Fu rieletto nel 1769. Nel 1775 fu nominato Provinciale mentre nel 1784 venne
assunto come procuratore Generale.
Rimasto Consultore morì il 7 febbraio 1796, dopo aver contratto
un'incurabile malattia in una delle tante visite all'Ospedale di San
Giovanni in Laterano a Roma.
Uomo dall'animo quieto, umile, di tratto molto affabile
e conservatore dello spirito di povertà, San Paolo della Croce (1694-1775)
lo scelse come suo confessore e gli confidò tutti i divini tesori
che stavano riposti nel suo spirito: la loro intensa corrispondenza
fa conoscere quanto fosse intima quell'unione e quanto l'anima di
P. Giammaria fosse da Dio favorita.
Per non perdere importanti notizie
che sarebbero state dimenticate nel tempo, scrisse numerosi
volumi nei quali registrò le memorie dei religiosi che si erano
distinti, gli annuali della Congregazione, tutti gli avvenimenti
dell'Istituto e separatamente la storia delle diverse fondazioni.
Ben si può dire di P. Giammaria ma ciò che
lo rendeva oggetto d'ammirazione e stima era la sua
esemplare condotta.
Si racconta che un giorno per correggere alcuni,
che al ringraziamento della mensa non rispondevano,
terminate le preghiere disse "Tutti abbiamo mangiato
ma non tutti abbiamo ringraziato il Signore: Oh, che ingratitudine!!!!!".
E non occorre dire quanto fossero intese quelle parole.
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