Alimentazione dei serpenti


A differenza dei sauri, che possono essere anche onnivori, i serpenti sono prevalentemente carnivori, anche se esistono specie come il famoso serpente africano, che mangia le uova. Altri preferiscono lumache e chiocciole, insetti, pesci e anfibi, oppure nutrendosi solamente di altri serpenti.

Non esiste una regola fissa perla frequenza dei pasti dei serpenti. Questa può dipendere dalla grossezza dell’ultima preda ingoiata, dalla temperatura ambientale, dall’età del serpente, dalla specie, dallo stato di salute e da altri fattori ancora. Un serpente giovane può nutrirsi ogni quattro o cinque giorni, mentre uno adulto una volta il mese, ma può anche rimanere mesi o addirittura anni senza mangiare. Durante la preparazione alla muta il serpente normalmente digiuna.
La maggioranza si nutre di roditori vivi che uccidono. In cattività possono essere abituati a mangiare delle prede morte. Questo permette di dare topi e ratti che si comperano surgelati e che poi si danno a temperatura ambientale. I topi d’allevamento sono bilanciati al livello dietetico se hanno ricevuto un’alimentazione equilibrata e ricca di vitamine e sali minerali.

La digestione della preda avviene grazie a potentissimi succhi gastrici che si occupano di sciogliere tutte le materie organiche ingerite, ad eccezione di parte del pellame. Il calcio delle ossa viene eliminato tramite l’urina, sotto forma melmosa biancastra. La digestione quindi è molto lunga e può durare anche settimane.

Nel caso di serpenti velenosi, il veleno iniettato viene distribuito nel corpo della vittima del proprio apparato circolatorio. Inizia quindi una digestione ausiliaria interna, facilitando così il lavoro. Il tempo di digestione è determinato per lo più dalla temperatura ambientale e dalle dimensioni della preda. Durante questo periodo, il serpente deve rimanere tranquillo.

 

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