Le luci di Hessdalen rappresentano un fenomeno che viene studiato da anni in maniera sistematica e scientifica.E' un fenomeno reale,non si tratta di avvistamenti non dimostrabili o di leggende,ma può essere visto e osservato.Hessdalen è una piccola valle lunga 12 km situata nella parte centrale della Norvegia a sud-est di Trondheim e abitata da meno di duecento persone.In questa valle si manifestano diverse volte al mese,ma sempre con diverse caratteristiche,palle di luce multiformi e multicolori,caratterizzate da una lunga durata e talvolta da enormi emissioni di energia.Hanno dimensioni oscillanti da mezzo metro a 30 metri.Si può assistere a luci di un bianco molto intenso o lampeggianti di blu,che si manifestano ovunque nel cielo,oppure luci gialle o giallognole,che appaiono maggiormente più in basso nella valle,vicino ai tetti delle case o addirittura in prossimità del terreno.Queste possono stare immobili anche per più di un'ora,muoversi lentamente lungo la valle e qualche volta accelerare repentinamente fino ad assumere velocità molto elevate.La maggior parte di esse sembra prediligere la direzione nord/sud.Si sono osservate anche numerose luci insieme,con una distanza rigida l'una dalle altre.La maggior parte di queste formazioni sono composte da due luci gialle o bianche,con una rossa di fronte.Molti osservatori hanno chiamato questa formazione come "l'oggetto",poiché sembra una cosa unica,e non tre cose insieme.Queste luci si vedono muovere in alto,intorno alla cima delle montagne e,anche in questo caso,la direzione privilegiata del loro movimento,sembra essere la direttrice nord/sud.
Tutto ebbe inizio il 20 dicembre 1981,quando Nils Kare Nesvold e Per Holden stavano transitando in prossimità della cittadina di Vongraven.Erano circa le sette di sera quando i due videro nel cielo una grossa stella assai splendente che si muoveva in maniera rettilinea lungo una cresta montagnosa.La stella si muoveva,si alzava,si abbassava,a volte rallentava e altre aumentava la velocità,finché a un certo punto si spense.Nel novembre 1982 del fenomeno si occupò anche una TV norvegese,la NRK che,attirata dal clamore dei racconti che circolavano nella zona,si presentò sul luogo armata di macchina da presa e riuscì a filmare per ben 50 minuti un oggetto luminoso che fluttuava nel cielo in maniera incredibile.La pubblicità che ne seguì portò all'interessamento delle Forze Aeree norvegesi,che investigarono sul caso senza però essere in grado di confermare se si trattava di riflessioni atmosferiche,fulmini globulari o di altre inconsuete manifestazioni meteorologiche.Ci volevano ulteriori studi,più approfonditi e sistematici,e i vari gruppi che si occuparono del fenomeno tra l'81 e l'83 non giunsero ad alcuna conclusione,anche perché conducevano le loro rilevazioni principalmente attraverso l'osservazione visuale o con la ripresa di filmati o fotografie.Centinaia di eventi furono registrati in quei tre anni,la maggiorparte dei quali riguardanti delle luci brillanti nel cielo notturno,in minor misura gli eventi si riferivano a osservazioni diurne.La frequenza dei fenomeni è stata maggiore tra il 1981 e l'84,con una ventina di avvistamenti alla settimana,poi è diminuita negli ultimi anni,arrivando ai circa venti avvistamenti annuali.La scienza ha invocato diversi modelli fisici per spiegare il fenomeno: piezoelettricità,monopoli magnetici,mini buchi neri,attività solare,raggi cosmici,elettricità atmosferica,fluttuazioni quantistiche del vuoto.Nessuno di questi modelli è comunque in grado di spiegare in maniera completa e univoca le caratteristiche empiricamente riscontrate nel fenomeno.Probabilmente il modello che si avvicina di più alla realtà è quello proposto da Abrahamson che può essere considerato una variante dei modelli sui cosiddetti fulmini globulari e che può ricollegarsi in parte alla teoria della piezoelettricità.
Dalle osservazioni più recenti si sono riscontrati diversi aspetti caratterizzanti il fenomeno che possono essere brevemente riassunti in questo modo.Queste luci sono fortemente variabili in luminosità forse a causa di un riscaldamento.Una legge dice che l'aumento di luminosità di un corpo che brilla a causa di riscaldamento dipende dalla quarta potenza della temperatura e dalla seconda potenza del raggio della superficie emittente.Nel caso delle luci di Hessdalen,dove si è certi che la temperatura sia costante,l'aumento di luminosità è dovuto esclusivamente all'aumento del raggio.Ciò avviene improvvisamente ed è dovuto non all'espansione delle sfere luminose ma all'improvvisa apparizione di un grappolo di luci attorno ad una luce centrale.Il grappolo di luci visto da lontano appare come un disco di luce non risolto,ma visto da vicino mostra tutte le sue caratteristiche di molteplicità.L'alternarsi di improvvisi aumenti e diminuzioni del numero delle luci che compongono il grappolo è la causa che determina la drastica variabilità luminosa del fenomeno nel suo complesso.All'inizio il fenomeno si accende e si spegne dando l’impressione di una pulsazione regolare,poi si stabilizza su una luminosità di regime.Ciò può durare molti minuti.Dopodiché il fenomeno si spegne di colpo,come se fosse stato attivato un interruttore.Nuovi cicli,a distanza ravvicinata di tempo,possono andare avanti per diverse decine di minuti,a volte fino a due ore.Si osservano anche corpi grandi che espellono corpi più piccoli e ciò può avvenire nell'arco di un secondo o meno.Talora i corpi secondari tendono a loro volta ad essere attorniati da luci secondarie che formano un nuovo grappolo.Si assiste anche a corpi luminosi che si spengono in un punto e si accendono in un'altro dando alle luci di Hessdalen un movimento a scatti sia a bassissima quota che verso il cielo,come appare in lunghe pose fotografiche.Il fenomeno luminoso può raggiungere potenze luminose fino a 100 kW.Queste potenze durano per diversi secondi nelle fasi di massimo della luminosità.Massimi con tale potenza possono ripetersi nell'arco di un'ora o più.Inoltre si è anche osservato che quando il fenomeno approccia il terreno,esso sembra rilasciare piccole sfere di ferro del diametro di 20 micron che si depositano su una polvere dalle caratteristiche leggermente radioattive.