Petites medelines

Mefistofele mi scruta
dall’alto della sua anima,
mi sento vulnerabile ed
invincibile. Esso mi
porge la mano insanguinata
che io taglio repentinamente
con un colpo di spada
apparsa fra le mie mani.
Uno spaventoso urlo di
dolore poi un enorme
boato che mi conducono
verso lidi remoti alle
frontiere del tempo.
Respiro odori familiari,
ingoio cibi mai assaporati,
bevo liquidi divini.
Come un fanciullo mi
assopisco sotto il mio cuore
cullato da una nenia
satanica che mi avvolge
come un vecchio scialle
di lana nera.