Obitorio

Occhi come pozzanghere
Fissavano il muro bianco
Abitato da due zanzare,
voraci come il tempo
insaziabili come la natura.
Fastidiosi silenzi,
lunghi sospiri, condivano
un’insalata di tristezza
in un piatto di coccio
antico.
Io mescolavo il tutto
Con i miei abbracci,
rigiravi il tutto con le
mie rade parole, ma
l’insalata continuava ad
essere insipida a
non avere sapore a
putrefarsi davanti
ai miei, ai suoi, ai loro occhi.
Occhi come pozzanghere
Dopo una tempesta,
dopo il freddo, la
pioggia, il vento.
La morte.