EMILIA
ROMAGNA - ITINERARI DI BIRDWATCHING
L’ORTAZZO
(RA)
a cura di Stefano Fantini
Dalla SS16 Adriatica, all'altezza del
paesino di Savio (RA) che si trova tra Fosso Ghiaia e Milano Marittima, c'è un
semaforo (sempre lampeggiante, tranne nei mesi di luglio e agosto) con una
diramazione che porta verso il mare (la freccia indica Lido di Savio). Bisogna
prendere questa strada, superare un passaggio a livello e, dopo circa 2-3 Km
girare a sinistra in una strada sterrata, subito dopo un distributore di
benzina. Questa strada costeggia un canale [il quale tra l'altro segna il
confine settentrionale dell'area protetta della Foce del Bevano].
Già da qui, avanzando lentamente con
l'auto (attenti alle buche!), e guardandosi attorno si possono vedere
senz'altro: Aironi
cenerini, Garzette,
Tuffetti, Gallinelle d'acqua, Martin pescatore,
ma anche Gazze, Poiane, Falchi di palude,
passeriformi.
Ad un certo punto c’è un ponticello:
proseguendo dritti diventa strada privata e senza uscita; si può però procedere
verso sinistra ed ora abbiamo sulla sinistra campi coltivati e sulla destra un
bel prato allagato (immaginate cosa può vedersi qui, in aprile-maggio, restando
dentro la macchina).
Se si procede avanti ancora un po'
troviamo un incrocio a X. Lasciamo dove possiamo l'auto e procediamo (a piedi o
in bici) verso destra, anche qui guardandosi attorno per (secondo la stagione) Saltimpalo, Stiaccino, Rondine, Zigoli, Culbianco, Monachella, Ballerina bianca,
Gheppio, Poiana.
Si arriva ad un ponte e lo si supera. Si
gira a sinistra in un viottolo ed ora abbiamo a destra una bellissima laguna
che si chiama appunto ORTAZZO e a sinistra un canale con un bel canneto (ottimo
per Usignolo di fiume,
Basettino, Pendolino, Forapaglie castagnolo,
Martin pescatore).
Nel chiaro, sempre secondo le stagioni,
Falchi di palude, Albanella
minore (d’estate), Albanella reale (d’inverno), anatre di tutti i
tipi, Cavalieri
d'Italia, limicoli e ardeidi di tutti i tipi...
Proseguendo lungo il camminamento si può
decidere di entrare nella pineta (evitate l'estate se temete le zanzare!). In
pratica si costeggia sempre la stessa palude ma da un'altra angolazione.
A settembre 2000 hanno posizionato,
lungo la pineta che costeggia il grande chiaro, una torretta di osservazione
e, poco più avanti, anche un capanno. Mentre la torre è liberamente accessibile,
per il capanno credo si debbano contattare gli uffici del Parco: 0544 973040.