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ATTORI:
DAVID DUCHOVNY Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON Agente Speciale Dana Scully
SCRITTO DA:
DIRETTO DA: Gillian Anderson
Nota
della trascrittrice: per comodità, i dialoghi di Scully e Mulder sono contrassegnati
rispettivamente con una S e una M. I dialoghi degli altri personaggi invece
sono lasciati col nome intero del parlante.
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SCENA 1
(E’ mattina presto.
Scully si sta vestendo in un bagno, davanti allo specchio. Si infila la sua
maglietta verde e si chiude la zip dei pantaloni neri. Infine avvicina il viso
allo specchio, si guarda, poi esce nella stanza adiacente, una camera da
letto.)
S (voiceover)-Il tempo è fatto di momenti, momenti preziosi che scorrendo definiscono il sentiero di una vita e lo conducono inesorabilmente verso la sua fine. Quante volte ci soffermiamo ad esaminare quel sentiero, a capire le ragioni x cui tutte le cose accadono, a considerare se il sentiero preso sia una nostra creazione o qualcosa in cui vaghiamo ad occhi chiusi?
(Prende la giacca del
tailleur appoggiata su una sedia e la mette. Guarda pensierosa alla persona nel
letto, poi esce silenziosamente dalla stanza.)
S (voiceover)-Ma se potessimo fermare il tempo e valutare ogni momento prezioso prima che passi e riuscissimo a vedere le altre infinite possibilità di percorso che si sono presentate nella nostra vita, sceglieremmo un altro sentiero?
(Viene inquadrato il
letto. C’è un uomo addormentato, i fianchi coperti da un lembo di trapunta, le
gambe e il petto nudi. Il suo viso è placido e dormiente. È Mulder.)
Sigla
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SCENA 2
(4 giorni prima.
Ufficio degli X-Files Mulder sta
proiettando delle diapositive. Nel contempo, ascolta una canzone molto ritmica,
“Sky is broken”, di Moby, tenendo il tempo coi fianchi. Scully entra con un
sacchetto di carta in mano.)
MUSICA: -See, the storm has broken in the middle of the night nothing left here for me, it’s washed away the rain pushes the building aside... (Trad: -Guarda, la tempesta è scoppiata nel bel mezzo della notte, non è rimasto niente qui per me, è stato tutto lavato via, la pioggia spazza via i palazzi...)
S -Finalmente sono pronti i risultati- (spegne lo stereo con aria irritata) –Se ti interessa ho sentito il laboratorio per i risultati dell’autopsia della Szczesny.
M -Sono tutt’orecchi.
S -Dunque, è vero che è morta soffocata, ma non in seguito
ad inalazione di ectoplasma, come tu spericolatamente suggerivi... (appoggia il sacchetto con dentro il pranzo
sul tavolo.)
M –In che cos’altro potrebbe essere annegata?
S –In un margarita mix, vomitato insieme a circa mezzo litro di tequila che, a quanto pare, lei e i suoi amici si sono scolati avidamente nel bosco mentre tentavano di emulare “Il mistero della strega di Blair”!
M –Tu non credi che dovremmo andare più a fondo in questa indagine?
S –No, io no!
M –Ok, non importa. Abbiamo ben altro in pentola. Siediti, Scully, dà un’occhiata. Non ti sembra una meraviglia? (Mulder accende il proiettore)
S (con aria stupita e tono scettico).–I cerchi nel grano, Mulder?
M –Immagini frattali elaborate dal computer risultate dall’immissione di dati relativi alla comparsa di questi fenomenti geometrici su campi di grano negli ultimi 40 anni.- (addenta il panino che Scully gli ha porto) –Quello che molti non realizzano è che dal 1991 c’è stato un notevole incremento nelle misure e nella complessità del disegno circolare e dalla comparsa del diagramma di Maddelbrok...quella serie di cerchi geometricamente perfetti che apparvero nel giro di una notte in un campo nei pressi di Cambridge.- (Mulder continua a far scorrere le diapositive, ma Scully sembra totalmente disinteressata, non lo degna di un’occhiata mentre condisce e comincia a mangiare la sua insalata) -Ma fu solo un preludio a quello che seguì. Tre anni dopo, nel 1994, si presentarono simultaneamente formazioni molto più complesse ai due estremi opposti della campagna inglese, col diagramma di Maddelbrok ancora lì nel centro. Poi nel 1997 apparvero formazioni ancora più strabilianti...e ho dimenticato di mettere le mutande!
S (completamente disinteressata) –Mmh?
M –Tu non stai ascoltando!!
S (masticando)–Si, invece...vorrei solo che arrivassi al punto!
M –Il punto è... che il programma del computer ha rivelato che questi non sono eventi casuali o coincidenze accidentali, e lo stesso programma ha previsto che tra sole 48 ore si manifesteranno altre formazioni in un campo vicino a Deibury. 48 ore, Scully, e mi piacerebbe tanto arrivare lì un pò prima.
S –Arrivare dove?
M –In Inghilterra, abbiamo il volo alle 17.30.
S (scocciata) –Mulder, io devo ancora andare all’ospedale e redigere tutti i documenti sull’autopsia che mi hai fatto fare...e poi sinceramente oggi è sabato, e mi piacerebbe, che so...riuscire a farmi un bagno??
M –Ma cosa diavolo significa?
S –Semplicemente che non mi interessa farmi abbindolare da un furbo contadino che ha messo a frutto qualche nozione di geometria! E poi insomma, cosa speri di ottenere da tutto questo? Cosa credi di imparare? Sicuramente niente che abbia a che fare con l’FBI!
M (dopo un attimo di stupore) –Disdico la tua prenotazione (dà un ultimo boccone al panino) –Grazie del pranzo (poi lo lascia sul tavolo, si avvia verso la porta, si infila la giacca.)
S –Mulder! Noi non facciamo altro che correre, sempre a caccia del grande evento, insomma...perchè qualche volta non stai tranquillo?
M –Perchè non so cosa potrei perdermi!- (Ed esce dall’ufficio. Scully rimane lì con
la faccia rassegnata mentre il proiettore si è incantato.)
SCENA 3
Washington national
hospital
(Poco dopo. Scully si
dirige verso il banco dell’accettazione. Ci sono due infermiere sedute, di cui
una bionda che batte ritmicamente sul bancone con una matita.)
S –Mi chiamo Dana Scully, dovrei ritirare la cartella post mortem della signorina Szczesny, è per l’FBI.
Infermiera1 –Un istante. (ma
l’infermiera al suo fianco,quella bionda, gliela porge subito. Scully la fissa
per un attimo.Il tempo sembra rallentare.)
Infermiera1 –Può mettermi una firma? (Scully firma.)
S –Grazie. (si
allontana di qualche passo, estrae la lastra, la guarda controluce e si accorge
che non appartiene alla Szczesny, come è scritto sulla busta, ma di un certo
D.Waterstone. Allora torna al banco.)
S –Scusi...ci dev’essere stato un errore, questa radiografia di un certo D. Waterstone è finita nella busta della Szczesny, guardi se riece a recuperare quella giusta.
Infermiera1 –Ah, mi dispiace (guardando la lastra) –Devono averle invertite. (gli porge quella giusta.)–Mi scusi per
l’inconveniente.
S (prendendo la lastra) –Grazie. Senta...il D.Waterstone di quella radiografia è forse il dottor Daniel Waterstone? (l’infermiera controlla nello schedario)
Infermiera1 –Waterstone...Waterstone...si, da ieri è al reparto unità coronarica, camera 306.
S –Grazie. (si avvia lungo il corridoio, si affaccia alla 306 e vede un uomo, il Dottor Kopeikan che sta parlando con una ragazza, Maggie Waterstone).
Dr Kopeikan –...Mi dispiace, non so cos’altro dirle, le assicuro che faremo tutto il possibile viste le circostanze. Quindi non si preoccupi. Se vuole le indico dove andare a bere un caffè.
Maggie –Si, grazie, va bene. (e si avviano verso la porta. Scully si sposta e finge di leggere una
rivista per non farsi vedere.)
Maggie –Mi dice anche dove posso trovare un telefono?
Dr Kopeikan –Si, certo. (e
se ne vanno. Scully entra nella stanza, scosta la tendina, si avvicina al letto
e guarda il paziente. E' un bell'uomo, intorno ai 50 anni. È disteso, con gli
occhi chiusi, e gli scende una lacrima lungo una guancia.Il tempo sembra
rallentare mentre lo guarda.)
Dr Kopeikan –Mi scusi... (Scully si volta di scatto) –Posso esserle d’aiuto?
S –Ah...mi scusi...sono la dottoressa Scully e...ero qui in ospedale e...
Dr Kopeikan –Parliamo in corrodioio?
S –Si... (ed escono
nel corridoio)
Dr Kopeikan –Sono il cardiologo di Waterstone, Paul Kopeikan, ha detto di chiamarsi Scully?
S –Si, Dana Scully.
Dr Kopeikan –Il dottor Waterstone ha fatto il suo nome.
S –Temo si stia sbagliando...
Dr Kopikan –Era una sua studentessa, no? (Scully rimane basita, e non risponde.)
S –Ha...ha una disfunzione cardiaca?
Dr Kopeikan –Il dottor Waterstone è venuto qui ieri con dei forti dolori al torace e...ci ha ordinato di fargli un ecocardiogramma e una biopsia, dato che giorni fa aveva accusato i sintomi di un’infezione alle vie aeree superiori. Fortunatamente ci ha visto giusto.
S –E’ una cosa seria!
Dr Kopeikan –Ma è curabile. Se vuole posso svegliarlo, così...
S –No, lo lasci tranquillo ma...grazie per il pensiero. (Fa per andarsene.)
Dr Kopeikan –Dev’essere stato un magnifico insegnante! Seguo i suoi studi sulla pericardite costrittiva da anni, ormai...
S –Già...è un uomo di grandi qualità. (Se ne va.)
SCENA 4
(Appartamento di
Scully, tardo pomeriggio. il cordone della tenda mosso dalla brezza, sbatte
ritmicamente contro il muro. Scully entra dalla porta e se la chiude alle
spalle. Appoggia le lastre sulla scrivania. Squilla il telefono.)
S -Pronto?
Maggie -Volevi vederlo, eh?
S -Mi scusi, chi parla?
Maggie (che è in ospedale)-Margaret Waterstone!
S -Maggie...c'è qualcosa che non va?
Maggie -Bhe, dipende, secondo te? (con voce molto scocciata)
S -Co...come hai detto?
Maggie -Lascia stare Il Dottor Kopeikan ha detto a mio padre che sei venuta, e ora lui vuole vederti.
S -Per quale motivo?
Maggie -Senti, lui mi ha chiesto di chiamarti e io l'ho fatto.
S -Non lo so, Maggie...(guarda
l'orologio) io...non credo di avere il tempo (si sente l'avviso di chiamata provenire
dal telefono)
Maggie -Oh, non credi di avere il tempo!?!?
S (sospira) -Maggie, resta in linea, ho un avviso di chiamata.
Maggie -No, senti...se scegli di venire, non pensare che io
accetti la tua presenza nella sua vita!!! (e
sbatte giù il telefono con violenza. Scully sospira, e preme i tasti per
prendere l'altra telefonata.)
S -Pronto?
(Si sente una tv
accesa in sottofondo, da cui si sentono uscire queste parole: -...E quindi non
ti rivedrò mai più...mi stai spezzando il cuore... L'inquadratrura ci rivela
che siamo nell'appartamento di Mulder, che ha messo il vivavoce mentre sta
facendo le valigie.)
S -Pronto?
M -Ma allora ci sei! (e afferra il telefono)
M -Hei!!!
S -Mulder...tu non dovevi prendere un aereo?
M -E' alle 5.30, non ti ricordi?
S -Già, ho perso la nozione del tempo!
M (continuando a fare le valigie) -Senti, volevo chiederti...scusa, ma...ti ho preso in un brutto momento?
S -No, no, è che sono appena rientrata...
M -Dunque, c'è un gruppo qui in città che si interessa ai cerchi nel grano e loro hanno una serie di coordinate totalmente diverse da quelle che ho io...
S (con voce scocciata) -Mulder, che mi devi chiedere?
M -Solo un piccolo favore. Uno dei ricercatori abita vicino
all'ospedale. E ha foto e informazioni molto delicate che preferirebbe non
spedirmi via fax. Sai, pensavo che magari tu potresti passare a ritirarle da
parte mia. (Scully non risponde, e rimane
incantata a guardare il cordone della tenda che sbatte ritmicamente contro il
muro, non sentendo più nulla. il tempo sembra rallentare di nuovo.)
M -Scully, ci sei?
S -Eh...farò un pò tardi, stasera...
M -Bhe, potevi dirmelo subito!
S -Senti...lascia l'indirizzo sulla mia segreteria, quando
puoi, e vedrò di...farci un salto. (Senza
aspettare risposta, riattacca il telefono.)
SCENA 5
(Scully torna in
ospedale, entra in una stanza pensando sia quella di Waterstone, ma si accorge
che è piena di altre persone che non conosce, tra cui un adonna dai capelli
rossi, che la guarda. Scully Rimane un attimo interdetta.)
S -Oh, mi dispiace, io...devo aver sbagliato camera.
Donna dai capelli rossi (sorridendo amichevolmente)-Si figuri!
(Scully esce e vede
che effettivamente è entrata nella n°304. Allora va verso la n°306, si
affaccia: Waterstone è a letto con Maggie al suo fianco. Appena la vede, Maggie
esce furiosamente dalla stanza. Scully si avvicina a Waterstone, e si guardano
per un momento.)
S -Ciao...
Waterstone -Dovevo rischiare di andare all'inferno per avere il bene di rivederti?
S -Non saresti andato all'inferno. Come ti senti, Daniel?
Waterston -E' una vera sciagura quando il tuo corpo non ha più voglia di obbedirti.
S -Sei stato molto fortunato a indovinare la tua diagnosi!
Waterston -La fortuna non c'entra niente, Dana, sono cose che i medici fanno ogni giorno, ma tu l'hai dimenticato, vero?
S -Daniel...(fa il giro del letto) -Allora, come sei capitato qui a Washington?
Waterstone -E' una lunga storia... (le prende la mano. lei si siede a fianco del letto e gliela tiene, ma
ha un'espressione imbarazzata.)
Waterstone -Com'è l'FBI?
S -E' per questo che hai voluto vedermi, per potermi ancora rammentare della scelta sbagliata che ho fatto?
(Lui si porta la sua
mano al viso, e la bacia.)
Waterstone -Mi dispiace, ma le mie ragioni sono molto più
egoistiche (con tono triste, lei toglie
la mano.)
S -Tu mi spaventi, Daniel.
Waterstone -Lo so, lo so, è naturale perchè rappresento ciò che è radicato non solo nella tua mente, ma anche nel tuo cuore, qualcosa che non riveli neanche a te stessa...
S -Non hai voluto capire la ragione della mia partenza!
Waterstone -Non era una ragione, era una scusa.
S -Ma ti sei chiesto il perchè?
Waterstone -Non posso credere che l'FBI sia una passione,
non come la medicina. (Scully si alza.)
S -Venire qui è stato uno sbaglio! (Waterstone la accarezza.) -Ma volevo assicurarnmi che stessi bene.
Waterstone -So che dev'essere stato penoso per te anche il solo varcare quella soglia ma non saresti venuta se non l'avessi voluto. Questo significa qualcosa, no?
(Poco dopo, Scully
esce dall'ospedale, sale in macchina. appena chiude la portiera, squilla il
cellulare. Lei risponde, dimenticando la cintura di sicurezza, e si immette nel
traffico.)
S -Pronto?
M (che è
all'areoporto)-Ah, stavo per lasciarti un messaggio! Senti, allora ho avuto
quell'indirizzo dove dovresti andare per me. Il ricercatore è una donna ed è un
membro del centro curativo taoista americano. (Scully continua a guidare.)
S -E si interessa ai cerchi nel grano?
M -Non essere prevenuta, Scully! (Ora è ferma a un semaforo che da verde sta diventando giallo.)
S -Mulder, insomma, tu vuoi che...(Fa per partire nonostante il semaforo giallo, ma inchioda perchè
una donna sta attraversando la strada. Così molla il telefono per afferrare il
volante spaventata...e inchioda. In quel momento, un tir attraversa a gran
velocità l'incrocio. Se non avesse inchiodato per non investire la donna, il
tir l'avrebbe investita in pieno. Lei guarda la donna. Il tempo sembra
rallentare di nuovo. Ha una giacca e un berretto bianchi, e la coda di cavallo
bionda. Quando si volta, sorridendole, Scully vede che è l'infermiera bionda
dell'ospedale. Dal telefono gettato sul sedile, si sente la voce di Mulder.)
M (dal telefono) -Scully? Scully, mi senti? (Scully è scioccata.)
SCENA 6
(E' buio. Scully in
auto entra nel vialetto d'accesso di una bella villetta. Scende e va a bussare
alla porta. Le apre la giovane donna dai capelli rossi che Scully aveva
incontrato all'ospedale quando aveva sbagliato stanza.)
S -Buonasera...(poi si accorge di aver già visto la donna) -Ma lei era...
Donna -All'ospedale, oggi.
S -Giusto. Che strano... sono l'agente Scully, vengo per conto del mio collega
Donna -Ah, per le mie ricerche, si...
S -Sono per l'FBI, anche se può sembrare strano!
Donna -Mi chiamo Colleen, vuole accomodarsi? (sorridente)
S -No, grazie...ho bisogno d'aria fresca...
Colleen -Si sente bene?
S -Si, insomma, sono solo un pochino scossa, tutto qui, ho quasi avuto un incidente d'auto...ma un asciocchezza, davvero...
Colleen -Gli incidenti non sono mai una sciocchezza.
S -Come ha detto?
Colleen -So per esperienza che rivelano una mancanza d'attenzione verso sè stessi, sono un segnale.
S (con voce scettica) -Sssi, senta...non vorrei sembrarle scortese ma dovrei andare...
Colleen -Sicuro. Vado as prendere le mie carte. (Entra. Scully si guarda intorno. Dopo un attimo, Colleen ritorna.)
Colleen -Lei crede che quello che facciamo sia un pò ridicolo, vero?
S -Ah, per l'esattezza non credo di sapere cosa facciate in realtà.
Colleen -Ma se n'è già fatta un'opinione, comunque!
S -Scusi, ma devo proprio andare adesso.
Colleen -C'è un'intelligenza superiore in tutte le cose. Gli incidenti o...i quasi incidenti spesso ci ricordano di essere ricettivi alle lezioni che la mente intende darci. (Le porge i fogli ma prima di lasciarli dice)
Colleen -Forse lei ha bisogno di rallentare. (e rientra in casa.Scully sospira, si volta per tornare all'auto e tutti i fogli le scivolano per terra. Il tempo sembra ancora andare al rallentatore Si china per raccoglierli. Scully si blocca ad osservare il disegno verde, geometrico, di un cerchio nel grano. E' il cuore di Chakra. Si sente un suono di campanelli, che si interrompe bruscamente allo squillo del cellulare di Scully.)
S -Pronto?
SCENA 7
(Ospedale. Scully e il dottor Kopeikan entrano nella stanza di Daniel Waterston. Lui è ancora a letto. C'è anche Maggie.)
Waterstone -Ooooh, ecco che arriva l'uragano Scully!
S -Mi hai fatta chiamare?
Waterdtone -Puoi spiegare al dottore i motivi per cui dovrebbe darmi retta?
Dr. Kopeikan -Abbiamo già acconsentito a dosi di Digoxina molto superiori al normale.
Waterstone -Glielo garantisco, Dottire, è l'unica cosa da fare!
Dr. Kopeikan -Quel trattamento però potrebbe anche aggravare le sue condizioni. Non abbiamo neanche effettuato un'analisi sugli effetti del Prednisone!
S -Prednisone? Non complica l'aritmia cardiaca se si tratta di una dose modesta.
Waterstone -Soddisfatto? E' il parere di un esperto. (Il dottore con faccia non molto convinta
esce dalla stanza. Maggie scuote la testa, guardando Scully.)
Maggie -Hai una risposta per tutto, vero? Ma forse sai meno
di quanto credi! (Ed esce furiosamente
dalla stanza. Scully è avvilita.)
Waterstone -Lei...ha passato dei momenti molto brutti. Ed è piena di rabbia.
S -Innanzitutto chi è stato a dirglielo?
Waterstone -Ci sono tante cose che tu non sai. Di cui non vado molto fiero.
S (avvicinandosi al letto) -A che ti riferisci?
Waterstone -Ero uscito di senno, Dana. Tutto è peggiorato in
famiglia dopo... (Scully prende uno
sgabello e si siede lì di fianco.)
S -Peggiorato quanto?
Waterstone -Voglio essere completamente sincero. E' stata dura per me quando te ne sei andata. Ho scelto di rompere con la mia famiglia. Inutile dire che è stato molto difficile per Barbara.
S -Hai divorziato?
Waterstone -Solo dopo un interminabile periodo di disagio per entrambi.
s -E dove sei andato?
Waterstone (con voce rotta) -Qui, a Washington.
S -Quando?
S -Più o meno dieci anni fa.
S -(con gli occhi lucidi) -Daniel! Non ti sarai trasferito per me!!
Waterstone -Non immaginavo che ci saremmo rivisti così...
S -Oh, Dio...sei apparso in un momento così particolare...(comincia a piangere)
Waterstone -Lo so, lo so...tu hai una vita...
s -Io non lo so che cos'ho. E' successo che la tua radiografia fosse nella busta sbagliata, e non ti avrei incontrato se non fosse stato per quello scambio. e' solo...
Watyerstone -Che cosa vuoi, Dana?
S -Voglio tutto ciò che dovrei volere in questo momento della mia vita. Magari vorrei aver fatto un'altra scelta...
(Daniel allunga una
mano verso di lei. Lei lo guarda, poi poggia il palmo contro il suo. Le loro
dita si intrecciano. Il volto di Scully si incrina dal pianto. Lei appoggia il
viso sul suo petto. Lui le accarezza i capelli. Lei piange in silenzio. Lo
guarda, poi riabbassa la testa, sentendo il ticchettare ritmico della macchina
che monitora il battito cardiaco di Daniel. Chiude gli occhi, come cullata da
quel suono. Improvvisamente, la macchina comincia a emettere il suono più
insistente e veloce dell'allarme cardiaco. Lei apre gli ochhi, si alza di
scatto e comincia a praticare il massaggio cardiaco a Daniel.)
S -Dottore!!! Qui c'è un'emergenza!! Dottore!!! (Gli apre il camice. Arriva un'infermiera.)
S -E' in fibrillazione ventricolare! (Gli fa la respirazione e il massaggio.) -Veloci!!!
Infermiera -Qui siamo pronti! (e portano la macchina per con le piastre elettriche per la rianimazione
elettrica. L'infermiera porge le piastre a Scully.)
S -Carica a 200!!
Infermiera -Carica!
S -Libera! (e gli
infonde la scarica elettrica)
Infermiera -Non c'è polso!
S -Carica a 300!!!
Infermiera -Carica!
s -Libera! (e gli infonde la scossa)
Infermiera -Niente polso, nessuna attività!
S (gridando) -Epinefrina, iniettare un milligrammo endovena. Presto, non perdete tempo!!!
Infermiera -Eccola!! (e
gliela inietta)
S -Libera!!! (gli
infonde un'altra scarica. La macchina cessa il segnale d'allarme. il polso
sembra tornato normale.)
Infermiera -Ora c'è polso.
S (accarezzando il torace di Daniel) - Bene! Ok...ok...grazie.
SCENA 8
(Il giorno dopo,
Scully arriva alla casa di Colleen e suona il campanello. Gli apre una donna,
Carol.)
Carol -Buongiorno. Desidera, prego?
S -Ehm...stavo cercando Colleen.
Carol -Vuole entrare?
S -Non vorrei disturbare... (ma Carol gli fa gesto d'entrare, e va a chiamare Colleen. Scully entra
nel soggiorno e si guarda intorno, curiosa. L'ambiente è luminoso, interamente
in legno, pieno di oggetti curiosi di chiara origine orientale, candele
accese.Il tempo sembra rallentare al ritmo del tintinnio di un sonaglio.Torna
tutto normale quando Colleen e Caro vanno verso la porta per salutarsi.)
Carol -Io devo andare.Chiamami se c'è qualcosa di interessante.
Colleen -Ok. Ciao. (e si salutano baciandosi sulla bocca. Scully le vede e si volta, imbarazzata. Colleen va da lei.)
Colleen -Mi sorprende vederla di nuovo!
S -Non mi sono comportata bene con lei. Sono un dottore in medicina e una scienziata e ...ha ragione, non ho idea di che cosa facciate, ma sarei curiosa di saperne di più su qualcosa che mi ha detto.
Colleen -A proposito del rallentare, vero? (Scully fa un'espressione affermativa.)
-Ci vogliamo sedere? (Si siedono sul
divano.)
Colleen -Prego.
S (imbarazzata, torcendosi le mani) -C'è un mio amico che è malato, e...ho avuto una strana sensazione, oggi...che lui...bhe, si, ecco...che potrebbe...potrebbe morire per una causa che va al di là di una normale diagnosi.
Colleen -Lei ha avuto una percezione.
S -Mh. (Fa segno di
assenso con la testa.)
Colleen -Dunque, la medicina olistica come molte religioni orientali, sostiene che gli esseri umani esistono al di là della dimensione spazio-temporale e che noi saremmo composti da strati di energia e consapevolezza. Ne avrà sentito parlare in termini di "aura".
S -Mh...si.
Colleen -Quando si ha la visione di questa energia allora emergono verità che sono poco compatibili con la scienza, ma che hanno a che fare con la fede.
S -Cosa avrei visto secondo lei?
Colleen -Molto dolore. E dove c'è dolore, c'è bisogno di una cura. Fisica, mentale o spirituale.
S -Ma...ha una disfunzione cardiaca!
Colleen -Trattenere i sensi di colpa, la vergogna o la paura crea sempre uno squilibrio che ci fa dimenticare chi siamo. (Scully scuote le testa.) -So che è difficile accettarlo per lei. (E le poggia una mano sul ginocchio. In quel momento si sente il fischio del bollitore.) -Non le andrebbe un pò di the?
(Poco dopo, in cucina,
Collen traffica con tazze e teiera mentre Scully osserva una scultura
particolare.)
Colleen -Ha mai vissuto momenti in cui tutto diventa incredibilmente chiaro, in cui il tempo sembra dilatarsi?
S -Si, ma...è molto strano.
Colleen -Ha una mente più aperta di quanto crede. (Scully le si avvicina. Colleen le porge la tazza fumante.)
Colleen -Tutto dipende da come si affronta la vita. Un tempo ero un bravo fisico. Avevo successo nel mio campo, lavoravo più di 80 ore alla settimana, convinta di essere appagata. Ma la verità è che mi ero tagliata fuori dal mondo, e da me stessa. Morivo dentro, e non riuscivo a vederlo. Avevo una relazione con Carol, l'ha conosciuta, ma ero così terrorizzata dal giudizio del mondo e della mia famiglia che decisi di non dirlo a nessuno. E due anni fa mi diagnosticarono un tumore al seno. (Beve un sorso di the.)
S -Oh, mi dispiace...
Colleen -Non deve. Il cancro ha catturato la mia attenzione, interrompendo un'autodistruzione in cui mi ero invischiata e facendomi realizzare che avevo scelto un percorso che non mi arricchiva e questo mi ha aiutato a sperimentare la felicità come non mi era mai successo nella vita.
S -Ma come ha fatto?
Colleen -Mi presentarono un guaritore che mi aiutò a vedere la malattia per quello che era. E solo quando cominciai a liberarmi dal senso di colpa e a dire la verità, il mio cancro subì una remissione. (Scully china la testa, pensierosa.) -E' ancora incredula, vero? Lei ha bisogno di avere delle risposte, e non vuole andarsene da qui a mani vuote. Tutto accade per una ragione. (E beve un altro sorso di the.)
SCENA 9
(Scully entra nella
stanza di ospedale di Waterstone con un mazzo di fiori. Appena fuori dalla
porta incontra Maggie che la aggredisce.)
Maggie (rabbiosamente)-Sei contenta adesso?
S -Scusa ma...io vorrei soltanto parlare con tuo padre.
Maggie -Non sarà facile! E' entrato in coma!
S -Da quando?
Maggie -Due minuti dopo che tu gli avresti per così dire
salvato la vita! (Scully fa per entrare
nella stanza ma Maggie la blocca.)
Maggie -Ce l'hai almeno un'idea dell'inferno che ci hai fatto passare?
S -Maggie, per essere sincera sono andata via proprio per evitarvi quell'inferno.
Maggie -Non venire a fare la vittima con me! Ormai sono stufa marcia di questa presa in giro! Tu sei andata avanti, ma io ho dovuto affrontare le rovine che ci hai lasciato!
(E se ne va, furiosa.
Scully esce dall'ospedale ancora col mazzo di fiori in mano. Riparte la musica
ritmica che Mulder ascoltava nel suo ufficio nella prima scena. Il tempo sembra
rallentare. Si avvia sul marciapiede, poi si ferma notando un'insegna cinese
che sbatte ritmicamente, mossa dal vento. La musica si interrompe, Il tempo
torna normale. Scully abbassa lo sguardo e dall'altra parte della strada nota
l'infermiera bionda col cappellino bianco. Fa per attraversare e viene quasi
investita da una bici. La vede entrare in un portone, la segue, entra anche lei
e si trova in un cortile interno,un giardino orientale. Apre un'altra porta e
si trova in un tempietto buddhista. Avanza di qualche passo e vede un Buddha
dorato.Scully chiude gli occhi e comincia a dondolare, lì in piedi, illuminata
da un raggio di luce...ha una visione. Vede scorrere davanti agli occhi in
lampi di luce diverse immagini, velocissime: il funerale del padre, il padre,
la madre, Mulder, la sorella, l'uomo che fuma, se stessa qualche anno prima-nel
Pilot-, il poster "I want to believe", Colleen, Emily malata, lei e
Mulder che parlano, lei e Mulder che si abbracciano-in Memento Mori-, il suo
viso spaventato e infine Daniel Waterstone, come sospeso nel biancore, il suo
apparato cardiocircolatorio che si vede in trasparenza attraverso la sua pelle,
che improvvisamente apre gli occhi. Nello stesso momento li riapre anche
Scully, spaventata e ansimante. Guarda il Buddah pacifico, ed è come se lui
ricambiasse il suo sguardo.)
(Un'infermiera si
avvicina alla stanza di Waterstone con un carrello, guarda dentro e vede un
pranoterapeuta che impone le mani su Daniel, davanti a Scully e Colleen.)
Pranoterapeuta -...Ora cerco di sbloccare i canali di energia sottile che ha sul corpo, quello che noi chiamiamo chakra e che possono ostacolare anche il più abile dei medici nella cura del paziente. Il cattivo funzionamento di questi canali, causato da una debole salute fisica o emotiva crea le condizioni per la malattia...(l'infermiera corre a chiamare il dottore.) -Se riesco a far fluire l'energia da subito, allora posso prevenire l'inizio o l'acuirsi di una malattia...
(In quel momento entra
il Dr Kopeikan, adirato.)
Dr Kopeikan -Cosa sta succedendo qui? (Il pranoterapeuta si interrompe.) -Dottoressa Scully, chi crede di essere?
S -Il mio unico scopo è la salute del dottor Waterstone.
Dr Kopeikan -Lei non è il suo medico!
S -Si, questo lo so, ma...stiamo tentando un altro genere di approccio terapeutico.
Dr Kopeikan -E' solamente una perdita di tempo, Dottoressa Scully. Eppure lei lo conosce.
S -Non gli avete dato molte speranze. Io vorrei soltanto aiutarlo.
Dr Kopeikan -Con tutto il rispetto, lei non ne ha nessun diritto, sta a me o alla famiglia del Dottor Waterstone decidere. (Arriva Maggie.)
Maggie -Allora li lasci tentare. (Scully la guarda stupita.) -Dal momento che non è nocivo, permettiamogli di continuare.
Pranoterapeuta -Temo che a questo punto io non possa fare
più niente. Quest'uomo è pronto per il trapasso. Ma c'è qualcosa che sembra
trattenerlo, qualcosa di irrisolto che lo lega al piano fisico e che dovrà
risolvere prima di andarsene. (Scully e
Maggie si guardano.)
(Appartamento di
Scully. Si sente la solita musica ritmica.)
Musica
-Broken heart pushing us, hear the rain fall, see the wind come to my eyes, see
the storm broken now, I'm nothing, speak to me, baby, in the middle of the
night... (trad: la tempesta del
mio cuore ci spinge avanti, senti la pioggia che cade, guarda il vento nei miei
occhi, guarda la tempesta che scoppia ora, io non sono niente, parlami,
piccola, nel bel mezzo della notte...)
(Scully indossa un
accappatoio bianco e ha in mano una tazza di the. Quando oltrepassa la porta,
la scena cambia e la si vede vestita di nero in una stanza d'ospedale. Nel
letto c'è lei stessa, che sta morendo...e le dice -Speak to me! Scully si
risveglia di soprassalto nel suo letto. E' stato un sogno.Squilla il telefono.)
Maggie Sono maggie, dovresti venire subito in ospedale.
S -Maggie, ma che... (ma
lei ha già messo giù.)
(Scully entra nella
stanza d'ospedale di Daniel e vede che si è svegliato.)
S (sollevata)-Daniel!
Waterstone -Credevi che avrei mollato così, mmh? (Lei si avvicina al letto)
S -Stavi scivolando via...non pensavamo che ce l'avresti fatta...sono ancora sotto shock!
Waterstone -Immagina il mio di shock quando il dottore mi ha detto del rito vudù che hai organizzato ieri sera!
S -Pensavo che non funzionasse...
Waterstone -E certo che non ha funzionato, è una pazzia, ma dove hai scovato quel ciarlatano?
S -David, quel ciarlatano forse ti ha salvato la vita, che tu ci voglia credere oppure no.
Waterstone -Non importa, adesso non mi va di parlare di questo, guardami...io mi ristabilirò. Forse è il caso di fare progetti, e di pensare al nostro futuro.
S -Ho parlato a lungo con Maggie. E' tempo che tu ti assuma la responsabilità del dolore che hai arrecato alla tua famiglia. Non è un caso che il tuo fisico ne stia risentendo, sei scappato dalla verità per dieci anni e...
Waterstone -Dana, l'ho fatto solo per stare con te. Tu eri l'unica ragione di vita.
S -Può darsi che la ragione per cui sei vivo adesso sia per recuperare, per ripagare Maggie.
Waterstone -E' Maggie che ti ha suggerito tutto questo?
S -No, ormai io sono una persona diversa. E non l'avrei mai
scoperto se non ti avessi rivisto. (Si
sente un rumore. Scully si volta. Maggie è lì e ha sentito tutto. Scully esce
dalla stanza mentre Maggie entra.
Poco dopo, fuori
dall'ospedale, Scully è come intontita, seduta su una panchina a guardare la
gente che passa...poi all'improvviso vede l'infermiera bionda col cappellino
bianco. La rincorre.)
S -Mi scusi! (La
afferra per la spalla e...è Mulder! E' vestito come l'infermiera, con jeans,
scarpe da ginnastica bianche, una giacca chiara e un cappellino bianco.)
M -Scully!
S (sorpresa) -Mulder???
M -Stavo giusto cercando te!
S -Ma...pensavo fossi in Inghilterra!
M -Sono appena tornato.
S -Che è successo?
M -Niente, nessun cerchio nel grano, solo una gran perdita di tempo!
S -Bhe...io penso che nulla accada senza un aragione!
M -Perchè? Spiegati meglio!
S -Ma, niente...andiamo, ti preparo un the...(Lo prende a braccetto e si allontanano.)
(Appartamento di
Mulder. Lui e Scully sono seduti vicini sul divano, rilassati, i piedi scalzi
appoggiati al tavolino, su cui sono due tazze di the. Le luci sono basse.)
M -Mi riesce un pò difficile crederci...
S -A quale parte?
M -Alla parte in cui io vado via per due giorni e la tua vita cambia del tutto!
S -Io non ho detto che è cambiata del tutto!
M -Tu che parli con Dio in un tempio buddhista e lui ti ha anche risposto!
S -Io non ho detto che Dio mi ha risposto, ho detto di avere avuto una specie di visione.
M -Bhe, per te è come dire che aspetti un figlio da Babbo
Natale! (Scully sorride e non dice
nulla.)
M -A cosa pensi?
S -A come sarebbe stata la mia vita restando con quell'uomo...e a ciò che avrei perso.
M -E' inutile chiederselo. Potremmo immaginare milioni di vite diverse se avessimo fatto altre scelte. Ma che ne sappiamo?
S -E se la scelta giusta fosse una sola, e tutte le altre fossero sbagliate e lungo la strada dei segnali attirassero la nostra attenzione?
M -In tal caso, qualsiasi scelta condurrebbe a questo preciso momento...(Mulder guarda davanti a sè e Scully abbandona la testa sul cuscino) -Una svolta sbagliata e noi...non staremmo qui seduti vicini, ecco, e questo la dice lunga, la dice lunga lunga...però sarebbe meglio non impelagarsi in certi discorsi a quest'ora di notte...
(Si volta, e vede che
Scully si è addormentata contro la sua spalla. La guarda teneramente, le
sistema una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso. Riparte la musica
ritmata di Moby ("The sky is broken"). Mulder la guarda per un lungo
momento, poi prende la coperta e la copre dolcemente. Poi si alza. L'inquadratura
si sposta sull'acquario. Sotto, in penombra, un piccolo buddha di bronzo
sorride.
FADE TO BLACK.
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