Il comportamento dei rettili

La vita dei rettili non può essere paragonata a quella dei mammiferi e degli uccelli, essendo troppo profonde le diversità che separano queste classi. Sebbene alcune specie di rettili siano vivaci, mobili, sciolte, agili, astute e intelligenti, nessuna può dirsi all'altezza dei mammiferi e degli uccelli. Tutti i rettili respirano lentamente e possono restare a lungo senza accogliere nuova aria. Solo i coccodrilli, i geconidi e alcuni sauri (Psammodromus) sono dotati di voce, mentre tutte le altre specie di questa classe emettono solo pochi suoni sibilanti. Da notare che i rettili posseggono una straordinaria tenacità di vita. Inoltre, tutte le loro attività vitali aumentano con l'accrescersi della temperatura; quindi, in una calda giornata d'estate, si dimostrano assai diversi di quanto non siano in una fredda giornata invernale.

I rettili strisciano, corrono, si arrampicano, saltano e nuotano; certi possono perfino compiere il volo planato, cioè percorrere celermente grandi distanze con l'aiuto di espansioni cutanee foggiate ad ali, che fungono da paracadute, ma non sono mai in grado di spiegare il volo, e si limitano sempre a scendere dall'alto in basso. Sono davvero degni del nome che portano ("rettile" deriva dal verbo latino reptare, che significa strisciare) perché, sia che camminino sia che corrano, strisciano sempre, per lo più appoggiando il ventre a terra. La vita quotidiana e quella, per così dire, sociale dei rettili si presentano assai uniformi. Fra le testuggini, sono diurne le specie terricole e notturne quelle d'acqua dolce; i coccodrilli vanno a caccia sul far della notte, sebbene anche di giorno non perdano occasioni propizie di far bottino. Soltanto la maggioranza dei sauri e dei serpenti innocui possono considerarsi animali prettamente diurni; i geconidi, quasi tutti i serpenti velenosi e alcuni serpenti innocui vanno invece alla ricerca delle prede soltanto dopo il tramonto. Come al solito, l'acqua anche nel caso dei rettili modifica le abitudini di vita degli animali che vi si trattengono, i quali, a differenza delle specie terricole, fanno poca differenza tra il giorno e la notte: infatti, tra i rettili acquatici predominano le specie notturne.

I Rettili e l'ambiente acqueo - I rettili nuotano in maniera assai varia. Tutti sanno reggersi sull'acqua: perfino le tozze testuggini terricole, che affondano subito come sassi, trovano modo di ritornare a galla per ricondursi a terra. Le testuggini fluviali nuotano grazie ai piedi foggiati a guisa di larghi remi, le testuggini marìne con le larghe pinne, i coccodrilli principalmente con l'aiuto della coda, che per essi costituisce un potente mezzo di locomozione; i serpenti e i sauri nuotano invece mediante movimenti appunto a serpentina, compiuti con straordinaria velocità. C'è poi il caso dell'iguana marina delle isole Galápagos, che va sott'acqua a pascolare tra le alghe del fondale.

Vita arboricola - Molti rettili sono ottimi rampicatori. Certe lucertole corrono su e giù per gli alberi e per le rocce più lisce con la medesima agilità con cui fanno sfoggio altre specie affini sul terreno. Non pochi sono muniti di unghie falciformi e aguzze, oppure di dita a guisa di dischi, solcati inferiormente, con le quali possono muoversi in tutta sicurezza anche sulla parte inferiore dei rami orizzontali. Nei sauri le specie conformate per la vita arboricola si distinguono per la sezione del tronco più o meno ovale, con l'asse maggiore disposto verticalmente, ovverosia per il corpo compresso di lato, mentre le specie terragnole hanno il corpo a sezione ovalare, ma con l'asse maggiore disposto orizzontalmente (depresso). Inoltre si notano particolari adattamenti alla vita arboricola nei camaleonti, che hanno le zampe con le dita riunite in due gruppi per formare una sorta di tenaglia, nonché la coda prensile, e nei geconidi, che presentano curiosissime conformazioni nelle dita, atte a consentire l'arrampicata anche su superfici molto lisce. I serpenti si arrampicano precisamente nello stesso modo con cui camminano o nuotano: procedono cioè per mezzo di movimenti serpeggianti, e salendo aderiscono con le costole, che sono mobili, alle asperità della corteccia degli alberi.

Alimentazione - Tutti i rettili sono animali predatori, tranne le testuggini terricole, alcune d'acqua dolce e qualche sauro. I rettili predatori cacciano i più diversi animali, e quasi tutti inghiottono le prede intere; poche specie, tra le quali occorre annoverare testuggini e coccodrilli, spezzano la preda prima di divorarla, e così fanno pure i rettili fitofagi. In genere i rettili bevono. La voracità di questi animali aumenta con la temperatura. In proporzione, quindi, mangiano assai meno dei mammiferi e degli uccelli. Inghiottono enormi bocconi in una volta, ma poi riposano fino a digestione conclusa, immobili, e in caso di bisogno possono vivere mesi senza mangiare.

Riproduzione - All'inizio della buona stagione si risveglia anche nei rettili l'istinto della riproduzione. Nelle tiepide giornate primaverili le specie indigene dei paesi settentrionali compaiono all'aperto; quelle che abitano i paesi temperati o caldi escono dai loro nascondigli sotterranei dopo le prime piogge. Nel periodo amoroso vari rettili si dimostrano eccitati e lottano con violenza tra loro. L'accoppiamento dura parecchie ore e talvolta molti giorni, e nella maggior parte delle specie è seguito da una reciproca e completa indifferenza da parte dei due sessi. Dopo qualche tempo, le femmine non vivipare cercano un luogo adatto per deporvi le uova: ciò avviene di solito in buche che il rettile scava da sé, oppure in luoghi umidi e caldi, per esempio tra il muschio o le foglie. L'incubazione è portata avanti dal calore diretto del sole o da quello sviluppato nella fermentazione delle sostanze vegetali accumulate all'intorno.

Letargo e ibernazione - Allorché si avvicina l'inverno, oppure nelle regioni asciutte della zona equatoriale la stagione della siccità, i rettili si affondano nel terreno, vanno a nascondersi in profonde buche e cadono in un sopore, che corrisponde al letargo di certi mammiferi.

Longevità e accrescimento - Tutti i rettili senza eccezione crescono molto lentamente. A differenza dei mammiferi e degli uccelli, anche le specie più piccole non sono atte alla riproduzione che dopo qualche anno dalla nascita, però vivono sino a un'età assai avanzata: sembra che certe testuggini tenute in cattività abbiano raggiunto il secolo di vita, e sono numerosi i coccodrilli che vivono sempre nel medesimo luogo a memoria d'uomo. Pare che anche i serpenti più grossi vivano molto a lungo.

Rapporti con l'uomo - anche se l'utilità che l'uomo ricava dai rettili è di gran lunga inferiore a quella che trae da mammiferi, uccelli e pesci, dobbiamo imparare a riconoscere il grande ruolo che essi svolgono nelle catene alimentari dei loro habitat. Molti sauri e serpenti si rendono utili distruggendo una grande quantità di insetti nocivi e di topi; ma in molti casi, purtroppo, costituiscono un gravissimo pericolo, giacché ben quattrocento specie di serpenti sono altamente velenose e causano molte morti nei paesi tropicali. A ogni modo, anche qui occorre tener conto della grande quantità di rettili innocui: le eleganti lucertole, per esempio, gli orbettini o le testuggini palustri rallegrano le nostre contrade, non fanno male a nessuno, ma vengono comunque perseguitati.

La nostra inimicizia verso le specie anche non nocive di rettile pare quasi una continuazione dei costumi e delle leggende delle antiche civiltà, quando attribuivano a questi animali strani e arcani poteri proposti in chiave simbolica, che la gente prendeva alla lettera. Ad esempio si creò la convinzione che le vipere vadano distrutte ovunque, quando non v'è motivo per cui questi serpenti non abbiano lo stesso diritto alla vita dell'uomo e degli altri animali. 

Negli ultimi anni sono state create attività volte allo sfruttamento commerciale dei rettili. gli alligatori, e alcuni serpenti e sauri vengono allevati per la loro pelle. In molti casi, come in Australia, lo sviluppo delle "crocodile farm" ha contribuito a salvare dall'estinzione il coccodrillo marino ed altre specie. In altri casi si continua invece un prelievo sciocco e sconsiderato di esemplari rari o rarissimi: infatti le testuggini, nonostante siano minacciate d'estinzione, sono ancora cacciate per le scaglie, le uova e la carne.

 

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