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SHAPES

Metamorfosi

 

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ATTORI:

DAVID DUCHOVNY  Agente Speciale Fox Mulder

GILLIAN ANDERSON  Agente Speciale Dana Scully

 

TY MILLER  Lyle Parker

MICHAEL HORSE  Charley Tskany

DONNELLY RHODES  Jim Parker

JIMMY HERMAN  Ish

RENAE MORRISEAU  Gwen Goodensnake

DWIGHT McFEE  David Gates

PAUL McLEAN  Dottor Josephs

 

SCRITTO DA:  Marilyn Osborne

 

DIRETTO DA:  David Nutter

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RANCH “DUE MEDICINE”, BROWNING, MONTANA

 

(E’ notte e sta piovendo. Dentro la loro casa Jim e Lyle Parker stanno caricando i loro fucili. Si sente il verso di un animale. I Parker escono di casa e si avvicinano alle stalle.)

 

JIM PARKER: Tu vai di là.

 

(Lyle, il figlio, entra in una stalla e controlla un cavallo. Poi esce alla pioggia e trova una mucca morta. Sente un rumore e si guarda intorno, qualcuno lo sta osservando. Lyle viene attaccato da un grande animale e cade a terra. Jim Parker sente il ruggito della bestia e le grida del figlio. L’animale, che sembra una sorta di uomo-bestia, scaraventa Lyle contro una staccionata. Intanto Jim Parker spara e colpisce la bestia che cade. Jim corre ad assistere Lyle, che è ancora steso a terra. Poi si volta a guardare la bestia, ma anziché un animale vede un uomo morto, con del sangue che cola dal ventre)

 

Sigla

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(Mulder e Scully stanno parlando con i Parker, nella loro casa. Sulle pareti ci sono diversi animali imbalsamati. Anche David Gates, l’avvocato dei Parker, è nella stanza)

 

JIM PARKER: Io non sono un assassino, e non voglio far del male a nessuno. Ma non ammetto che il bestiame venga massacrato come se il mio ranch fosse un mattatoio. E’ il quarto capo in un mese!

 

MULDER: E secondo lei chi ne è responsabile?

 

JIM PARKER: Io so solo che quella mucca sembrava appena uscita da un trita-carne. Nessun animale avrebbe potuto ridurla così.

 

MULDER: Vuol dire che…secondo lei sono state una o più persone Signor Parker?

 

DAVID GATES: Le ricordo che il mio cliente è libero su cauzione per un processo tutt’ora in corso. Ha accettato di parlare con voi solo riguardo a quest’incidente. Non risponderà a domande su vertenze ancora aperte.

 

SCULLY: Quindi non possiamo parlare della causa del Signor Parker contro la riserva indiana Trego?

 

DAVID GATES: E’ esattamente quello che volevo dire.

 

JIM PARKER: No, un momento. Statemi a sentire!

 

DAVID GATES: Jim, non dire una parola.

 

JIM PARKER: No, me ne infischio delle tue idiozie. Voglio parlare chiaro con queste persone. Pensate che abbia ucciso un indiano solo perchè stiamo discutendo su dove finisce la mia terra e comincia la loro?

 

LYLE PARKER: Lo vogliamo stabilire pacificamente in tribunale.

 

SCULLY: Ma Joseph Goodensnake è stato ucciso da un proiettile partito dal suo fucile.

 

JIM PARKER: Tutto quello che so è che non c’era nessun animale là fuori. Ma non era nemmeno un essere umano accidenti!  Date un’occhiata alle ferite del ragazzo.

 

(Mulder si avvicina a Lyle)

 

JIM PARKER: Era buio. Ho sentito dei rumori e siamo usciti per proteggere il bestiame. Potrei giurare di aver visto...due occhi rossi e delle zanne.

 

(Mulder scopre la spalla di Lyle e si vedono graffi profondi sulla sua spalla)

 

JIM PARKER: Temevo che mio figlio Lyle fosse...Sentite: nessuno, nessuno può immaginare quanto mi abbia sconvolto scoprire che si trattava...di quel giovane indiano. Ma se era lui che uccideva le nostre bestie...Beh, mi dispiace moltissimo che sia andata a finire in questo modo. Però almeno per quanto mi riguarda la faccenda è chiusa!

 

MULDER: Possiamo vedere il recinto?

 

LYLE PARKER: Vi accompagno io.

 

(Lyle Parker, Mulder e Scully escono dalla casa)

 

LYLE PARKER: Agente Mulder, Agente Scully...

 

MULDER: Si?

 

LYLE PARKER: Io stesso a sentire la nostra versione della storia, come voi, non sarei molto convinto. Perchè ci sono delle cose che nemmeno io so spiegarmi. Cose che mio padre non racconterebbe mai a degli estranei.

 

MULDER: Che genere di cose?

 

LYLE PARKER: Ecco...Negli ultimi mesi ogni volta che siamo usciti a controllare il bestiame, non abbiamo notato nulla di strano. Non c’erano neanche tracce...dei soliti coyote, o dei leoni di montagna. Ma io sentivo che qualcosa...di...non umano...da là fuori...mi osservava. L’aria era immobile, anche gli animali notturni tacevano, come se la natura stessa fosse terrorizzata. Mi si accapponava la pelle.

 

SCULLY: Come in un film dell’orrore.

 

LYLE PARKER: Già...Se ci penso mi vengono ancora i brividi.

 

Mulder e Scully ispezionano il cortile. Scully ha l’ombrello aperto, sta cadendo una leggera pioggia)

 

SCULLY: Il ragazzo è stato colpito là. A circa tre metri da dove si trovava Parker. E’ impossibile che abbia scambiato una persona per un animale. Il caso è chiuso Mulder. Mi sorprende che tu ti sia offerto volontario per questo incarico. Credo che qualunque novellino avrebbe potuto indagare su questo omicidio. Perchè t’interessa?

 

(Mulder sta guardando delle impronte sul terreno. Impronte che prima sembrano umane, ma che poi cambiano e sembrano animali. Poco dopo Scully lo raggiunge e insieme stanno per lasciare il ranch)

 

SCULLY: Arrenditi, sembra proprio che non ci sia nulla di inspiegabile in questo caso.

 

MULDER: Proprio niente.

 

(Mulder mostra a Scully un largo e sottile pezzo di materiale simile a pelle. Scully si ferma a guardarlo. Poco dopo, in auto, continuano a parlare di quello che hanno trovato)

 

SCULLY: Che strano, sembra un brandello di pelle di serpente. Però anche se...I Parker hanno ucciso volontariamente quell’indiano, non mi sembrano i tipi che scuoiano le loro vittime.

 

MULDER: E comunque il rapporto della polizia non accenna a nulla del genere.

 

SCULLY: Sarà il caso di andare a dare un’occhiata al cadavere.

 

MULDER: Il corpo è stato affidato alle autorità della riserva. Dobbiamo affidarci a un certo...Sceriffo Charlie Tskany.

 

 

Riserva Indiana Trego, Montana nord-occidentale.

 

(Mulder e Scully arrivano alla riserva, che è un’area resa fangosa dalla pioggia. Entrano in un piccolo ristorante e si rivolgono all’uomo al bancone)

 

MULDER: Mi scusi, non siamo di queste parti, stiamo cercando lo Sceriffo Tskany.

 

(L’uomo al bancone va via senza rispondere. Una donna che sta giocando a biliardo osserva Mulder e Scully. Mulder si rivolge ad alta voce a tutti quelli presenti nel ristorante)

 

MULDER: C’è nessuno che conosce Charlie Tskany?

 

ISH: Va a casa, F.B.I.

 

(L’uomo che risponde, Ish, è anziano, ed è seduto nell’ombra vicino al tavolo da biliardo. Mulder e Scully si dirigono verso di lui)

 

MULDER: Lei come lo sa?

 

ISH: La puzza si sente lontano un miglio.

 

MULDER: Uso un deodorante da donna, ma mi hanno detto che fa effetto anche sugli uomini.

 

ISH: Ero a Wounded Knee nel 1973. E ho imparato a diffidare dell’ F.B.I. Voi non credete in noi, noi non crediamo in voi.

 

MULDER: Io voglio crederti.

 

ISH: Perchè sei venuto? Che stai cercando?

 

MULDER: Credo che tu sappia cosa stiamo cercando.

 

ISH: Dimmelo, anche se lo so.

 

SCULLY: Stiamo cercando chiunque sia in grado di darci informazioni sull’omicidio di Joseph Goodensnake, il ragazzo...

 

(Mulder la interrompe)

 

MULDER: Cerchiamo una creatura che possa lasciare impronte umane, alternate a impronte animali, passo dopo passo.

 

ISH: Parker. E’ da lui che devi andare. E’ lui che ha ucciso quello che cerchi, F.B.I.

 

(La giovane donna, Gwen Goodensnake, sbatte la stecca da biliardo sul tavolo)

 

GWEN GOODENSNAKE: Quello che Parker ha ucciso, era mio fratello! E invece di vendicarlo avete tutti paura di una stupida leggenda indiana! Vi odio!

 

ISH: Gwen!

 

GWEN GOODENSNAKE: E odio gli sbirri che corrono qui quando hanno bisogno di qualcosa, ma quando ci serve il loro aiuto...non si fanno mai trovare!

 

(Gwen se ne va, passando vicino a un uomo che ha la stella da Sceriffo. Scully si avvicina per parlargli)

 

SCULLY: Sceriffo Tskany...(lei allunga la mano ma lui non risponde al saluto) sono l’Agente Scully, e lui è l’ Agente Mulder.

 

SCERIFFO TSKANY: Il corpo di Goodensnake è nel mio ufficio.

 

(Mulder e Scully seguono lo Sceriffo fuori dal ristorante e si dirigono verso il suo ufficio. Davanti alla porta d’ingresso ci sono due indiani)

 

SCERIFFO TSKANY: Bill, Tom, lasciateli passare. Su ragazzi, fateci entrare.

 

(Gli uomini si fanno da parte e li lasciano entrare nell’ufficio)

 

MULDER: Chi sono?

 

SCERIFFO TSKANY: I guardiani della morte. Scortano lo spirito del defunto nell’aldilà. Hanno il mio permesso, ma devono stare fuori. Chi mi conosce sa che certe cose le lascio al di là di quella porta. Qui si lavora.

 

MULDER: Quella donna nel locale ha detto che la gente ha paura di una leggenda indiana. Cosa credono che sia successo nel ranch di Parker?

 

SCERIFFO TSKANY: Non sono un antropologo, e non sono qui per rispondere a domande sugli indiani.

 

MULDER: Mi scusi...Io...

 

SCERIFFO TSKANY: Ogni volta che ho chiesto il vostro aiuto non l’ ho mai avuto. Visto che questo caso è sotto la giurisdizione dell’ F.B.I. è vostro diritto esaminare il corpo, quindi togliamoci il pensiero. Andiamo.

 

(Tutti e tre vanno in un’altra stanza, dove c’è il corpo dell’indiano ucciso)

 

MULDER: La donna che giocava a biliardo, è sua sorella?

 

SCERIFFO TSKANY: E’ Gwen. Sono stati lei e suo fratello a iniziare la lite sui confini con Parker. Pare che mandi a pascolare le sue bestie sui terreni di proprietà della riserva. Parker vi avrà detto che ha deciso lui di portare la faccenda in tribunale, ma sono stati Joe e Gwen a fargli causa.

 

(Mulder toglie il lenzuolo che copriva il corpo, e lui e Scully osservano sulla spalla del cadavere quattro cicatrici che sembrano fatte da un graffio d’animale)

 

SCULLY: Guarda queste cicatrici.

 

MULDER: Già.

 

SCULLY: Sembra che anche lui sia stato assalito da un animale.

 

SCERIFO TSKANY: Dite che è stato aggredito anche lui? Allora c’era davvero un animale.

 

SCULLY: No. Queste sono ferite rimarginate da tempo. E invece guardate qui, gli hanno sparato a bruciapelo. Dal modo in cui i pallini sono penetrati nel corpo, direi che l’assalitore era a una distanza di circa un metro.

 

(Mulder intanto sta esaminando la bocca e i denti del cadavere)

 

MULDER: Dovremmo dare un’occhiata alla lastra dei denti di questo ragazzo.

 

(Scully si avvicina e Mulder tiene la bocca del cadavere aperta. Due suoi canini sono più lunghi e acuminati degli altri denti)

 

(Mulder e Scully stanno guardando la panoramica dei denti del cadavere)

 

MULDER: Vedi: questi sono i canini. Sono normali.

 

SCULLY: Non è possibile che qualcuno abbia sostituito la lastra?

 

MULDER: No, guarda qui: il secondo incisivo è scheggiato, esattamente come il suo. Sono proprio i denti di Goodensnake.

 

SCULLY: Ci sono dei casi di produzione eccessiva di calcio che a volte si manifesta con l’età, ma...

 

SCERIFFO TSKANY: Però forse questo potrebbe spiegare la versione di Parker. Era là fuori e si aspettava di vedere un coyote che azzannava la sua mucca. E in quel momento con un fascio di luce ha illuminato la faccia di Joe.

 

SCULLY: E ha visto quello che voleva vedere: un animale.

 

MULDER: Lyle Parker è stato aggredito, ha ferite identiche a quelle di Joe. Ci sono gli strumenti per fare una autopsia?

 

SCERIFFO TSKANY: Perchè?

 

MULDER: Se i denti di Joe sono abnormi una autopsia potrebbe rivelare altre anomalie anatomiche non evidenti a prima vista.

 

SCERIFFO TSKANY: No. Non posso permetterlo.

 

(Lo Sceriffo torna nell’altra stanza e si siede alla sua scrivania. Mulder e Scully lo seguono)

 

SCULLY: Sono abilitata a farlo.

 

SCERIFFO TSKANY: No, non posso lasciarvi fare nessuna autopsia. Stasera ci sono i funerali.

 

MULDER: E’ una cremazione. Del corpo non rimarrà nulla.

 

SCERIFFO TSKANY: Gli indiani credono che le persone appena morte sono turbate dalla loro nuova condizione. Una dissacrazione del corpo farebbe infuriare gli spiriti e li scatenerebbe contro il mondo.

 

SCULLY: Ma lei è un rappresentante della legge. Non può distruggere delle prove.

 

SCERIFFO TSKANY: Non mi dica cosa non posso fare. Gli indigeni credono che ci sia una legge superiore a quella del Governo Americano. E se per loro la pace di Joe è più importante di una qualunque prova, io rispetto la loro volontà. Se vuol farmi rapporto a qualche pezzo grosso, s’accomodi pure.

 

(Lo Sceriffo si alza e si allontana)

 

MULDER: Tskany. Lei crede davvero che in quella stanza ci sia lo spirito di Joe?

 

SCERIFFO TSKANY: Io so solo che domani, o dopodomani, voi ve ne andrete. Mentre io rimarrò qui, a vivere in mezzo a questa gente. Potete andare avanti con la vostra indagine, ma dovrete farlo senza il corpo di quel ragazzo.

 

(Mulder gli restituisce la panoramica del ragazzo, poi lui e Scully se ne vanno)

 

(E’ tardo pomeriggio. Il corpo del ragazzo morto è posto su una pira pronto per la cremazione. I due guardiani Trego sono davanti alla piattaforma, mentre un terzo sta eseguendo un canto e una danza rituale. Mulder e Scully sono seduti nella loro auto a breve distanza)

 

SCULLY: Mulder, da quando sei qui ti comporti come se ti aspettassi da una prova qualunque una sorta di conferma. Cosa c’è sotto? Perchè siamo venuti?

 

MULDER: Abbiamo a che fare con la storia Scully.

 

(prende un fascicolo dal sedile posteriore e lo passa a Scully)

 

MULDER: Si tratta addirittura del primo X-file. Compilato da Edgar Hoover nel lontano 1946. Durante la seconda guerra mondiale vi fu una serie di omicidi nel nord-ovest del paese. Sette solo a Browing. Le vittime erano ridotte a brandelli, sembrava fossero state sbranate da un animale. Ma molte di loro furono rinvenute in casa propria...il che lasciava supporre che avessero lasciato entrare l’assassino. Nel 1946 la polizia pensò di aver scovato quell’animale in una caverna, al Glacier National Park. Gli spararono, entrarono per recuperare la carcassa, ma trovarono solo il corpo di un certo Richard Watkins.

 

SCULLY: Ricorda molto il caso Parker.

 

MULDER: Poi gli omicidi cessarono. Poichè erano casi insoluti e alquanto singolari, Hoover gli accantonò sperando che col passare del tempo la gente avrebbe dimenticato.

 

SCULLY: Ma il fascicolo dice che ricominciarono nel 1954.

 

MULDER: Poi nel ‘59, nel ‘64, nel ‘78, e ora, nel ‘94. Ma...

 

(Mulder prende qualcos’altro dal sedite posteriore)

 

SCULLY: Mhh, ci risiamo.

 

MULDER: Di questi strani omicidi compiuti da uomo-bestia, c’è traccia in documenti antichissimi. Nel resoconto di una spedizione che risale a 150 anni fa si parla di indiani che riuscivano a trasformarsi in lupi.

 

(Mulder mostra a Scully un fascicolo con un disegno di un uomo-lupo che sta divorando un uomo)

 

SCULLY: Mulder quello...Quello a cui ti riferisci, si chiama licantropia. E’ una malattia di origine isterica, per cui un uomo crede di trasformarsi in un lupo. E’...è...è accertato che nessun uomo può trasformarsi fisicamente in un animale.

 

(Scully scende dalla macchina. Mulder la segue)

 

MULDER: Dimentichi che abbiamo delle prove. Le orme nel fango, il brandello di pelle, un uomo con i denti da animale.

 

SCULLY: Mulder, anche se avessi ragione, e quell’indiano fosse in grado, per chissà quale strano fenomeno di trasformarsi fisicamente in un animale, è morto! Jim Parker gli ha sparato, e tra pochi minuti il suo corpo finirà in cenere. Fine del mistero!

 

MULDER: Me lo auguro.

 

(Scully si avvicina alla pira per osservare la cerimonia. Gwen Goodensnake è vicina alla piattaforma. Mulder rimane distante e saluta Ish con un cenno del capo. Intanto Scully si avvicina a Gwen)

 

GWEN GOODENSNAKE: Che ci fa lei qui?

 

SCULLY: Gwen...

 

GWEN GOODENSNAKE: E’ venuta solo a caccia di informazioni per la sua indagine.

 

SCULLY: Volevo dirle che mi dispiace molto per suo fratello, comprendo il dolore di chi perde una parte della sua famiglia.

 

GWEN GOODENSNAKE: Una parte...Lui era tutta la mia famiglia. Sono sola ora. La sua manifestazione di cordoglio...Mi obbliga a donarle tutto quello che mio fratello possedeva.

 

(Da a Scully quello che sembra essere un braccialetto indiano)

 

SCULLY: Gwen, non so cosa dire...Io...

 

GWEN GOODENSNAKE: Non è un granchè, e comunque aveva più cose che amici.

 

(Gwen si allontana. Intanto lo Sceriffo Tskany arriva e scende dal suo veicolo. Mulder gli si avvicina)

 

MULDER: Ho letto il rapporto della sua indagine sull’omicidio Goodensnake, è molto buono...esauriente, dettagliato. Ma vorrei sapere...secondo lei...com’è andata veramente?

 

SCERIFFO TSKANY: L’unica risposta Agente Mulder, è stesa su quel catafalco. Perchè non se ne fa una ragione e non se ne torna a casa?

 

MULDER: Lei crede che un uomo possa trasformarsi?

 

SCERIFFO TSKANY: Siamo a un funerale.

 

(E’ scesa la notte, e la pira viene accesa. Un Trego inizia un canto e altri si uniscono al coro suonando tamburi. Lyle Parker arriva sul suo cavallo e si toglie il cappello. Gwen Goodensnake se ne accorge e si dirige verso di lui. Tskany, Mulder e Scully la seguono)

 

GWEN GOODENSNAKE: Va via di qui!

 

LYLE PARKER: Sono venuto a portare le mie condoglianze.

 

GWEN GOODENSNAKE: Non le voglio le tue condoglianze! Voglio che ti si spezzi il cuore! Voglio farti provare quello che provo io!

 

(Gwen sputa ai piedi del cavallo di Lyle in segno di disprezzo)

 

SCERIFFO TSKANY: E’ meglio che se ne vada Signor Parker.

 

LYLE PARKER: Vorrei che tuo fratello fosse ancora qui. Lo desidero più di ogni altra cosa al mondo.

 

(Lyle se ne va, e Gwen torna vicino alla pira che continua a bruciare)

 

(Charlie Parker è seduto da solo sotto il portico del suo ranch. Si accende un sigaro e sente un suono provenire dalla foresta. Appoggia per terra il bicchiere del suo drink, cammina lentamente guardandosi attorno e si allontana dal portico. Il vento fa muovere dei ferri di cavallo appesi e Charlie presume che quello fosse il rumore che aveva sentito. Si volta e torna verso il portico. In quel momento appare una faccia che sembra non umana, e Charlie è attaccato alle spalle. Charlie cade, la bestia lo solleva e lo lancia contro delle sedie, poi si avventa di nuovo su di lui)

 

(Il giorno seguente le autorità sono a casa di Charlie Parker investigando sulla sua morte. Scully solleva la plastica che copre il corpo dell’uomo e poi si avvicina a Tskany)

 

UN UOMO (allo Sceriffo): Ho controllato nelle stalle è tutto regolare.

 

SCERIFFO TSKANY: D’accordo.

 

SCULLY: Le mutilazioni del corpo fanno pensare all’assalto di un grosso predatore, o di qualcuno che vuole che così sembri. Pensa che ci sia un legame con la morte di Joe Goodensnake?

 

SCERIFFO TSKANY: Non lo so.

 

SCULLY: Ha parlato con Gwen Goodensnake? Era molto turbata ieri sera.

 

SCERIFFO TSKANY: E’ scomparsa. Nessuno l’ ha più vista dopo i funerali, i miei uomini la stanno cercando.

 

SCULLY: E’ dov’è Lyle Parker.

 

SCERIFFO TSKANY: Non troviamo nemmeno lui.

 

SCULLY: Potrebbe essere morto. Vado a dare un’occhiata in giro.

 

(Scully si allontana. Mulder intanto sta facendo ricerche nell’area intorno al ranch. Trova del pelo di un animale e un altro pezzo di pelle umana)

 

(Scully intanto trova alcune gabbie per piccoli animali. Poi sente un ruggito alle sue spalle, si gira e trova un leone di montagna chiuso in una gabbia. Si spaventa quando il leone di montagna morde le sbarre della sua gabbia. Scully si allontana e poco distante trova Lyle Parker disteso in un campo)

 

(Tskany trova un grande artiglio sul corpo di Charlie Parker)

 

MULDER: Non appartiene a nessun animale che io conosca. Sceriffo, forse dovremmo parlare. Avere uno scambio di idee.

 

(Scully si avvicina accompagnando Lyle Parker, che è avvolto in una coperta)

 

SCULLY: Mulder! Mulder! Accompagno Lyle in ospedale. Ha un principio di assideramento. Quando lo avranno visitato lo interrogherò.

 

(Scully e Lyle salgono su un’auto e si allontanano)

 

MULDER: (a Tskany) Cosa nasconde?

 

SCERIFFO TSKANY: Credevo fosse finita.

 

MULDER: Finita? Per questo non ci ha permesso di fare l’autopsia sul corpo di Goodensnake? Sperava finisse tutto con la sua cremazione? Cosa temeva di scoprire?

 

SCERIFFO TSKANY: Non posso dirglielo. La porto da qualcuno che sa come stanno le cose.

 

 

Clinica Grove, Browning, Montana

 

(Lyle Parker è in un letto d’ospedale. Un’ infermiera esce dalla stanza con una provetta di sangue, lasciando Scully ad interrogarlo)

 

LYLE PARKER: E’ difficile dire cosa è accaduto dopo il funerale...Ho bevuto un paio di whisky e questa è l’ultima cosa che ricordo. A volte quando sono giù di corda vado dagli animali che io e papà teniamo in gabbia nel ranch. Osservarli mi aiuta...a dare una prospettiva alle cose. (Scully si siede su una sedia vicino al letto) Comunque...fu mia madre, quando era viva, a decidere di tenere quegli animali. Forse vado da loro per pensare a lei. Dovevo essere ubriaco fradicio per andare in giro nudo. E forse credevo di essere uno di quegli animali.

 

SCULLY: Quando sei tornato a casa...Hai parlato con tuo padre?

 

LYLE PARKER: Si sarebbe imbestialito se gli avessi detto del funerale. Ho questa...questa immagine di lui seduto sotto il portico, ma...non ricordo di avergli parlato.

 

SCULLY: Tuo padre è morto. Mi dispiace. Sembrerebbe sia stato...assalito da un animale, ma...io sospetto si tratti di omicidio. Lyle...ho perso di recente mio padre, e so quanto sia terribile dover...

 

LYLE PARKER: E’ colpa mia! Andando al funerale gli ho fatti arrabbiare al punto da uccidere mio padre.

 

SCULLY: Non lo so.

 

LYLE PARKER: So affrontare la morte, vivendo in un ranch a contatto con la natura e insomma...so come vanno le cose, si nasce, si muore, tutto cambia e si trasforma...(Lyle comincia a piangere) ma se è colpa mia, se è per causa mia, io non posso, non posso sopportarlo...

 

(Non riesce a finire la frase. Scully tocca il suo braccio per dargli coraggio)

 

(Mulder e Tskany sono a casa di Ish)

 

ISH: L’ ho visto una volta proprio con i miei occhi. E’ stato molto tempo fa, ora mi sembra un sogno. Ero un ragazzo.

 

(I tre si siedono insieme sul pavimento)

 

MULDER: Fu nel 1946? Il caso Watkins?

 

ISH: Sento che tu sei diverso F.B.I. Sei disposto a credere alle nostre antiche leggende più di certi mezzosangue che conosco (Ish guarda Tskany). Voglio darti un nome indiano, Volpe. Preferisci “Volpe che corre”, o “Volpe furba”?

 

MULDER (sorridendo): Basta che non sia “Coyote che scappa”. Dimmi piuttosto...che cosa hai visto?

 

(Nota: Nella versione originale, Mulder diceva: “Basta che non sia Spooky Fox”, cioè: “Volpe Spettrale”)

 

ISH: Watkins venne assalito da un animale, mentre era solo, nei boschi. Le sue ferite si rimarginarono, tutti dimenticammo, poi cominciarono gli omicidi. Noi Trego allora capimmo che Watkins era stato assalito da quello che i sacerdoti chiamano Manitou...Uno spirito maligno capace di trasformare un uomo in una bestia. Essere assaliti da Manitou fa si che la vittima diventi come lui.

 

MULDER: Anche Joe Goodensnake aveva delle ferite sul corpo.

 

ISH: Manitou si impossessa di un uomo di notte, non per la luna piena, ma per il desiderio irresistibile di impadronirsi di un’anima. L’uomo si trasforma in una mostruosa creatura, e uccide in preda a un furore selvaggio. poi l’uomo riacquista le sue sembianze, e non ricorda che cosa è successo. Il ciclo ricomincia di nuovo il giorno dopo, e continua fino alla sua morte. Un notte, avevo appena 16 anni, tornavo dopo aver pescato, s’era fatto tardi, passai proprio davanti alla casa di Watkins. Intravidi una sagoma, non era un animale, ma nemmeno un uomo. Sbirciai dalla finestra, era coperto di sangue e di sudore, sembrava stesse...soffrendo molto. La pelle del corpo lacerata....si dibatteva, finchè cadde a terra, e dalle sue unghie spuntarono artigli. Si voltò gridando, e mi vide. I suoi occhi...i suoi occhi erano ancora umani, e mi imploravano di ucciderlo. Se fossi stato a caccia e avessi avuto con me il fucile forse l’avrei anche fatto. Ma ero un ragazzo, mi spaventai a morte, e scappai via.

 

MULDER: Poco dopo la polizia lo uccise.

 

ISH: Ma Manitou colpì di nuovo.

 

MULDER: Otto anni dopo. ma, com’è potuto succedere, dopo la morte di Watkins?

 

ISH: Watkins aveva un figlio, può averlo contagiato con il suo sangue.

 

SCERIFFO TSKANY: Gwen! Se Joe era posseduto da Manitou, e se la sua maledizione non dipendeva da quel primo attacco, ma si era trasmessa attraverso il sangue, potrebbe aver colpito anche Gwen. Gwen potrebbe aver ucciso Parker.

 

(Si sente un rumore all’esterno, i tre escono armati da casa di Ish. Mulder fa segno a Ish di stare indietro. Intanto si sente il rumore di un motore che si accende, Mulder e Tskany si voltano e vedono Gwen al voltante del furgone di Ish. Gwen cerca di allontanarsi)

 

SCERIFFO TSKANY: Gwen! Ferma!

 

(Lo Sceriffo raggiunge il furgone, spegne il motore, trascina Gwen fuori dall’abitacolo e la spinge per terra)

 

GWEN GOODENSNAKE: No! Lasciami! No!

 

SCERIFFO TSKANY: Sei in arresto per il furto di quest’auto!

 

ISH: Cos’è successo Gwen? Da cosa stai fuggendo?

 

GWEN GOODENSNAKE: L’ ho visto! L’ ho visto uccidere Parker!

 

MULDER (a Tskany): L’aiuti ad alzarsi.

 

GWEN GOODENSNAKE (piangendo): Ieri sera, dopo il funerale, ancora fuori di me andai da loro. Aspettavo Lyle. Vidi Parker, sotto il portico, e poi quella cosa...quell’animale...Oh mio Dio...Mio Dio che orrore...Sono fuggita, non so nemmeno io dove, volevo solo andar via di lì! Volevo solo andar via di lì! Volevo andar via di lì!

 

(Tskany l’abbraccia)

 

ISH: Accompagnala dentro Charlie.

 

(Tskany e Gwen vanno verso la casa. Mulder e Ish li seguono)

 

(All’ospedale, un’infermiera passa il telefono a un dottore)

 

DOTT. JOSEPHS: (All’infemiera) Grazie. Pronto? Sono il Dottor Josephs.

 

(Mulder sta chiamando dalla casa di Ish)

 

MULDER: Si, sono l’Agente Mulder, mi hanno detto di cercare l’Agente Scully a questo numero.

 

DOTT. JOSEPHS: Ah, si. Abbiamo rilasciato Lyle Parker, e stanno tornando insieme al ranch.

 

MULDER: Quindi la trovo là?

 

DOTT. JOSEPHS: E’ appena uscita. Agente Mulder, c’è un cosa che credo debba sapere. Ho i risultati delle analisi di Lyle Parker, e c’è una cosa molto strana.

 

MULDER: Che cosa?

 

DOTT. JOSEPHS: Tracce di sangue del gruppo di suo padre, e l’unica spiegazione è che l’abbia ingerito.

 

(Scully sta guidando per accompagnare Lyle a casa. Lyle sembra addormentato, ma poi apre gli occhi)

 

(Sotto la luna piena Scully e Lyle arrivano al ranch. Entrano nella casa e Scully prova ad accendere la luce)

 

SCULLY: Manca la luce.

 

LYLE PARKER: Già. Capita spesso purtroppo da queste parti. Do un’occhiata al generatore.

 

(Lyle attraversa la stanza, ma si accascia urlando per un dolore improvviso. Scully si avvicina per assisterlo)

 

SCULLY: Tutto bene?

 

LYLE PARKER: Ahh, temo di no. Per favore mi accompagni su in bagno.

 

SCULLY:Si

 

(Mulder e Tskany stanno correndo in auto verso il ranch, Mulder sta provando a chiamare Scully con il suo telefono cellulare)

 

MULDER: Accidenti! Non funziona, deve essere per via delle montagne. Quanto manca ancora?

 

SCERIFFO TSKANY: Circa sette miglia.

 

(Tskany accelera. Intanto al ranch, Lyle è in bagno. Si toglie la camicia e apre il rubinetto dell’acqua. Scully dall’esterno lo chiama)

 

SCULLY: Lyle? Lasciami entrare. Ti riaccompagno subito in ospedale, è meglio.

 

LYLE PARKER: No. Sto bene.

 

(Mulder e Tskany stanno correndo al ranch)

 

SCULLY: Lyle? Lyle, rispondimi. Lyle, come ti senti?

 

(Lyle si toglie la maglietta, le medicazioni e contrae la schiena in preda a spasmi. Scully controlla la serratura. Intanto all’interno Lyle inizia a trasformarsi mostrando lunghi canini. Scully cerca di togliere le viti alla serratura mentre Lyle allinterno strappa le tende. Urla e ruggisce, e la sua pelle inizia a rompersi)

 

(Mulder e Tskany entrano in macchina nel ranch)

 

(Scully ha appena svitato una delle viti, quando un braccio coperto di peli rompe la porta. Scully cade all’indietro e perde la sua torcia che rotola per terra)

 

(Mulder e Tskany scendono dalla macchina. Mulder entra nella casa e prova ad accendere la luce. Non vede e non sente segni della presenza di Lyle e Scully, avanza lentamente e con la sua torcia vede segni di profondi graffi su un muro. Trova la torcia di Scully e la raccoglie)

 

MULDER (sussurrando): Scully?

 

(Tskany è ancora all’esterno. Con la sua torcia illumina un leone di montagna nella sua gabbia. Il leone ruggisce e Tskany si spaventa)

 

(Mulder continua la sua ispezione della casa, passando alla cucina. Sente un ruggito, si volta, e vede una grande creatura correre in un’altra stanza. Spara due volte ma senza colpirla. Segue la bestia su per le scale, e quando sente un altro ruggito si volta di scatto. Spara, ma colpisce un orso impagliato. Continua a salire per le scale ma qualcosa lo ferma)

 

MULDER: Ouh!

 

SCULLY (uscendo dall’ombra): Sono io, sono io! Calma! Non so cos’è successo. Qualcosa mi ha gettato a terra e ho perso la pistola.

 

MULDER: Si. Vieni scendiamo. Andiamo.

 

SCULLY: D’accordo.

 

(Continuano avanzando nell’altra stanza, Mulder indicando la strada con la torcia, quando sentono un altro ruggito. Arrivano in un’altra stanza, dall’angolo la bestia salta attaccando Mulder. Mulder e Scully si voltano di scatto, Mulder sta per sparare, ma si sente un altro sparo. Tskany ha sparato e ha ucciso la bestia)

 

SCERIFFO TSKANY: State bene?

 

(I tre si avvicinano alla bestia, Mulder illumina il corpo e vedono Lyle morto)

 

SCULLY: Oh mio Dio! Era in bagno, si sentiva poco bene...Tutto quello che so è che poi siamo stati aggrediti da un leone di montagna.

 

MULDER: Non era un leone Scully.

 

SCERIFFO TSKANY: Il leone è fuori, nella sua gabbia.

 

(Il giorno dopo Scully, Mulder e Tskany escono dall’ufficio dello Sceriffo)

 

MULDER: Dov’è Gwen? Aveva detto che sarebbe vebuta a salutarci.

 

SCERIFFO TSKANY: E’ partita ieri sera, dopo aver regalato tutto quello che aveva ai suoi amici.

 

MULDER: Così, all’improvviso? Perchè l’ ha fatto?

 

SCERIFFO TSKANY: Il fratello è morto, non ha più famiglia. Ormai la lite con i Parker è conclusa, e forse ha visto qualcosa che non riesce ad accettare.

 

SCULLY: Può darsi.

 

MULDER (stringendo la mano allo Sceriffo): Grazie.

 

SCERIFFO TSKANY: Arrivederci.

 

(Mulder si allontana, Scully stringe la mano allo Sceriffo)

 

SCULLY: Arrivederci.

 

(Mulder apre la portiera della macchina)

 

ISH: F.B.I.! Ci rivediamo...tra otto anni.

 

MULDER: Speriamo di no!

 

(Mulder e Scully si allontanano in auto mentre sulle montagne scende la nebbia)

 

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Melissa

angeli77@interfree.it

 

 

 

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