GIAMMARIA CIONI

 

P. GIAMMARIA

Meglio conosciuto come P. Giammaria di Sant'Ignazio, nacque a Brandeglio il 7 luglio 1727. Non sono rimaste notizie della sua gioventù.

Nel 1746 egli si recò sul Monte Argentario dove, fatta la confessione generale fu subito accettato come novizio.

Dal nuovo Ritiro della Presentazione passò al ritiro di Sant 'Angelo presso Vetralla, ove attese agli studi della filosofia e della teologia e sebbene non fosse ancora suddiacono fece tali progressi che i superiori non ebbero difficoltà a condurlo in missione.

 

Da poco sacerdote, nel 1753 fu nominato successore dell'ormai defunto P. Fulgenzio di Gesù, maestro dei novizi. In seguito fu eletto Consultore Generale in luogo di P. Tommaso Struzzieri che passò all'incarico di Vescovo.

 

Fu rieletto nel 1769.  Nel 1775 fu nominato Provinciale mentre nel 1784 venne assunto come procuratore Generale.


Rimasto Consultore morì il 7 febbraio 1796, dopo aver contratto un'incurabile malattia in una delle tante visite all'Ospedale di San Giovanni in Laterano a Roma.


Uomo dall'animo quieto, umile, di tratto molto affabile e conservatore dello spirito di povertà, San Paolo della Croce (1694-1775) lo scelse come suo confessore e gli confidò tutti i divini tesori che stavano riposti nel suo spirito: la loro intensa corrispondenza fa conoscere quanto fosse intima quell'unione e quanto l'anima di P. Giammaria fosse da Dio favorita.

Per non perdere importanti notizie che sarebbero state dimenticate nel tempo, scrisse numerosi volumi nei quali registrò le memorie dei religiosi che si erano distinti, gli annuali della Congregazione, tutti gli avvenimenti dell'Istituto e separatamente la storia delle diverse fondazioni.

Ben si può dire di P. Giammaria ma ciò che lo rendeva oggetto d'ammirazione e stima era la sua esemplare condotta.

Si racconta che un giorno per correggere alcuni, che al ringraziamento della mensa non rispondevano, terminate le preghiere disse "Tutti abbiamo mangiato ma non tutti abbiamo ringraziato il Signore: Oh, che ingratitudine!!!!!".

E non occorre dire quanto fossero intese quelle parole.