. Meglio adeguarsi alla realtà. Probabilmente a qualcuno
dispiace che anche su questo campo li abbiamo battuti. Abbiamo dimostrato
di essere un gruppo compatto, eterogeneo e capace di creare carri di qualsiasi
tipo: artistici, chianini, sociali o politici che siano e di vincere con
questi. La speranza è che l'esperienza accumulata in questi anni non si
disperda con l'abbandono annunciato, già prima della lettura del verdetto,
di alcune delle persone che più hanno contribuito ai successi di questi
ultimi anni, non per polemiche interne ma solo per normale ricambio generazionale.
E poi siccome l'appetito viene mangiando e con questa vittoria siamo a
2 consecutive e mai siamo arrivati a tre .. ma per ora vogliamo solo goderci
questi momenti di gloria e festeggiare alla grande Sabato prossimo nella
ormai tradizionale Festa della vittoria .
CANTIERE NOTTAMBULI
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RELAZIONE CARNEVALE 2004
"Anime Nude"
Ciò che vediamo è fatto di tanti veli sonori
e visivi; veli epifanici.creati per realtà fittizie ed accattivanti,
con aloni di incensi profumati e serti di alloro con cui incorniciare
gli eroi odierni.
Tolti i veli, tolti gli orpelli, dietro l'ultimo inquietante
sipario, appare una realtà cruda, ma di una verità agghiacciante..
Il nostro Carro rappresenta uno scenario che non è
più la terra, non è il luogo sicuro dove siamo nati, dove
rifugiarsi dietro false verità, è un luogo astratto, di
ossessione circolare, fine a se stessa, da cui non c'è via d'uscita
alcuna; è un luogo dove l'anima inorridisce allibita, è
il luogo della storia umana.
Storia nata da un suicidio divino, in cui un assassino fratricida
da vita al genere umano; e l'uomo, marcio fino al midollo comincia a tessere
i veli rituali.
I riti assolvono da ogni colpa, per coprire conscio della
propria ignominia l'immensa tristezza della sua anima, giustificando così
le azioni più turpi: la guerra , il genocidio, la violenza.
Da profondità pelagiche , da un oceano senza più
onde, sorgono tre creature oniriche: il desiderio umano, la potenza del
toro, la forza e l'armonia del cavallo, le ricchezze inaudite dell'abisso
marino.
Dietro, sovrastante l'allegoria, l'insolenza della civiltà,
gonfia della propria distruzione, della propria tecnologia, del proprio
elitario benessere, si materializza nella presenza allucinante di un demone
alato.
Ultima ed arcaica apparenza, ebbra di potere, riflette l'anima
opaca di chi , chiamato a comandare, contempla l'orrore del suo operato,
con un sorriso aberrante, con esaltazione mistica, sazio dell'adorazione
di un popolo vinto ed avvilito.
Davanti all'abominio fatto potere, fugge un fantasma:
La Libertà o la Pace , pallida, tremenda, amante
fatale, dea senza simulacri nè templi, nel cui nome si commettono
infamie titaniche , si creano nuovi terrori, costretta ad una fuga costante,
senza spazio nel tempo, entità mai esistita se non nel dubbio delirante
della follia.
E il ciclo si chiude per ricominciare il suo corso, quando
si ricompongono i veli dell'illusione.
Appare un cavallo alato che liberandosi dal peso roccioso
della realtà, spicca il volo, incitato da forze naturali rinnegate,
dagli istinti più forti, instinti di bestia , che rendono sopportatbile
il dramma.
CANTIERE NOTTAMBULI
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