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ATTORI:
DAVID DUCHOVNY Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON Agente Speciale Dana Scully
BRIAN MARKINSON Tony Fiore
MIMI LIEBER Anita Fiore
MAGGIE WHEELER Det. Sharon Lazard
DEY YOUNG
Judy Bishop
ANDREA LIBMAN
Michelle Bishop
P. JYNN JOHNSON Dottoressa Sheila Braun
LESLIE CARLSON
Dottor Spitz
RICHARD SALI
Felder
DWIGHT KOSS
Det. Barbala
PETER LAPRES
Harry Linhart
SCRITTO DA: HOWARD GORDON E ALEX GANSA
DIRETTO DA: JERROLD FREEDMAN
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14esimo Distretto di Polizia, Buffalo, New York
(Una macchina si ferma davanti alla stazione di polizia, e due detective entrano nell’edificio. Uno di loro, il Detective Rudy Barbala, saluta il Detective Sharon Lazard, che è alla sua scrivania)
DET. BARBALA: Buongiorno.
DET. LAZARD: Buongiorno.
DET
BARBALA: Hey, Lazard. Ma perchè
un fiorellino come te fa il turno di notte e a me rifilano sempre i soliti
brutti ceffi.
DET LAZARD: Che vuoi farci! E’ il destino, un
amaro destino che si diverte a separarci. Bene ragazzi io me ne vado. Ci
vediamo.
UN DETECTIVE: Ciao.
UN ALTRO DETECTIVE: Ciao bella.
(Lazard fa un saluto con la mano e se ne
va. Cammina in strada per qualche metro, poi vede in un vicolo una bambina
seduta su uno scatolone)
DET LEZARD: Stai bene? Ti sei persa?
(La bambina fa cenno di sì)
(Poco dopo Lazard e Barbala sono nella
stazione di polizia)
DET. LAZARD: Ora è di là in sala d’attesa.
Non parla, non dice una parola, per lo meno non a me.
DET. BARBALA: E sai che io sono un mago con i
bambini, vero?
DET. LAZARD: Già una sottospecie di Babbo
Natale.
(I due entrano nella stanza, dove la
bambina, Michelle Bishop, è seduta al tavolo di fronte alla finestra)
DET. LAZARD: Allora, questo è il Detective
Barbala. Ti aiuterà a trovare i tuoi genitori, eh?
DET. BARBALA: Ciao tesoro. Come ti chiami?
MICHELLE: Michelle.
DET. LAZARD: Andrà tutto bene, vedrai.
Capito? Non avere paura cara.
(Lazard lascia la stanza mentre Barbala si
siede di fronte alla bambina)
DET. BARBALA: Michelle, e poi? Hai detto che
il tuo nome è Michelle, e il cognome?
MICHELLE: Bishop.
DET. BARBALA: (scrivendo sul suo
blocchetto per gli appunti) Bishop. Michelle Bishop. E dove abiti Michelle?
Qui a Buffalo?
(Michelle guarda Barbala. Un secondo dopo
si vede qualcosa che rompe la finestra e cade all’esterno dell’edificio. Un
rumore di vetri rotti si sente dalla stazione di polizia)
UNA DONNA NELLA STAZIONE DI POLIZIA: Ma che
succede? Cos’è stato?
UN UOMO: Ma non lo so, una specie di tonfo,
veniva da lì.
(Lazard rientra nella stanza, vede la
finestra rotta e si avvicina)
UN UOMO NELLA STRADA: Presto! Chiamate
un’ambulanza! E caduto da quella finestra! Chiamate qualcuno! Presto, ci vuole
un medico!
(Lazard guarda giù nella strada e vede il
corpo di Barbala sul tetto di un’auto. Poi si volta e guarda la bambina
che è sempre seduta al suo posto)
Sigla
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(Fuori dalla stazione di polizia ci sono
molte persone e macchine della polizia. All’interno Mulder e Scully parlano con
Lazard)
MULDER: Chi le ha parlato di noi?
DET. LAZARD: Mio fratello. Mio fratello è
poliziotto, a Baltimora. Mi ha raccontato del caso Tooms, mi ha detto che avete
talento...per situazioni...fuori dell’ordinario. (Mulder e Scully si
scambiano uno sguardo). Ecco, la verità è che Barbala non era un campione
di popolarità qui al 14esimo, ma era comunque un poliziotto, e...forse è per
questo che non posso lasciar correre.
SCULLY: Lei ci ha parlato di un testimone,
una bambina. Cos’ ha detto che è successo.
DET. LAZARD: Dice che c’era un altro uomo nella
stanza.
SCULLY: Beh, mi sembra evidente...
DET. LAZARD: Ma no! Io ero qui fuori, non
c’era nessuno nella stanza a parte Barbala e la bambina.
(Cominciano a camminare nella stazione di
polizia)
MULDER: Si è fatta descrivere quest’uomo di
cui parla?
DET. LAZARD: Vi dico che non c’era nessun
altro. Sentite. Il dipartimento lo considera suicidio, ma io conoscevo il
personaggio, ed escludo categoricamente che si sia ucciso.
SCULLY: Era forse depresso, o sotto cura
psichiatrica che lei sappia?
DET. LAZARD: No...Ma che! Non faceva altro
che guardarsi allo specchio, e gli piaceva molto quello che vedeva.
(Intanto hanno raggiunto la stanza dove è
avvenuto il delitto. Mulder si avvicina alla finestra)
MULDER: E poi chi si butta di solito apre la
finestra prima. Dov’è la bambina ora?
DET. LAZARD: E’ stata rilasciata circa un’ora
fa, è venuta a prenderla sua madre.
SCULLY: Non crederà davvero che la bambina
c’entri qualcosa?
DET. LAZARD: Non lo so. Non so che pensare.
Lavoro qui da otto anni, ne ho viste di cose strane, ma vi giuro che quella
bambina...c’è qualcosa che non va in lei.
(A casa di Michelle Bishop la bambina è
seduta di fronte a Harry Linhart, un tecnico dell’ F.B.I. che sta sviluppando sul
computer un profilo basato sulla descrizione fornita da Michelle. Mulder è
vicino a loro)
MULDER: I capelli erano lunghi o corti.
MICHELLE: Corti.
(Linhart preme un tasto e aggiunge i
capelli corti alla faccia sul computer)
MULDER: Così?
(la bambina fa cenno di si)
MULDER: Ed erano scuri come i miei o...chiari
come i tuoi.
MICHELLE: Chiari come i miei.
(Linhart preme altri tasti e i capelli
dell’uomo sul computer diventano chiari)
LINHART: Aveva la barba o i baffi?
MICHELLE: Aveva i baffi.
MULDER (sussurrando all’orecchio di
Linhart): Fa qualcosa di buffo.
LINHART: Così? (dei baffi molto lunghi
appaiono sullo schermo. Michelle sorride). O così?
(Dei baffi molto buffi appaiono adesso,
Michelle ride. Poi si vede un flash sullo schermo, e appaiono disegnati dei
baffi normali)
LINHART:
Hey, che succede? Che
strano...non ho toccato nulla...deve essere un impulso vagante nel software.
MULDER: Michelle, i baffi erano così?
(Michelle fa cenno di si)
(Intanto Scully e la Signora Bishop stanno
parlando in salotto)
SCULLY: Ha idea di come sua figlia sia
arrivata fin là? Buffalo è a mezz’ora di treno da qui...e...e la stazione è
distante da casa vostra.
SIGNORA BISHOP: Quando sono rientrata la
Signora Dougherty era chiusa in cantina. Ho chiamato subito la polizia.
SCULLY. Chi è la Signora Dougherty?
SIGNORA BISHOP: La bambinaia di Michelle.
L’ultima a dire il vero. Ne ha già cambiate quattro quest’anno, e siamo ad
aprile.
SCULLY: Come mai? Qual è il problema?
SIGNORA BISHOP: E’ Michelle il problema.
SCULLY: In che senso?
SIGNORA BISHOP: E’ molto difficile ammetterlo
per un madre...Ma mia figlia non è una bambina normale. Non so, mi vergogno a
dirlo...ma...la verità è che...Michelle mi spaventa a volte.
SCULLY: In che modo?
SIGNORA BISHOP: Non è come le altre bambine
Agente Scully.
SCULLY: Si spieghi meglio.
SIGNORA BISHOP: E’ diversa. Per esempio non
ha mai avuto amici. Non sorride quasi mai, e io non posso fare niente per aiutarla.
Dice di vedere cose che io non posso vedere, di sentire voci che le gridano
nella testa.
(Scully e la Signora Bishop escono di casa
per camminare in giardino. Sono vicine ad una piscina coperta)
SIGNORA BISHOP: L’estate scorsa dovemmo
ricoprire la piscina. Suo padre voleva insegnarle a nuotare, ma ogni volta che
tentava di avvicinarla all’acqua Michelle cominciava a urlare. Urlava come non
avevo mai sentito in vita mia.
SCULLY: Dov’è ora suo marito?
SIGNORA BISHOP: Abbiamo divorziato.
(Mulder esce dalla casa con in mano il
profilo completato)
MULDER: Signora Bishop...
SIGNORA BISHOP: Si?
MULDER: Questo è l’uomo che Michelle dice di
aver visto alla stazione di polizia, lo conosce?
SIGNORA BISHOP: No, mi dispiace.
MULDER: Ha anche parlato di un’amica, una
certa Sheila. Lei sa chi è?
SIGNORA BISHOP: Ah, è la Dottoressa Braun,
psicologa dell’età evolutiva al Brylin Hospital. Michelle va da lei due volte a
settimana.
(Mulder alza lo sguardo e vede Michelle
che li osserva da una finestra al piano di sopra. La bambina lancia qualcosa
fuori dalla finestra, che fluttua e cade vicino a loro. Mulder lo raccoglie, è
un foglio di carta piegato a forma di uccello)
MULDER: Uno sparviero? Un falcone?
SCULLY: E’ bellissimo!
SIGNORA BISHOP: Questo è origami.
MULDER: Eh, l’arte giapponese di piegare la
carta, la dove ha imparato a farlo Michelle?
SIGNORA BISHOP: Non ne ho la minima idea.
(Poco lontano Linhart ha il suo computer e
equipaggiamento in macchina. Mulder e Scully gli si avvicinano)
MULDER: Inserisci tu l’identikit nel
computer.
LINHART: Si, certamente.
MULDER: Puoi riaccompagnare Scully in città?
SCULLY: E tu? Abbiamo l’autopsia alle 7.
MULDER: Puoi cavartela da sola. Io vado al
Brylin Hospital a fare una chiacchierata con l’analista di Michelle.
(Mulder si allontana, ma si ferma e si volta
verso Scully)
MULDER: Ah, controlla se ci sono bruciature o
lesioni sul corpo.
SCULLY: Perchè?
MULDER: La psicocinesi di solito è associata
a una scarica elettrica.
SCULLY: Sospetti che Michelle sia in grado di
proiettare psichicamente la sua volontà?
MULDER: Come può una bambina di 30 chili
gettare dalla finestra un uomo di 80?
Ospedale Psichiatrico Brylin, Buffalo, New
York
(Mulder sta parlando con la Dottoressa Sheila
Braun nel suo ufficio)
DOTTORESSA BRAUN: No, non lo conosco. Non ho
idea di chi sia quest’uomo.
MULDER: Michelle potrebbe averlo inventato?
DOTTORESSA BRAUN: E’ possibile. In disordini
di tipo dissociativo, l’intensità delle emozioni del paziente spesso non può
essere affrontata da una sola personalità. Il paziente si difende scindendosi
in più personalità.
MULDER: Una forma di schizofrenia.
DOTTORESSA BRAUN: Ehh, ho paura che la
diagnosi di Michelle non sia così semplice. Per prima cosa, ho tentato di
risalire all’origine della sua immensa rabbia. In genere dipende da un evento
traumatico del passato.
MULDER: E nel caso di Michelle?
DOTTORESSA BRAUN: (si alza e si avvicina a
un armadio vicino alla sua scrivania) Di tanto in tanto la lasciavo da sola
durante le nostre sedute...(apre l’armadio e si vedono una serie di bambole
identiche)...con queste bambole. Ogni volta le davo una bambola nuova,
intatta...(ne da una a Mulder)...e tutte sono state mutilate e sfigurate
nello stesso identico modo (alla bambola mancano un braccio e un occhio).
Pensai che fosse stata maltrattata. Ma dopo alcuni incontri con i genitori ho
intuito che c’è qualcos’altro dietro la grande rabbia di Michelle. Qualcosa di
molto più profondo, e molto più sfuggente.
MULDER: Qualche ipotesi?
DOTTORESSA BRAUN: Francamente no, sono a un
punto morto.
MULDER: Ha tentato con l’ipnosi progressiva
profonda?
DOTTORESSA BRAUN: Sono convinta che l’ipnosi
non sia un approccio affidabile.
MULDER: Capisco, e allora come ha curato Michelle?
DOTTORESSA BRAUN: La torazina si è rivelata
molto efficace per mitigare i suoi comportamenti più strani.
MULDER: Ho capito. Le è capitato di osservare
dei...fenomeni inspiegabili in presenza di Michelle?
DOTTORESSA BRAUN: Fenomeni inspiegabili?
MULDER: Si...disordinata forza fisica, poteri
psichici, telecinesi...
DOTTORESSA BRAUN: Sta scherzando spero.
(Mulder scuote la testa. La Dottoressa
guarda il suo orologio)
DOTTORESSA BRAUN: C’è un paziente che mi
aspetta Agente Mulder, la prego di scusarmi.
(Scully sta facendo l’autopsia a Barbala.
Un fotografo lavora con lei)
SCULLY:
Procedo all’ esame post-mortem. L’autopsia
si svolge 11 ore e 45 minuti dopo che l’individuo è stato dichiarato morto (si
vede una grande area rossa sul ventre del cadavere). Si nota, chiaramente,
una vasta lesione a circa 7 centimetri sotto lo sterno (La Detective Lazard
entra nella stanza). Profonda necrosi, non dipendente dalla causa della
morte constatata dal Dottor Gilder, che suggerisce una elettrocuzione localizzata.
Sarà comunque necessario un ulteriore esame del tessuto secondo me.
DET. LAZARD: Mi scusi. Posso parlarle un
momento?
SCULLY: Ho appena iniziato l’autopsia.
DET. LAZARD: Già. Ma...Non credo che
scapperà.
SCULLY: (al fotografo) John,
senti...Ne fai un paio al torace? Scusa, torno subito.
(Scully si avvicina a Lazard, che ha in
mano l’identikit fornito da Michelle e la foto di un uomo)
DET. LAZARD: Che gliene pare?
SCULLY: Beh, sembrano identici.
DET.
LAZARD: Già. Il nome è Charlie Morris.
Agente Charlie Morris, ha lavorato per la squadra narcotici.
SCULLY: Lo conosce?
DET. LAZARD: No, non ero ancora qui.
SCULLY: E...adesso dov’è? E’ stato
trasferito?
DET. LAZARD: In un certo senso. Agente Scully
quest’uomo è morto da 9 anni. Il che significa...che quella bambina ha visto un
fantasma.
14esimo Distretto di Polizia, Buffalo, New
York
(Scully entra con un fascicolo in mano e
si avvicina a Mulder che sta guardando la fotografia di Charlie Morris)
SCULLY: E’ morto a Chinatown, ucciso dalla
malavita. Forse dalle triadi, ma non è stato fatto nessun arresto. Adesso
immagino che mi dirai...che quella bambina ha visto un poltergeist.
MULDER: Sei tu che hai trovato la lesione sul
corpo di Barbala, e hai detto che potrebbe averla causata una scarica di
energia elettrotermica.
SCULLY: “Potrebbe” è un modo di dire
operativo. Lo saprò con certezza quando avrò i risultati del laboratorio, e
anche allora...
MULDER: (la interrompe) Perchè ti
ostini a non voler credere, anche quando è evidente che si tratta di fenomeni
fuori dall’ordinario?
SCULLY: Perchè purtroppo a volte...
(Scully si incammina e Mulder la segue)
MULDER: cosa?
SCULLY: La tua ossessione per tutto quello che
ha del prodigioso ti rende cieco alla spiegazione più ovvia. Anche se ce l’ hai
sotto al naso.
(Si avvicinano ad una bacheca nella quale
compare una foto di Charlie Morris)
SCULLY: Michelle entrando è passata qui
davanti. Ecco dov’è che aveva visto la faccia di Charlie Morris. Quindi non
aleggia nessun fantasma qui nella stazione di polizia.
MULDER: Hai il rapporto che parla della morte
di Morris?
SCULLY: Si, quello che ho trovato in
archivio, perchè?
MULDER: Spiega com’è stato ucciso?
SCULLY: Si, te l’ ho detto, una resa dei
conti.
MULDER: Già, ma i dettagli, il modo?
SCULLY: Gli hanno reciso un braccio,
all’altezza della spalla, forse con una motosega, e gli è stato estratto
l’occhio destro.
(Mulder va verso una valigetta e ne tira
fuori la bambola che la Dottoressa Braun le aveva mostrato)
MULDER: Proprio quello che ha fatto Michelle
a una dozzina di bambole nello studio della sua analista. Buffa coincidenza,
eh? Per cominciare dovremmo saperne di più sul conto di Charlie Morris. Ho
l’indirizzo del suo collega di pattuglia, forse lui potrà dirci qualcosa.
Abitazione di Fiore, Kenmore, New York
(Mulder e Scully arrivano in macchina,
bussano alla porta, ed un uomo risponde)
MULDER:
Detective Fiore? Siamo dell’ F.B.I.
Possiamo parlarle un momento? Conosce quest’uomo?
(L’uomo chiude la porta, toglie il
chiavistello, ed esce sul portico chiudendo la porta alle sue spalle)
DET. FIORE: Vi dispiace se restiamo fuori?
Non voglio svegliare mia moglie.
SCULLY: Non la tratterremo molto.
DET. FIORE: Si, certo che lo conosco. E’
Charlie, Charlie Morris.
MULDER: Eravate colleghi?
DET. FIORI: Si, abbiamo lavorato insieme i
primi nove mesi dopo l’accademia.
MULDER: Cosa può dirci sulle circostanze che
hanno causato la sua morte?
(Fiore guarda la porta di casa alle sue
spalle, poi si allontana proseguendo fino alla fine del portico)
DET. FIORE: E’ una vicenda sulla quale stanno
ancora investigando, quindi...non posso dirvi niente.
SCULLY: Senta, stiamo lavorando per il Capitano
Gershom, del 14esimo distretto.
DET. FIORE: 14esimo distretto? Mai avuto
niente a che fare. Che diavolo c’entro?
MULDER: Crediamo che la morte di Barbala
avvenuta ieri, possa essere collegata a quella dell’Agente Morris, nove anni
fa.
DET. FIORE: E in che modo? Io so che questo
Barbala è saltato giù da una finestra.
SCULLY: Lei lo conosceva?
DET. FIORE: Soltanto di fama. Scusate ma cosa
c’entra Charlie?
MULDER: Ci servono alcune informazioni. Il
rapporto dice che quando fu ucciso Morris non era in servizio.
DET. FIORE: E’ vero. Pensiamo sia stata una
specie di resa dei conti.
MULDER: Per cosa?
DET. FIORE: Beh...in quel periodo finirono in
galera molti pezzi grossi della mala di Chinatown.
MULDER: Le Triadi.
DET. FIORE: Già. La polizia organizzò con
successo un bel po’ di retate. Ruppe le uova nel paniere a parecchia gente. Si
giocò molto a guardia e ladri per le strade in quella settimana.
MULDER: Pensa che la morte di Charlie Morris
fosse un avvertimento per la polizia?
DET. FIORE: Certo...scelsero un
poliziotto...uno qualsiasi...e l’ammazzarono.
SIGNORA FIORE: (uscendo sul portico)
Chi c’è Tony?
DET. FIORE: Oh, non è niente tesoro. Due
agenti dell’ F.B.I. per un caso su cui sto lavorando.
SCULLY: Senta...le dispiacerebbe...
DET. FIORE: (interrompendola) Ehy, è
sabato, ve lo siete scordato? Mi trovate in ufficio lunedì mattina, d’accordo?
SCULLY: D’accordo.
DET. FIORE: Buona fortuna.
(Lui e la moglie rientrano in casa e
chiudono la porta. Mulder e Scully tornano alla loro macchina)
MULDER: E’ una mia impressione o siamo stati
congedati?
SCULLY: Hai notato le mani di lei?
MULDER: Cioè?
SCULLY: Lui ha detto che dormiva, ma aveva le
mani sporche di farina.
Buffalo Mutual Life, Ufficio, Buffalo, New
York
(Il Detective Fiore cammina avanti e
indietro, parlando con un altro uomo, Felder)
FELDER: Non è successo niente mi sembra! Stai
calmo Tony. Smettila di fare l’isterico.
DET. FIORE: Ma erano dell’ F.B.I.
FELDER: E allora?
DET. FIORE: si stanno dando da fare come
matti. Prima o poi ci beccheranno.
FELDER: Rilassati...Sono uomini, come noi.
Girano a vuoto.
DET. FIORE: Ah si? E come mai hanno collegato
Charlie a Barbala.
FELDER: E cosa hanno capito? Eh? Niente.
DET. FIORE: Dai. Andiamo in banca,
immediatamente.
FELDER: E a far che?
DET. FIORE: La cassetta di sicurezza.
FELDER: Eh eh...e poi che facciamo Tony, eh?
Una donazione alle Sorelle della Carità?
DET. FIORE: Li buttiamo da qualche parte.
FELDER: Tony. Sono più di 2 milioni di
dollari, e siamo rimasti solo tu e io.
DET. FIORE: Prendi tutto, non m’interessa! E
va a spassartela in Costarica, o dove non mi interessa, ma togliti dai piedi!
FELDER: Credi che mi piaccia, eh? Vendere
assicurazioni a una banda di straccioni? “Le conviene Signore, se dovesse
rompersi il collo sulla spiaggia, o perdere una gamba in un incidente”...Stammi
a sentire Tony: avevamo detto di aspettare dieci anni, ed è esattamente quello
che faremo.
DET. FIORE: Ti ho già ascoltato una volta, e
come è andata a finire?
FELDER: A nessuno, né a me, né a Barbala è
piaciuto che per Charlie sia finita così! Volevamo solo convincerlo a
ragionare. E’ stato un incidente. Punto e basta. Tieni i nervi sotto controllo
Tony.
(Qualche ora dopo Felder sta camminando
per la strada. Una barbona lo ferma)
DONNA: Un dollaro per un goccetto Signore.
(Felder la ignora e continua. Un autobus
arriva e l’uomo ci sale sopra. Poco dopo Felder arriva a destinazione, scende dall’autobus
e si sistema la sciarpa attorno al collo. Alle sue spalle si vede la sciarpa
che, come sollevata da un fantasma, si alza e viene pizzicata tra le porte
dell’autobus)
FELDER: Ehy,
cosa? (urla all’autista)
Hey! Apri la porta! (l’autobus riparte trascinandosi dietro Felder, che
comincia a correre) Hey! Apri la porta! Aspetta! Hey! Apri la porta! Hey! (l’autista
si accorge di cosa sta accadendo e cerca di frenare, ma il freno sembra rotto.
Il pedale dell’acceleratore si abbassa da solo, e l’autobus prende velocità.
Intanto Felder continua ad urlare)
FELDER: Apri la porta presto!!!! Aiuto!!
Aiuto!! (Felder non riesce a correre abbastanza veloce, cade e rimane
impiccato. Il pedale dell’acceleratore si alza, il conducente riesce a
riprendere il controllo del mezzo e a fermarlo. Il corpo di Felder è appeso
senza vita all’esterno. Il conducente scende e corre da lui, mentre da
un finestrino dell’autobus si vede che Michelle era sull’autobus).
(Mulder, Scully e la Signora Bishop sono
al Distretto di Polizia)
MULDER: Una pattuglia l’ ha trovata poco
distante dalla fermata dell’autobus.
SIGNORA BISHOP: (piangendo) Ma cosa
sta succedendo?
SCULLY: Non lo sappiamo. Sappiamo solo che
sua figlia è stata testimone di due morti violente negli ultimi due giorni.
SIGNORE BISHOP: Ma ha solo 8 anni, non è
possibile che lei c’entri qualcosa.
MULDER: No, Signora Bishop, nessuno sta
accusando sua figlia Michelle.
SIGNORA BISHOP: E’ soltanto una bambina.
SCULLY: C’è qualcosa che non ci ha
detto...Qualcosa che...lei pensa possa aiutarci a capire quello che è successo
questa notte?
SIGNORA BISHOP: No.
SCULLY: Senta, la stazione di Polizia ha a
disposizione una stanza allo Sheraton. Chiedo a un agente di accompagnavi
subito là.
SIGNORA BISHOP: Perchè ci sta capitando tutto
questo. Perchè?
(Scully mette una mano sulla sua spalla.
Il Detective Lazard si avvicina e si rivolge a Mulder)
DET. LAZARD: Posso parlarle un momento?
MULDER: Sinora Bishop, vuole scusarmi?
(Lazard e Mulder si allontanano)
DET. LAZARD: Indovini un po’? Quel tipo che è
morto stanotte, Leon Felder, prima di diventare assicuratore ha fatto il
poliziotto qui, al 14esimo. E sa chi era il suo compagno? Rudy Barbala.
(Mulder e Scully sono in una stanza a
riflettere sul caso. Mulder ha scritto su una lavagna. Sotto “precint 27” ci
sojno i nomi di Morris e Fiore, e sotto “precint 14” ci sono i nomi di Felder e
Barbala)
SCULLY: Quattro poliziotti.
MULDER: Tre dei quali sono morti.
(Mulder segna i nomi dei tre morti e fa un
cerchio intorno al nome di quello vivo: Fiore)
SCULLY: L’unico legame tra loro sembra essere
una retata a Chinatown 9 anni fa.
MULDER: E una bambina di nome Michelle.
(Mulder guarda una foto in cui compaiono
diversi poliziotti, ed individua quelli a lui noti)
MULDER: Morris, Fiore, Barbala e Felder. Che
c’è che non va in quella foto?
SCULLY: Beh, per cominciare Fiore ha detto
che conosceva Barbala solo di nome.
MULDER: Giusto. Perchè ha mentito?
SCULLY: Non ne ho idea.
(Scully sfoglia le pagine di un fascicolo,
sembra aver trovato qualcosa)
MULDER: Che c’è?
SCULLY: Manca una pagina al rapporto
sull’omicidio di Morris. Eh si.
MULDER: Qualcuno ha chiesto di consultarlo?
SCULLY: Ora controllo...Vediamo...(legge
sul raccoglitore dei file) Tony Fiore, questo pomeriggio.
(Scully e Mulder sono tornati alla
residenza dei Fiore. Lei bussa alla porta e la Signora Fiore risponde)
SCULLY: Signora Fiore ci scusi per l’ora. Suo
marito è in casa?
SIGNORA FIORE: No non c’è. E ieri sera non è
rientrato.
MULDER: Possiamo entrare?
(Mulder e Scully entrano in casa. In
salotto Mulder si guarda intorno. C’è un acquario con una statuetta di un
palombaro sul fondo. Nella stanza c’è anche un tavolino con diversi origami che
rappresentano animali, e un quadro raffigurante animali appeso alla parete)
MULDER: Scully. Ti ricorda qualcosa?
(Mulder mostra gli origami a Scully. La
Signora Fiore entra in salotto con il caffè)
SIGNORA FIORE: Mi ha detto che gli avevano
assegnato un doppio turno, ma...ho chiamato la centrale e non risultava in
servizio. Non è da lui comportarsi così.
SCULLY: Suo marito ha qualche familiare o
amico al quale lei potrebbe rivolgersi se avesse problemi?
SIGNORA FIORE: Ho passato tutta la notte al telefono.
S’è cacciato in qualche guaio?
SCULLY: Signora, suo marito le ha mai parlato
di un Detective di nome Rudy Barbala, o di un ex poliziotto, un certo Leon
Felder.
SIGNORA FIORE: No, non mi sembra.
MULDER: Magari...le sarà capitato di cenare
con qualche collega di Tony, qualcuno di cui non ricorda il nome?
SIGNORA FIORE: No, non abbiamo mai
frequentato altri poliziotti.
MULDER: Ah, Signora Fiore, ho notato la sua
bellissima collezione di origami, li ha fatti tutti lei?
SIGNORA FIORE: Oh no, non io, no. Quello era
l’hobby di Charlie.
MULDER: Charlie?
SIGNORA FIORE: Il mio primo marito. Era nato
in giappone, suo padre era in servizio là.
SCULLY: Charlie Morris, il collega di Tony?
SIGNORA FIORE: Si. (Mulder e Scully si
scambiano uno sguardo) Aspettavo con ansia che lui tornasse a casa 9 anni
fa, proprio come ora. Voleva realizzare tutti gli animali dipinti nel quadro.
L’unico che ancora gli mancava era...la giraffa, vedete è qui (indicando il
quadro) dietro le zebre.
(Mulder e Scully lasciano la casa dei
Fiore e camminano per la strada)
MULDER: Michelle ha otto anni, quindi è stata
concepita più o meno quando l’Agente Morris è stato ucciso.
SCULLY: Aspetta, aspetta. Lascialo dire a me.
Reincarnazione.
MULDER: Metempsicosi, trasmigrazione, reincarnazione,
chiamala come vuoi.
SCULLY: Tutto si basa sul fatto che Michelle
come l’Agente Morris si diverte a realizzare animali di carta, è così?
MULDER: Dimentichi l’identikit, le bambole, e
poi è stata testimone di due morti collegate in qualche modo a quella di
Morris.
SCULLY: Insomma secondo te è tornato per
vendicare il suo assassinio?
MULDER: Non è così assurdo Scully. La
reincarnazione è alla base di religioni molto diffuse, lo sai.
SCULLY: Si, ma questo non spiega come una
bambina di otto anni possa avere ucciso due uomini adulti.
MULDER: I ricordi traumatici di una vita
precedente spesso accrescono l’abilità psichica, telecinesi, percezione extra
sensoriale.
SCULLY: E questo dove ci porta?
MULDER: A un passo dal dimostrare la
pre-esistenza dell’anima, ecco dove ci porta.
(Michelle Bishop è ipnotizzata dal Dottor
Spitz. La sessione è videoregistrata e nella stanza c’è anche la Dottoressa
Braun. Mulder, Scully e la signora Bishop stanno guardando dalla stanza accanto
attraverso un vetro)
DOTT. SPITZ: Quando arrivo al 5 dimmi dove ti
trovi. Uno...due...tre...quattro...cinque. Sai dove ti trovi?
MICHELLE: Si.
DOTT. SPITZ: Dove? Dimmi dove sei.
MICHELLE: A casa.
DOTT. SPITZ: Che ore sono?
MICHELLE: E’ notte.
DOTT. SPITZ: E quanti anni hai?
MICHELLE: 24. (si agita improvvisamente) No! Aspettate! Non possiamo farlo! E’
sbagliato!
DOTT. SPITZ: Cos’è sbagliato? Cosa non puoi
fare? Va tutto bene. Fidati di me.
MICHELLE: No! Non voglio!
DOTT. SPITZ: Ti puoi fidare.
MICHELLE: Non posso! Non posso! Non posso!
Non posso!
(La Dottoressa Braun esce dalla stanza e
va da Mulder)
DOTTORESSA BRAUN: quello che fate è
pericoloso e irresponsabile!
MULDER: Il Dottor Spitz ha condotto centinaia
di queste sedute...
DOTTORESSA BRAUN: (rivolgendosi alla
Signora Bishop) Se gli permetti di continuare Michelle potrebbe subire un
grave trauma, senza più riprendersi.
MULDER: Crede sia meglio continuare ad
imbottirla di torazina?
MICHELLE: (nell’altra stanza) Mi
stanno uccidendo! Mi stanno uccidendo!
SIGNORA BISHOP: (entrando nella stanza)
Adesso basta!
MICHELLE: No! No! No!
MULDER: Signora Bishop!
SIGNORA BISHOP: Sono qui tesoro! E’ tutto a
posto cara...è tutto a posto. E’ finita!
(Poco dopo Scully esce dall’ufficio, e trova
Mulder nella hall)
SCULLY: Se ne sono andate.
MULDER: Hai visto? C’eravamo Scully. C’è
mancato poco.
SCULLY: Si, ho visto, si.
MULDER: Tenteremo di nuovo.
SCULLY: Sua madre non ce lo permetterà. Non
in questa vita almeno.
MULDER: Le faremo cambiare idea.
SCULLY: Come? E a che scopo? Insomma...che
cosa speri di riuscire a scoprire in questo modo?
MULDER: La verità. Cioè cosa accadde a
Charlie Morris nove anni fa.
SCULLY: Sapremo la verità quando troveremo
Fiore.
MULDER: Se troveremo Fiore. E se lo troveremo
vivo. Hai visto cos’è successo in quella stanza.
SCULLY: In quella stanza...Io ho visto solo
una bambina traumatizzata, che senza apparenti motivi ha una qualche
connessione con Charlie Morris.
MULDER: Altro che connessione, Michelle Bioshop
è Charlie Morris.
SCULLY: Mulder...
MULDER: A parte farsi crescere i baffi,
cos’altro deve fare perchè tu ti decida finalmente ad ammetterlo?
SCULLY: D’accordo. Diciamo pure che facendo
una specie di miracolo tu riesca davvero a convincere la madre di Michelle, e
che nella prossima seduta tu riesca ad ottenere tutte le informazioni di cui
hai bisogno, nessuna giuria accetterebbe mai quel tipo di testimonianza! La
verità è che non abbiamo alcun elemento per avviare un processo!
(Scully se ne va)
F.B.I. Quartier Generale Regionale, Buffalo,
New York
(Mulder sta prendendo appunti mentre
guarda su un video la registrazione della seduta ipnotica di Michelle)
MULDER: I risultati inconcludenti della
seduta di oggi, non mi impediscono di continuare a credere nell’ipnosi come
strumento di cura psicologica. Se possa dimostrare o meno l’esistenza di vite
precedenti, è un’altra questione. Comunque, nel caso specifico, qualunque altra
spiegazione risulta ancor meno convincente.
(lancia un’occhiata al monitor e intravede
un’interferenza sullo schermo quando Michelle comincia ad agitarsi)
NEL VIDEO: E quanti anni hai? 24. No!
Aspettate, non possiamo farlo! E’ sbagliato! Cos’è sbagliato? Cosa non puoi
fare?
(Mulder riavvolge il nastro)
NEL VIDEO: E quanti anni hai? 24. No!
Aspettate...
(Mulder vede nuovamente un’interferenza e
riavvolge di nuovo)
NEL VIDEO: 24.
(Mulder manda a rallentatore la scena
rivedendola fotogramma per fotogramma)
(A casa Fiore, la Signora Fiore è al
telefono)
SIGNORA FIORE: No, no voglio restare in casa.
Sai, se tornasse. Grazie comunque...Ti chiamo appena so qualcosa. Certo, si
d’accordo, ciao.
(Chiude la telefonata, spegne la luce e
sale le scale. Sente qualcuno bussare alla porta e corre ad aprire)
SIGNORA FIORE: Tony! (apre la porta)
Tony? Tony?
(Fuori non c’è nessuno. Guarda a terra e
vede una giraffa fatta con l’origami)
F.B.I. Quartier Generale Regionale, Buffalo,
New York
(Linhart sta lavorando di fronte ad una
serie di monitors. Scully e Mulder sono vicino a lui)
LINHART: Ho ricontrollato il nastro. E’ tutto
regolare.
SCULLY: Vale a dire?
LINHART: Che qualunque sia l’immagine, è
stata registrata nella stanza con la bambina.
SCULLY: Ma com’è possibile?
MULDER: Negli anni ‘70 ci fu un caso di un
uomo a Porlock, nell’Ohio, che riusciva a influenzare la pellicola non
sviluppata. Creava immagini sul negativo dalla sua mente.
LINHART: Non so se riuscirò a renderla più
nitida. Dipende dalla forza dell’immagine fissata.
(Lazard entra nella stanza)
DET. LAZARD: Ci sono riuscita, l’ ho trovato.
Si è ritirato in Florida. Avevi ragione Scully, ha conservato un file con tutti
i suoi rapporti.
SCULLY: Ehh, i patologi sono paranoici per
natura.
DET. LAZARD: Ecco, mi ha spedito via fax la
pagina mancante.
SCULLY: Bene. (legge il foglio che Lazard
le ha portato) A quanto pare Charlie Morris non è morto in seguito alle
ferite riportate. Qui dice che c’era la spuma di un fluido nelle vie
respiratorie. Il che indica morte per annegamento.
MULDER: Potrebbe essere stato prima annegato
e poi mutilato per simulare un’esecuzione mafiosa.
DET. LAZARD: Il medico mi ha spiegato per
telefono che sul corpo non c’erano visibili segni d’immersione, come la pelle
d’oca, tranne che intorno al viso e alla testa.
SCULLY: Um-hmm. E’ vero. Quindi forse è stato ucciso in una
vasca da bagno, o in un water. E’ solo che...
MULDER: Solo che?
SCULLY: La marcata brachicardia, indica un
aumento di sodio nel plasma...E’ annegato in acqua salata.
(Una macchina si ferma davanti a casa
Fiore. Il Detective Fiore esce dall’auto con una borsa e corre in casa)
DET. FIORE: Anita! Anita!
SIGNORA FIORE: (correndo da lui e
abbracciandolo) Tony! Tony! Cos’è successo? Dove sei stato? Di la verità!
E’ successo qualcosa?
DET. FIORE: Stammi a sentire, ascoltami bene.
Ora tu vai di sopra e prepari i bagagli.
SIGNORA FIORE: Perchè? In che razza di guaio
ti sei cacciato?
DET. FIORE: C’è qualcuno che vuole uccidermi.
SIGNORA FIORE: Ma chi?
DET. FIORE: Non lo so.
SIGNORA FIORE: Ma perchè dovrebbero
ucciderti? Amore ti prego...
DET. FIORE: (arrabbiato) Vuoi fare
quello che ti ho detto? Per favore! (calmandosi) Ti prego. Sono tuo
marito, ti amo, e ho bisogno che ti fidi di me, capito?
(Fiore va al piano di sopra. Da una
finestra si vede Michelle Bishop sotto il portico)
(Linhart sta ancora lavorando all’immagine
tratta dal video)
LINHART: Ecco ci siamo! (Mulder e Scully
si avvicinano) Vedete, ho evidenziato le sequenze dell’interferenza. I
coefficienti del seno su un monitor, quelli del coseno su un altro. Ora usando
un programma logaritmico, sposto le frequenze, così. Dopo di che...che diavolo
è?
(Un’immagine si forma sullo schermo, un
palombaro. Mulder lo riconosce)
SCULLY:
Mulder, cos’è?
MULDER: Hai detto acqua salata, vero?
SCULLY: Si, e allora?
MULDER: Allora Charlie Morris è stato
annegato nel suo acquario, e quella è l’ultima cosa che ha visto prima di
morire. Speriamo che Michelle sia a casa sua, sotto le coperte.
(A casa Fiore intanto il Detective Fiore
sta facendo i bagagli. Si vede una borsa piena di soldi. La Signora Fiore entra
nella stanza e lui velocemente chiude la borsa)
SIGNORA FIORE: Tony. Tony, qualcuno ha
lasciato questo di fronte alla porta di casa stanotte. (gli mostra la
giraffa fatta con l’origami) Tu sai chi è stato? (Fiore non risponde)
Insomma rispondimi!
(Si spegne la luce. Fiore prende la sua
pistola)
DET. FIORE: Non muoverti di qui e tieni la
porta chiusa.
(Fiore chiude la porta. La chiave nella
toppa gira da sola, bloccando la Signora Fiore all’interno)
(Con la pistola in mano Fiore scende le
scale ed entra in salotto. Si vede un filo elettrico staccarsi dalla presa nel
muro e avvolgere le gambe di Fiore, che cade a terra. La pistola cade di fronte
a lui)
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra)
Tony, è tutto a posto? Tony rispondi, che succede!
(Fiore cerca di raggiungere la pistola, ma
questa si muove e si allontana da lui. Alza lo sguardo e vede Michelle in piedi
di fronte a lui)
(Mulder e Scully arrivano in auto. Mentre
si avvicinano alla casa del Detective Fiore sentono un rumore e corrono sotto
il portico. Mulder cerca di aprire la porta, ma questa sbatte e si chiude da
sola. Sentono la voce della Signora Fiore)
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra)
Tony! Tony, per l’amor del cielo, che succede? Fammi uscire!
(Mulder prova ad aprire una finestra, ma
le persiane sbattono e la chiudono)
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra)
Tony!
(All’interno Michelle si guarda intorno e oggetti
cominciano a cadere e a rompersi)
SCULLY: Mulder!
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra)
Tony ti prego!
(Scully ha chiamato Mulder dall’altro lato
della casa. C’è una porta con un vetro che da accesso al seminterrato. Si coprono
gli occhi, Mulder lo rompe il vetro con il gomito e apre la porta)
(In salotto, il Detective Fiore è in
ginocchio di fronte a Michelle)
DET. FIORE: Dissero che volevano solo
parlarti. Farti ragionare. Cosa avrei dovuto fare, sentiamo? Bastava che tu
prendessi quei maledetti soldi! Perchè non hai voluto prendere i soldi?
(Michelle guarda in un lato della stanza,
e da vicino al caminetto, un bastone di ferro si alza e vola attraverso la
stanza, ferendo Fiore. Fiore si accascia a terra. Diversi vasi volano
attraverso la stanza e si rompono sulla sua testa)
(Mulder e Scully hanno risalito le scale
del seminterrato)
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra)
Tony! Tony! Che sta succedendo Tony! Fatemi uscire! Che sta succedendo? Ho
paura!
MULDER: (A Scully) Va a vedere di
sopra!
(Scully sale le scale)
SIGNORA FIORE: (dal piano di sopra) Vi
prego aprite la porta! Aprite la porta! Ho paura!
(Quando Mulder entra in salotto altri
oggetti volano attraverso la stanza e si schiantano addosso a Fiore. Mulder vede
Michelle in piedi e Fiore per terra)
MULDER: Michelle! Non è così che otterrai
giustizia.
SIGNORA FIORE: (dalla camera al piano di
sopra) Aprite! C’è qualcuno là fuori? Fatemi uscire, vi supplico!
(Scully apre la porta e tutte e due
corrono al piano di sotto)
SIGNORA FIORE: Tony! Tony!
(La Signora Fiore vede il marito a terra e
si inginocchia vicino a lui. In quel momento vede Michelle)
SIGNORA FIORE: Tony...
DET. FIORE: E’ colpa mia...Sapevo cos’avevano
fatto a Charlie. Sapevo tutto ma non ho mai detto niente...Non potevo.
SIGNORA FIORE: Oh no...
DET. FIORE: Dovevo prendermi cura di te.
Altrimenti chi avrebbe pensato a te?
SIGNORA FIORE: No...(piangendo)
(la stanza è illuminata dalla luce blu
dell’acquario. Altri oggetti nella stanza si rompono)
SIGNORA FIORE: (a Michelle, supplicandola)
No. No...basta. Ti prego, ti prego, non fargli più del male.
(Michelle guarda l’acquario e i vetri
esplodono. Improvvisamente torna la luce. Scully raccoglie la pistola di
Fiore. La statuetta del palombaro che era nell’acquario è adesso sul pavimento)
(Qualche tempo dopo Mulder e la Signora
Bishop camminano a bordo piscina. Michelle sta ridendo e giocando nella piscina
con un’amica e un’istruttrice. La Signora Bishop sorride guardando la scena)
MULDER: (voce fuori campo) Relazione
finale, file numero X-40271. Ieri, davanti alla corte federale, il Detective
Anthony Fiore si è dichiarato colpevole di omicidio di primo grado, furto, e
ostruzionismo nei confronti della giustizia. Le morti del Detective Rudy
Barbala, e dell’ ex Agente Leon Felder sono state dichiarate accidentali,
sebbene la complicità di entrambi nell’omicidio di Charlie Morris sia stata
definitivamente accertata. Non è stata mossa alcuna accusa nei confronti di
Michelle Bishop, che oggi ha preso la sua prima lezione di nuoto. La bambina
dichiara di non ricordare nulla, e sia la madre che la Dottoressa Braun, si
sono rifiutate di sottoporla nuovamente ad ipnosi. Fine della relazione, 19
aprile 1994.
Firmato: Agenti Fox Mulder e Dana Scully.
Caso: Irrisolto.
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