1x11

FIRE

BRUCIATI VIVI

 

__________________________________

 

ATTORI:

DAVID DUCHOVNY  Agente Speciale Fox Mulder

GILLIAN ANDERSON  Agente Speciale Dana Scully

 

 

 

SCRITTO DA: 

 

DIRETTO DA: 

 

__________________________________

 

 

 

Scena 1

 

BOSHAM, INGHILTERRA; 70 MIGLIA A SUD-OVEST DA LONDRA.

 

(Un  uomo esce di casa tenendo per mano sua moglie. Nel suo giardino diversi giardinieri svolgono il loro lavoro.)

 

UOMO: Sono pazzo di te...

 

(la bacia)

 

DONNA: Anch’io caro...

 

UOMO (rivolgendosi ad uno dei suoi giardinieri): Buon giorno!

 

GIARDINIERE: Buongiorno signore.

 

(l’uomo continua a camminare lungo il suo giardino e passa davanti ad un altro giardiniere, Howard.)

 

HOWARD: Buongiorno!

 

UOMO: Ah, buongiorno Howard!

 

(Più avanti l‘uomo incontra un terzo giardiniere: Cecil L'Ively)

 

UOMO: Buongiorno Cecil

 

CECYL: Buona giornata a lei.

 

(l’uomo arriva alla sua auto. L’autista apre la portiera a l’uomo si gira e saluta ancora una volta la moglie)

 

Ah, grazie. Arrivederci cara!

 

DONNA: A stasera caro!Per che ora ti aspetto?

 

UOMO: Prima di cena.

 

(Improvvisamente il braccio dell’uomo prende fuoco. Incomincia a gridare e con lui anche la donna ed i giardinieri, tutti tranne Cecil. Ben presto l’intero corpo dell’uomo è circondato dalle fiamme.)

 

DONNA: Aiutatelo! O mio Dio! George!!!

 

(Cecil guarda l’uomo dimenarsi fra le fiamme. Sul suo viso s’intravede un sorriso.)

 

Sigla

______________________________________________

 

Scena 2

 

WASHINGTON, D.C.

 

(Mulder e Scully si dirigono verso la loro auto. Mulder tiene in mano alcuni fogli e fascicoli.)

 

SCULLY: Avevo dimenticato cos’è una giornata in tribunale

 

MULDER: Anche per questo preferisco dare la caccia ad alieni o omini verdi con le antenne...

 

(Mulder posa i fogli sul tetto dell’auto)

 

... non si fanno trascinare in tribunale!

 

SCULLY: Eh, eh!

 

(Scully apre la portiera)

 

SCULLY: E’ aperta.

 

MULDER: Cosa?

 

SCULLY:Non l’avevi chiusa

 

(Mulder apre la portiera)

 

MULDER: E’ strano.Ho chiuso, davvero!

 

SCULLY: Beh, saranno stati gli alieni...

 

MULDER: Eh, eh!

 

(Mulder riprende i fogli in mano ed entra in macchina)

 

SCULLY: Cos’è?

 

(Mulder guarda Scully, poi nota un’ audio-cassetta sul cruscotto)

 

MULDER: Che ti dicevo?Era chiusa.

 

SCULLY: Che diavolo sarà?

 

MULDER: Scommetto che non è disco-music...

 

(Mulder inserisce la cassetta nello stereo. Si sente la voce di una donna.)

 

DONNA: Ciao Agente Mulder! Sei mesi fa il ministro del Parlamento Britannico Reggie Ellicott ricevette una cassetta simile a

quella che stai ascoltando.

 

(Mulder riconosce la voce ed incomincia a guardarsi attorno.)

 

DONNA: Sfortunatamente quando la estrasse dallo stereo e cercò di uscire dalla macchina innescò un meccanismo che causò

un’esplosione.

 

(Mulder e Scully si guardano)

 

DONNA:Il povero diavolo venne identificato solo grazie alle sue protesi dentarie. Se solo non avesse afferrato la maniglia e attivato il detonatore... del resto come poteva sapere di essere  seduto su una quantità di esplosivo sufficiente a sollevare la macchina di 40 piedi e a scaraventare il blocco del motore in cima ad un edificio di tre piani...

 

(Improvvisamente qualcuno apre la portiera di Mulder e Scully sobbalza. Questo qualcuno è in realtà la donna della cassetta, Phoebe Green.)

 

GREEN: Cos’ hai? Sei pallido come un morto!

 

MULDER (a Scully): E’ una vecchia amica.

 

(Mulder esce dall’auto)

 

GREEN: Beh? Non mi ringrazi?

 

MULDER: Di cosa?

 

GREEN: Ti ho salvato la vita! Guarda che non si fa lo stesso errore due volte...

 

MULDER: Lo terrò presente.

 

GREEN: Oh, non dirmi che hai perso il tuo senso dell’umorismo ad Oxford, dieci anni fa?

 

MULDR: No, per fortuna è una delle poche cose che non sei riuscita a togliermi.

 

(Scully esce dalla macchina e guarda Mulder che intanto viene baciato da Phoebe.)

 

GREEN: Ci sono errori che varrebbe la pena fare due volte...

 

MULDER (rivolgendosi a Scully): Dana Scully, lei è Phoebe Green, terrore di Scotland Yard.

 

GREEN: Salve!

 

SCULLY: Salve!

 

GREEN (all’orecchio di Mulder): Mi odia!

 

MULDER: Cosa ti ha spinto qui nelle Colonie?

 

___________________________________

 

Scena 3

 

UFFICIO DEGLI X-FILES, QUARTIER GENERALE DELL’ FBI.

 

(Mulder è seduto alla scrivania e Phoebe, che gli siede di fronte, gli porge alcune foto sulle scene del delitto. Scully è seduta a lato della scrivania.)

 

GREEN: E’ un diabolico individuo che terrorizza l’aristocrazia britannica. Ha ucciso un membro del Parlamento, o meglio tre per essere esatti. Ha dato fuoco al castello di Windsor nel ’92.

 

MULDER: E’ quello della cassetta?

 

GREEN: No, a questo piace bruciarle vive le vittime, ma non si capisce come faccia: non rimangono tracce sul luogo del delitto. L’ultimo è rimasto ucciso nel giardino di casa sua. La povera giovane moglie lo guardava impotente mentre lui andava in fumo.

 

MULDER: I terroristi irlandesi magari...

 

GREEN: Il nostro assassino manda delle lettere d’amore alle mogli delle vittime.Un mese fa ne ha mandata una alla moglie di Sir Malcolm Marsden: tre giorni dopo lui scampò per un pelo ad un incendio che ha distrutto il suo garage. Così ha preso in affitto una casa a Cape Cod. Faranno una lunga vacanza negli Stati Uniti mentre noi cercheremo di catturare quell’individuo. 

 

MULDER: Credi che sia un maniaco?

 

GREEN: E’ un uomo molto intelligente. Direi che prova piacere in quello che fa.

 

MULDER: Qual’è il motivo di questa tua gita a Washington, ispettore?

 

GREEN: Ho pensato che il mio amico Mulder non avrebbe rifiutato un caso “da tre pinte”...

 

MULDER: Ti farò parlare con un nostro specialista.

 

GREEN: Splendido. Avverto subito Londra. (Rivolgendosi a Scully): Arrivederci!

 

(Scully accenna ad un saluto movendo le dita. Phoebe esce.)

 

SCULLY: Caso “da tre pinte”?

 

MULDER: E’ una citazione da Sherlock Holmes, un nostro gioco privato.

 

SCULLY: Quanto privato?

 

MULDER: Emh... abbiamo studiato insieme in Inghilterra, era straordinaria e...mi presi una gran sbandata, ma l’ ho pagata cara.

 

SCULLY: Mulder, devo ammettere che non smetterai mai di stupirmi.

 

MULDER: Ma sono passati più di dieci anni.

 

SCULLY: Già, però ti sei affrettato a mollare tutto per metterti a sua disposizione.

 

MULDER: Guarda che si tratta di pura e semplice cortesia professionale.

 

SCULLY: Ah, si tratta solo di questo?

 

MULDER: Senti, mi limiterò a presentarla ai nostri specialisti  e poi se la caverà da sola.

 

SCULLY: Qualcosa mi dice che non ti libererai così facilmente.

 

(Mulder apre la porta, guarda Scully e poi esce.)

 

________________________

 

Scena 4

 

LABORATORIO PER INCENDI DOLOSI, QUARTIER GENERALE DELL’FBI.

 

(Beatty, lo specialista di incendi dolosi, guarda molto interessato la proiezione di alcune diapositive, gestita da Phoebe attraverso l’utilizzo di un telecomando. Mulder siede dietro di lei, mentre Scully è sulla porta.)

 

BEATTY: Splendido! Oh, semplicemente fantastico! Guardate qui: fiamme rosso salmone.Saranno almeno 14/15.000°...questa è un’opera d’arte! Sarà stato usato un meccanismo incendiario.

 

GREEN: Sì, infatti: il corpo della vittima.

 

BEATTY: Combustione spontanea!

 

GREEN: Omicidio. Ma non ci sono le prove che spieghino come il corpo abbia preso fuoco.

 

BEATTY: E’ molto strano: di solito le persone non prendono fuoco. Sì, certo, bruciamo...ma non siamo buoni conduttori, è necessario comunque usare un combustibile come...non so...il cherosene o la benzina. Qualcosa d’infiammabile, insomma, che aderisca alla pelle.

 

GREEN: Qualcosa che l’alimenti.

 

BEATTY: Che l’alimenti, già!

 

GREEN: Ma non abbiamo trovato nulla, cioè tranne una spruzzata di magnesio sul terreno.

 

BEATTY: Questo accade di frequente: ne rimangono residui dopo una reazione esotermica.

 

GREEN: Però non c’è alcuna traccia dell’origine.Nessun tipo di meccanismo né congegno.

 

BEATTY: Ci sono stati incendi dolosi a Seattle e...in Pennsylvania. Temperature di 7000° addirittura e non si riusciva ad estinguerli. E l’acqua non fa che peggiorare le cose.

 

MULDER: Come mai?

 

BEATTY: Vedi, la reazione è così intensa che divide l’acqua in idrogeno e ossigeno e l’incendio si alimenta.

 

GREEN: Ma cos’ hanno usato?

 

BEATTY: Oh, non si sa con certezza.Forse carburante per missili: quella roba brucia a temperature altissime senza lasciare tracce. E’ difficilissimo provare il dolo.Quelli dell’assicurazione stanno impazzendo.

 

(Phoebe ride)

 

BEATTY: Eh, questa è l’unica spiegazione che posso darle.

 

(Mulder si alza)

 

MULDER: Ma ci sono stati casi di pirocinetica, di individui che sono conduttori di fuoco.

 

BEATTY: Senti, ho visto il fuoco piegarsi intorno agli angoli, l’ ho visto balzare come una palla. Il fuoco ha un certo genio, sai.

Ha...una sua demoniaca poesia, ha un cervello e un’anima, ma credimi: non può sfidare le leggi della fisica. No, questo lo escludo.

Direi...

 

(Beatty guarda Phoebe Green)

 

BEATTY: ...che hai una bella gatta da pelare, Mulder. Vorrei essere nei tuoi panni.

 

(Mulder e Phobe si guardano)

 

_________________________

 

Scena 5

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(Cecyl L’Ively, nelle vesti di un imbianchino, dipinge le pareti interne di una casa usando una miscela di polvere da sparo. Guardando fuori dalla finestra vede l’arrivo di un’auto. La portiera si apre ed esce un cane, seguito da due bambini, Jimmie and Michael.)

 

JIMMIE: Jackson non scappare...la casa è bella vero mamma ?

 

CECYL: Benvenuto in America Sir Malcolm.

 

(Malcolm esce dall’auto e raggiunge le altre persone con le quali si mette a parlare. Noi non sentiamo bene ciò che dicono.

Cecyl estrae dalle sue tasche una sigaretta e la porta alle sue labbra. Improvvisamente questa si accende senza che Cecyl abbia usato nessuno strumento.Alcuni uomini giungono dentro casa, portando alcuni bagagli e guidati dal signore e la signora Marsden.)

 

SIGNORA MARSDEN: Ecco, di là.

 

MALCOLM MARSDEN: Dì là per favore. Grazie.

 

SIGNORA MARSDEN: E il resto invece di qua.

 

MALCOLM MARSDEN: D’accordo. Allora, sentite...

 

SIGNORA MARSDEN: Le valige, invece, direttamente di sopra.

 

MALCOLM MARSDEN: Allora signori, le valige vanno al piano di sopra.

 

SIGNORA MARSDEN: Perfetto.

 

MALCOLM MARSDEN: Vi ringrazio.

 

(Cecyl incomincia a scendere le scale, tenendo in mano dei barattoli di vernice.)

 

CECYL: Buon giorno signore.

 

SIGNORA MARSDEN: Buon giorno!

 

CECYL: Io sono Bob, il guardiano. C’è stato uno scambio di lettere...

 

SIGNORA MARSDEN: Oh sì, ma certo! Salve Bob, come va?

 

(Si porgono le mani)

 

CECYL: Scusate la vernice...piacere.

 

SIGNORA MARSDEN: Piacere.

 

CECYL Amh... ho dato una rinfrescatina per il vostro arrivo.

 

SIGNORA MARSDEN: E’ una casa deliziosa. Le foto non le rendono giustizia.

 

CECYL: Se avete bisogno di qualcosa, qualunque cosa, ci sono qua io.

 

MALCOLM MARSDEN: Grazie Bob, molto gentile.

 

SIGNORA MARSDEN: Grazie.

 

(Cecyl esce dalla casa, il signore e la signora Marsden salgono le scale che portano al piano di sopra.)

 

MALCOLM MARSDEN: Sembra un ragazzo in gamba, non trovi?

 

SIGNORA MARSDEN: Già.

 

(Malcolm nota un ritratto appeso alla parete...)

 

MALCOLM MARSDEN: Guarda tesoro: quella donna ti somiglia moltissimo, non trovi?

 

SIGNORA MARSDEN: Dici? Mah...

 

(Fuori casa i bambini stanno giocando a soccer. Cecyl li osserva.Si dirige verso il cane, intento a scavare una zona del terreno.)

 

CECYL: Maledetto cagnaccio! Levati di torno! Ubbidisci: ora sono io il guardiano.

 

(Noi vediamo il terreno: da esso affiora una mano umana.)

 

_______________________________

 

Scena 6

 

UFFICIO DEGLI X-FILES; QUARTIER GENERALE DELL’FBI.

 

(Mulder entra e vede Scully che legge una file, seduta dietro la scrivania.)

 

SCULLY (senza distogliere lo sguardo dal file): Allora Sherlock? Siamo scesi in campo?

 

MULDER: Sì Watson...

 

(Mulder chiude la porta ed etra nell’ufficio.)

 

MULDER: ... ma tu non giochi questa volta.

 

SCULLY: Come sarebbe?

 

MULDER: Che studierò da solo una strategia.

 

SCULLY: Strategia per cosa?

 

MULDER: Le diaboliche mosse di Phoebe!

 

SCULLY: Che vuoi dire? Non capisco.

 

(Mulder si dirige verso uno schedario vicino la scrivania, s’inginocchia ed incomincia a frugare fra i files che questo contiene.)

 

MULDER: C’è una cosa che ancora non sai di me, Scully: detesto il fuoco. Lo odio, mi terrorizza. Ero  un bambino, la casa del mo migliore amico bruciò; passammo la notte tra le macerie per allontanare gli sciacalli. Per anni mi tormentò l’incubo di morire in quella casa in fiamme...

 

SCULLY: E Phoebe conosce questa storia?

 

MULDER: Sì, certo. E’ tipico di Phoebe Green. Sono i suoi giochi preferiti. Mi ci sono voluti dieci anni per dimenticare quella donna e adesso compare con un caso come questo.

 

SCULLY: Torna sapendo quanto potere ha su di te e ti costringe ad attraversare il fuoco, giusto?

 

MULDER: Phoebe è il fuoco.

 

SCULLY:  Mulder sei sicuro? Davvero non vuoi che ti dia una mano?

 

MULDER: Bisogna affrontarli da soli i propri demoni...

 

(Mulder esce dall’ufficio)

_____________________________

 

Scena 7

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS

 

(La signora Marsden accende la stufa e riempie il contenitore di the di acqua. Fuori Cecyl la osserva attraverso la finestra.

Lei prende due tazze e in esse versa dello zucchero. Cecyl sente dei rumori provenienti da una zona del retro casa: sorride e si dirige verso il garage, dove trova l’autista. L’autista sta fumando e tossisce rumorosamente.)

 

CECYL: Salve! Lei è l’autista dei Marsden?

 

AUTISTA: Chi sei?

 

CECYL: Bob, il guardiano.

 

AUTISTA (con noncuranza) : Ah, sì.

 

CECYL: Ha una sigaretta?

 

AUTISTA: Sì, certo.

 

(Dà a “Bob” una sigaretta)

 

CECYL: Io sto andando in città. Ha bisogno di qualcosa?

 

AUTISTA: Sì, qualcosa per la tosse magari.

 

CECYL: Uno sciroppo o delle...pasticche?

 

AUTISTA: Sciroppo va bene.

 

(Cecyl sorride e se ne va)

 

Aspetta! I soldi!

 

(Cecyl, con un gesto della mano, fa capire all’autista di lasciar perdere.)

 

Va beh, grazie tante.

 

___________________________

 

Scena 8

 

BAR DI HENNESEY; CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(Cecyl si siede al bancone posando sul tavolo una busta, presumibilmente contenente lo sciroppo. Sullo sfondo le persone parlano e ridono. Cecyl ordina rivolgendosi al barista.)

 

CECYL: Una birra.

 

BARISTA: Sì, subito.

 

(La donna seduta vicino a Cecyl lo guarda. Poi gli si avvicina ancora di più, mentre tiene in mano una birra.)

 

 DONNA: Qui non permettono di portarsi la roba da casa.

 

CECYL: Per un cittadino di sua maestà britannica faranno un’ eccezione.

 

DONNA: Oh, lei è inglese... io adoro l’Inghilterra.

 

(La donna prende una sigaretta e fa per accenderla con un accendino. Cecyl prende la sua mano trattenendola.)

 

CECYL: Permette?

 

DONNA: Ed è anche gentiluomo...

 

(La punta del dito di Cecyl s’incendia.)

 

Oh, mio Dio!

 

(La donna ride.)

 

DONNA: Poi però mi spiega il trucco!

 

(La donna si gira verso gli altri tavoli del bar.)

 

DONNA: Eih, ragazzi! Guardate qua!

 

(Ben presto l’intero braccio di Cecyl prende fuoco. La donna si alza in piedi spaventata.)

 

CECYL: Non voleva accendere?

 

(Tutte le persone incominciano a gridare e a fuggire via dal bar.)

 

_____________________________

 

Scena 9

 

MERCY HOSPITAL DI BOSTON

 

(Mulder e Phoebe entrano nella sala d’aspetto.)

 

MULDER: Il rapporto ci è arrivato ieri sera. I testimoni affermano che un cliente ha preso fuoco nel bar. Stanno ancora cercando il corpo.

 

GREEN: Ci sono tracce di combustibile o carburante?

 

MULDER: No, il bar è davanti la stazione dei vigili del fuoco. E’ bruciato completamente prima che potessero intervenire. Il calore era tale da bruciare le fondamenta di cemento in pan-di-spagna. Lei è la donna coinvolta

 

(Mulder bussa ad una porta targata 28E ed entrano nella stanza nella quale la donna del bar è ricoverata.)

 

MULDER: Buongiorno.

 

DONNA: Buongiorno.

 

MULDER: Signora Kotchek?

 

DONNA: Sì?

 

MULDER:Sono l’Agente Mulder, dell’ Fbi. Ispettore Phoebe Green.

 

(Mulder chiude la porta a si siede vicino al letto. Phoebe si dirige verso l’altro lato del letto.)

 

GREEN: Cos’è successo in quel bar ieri sera?

 

DONNA: C’era questo tipo, io avevo bevuto un po’, sa... Mi si è seduto accanto e ha fatto questa specie...questa specie di scherzo: si è acceso un dito.

 

(Mulder e Phoebe si guardano.)

 

Poi mi sono voltata ed era avvolto dalle fiamme.

 

PHOEBE: Ce lo può descrivere?

 

DONNA: Un bell’uomo, direi. Capelli castani,

 

MULDER: Com’erano? Lunghi, corti?

 

DONNA: Senta, ho già detto tutto alla polizia.

 

MULDER: Quindi con il suo aiuto potremo anche realizzare un identikit?

 

DONNA: Ve l’ ho detto: avevo bevuto.

 

MULDER: Mi dà il suo nome ed indirizzo?

 

DONNA: Senta, vivo con una persona, non sa che ero lì ieri sera.

 

MULDER: Non c’è problema, può venire nel nostro ufficio e lavorare là. Le lascio un minuto per pensarci, ok?

 

(La donna annuisce. Mulder e Phoebe escono dalla stanza.)

 

GREEN: Sei stato molto abile, Mulder: così la convincerai a lavorare. Hai disinvoltamente e volutamente ignorato la sua scappatella.

 

MULDER: Tecnica messa a punto nella mia relazione con te.

 

(Mulder scrive nel suo blocco per appunti. Abbassa lo sguardo sulla scrivania.)

 

PHOEBE: Oh, è vero: non hai perso il tuo senso dell’umorismo.

 

(Mulder guarda Phoebe.)

 

MULDER: Scusa, è stato un colpo basso. Non voglio rivangare il  passato, voglio risolvere questo caso.

 

GREEN: Anch’io.

 

(Phoebe gli prende il blocco per appunti dalle mani e si allontana un po’ da Mulder. Lui le si avvicina di nuovo.)

 

MULDER: Scusa Phoebe, io...

 

GREEN: Senti, credevo che dieci anni fossero sufficienti a dimenticare, se non a perdonare qualche insulsa scappatella!

 

MULDER: Purtroppo io ho una memoria fotografica.

 

GREEN: Allora certo non avrai dimenticato... quella notte un po’ speciale...sulla lapide di Sir Arthur Conan Doyle... tra le nebbie di Windlesham...

 

(Lei sorride.)

 

MULDER: Come ti dicevo vorrei risolvere il caso.

 

PHOEBE: Ci stiamo dando un gran da fare per ottenere la descrizione di un uomo che probabilmente sarà ridotto in ceneri, ormai.

 

MULDER: Potresti avere ragione però il corpo per ora non c’è.

 

(Mulder si dirige verso la stanza della donna, seguito da Phoebe.)

 

MULDER: Possiamo contare su di lei?

 

DONNA: Sì, d’accordo.

 

MULDER: Bene.

 

DONNA: Non so se è importante ma ho ricordato un’ altra cosa di quel tizio: è inglese, non americano.

 

(Mulder e Phoebe si guardano.)

 

_______________________________

 

Scena 10

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(L’autista esce dal bagno tossendo fortemente. Cecyl lo guarda sorridendo.)

 

CECYL: E’ ridotto proprio male, eh?

 

(L’autista esce dalla stanza, Cecyl guarda la bottiglia di sciroppo aperta, sul mobile.)

 

CECYL (fra sé e sé): Sarà lo sciroppo...

 

________________________________

 

Scena 11

 

QURATIER GENERALE DELL’ FBI; WASHINGTON, D.C.

 

(Scully è seduta alla sua scrivania: scrive su alcuni fogli. Apre una busta di carta e ne estrae alcune foto di corpi bruciati. Incomincia a tracciare un profilo del piromane, lavorando sul suo computer. Sentiamo la sua voce in luogo dei suoi pensieri.)

 

SCULLY: Esaminati i rapporti di Scotland Yard sugli omicidi dei piromani, direi che due punti risultano oscuri: il primo è l’assenza di una qualunque sostanza infiammabile; l’altro riguarda la vittima.

Poiché tutti sono morti in presenza di membri della famiglia, in ambienti sicuri, se ne deduce che il piromane può avvicinarsi con molta facilità alle vittime.

_________________________________

 

Scena 12

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS

 

(“Bob” riveste l’altalena del giardino con una vernice contenente polvere da sparo. Jimmie e Michael corrono giocando. Mentre la scena si svolge sentiamo ancora la voce di Scully.)

 

SCULLY: Molto probabilmente il piromane è un uomo di circa 25 anni. Agisce spinto da un impulso e soddisfa i suoi istinti sessuali e la sua insicurezza con un comportamento distruttivo che compensa le sue inadeguatezze sociali e il suo disadattamento.

 

(Cecyl guarda i bambini.)

 

CECYL: Bambini volete che afaccia una magia?

 

JIMMIE E MICHAEL: Sì!

 

CECYL: Come vi chiamate?

 

MICHAEL: Michael e Jimmie.

 

CECYL (indicando Jimmie) : Non ha la lingua?

 

MICHAEL: Oh si!

 

JIMMIE: Che magia ci fai vedere?

 

CECYL: Oh, forse è meglio di no...

 

JIMMIE: Su, dai!

 

CECYL: No, poi lo dite a mamma e papà...

 

MICHAEL: No, lo giuro.

 

CECYL: Davvero? Promesso?

 

MICHAEL: Promesso.

 

CECYL: Se dite una bugia “l’orco vi porta via”...

 

(I bambini ridono.)

 

CECYL: Bene ragazzi. Ricordatevi che per chi non mantiene un giuramento è prevista... la pena di morte...

 

(I bambini ridono ancora. Cecyl prende una sigaretta.)

 

CECYL: Guardate...

 

(Finge di chiuderla nel pugno della mano sinistra, in realtà la nasconde dietro la schiena con la mano destra.)

 

CECYL (mostrando ai ragazzi la mano sinistra chiusa a pugno): E’ qui?

 

MICHAEL E JIMMIE: No!

 

CECYL (aprendo la mano sinistra): Ah, siete troppo bravi!

 

JIMMIE: Dov’è finita?

 

CECYL: Dov’è finita? Tu cosa dici Jimmie?

 

JIMMIE: Non lo so.

 

CECYL: Non me lo ricordo...

 

(Cecyl finge di estrarre la sigaretta, ora accesa, dall’orecchio)

 

CECYL: Ah, ta-da!

 

MICHAEL: Fallo ancora!

 

CECYL: Vuoi che lo faccia ancora?

 

JIMMIE: Sì!

 

CECYL: Allora lo rifarò.

 

(Cecyl porta la sigaretta alla bocca e la fuma.)

 

__________________________________

 

Scena 13

 

LABORATORIO DI ARSON; QUARTIER GENERALE DELL’ FBI.

 

(L’agente Beatty è seduto alla sua scrivania, sta cerchiando parti di alcune foto. Scully bussa alla sua porta.)

 

SCULLY: Agente Beatty?

 

(Lui alza lo sguardo.)

 

BEATTY: Sì?

 

SCULLY: Sono l’agente Dana Scully, posso rubarle solo un minuto?

 

BEATTY: Oh, sì, sì certo... prego si accomodi. Sono alle prese con incendio appiccato dalla mafia...

 

SCULLY: Sto lavorando con l’agente Mulder...

 

BEATTY: Oh, sì... brutto caso. Cosa posso fare per lei?

 

SCULLY: Lei ha detto che l’assassino potrebbe aver usato del... carburante per missili, è così?

 

BEATTY: Sì, era solo un’ipotesi che comunque non spiega come faccia ad incendiare i corpi.

 

SCULLY: E se avesse mischiato questa sostanza a una crema per le mani, non so...

 

BEATTY: Deve sapere una cosa Agente: una minima quantità di quella roba produce temperature superiori ai cinquemila gradi... ma certo non è impossibile se è molto diluito. Ma resta da capire come lo accenda.

 

___________________________________

 

Scena 14

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(L'Ively ora ha in bocca tre sigarette, che d’improvviso prendono fuoco; quella di mezzo brucia maggiormente. I bambini ridono e battono le mani.)

 

JIMMIE:Bravo! Guarda: si accendono da sole!

 

(I bambini ridono.)

 

CECYL: Dai, sedetevi. Voi avete mai fumato una sigaretta?

 

MICHAEL: No, perché fanno male.

 

CECYL: Ti va di fare un tiro?

 

MICHAEL: No.

 

CECYL: Come un ometto, dai!

 

MICHAEL: Non voglio, davvero.

 

CECYL: Allora me le tieni un attimo?

 

(Cecyl gli mostra la mano, con la quale tiene due sigarette: una fra il dito indice e il medio, l’altra fra il medio e l’anulare. Michael, spaventato, decide di non  prenderle.)

 

CECYL: E tu Jimmie sei un ometto o no?

 

(Cecyl gli porge una sigaretta e poi sorride. Jimmie sta quasi per prenderla in mano ma in lontananza si sente la voce della signora Marsden che li chiama.)

 

SIGNORA MARSDEN: Jimmie, Michael?

 

( I due bambini corrono verso di lei.)

 

SIGNORA MASDEN: Ah, siete qui. Salve Bob!

 

(Si avvicina verso “Bob”, lui si alza.)

 

Purtroppo c’è una brutta notizia: il nostro autista si è ammalato e questa sera ci aspettano per una festa a Boston. Lei sarebbe disposto a sostituirlo per accompagnarci tutti in città? Naturalmente sarà pagato per il suo lavoro...

 

(Cecyl scuote la testa sorridendo.)

 

CECYL: No

 

SIGNORA MARSDEN: E provvederemo noi anche all’albergo.

 

CECYL: Lo farò volentieri come favore.

 

SIGNORA: Grazie, molto gentile. Andiamo bambini: il pranzo è pronto, presto! Jimmie guarda come ti sei ridotto...a lavarvi, tutti e due, presto!

 

MICHAEL: Dai, facciamo una corsa!

 

JIMMIE: Questa volta vinco io!

 

(I bambini ridono e Cecyl li osserva con aria minacciosa. Mentre scorrono queste ultime immagini sentiamo di nuovo la voce di Scully, che continua a tracciare il profilo del piromane...)

 

SCULLY: Il piromane generalmente è scapolo e incline a fantasie ossessive su donne a lui inaccessibili.

 

(Mentre sentiamo queste parole Cecyl volge il suo sguardo alla signora Marsden.)

 

Il desiderio in lui di provocare l’incendio deriva dalla sua codardia e incapacità d’instaurare rapporti con gli altri

 

_______________________________________

 

Scena 15

 

QUARTIER GENERELE DELL’ FBI.

 

(Scully sta ancora scrivendo al suo computer. Noi continuiamo a sentire la sua voce.)

 

SCULLY: I suoi crimini sono progettati con intelligenza ed elaborati con cura.Il misterioso incendio sviluppatosi ieri sera nel bar sembra indicare che il piromane abbia seguito il signor Marsden negli Stati Uniti. E’ in corso un controllo su tutti i recenti ingressi nell’area nord-est del Paese. Non si tratta di capire se, ma quando colpirà ancora.

 

(La porta del suo ufficio si apre ed entra un Agente che le porge dei fogli.)

 

AGENTE: Ecco i dati che mi avevi chiesto.

 

SCULLY: Grazie.

 

AGENTE: Di niente.

 

(L’uomo esce dall’ufficio e Scully consulta i fogli appena ricevuti.)

 

______________________________________

 

Scena 16

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(Mulder e Phoebe Green stanno camminando per strada, tenendo in mano un ombrello. Sta piovendo.)

 

MULDER: Ti avevo detto di quello persone che possono controllare e condurre il fuoco con la telecinesi?

 

GREEN: Sì, mi sembra di sì.

 

MULDER: Beh, direi che questo tipo ci ha mandato un messaggio ancora più inquietante.

 

GREEN: E’ vero! Insomma, se riesce addirittura a darsi fuoco... che c’è?

 

MULDER: Sai, non sono abituato a sentirmi dare subito ragione.

 

GRREN: Ah...

 

MULDER: Senti la famiglia è protetta in qualche modo?

 

GREEN: L’autista è un abile guardia del corpo.

 

MULDER: Ci vorrebbero altri uomini e dovrebbero limitare le apparizioni in pubblico.

 

(Mulder e Phoebe raggiungono la loro auto.)

 

GREEN: C’è una festa in loro onore stasera a Boston, forse dovrebbero annullarla.

 

(Mulder annuisce.)

 

MULDER: Potremmo usarla come trappola.

 

GREEN: Sì, ci ho pensato. Ma bisogna agire con molta prudenza e discrezione. La festa è alle otto al Venerable Plaza. Io viaggerò con la famiglia, tu puoi andare avanti a dare un’ occhiata.

 

(Mulder annuisce e si chiana per aprire la portiera dell’auto.)

 

GREEN:Ah, ho già prenotato una stanza in albergo per la notte...

 

(Mulder alza lo sguardo e la guarda sconcertato.)

 

_______________________________________

 

Scena 17

 

VENERABLE PLAZA HOTEL; 5:16 P.M.

 

(Un cameriere guida Mulder nella sua stanza.)

 

CAMERIERE: Prego.

 

MULDER: Tenga...

 

(Mulder dà una mancia al cameriere il quale gli consegna il bagaglio.)

 

MULDER: Arrivederci.

 

(Il cameriere esce dalla stanza. Mulder si guarda attorno, infine si siede sul letto “provando il materasso” , dopo aver posato su di esso il bagaglio. Il suo cellulare suona: è Scully.)

 

MULDER: Mulder.

 

(Scully è nel suo ufficio. E’ seduta alla scrivania ed il suo computer è acceso.)

 

SCULLY: Sono Scully, dove sei?

 

(Mulder si alza dal letto e si schiarisce la voce.)

 

MULDER: Sono a Boston.

 

SCULLY: Ti devo parlare.

 

(La scena ritorna nell’ufficio dell’Fbi)

 

 Ti raggiungo subito là.

 

(L’ambientazione ritorna ad essere quella dell’ hotel.)

 

MULDER: Di che si tratta?

 

(La scena ritorna nell’ufficio di Scully.)

 

SCULLY: Ho delle informazioni sull’identità del tuo piromane.

 

(Mulder si risiede sul letto. E’ pensieroso.)

 

SCULLY: Ci sei Mulder?

 

MULDER: Sì...sì, sì.

 

SCULLY: Dove possiamo vederci?

 

MULDER: No, è che avrò molte cose da fare credo, e allora...     

 

________________________________________

 

Scena 18

 

BOSTN, 6:47 P.M.

 

(Una limousine si ferma davanti al Venerable Plaza, un lacché apre la portiera della vettura, dalla quale esce la signora Marsden insieme ai suoi due figli.)

 

MICHAEL: Che bello, siamo arrivati!

 

LACCHE’: Benvenuti.

 

MICHAEL: Mi piace quest’albergo.

 

(Il lacchè apre una seconda portiera e vediamo Phoebe Green uscire dall’auto.)

 

GREEN: Grazie.

 

SIGNORA MARSDEN: Salve.

 

LACCHE’: Buona sera signore.

 

(La signora Marsdene, i bambini e Phoebe Green entrano nell’ hotel. Cecyl esce dalla limousine e si appoggia ad essa, sbuffando. Nella grande sala dell’albergo Mulder si guarda attorno cercando d’individuare Phoebe.Beve un drink e osserva la famiglia Marsden che fa il suo ingresso, seguita da Phoebe. Lui la guarda sorridendo. Dopo vediamo Mulder solo, all’interno di una stanza vuota, con a lato un tavolo da buffet. E’ visibilmente agitato. Mentre guarda l’orologio vediamo Phoebe fare il suo ingresso aprendo la porta alle sue spalle. Si dirige verso di lui.)

 

GREEN: Allora ti diverti?

 

MULDER: Ottimo buffet, gente splendida... è la più bella serata della mia vita!

 

(Phoebe sorride.)

 

GREEN: Sembra tutto tranquillo...che dici, possiamo concederci il lusso di un ballo?

 

MULDER: Direi proprio che non ci sono tracce del tuo piromane.

 

GRENN: Ma non è detto che non ci siano fuochi da spegnere.

 

(Mulder la guarda. I due incominciano a ballare.)

 

Mi sei mancato tantissimo...

 

(Scully, giunta all’hotel, si avvicina alla sala in cui si trovano Mulder e Phoebe. Vedendoli ballare decide di non entrare e rimane sulla porta. E’ leggermente irritata e guarda un po’ spazientita l’orologio. Si gira e nota che L’Ively è vicino a lei e le sorride. Guarda di nuovo nella sala e vede Mulder e Phoebe che si baciano. Distoglie lo sguardo dai due e, quando si volta nuovamente verso L’Ively si accorge che non c’è più. Si guarda attorno per cercarlo ma improvvisamente sente un suono proveniente dal pannello di controllo posizionato in una delle pareti del corridoio. Le due colonne del pannello che riguardano gli avvisi di eventuali rilevamenti di fumo e fuoco stanno lampeggiando. Il pannello mette in evidenza che al quattordicesimo piano c’ è presenza di

fumo e fuoco. Scully corre da Mulder e Phoebe.)

 

SCULLY: Muovetevi: c’è un incendio di sopra!

 

MULDER: Dove?

 

SCULLY: Al quattordicesimo piano!

 

GREEN: La stanza dei bambini!

 

(Phoebe esce dalla sala con Scully mentre Mulder si dirige verso il quattordicesimo piano. Ai piani superiori il fuoco avanza minaccioso per i corridoi. Mulder sale le scale, Scully corre ad avvisare la folla.)

 

SCULLY:  C’è un incendio al quattordicesimo piano!

 

SIGNORE: Cosa? Dove?

 

SIGNORA: Oh, mio Dio!

 

(Fra la folla incomincia ad avvisarsi il panico. Mulder, trafelato, raggiunge la porta al quattordicesimo piano: poggia la mano su di essa e chiude gli occhi, cercando di controllare le sue paure. S’infonde coraggio e apre la porta.Il corridoi è coperto di fumo e Mulder si accascia sul pavimento tossendo. Si sentono le voci dei bambini che gridano aiuto, chiamando la loro madre. Intanto dei pompiere giungono a prestare soccorso.)

 

POMPIERE#1: Qui ce n’è un altro, tiralo su!

 

(Un secondo pompiere cerca di sollevarlo, sostenendolo.)

 

POMPIERE #2: Coraggio...coraggio, forza!

 

POMPIERE #1: L’ hai preso?

 

POMPIERE #2: Sì!

 

(Il pompiere#2 circonda il suo collo con il braccio di Mulder e lo sostiene cercando di portarlo fuori dall’edificio.)

 

POMPIERE#1: Andiamocene via!

 

(Cecyl porta in salvo i bambini utilizzando l’ascensore; ad attenderli, dietro le sue porte, ci sono il signore e la signora Marsden.)

 

CECYL: Ah, eccoci qua.

 

SIGNORA MARSDEN: Jimmie, Michael! Grazie al cielo siete salvi! Ha salvato i miei figli, gliene sarò grata per tutta la vita.

 

(Scully vede uscire dall’ hotel anche i vigili del fuoco, uno dei quali sostiene Mulder che indossa una maschera per l’ossigeno. Scully si dirige subito da lui che si accascia sul suolo. Poi si gira e vede Phoebe che si congratula con L’Ively stringendogli la mano.)

 

GREEN: Bravo, è stato in gamba! Grazie.

 

(Scully poggia la sua mano sulla fronte di Mulder ma lui le fa un cenno con la mano, lasciandole capire di lasciarlo stare. Più tardi, Mulder è sdraiato nel suo letto, a torso nudo; Scully è seduta sul letto mentre lui tossisce. Gli porge un bicchiere di acqua e lui beve.)

 

SCULLY: Eri proprio a pezzi.

 

MULDER: Dov’ è Phoebe?

 

SCULLY: E’ giù nella hole.

 

MULDER: E i bambini?

 

SCULLY: Stanno bene, il dottore li ha visitati .

 

(Mulder si alza: indossa solo dei boxers neri. Prende l’accappatoio e si dirige verso bagno.)

 

Cos’è successo lassù?

 

MULDER: Il panico. Non riuscivo a muovermi.

 

SCULLY: Poteva capitare a chiunque.

 

MULDER: Già, ma è capitato a me. Sono svenuto come un salame!

 

(Milder entra nel bagno, intanto Phoebe apre la porta della stanza alle spalle di Scully.)

 

SCULLY: Che cosa sai di quel tizio che ha salvato i bambini? E’ il loro autista?

 

GREEN: Ho fatto indagini prima che arrivassero i Marsden. Lavora in quella proprietà da otto anni, mai nessun problema.Le sue referenze sono ottime. E’ stata una fortuna che fosse lì.

 

SCULLY: A chi erano affidati i bambini?

 

GREEN: A lui.

 

SCULLY: Ma è sicura? Giurerei di averlo visto giù nel salone poco prima che scoppiasse l’incendio.

 

(Mulder esce dal bagno, indossando l’accappatoio.)

 

GREEN: E’ impossibile. E comunque l’uomo che cerchiamo è inglese.

 

MULDR: Ciao.

 

(Phoebe lo guarda, Mulder chiude il suo accappatoio.)

 

GREEN: Sono venuta a vedere come stai.

 

MULDER: E i bambini?

 

GREEN: Tutto a posto, non vedono l’ora di tornare a casa.

 

MULDER: A Cape Cod?

 

GREEN: Solo per fare i bagagli: hanno deciso di tornare in Inghilterra dopodomani

 

MULDER: E tu?

 

GREEN: Anch’io, tra qualche giorno.

 

(Mulder annuisce)

 

Senti, magari ti chiamo in ufficio prima di partire.

 

MULDER: Bene.

 

(Phoebe si dirige verso la porta, per lasciare la stanza. Prima di uscire guarda Scully.)

 

GREEN: Addio!

 

(Mulder va verso il divano.)

 

SCULLY: Stai bene?

 

(Lui si siede sul divano e poggia i piedi sul tavolino.)

 

MULDE: Sì.

 

SCULLY: T’interessa ancora sapere quello che ero venuta a dirti fin qui?

 

MULDER: Sì.

 

SCULLT: Ecco, ho fatto un po’ d’indagini per conto mio. Non ero molto preparata su incendi e piromani, così ho colto l’occasione per farmi una buona cultura sull’argomento.

 

(Mulder sorride.)

 

SCULLY: Dunque, ho fatto un elenco di tutti i carburati e combustibile che potrebbero essere stati usati nell’incendio.

 

(Scully porge a Mulder un foglio con una lista contenente dei nomi di combustibili, dei quali è riportata anche la densità e il calore della concentrazione.) 

 

Ho anche fatto una ricerca attraverso l’Interpool su tutti i giardinieri, guardiani, domestici che lavoravano per le vittime al momento della loro morte.

 

(Scully porge a Mulder un altro foglio.)

 

MULDER: Scoprendo?

 

SCULLY: Scoprendo che questa gente non si allaccia neanche le scarpe da sola. Ci sono più di duecento nominativi e sono tutti diversi...eccetto uno: un certo Cecyl L’Ively. Lavorava come giardiniere per due delle vittime.

 

MULDER: Cos’altro ahi scoperto?

 

SCULLY: Nient’altro.

 

MULDER: Allora è a posto?

 

SCULLY: Così sembrerebbe. E’ stato interrogato da Scotland Yard e poi rilasciato. Ma io ho scavato un po’ più a fondo: Cecyl L’Ively è cittadino britannico dalla nascita, ha sempre pagato le tasse, non è mai stato disoccupato. Un cittadino modello... ed è morto a Londra nel 1971.

 

(Mulder la guarda incuriosito.)

 

E già, dà da pensare. Così sono andata ancora più a fondo. Cecyl L’Ively, scritto “L”apostrofo, rispunta fuori: ritorna per ben due volte. Prima in un certificato di morte insieme a quelli di un gruppo di bambini uccisi da una setta durante un rito sacrificale nel 1963 alle porte di Toddingham Woods, in Bath.

 

MULDER: E la seconda dove?

 

SCULLY: E’ questo il punto: su un elenco di visti rilasciati dal Governo Britannico: il suo passaporto è stato timbrato per l’ingresso negli Stati Uniti due settimane fa, al porto di Boston.

 

(Mulder si guarda attorno, si alza e si toglie l’accappatoio.)

 

MULDER: Chiama subito gli uffici federali dell’Fbi di Boston, fatti spedire via fax l’identikit dell’uomo del bar. E dì loro che lo mandino subito a tutte le centrali di polizia della zona!

 

SCULLY: Che cosa vuoi fare?

 

MULDER: Cerco di rintracciare Phoebe, quel tizio forse li aspetta a Cape Cod.

 

(Mulder entra nel bagno. Scully, al telefono, guarda l’orologio mentre aspetta di parlare con Boston.)

 

SCULLY: Sì, è l’Agente Speciale Scully, sto aspettando che mi mandiate via fax l’identikit di un sospetto piromane...esatto...no, un momento

 

(Si sente il ronzio del motore del fax.)

 

sta arrivando. Grazie.

 

(Guarda l’immagine che ha ricevuto con il fax: è il ritratto di Cecyl L’Ively.)

 

Oh, ,mio Dio, è l’autista!

 

(Scully prende il suo cellulare e, guardando l’immagine del piromane, digita il numero di Mulder.)

 

MESSAGGIO TELEFONICO DEL CELLULARE: Siamo spiacenti. L’utente da lei chiamato è fuori area.

 

(Aggancia e continua a guardare l’immagine di L’Ively.)

 

________________________________________

 

 

 

Scena 19

 

CAPE COD, MASSACHUSETTS.

 

(L’Ively nota Mulder arrivare con la sua auto guardando fuori dalla finestra. Sta fumando una sigaretta. Mulder irrompe d’improvviso dentro casa e coglie Phoebe ed il signor Marsden il un abbraccio. I due sono imbarazzati mentre Mulder li guarda.)

 

MALCOLM: Scusatemi.

 

(Malcolm sale le scale verso i piani di sopra. Phoebe cammina verso Mulder. Lui sorride quasi compiaciuto.)

 

MULDER: Si chiama Cecyl L’Ively.

 

GREEN: Chi?

 

MULDER: Il tuo piromane. Dove sono gli altri?

 

GREEN: Fuori, a fare una passeggiata.

 

MULDER:Và a cercarli, devono partire immediatamente.

 

(Lei lo guarda, poi esce fuori dalla casa. Fuori, sta riconducendo i bambini e la signora Marsden verso casa.)

 

GREEN: Presto, presto! Dovete andare via da qui, subito! Non c’è un momento da perdere.

 

SIGNORA MARSDEN: Su, su bambini. Dobbiamo correre: bisogna tornare a casa.

 

(Cecyl li osserva correre verso casa.)

 

MICHAEL: Perché mamma? Cos’è successo?

 

JIMMIE: Perché dobbiamo andarcene mamma, purché?

 

SIGNORA MARSDEN: Muovetevi, senza fare domande, presto!

 

(Cecyl sorride.Poi scende le scale, oltrepassando il ritratto della signora Marsden. Dopo sentiamo bussare alla porta: è Scully, Mulder va ad aprire.)

 

SCULLY: E’ l’autista.

 

MULDER: Lo so, è scomparso.

 

SCULLY: Ma che cos’ hai?

 

MULDER: No, niente. Ho trovato questo nel garage.

 

(Vediamo un barattolo con l’etichetta che dice “Argotypoline”, il nome di un combustibile.)

 

MULDER: E’ un propellente per missili.

 

(Phoebe, la signora ed il signor Marsden scendono dalle scale.)

 

MALCOLM: Sono sbalordito mia cara. E’ incredibile.

 

GREEN: Ha avuto l’identikit?

 

SIGNORA MARSDEN: Io non ci credo, non posso crederci. Lavora con noi da più di otto anni...

 

MALCOLM: Deve trattarsi sicuramente di un errore.

 

(Scully porge loro il disegno che rappresenta l’identikit di L’Ively.)

 

SIGNORA MARSDEN: Oh, mio Dio!

 

MALCOLM: Ma questo non è l’autista, è il guardiano!

 

SIGNORA MARSDEN: Ed è di sopra con i bambini!

 

(Mulder è ai piani superiori, sta cercando i bambini. Sopra un mobile c’è il flacone delle medicine che Cecyl aveva comprato per l’autista.)

 

MULDER: Michael?

 

SCULY: Michael?

 

MULDER: Michael? Jimmie?

 

(Mulder entra nel bagno di una stanza da letto: inginocchiato sulla toilette c’è il corpo carbonizzato dell’autista.)

 

MULDER: Ecco dov’era finito l’autista.

 

(Phoebe chiama Mulder dall’altra stanza.)

 

GRENN: Mulder vieni qui, presto!

 

(Le tende della stanza dalla quale Phoebe chiamava Mulder hanno preso fuoco.)

 

Hanno preso fuoco da sole!

 

(Mulder si guarda attorno ma improvvisamente il quadro appeso sul letto prende anch’esso fuoco.Il signore e la signora Marsden si stringono in un abbraccio.)

 

SIGNORA MARSDEN: Oh, mio Dio! Che facciamo?

 

(Mulder prende un lenzuolo e cerca invano di soffocare il fuoco.Dopo anche il letto incomincia ad infuocarsi.)

 

GREEN: Mulder attento!

 

SIGNORA MARSDEN: Santo cielo andiamocene!

 

MULDER: Fuori, presto!

 

SIGNORA MARSDEN: Oddio!

 

MALCOLM: Via, via!

 

(Tutti escono dalla stanza e Mulder chiude la porta alle sue spalle.)

 

MULDER: Ha cosparso tutta la casa.

 

SIGNORA MARSDEN: Oddio!

 

(Il signor Marsden abbraccia la moglie. Mulder odora il lenzuolo che ha usato per soffocare l’incendio.)

 

MULDER:  E’ carburante.

 

GREEN: Andiamocene, presto! Correte!

 

SIGNOR MARSDEN: Fuori!

 

MULDER: Via, via! Scully, tu cerca un estintore. Tutti gli altri fuori, subito!

 

SIGNORA MARSDEN: Ma lassù ci sono i miei figli!

 

MULDER: Ai bambini penso io, andate!

 

MALCOLM: Vieni cara, andiamo.

 

GREEN: Ti senti bene Mulder?

 

(Mulder incomincia a salire le scale per raggiungere i piani superiori della casa.)

 

MULDER: Sto benissimo, mai stato meglio in vita mia!

 

(Mulder è al piano di sopra, ha una pistola in mano. I bambini piangono e chiedono aiuto. Si sente l’abbaiare di un cane provenire dall’interno di una stanza, Mulder si avvicina ad essa.)

 

MULDER: Michael? Jimmie? Siete qui?

 

(Mulder cerca più volte di sfondare la porta con dei colpi di spalle. Dietro di lui, alla fine del corridoio, appare L’Ively.)

 

CECYL: E’ ora di chiamare i pompieri, forse.

 

(Mulder gli punta la pistola.)

 

MULDER: Non muoverti!

 

(Cecyl schiocca le dita di entrambe le mani e l’intero corridoio prende fuoco. Mulder si accascia al pavimento mentre L’Ively scende le scale. Al piano di sotto Scully gli punta l’arma contro.)

 

SCULLY: Fermo! Agente Federale!

 

CECYL: Tanto non sparerai.

 

(L’Ively incomincia a camminare verso di lei.)

 

SCULLY: Ho detto fermo dove sei.

 

(Cecyl saltella già per le scale.)

 

CECYL: Visto? Perché hai paura che la scintilla del tuo sparo faccia saltare in aria la casa mandandoci tutti all’altro mondo.

 

(Cecyl ride. Phoebe irrompe d’improvviso nella stanza e getta del repellente sul viso di L’Ively, il quale incomincia a barcollare gridando.)

 

GREEN: Indietro Scully, è repellente!

 

(Al piano superiore Mulder si fa coraggio e cerca di sfondare la porta con delle gomitate. Stando ancora quasi inginocchiato per terra riesce ad aprire la porta e a raggiungere quindi i bambini. Fuori dalla casa L’Ively cammina barcollante per il giardino. Mulder riesce ad uscire dall’abitazione, portando con sé Michael e Jimmie.)

 

MALCOLM: Grazie al cielo!

 

(L’intero corpo di Cecyl prende fuoco e lui scoppia in una risata insana.)

 

CECYL: Non potete uccidermi: non potete combattere il fuoco! Sono il fuoco...

 

(Infine smette di ridere e cade per terra. Il suo corpo continua a bruciare.)

 

____________________________________

 

Scena 20

 

UFFICIO DEGLI X-FILES; QUARTIER GENERALE DELL’ FBI.

 

(Mulder è seduto alla sua scrivania. Sta pensando. Scully apre la porta dell’ufficio e si rivolge a Mulder.)

 

SCULLY: Che fai, m’inviti a pranzo?

 

(Mulder guarda Scully sorridendo.)

 

Ti ho spaventato?

 

MULDER: Non immagini quanto.

 

Scully: Dov’è Phoebe?

 

MULDER: Non lo so.

 

SCULLY: Non lo sai?Non ti ha chiamato?

 

MULDER: No, però mi ha mandato questa ieri notte.

 

(Mulder mostra un’ audio-cassetta.)

 

SCULLY: L’ hai ascoltata?

 

MULDER: No.

 

SCULLY: E perché no? Non sei curioso di sapere cos’è?

 

MULDER: Scommetto che non è disco-music.

 

(Mulder guarda Scully, poi si alza per uscire dall’ufficio.)

 

_________________________________

 

Scena 21

 

MERCY HOSPITAL DI BOSTON

 

(Sentiamo la voce di Scully, intenta a ascrivere il suo rapporto. Intanto le immagini che scorrono sono quelle di un’infermiera che si dirige verso una stanza completamente chiusa ed isolata.)

 

SCULLY: X-File numero 11214893. Aggiornamento del rapporto dell’Agente Speciale Mulder. Il sospetto piromane Cecyl L’Ively è stato ricoverato al Mercy Hospital di Boston con ustioni di quinto e sesto grado su tutto il corpo. Diversi specialisti stanno studiando il caso, che definiscono straordinario non solo perché l’uomo è sopravvissuto ma per la rapidità di rigenerazione delle cellule del suo tenuto basale. La completa guarigione è prevista entro un mese.

 

(Un uomo apre all’infermiera la porta della stanza in cui si trova L’Ively.)

 

L’Ively si trova in una camera incubarica...

 

(L’infermiera entra nella stanza.)

 

SCULLY: ...in un reparto speciale, sotto stretta sorveglianza. Vi rimarrà finché non potrà essere processato per l’omicidio del guardiano di una villa di Cape Cod. La sua temperatura corporea è sui 45°.

A causa di numerosi incendi scoppiati al suo arrivo sono stati eliminati dalla sua stanza tutti gli oggetti infiammabili. Secondo l’Agente Mulder un eventuale carcerazione sarebbe un serio problema per le autorità penali.

 

INFERMIERA: Ha bisogno di qualcosa?

 

(Cecyl apre gli occhi, si guarda attorno e poi guarda l’infermiera sorridendo.)

 

CECYL: Sto morendo dalla voglia di fumare...

 

[FINE.]

__________________________________

 

 

Fran         

framarino2001@tiscalinet.it

 

 

 

TRASCRIZIONI