Il seguente scritto è la proposta del progetto di "Mononoke Hime", scritta da Miyazaki.
Titolo: "Mononoke Hime" o "Ashitaka Setsuki" Colore, Vista, Dolby Digitale, 110 minuti.
Pubblico di riferimento: Oltre i cinque anni.
Tempo e Luogo: Epoca rurale del Giappone nell'Era di Muromachi (1392-1573).
Scopo del progetto: Dipingere quello che succede all'uomo nelle varie epoche, come l'uomo dell'era corrente che sta superando molti cambiamenti verso il 21° secolo, così nell'era confusa di Muromachi, l'uomo dovette superare il processo di mutazione dal crollo del sistema dell'era medievale verso l'era moderna.
Un dramma storico: la lotta tra gli uomini e Mononoke, ed il capo degli Dei animali, Shishi Shin.
Momento centrale: l'incontro e la liberazione della ragazza, che fu allevata da Inugami (il Dio Lupo) e che odia gli uomini, e del ragazzo, che è sotto una maledizione mortale.
Il Dio cervo
Ashitaka
Commenti: Pochi personaggi tipici dei drammi del periodo in questione, come samurai, signori, o coltivatori appaiono in questo film. Se loro compaiono, giocano realmente ruoli minori. I personaggi principali saranno le persone, che non appaiono nel palcoscenico centrale della storia, e gli Dei furiosi della montagna. Le persone che appaiono sono: coloro che creano l'acciaio, chiamate Tatara Mono; ingegneri, lavoratori, fabbri ferrai, minatori, o creatori di carbone; i facchini con cavalli e vacche; anche gli uomini armati, e con la loro organizzazione. Gli Araburu Kamigami (Dei furiosi) appaiono nelle forme di Yama Inugami (Dio Lupo della montagna), Dio Cinghiale, ed Orso. Shishi Shin, che è la chiave della storia, è un animale immaginario con un viso umano, corpo d'animale e corna di legno. Eboshi e le donne del villagio
Il dio cervo
I protagonisti: Ashitaka e San Il protagonista, il ragazzo, è il discendente degli Emishi (un gruppo di barbari settentrionali) che scomparvero nei tempi antichi, dopo essere stati sconfitti dal governo Yamato (il "legittimo governo giapponese" dominato dall'Imperatore). La ragazza può sembrare una Doguu (bambola di creta) dell'Era Joumon (l'era preagricola del Giappone).
Ambientazione tipica
La storia si svolge soprattutto nella foresta profonda degli Dei, che rifiutarono gli umani, e nel Tatara Ba (il luogo dove si produce l'acciaio), che assomiglia ad un forte. Castelli, città o campi di riso, che sono stati usati come palcoscenico principale per i drammi odierni fungono da sfondi distanti. Piuttosto, noi tenteremo di ricreare una natura pura, lo scenario del Giappone di quel tempo quando non c'erano le dighe, quando le foreste erano inesplorate, e quando la popolazione era minore, con splendide montagne, ruscelli ricchi e puri, strade strette senza ciottoli, molti uccelli, animali, e difetti. La ragione di questa impostazione è di dipingere più liberamente i personaggi, senza la limitazione del senso comune esistente, i preconcetti, od i pregiudizi nei drammi del periodo attuale. Recenti studi storici, antropologici, e degli archeologi mostrano che questo paese ha avuto un passato ricco, diverse storie, rispetto a quello che si crede generalmente. Le immagini povere nei drammi del periodo attuale sono state costruite soprattutto dai film.
Ambiente
L'era di Muromachi, il tempo in cui si svolge questa storia, era un mondo in cui la confusione ed i cambiamenti erano la norma. Era il tempo in cui il Giappone odierno fu formato sulla confusione delle ribellioni, tradimenti, basara, banditi, e nuove arti. Non è l'era di Sengoku (l'era successiva a quella di Muromachi), quando gli eserciti professionisti condussero una guerra sistematica, e non è l'era di Kamakura (l'era precedente a quella di Muromachi), quando i Samurai di Kamakura lottavano per le loro terre. Era un'Era maggiormente ambigua e fluida. Non c'era una distinzione chiara fra coltivatori e samurai. Le donne avevano maggiore libertà. In tale era, la vita e la morte delle persone furono chiaramente definite. Le persone vissero, amarono, odiarono, lavorarono, e morirono. Una vita non era ambigua. Qui giace il significato per fare questo film in un'era confusa quale quella del 21° secolo. Schizzi di San e Moro
Askitaka
Noi non stiamo tentando di risolvere i problemi globali. Non ci può essere un lieto fine nella lotta tra gli Dei furiosi e gli uomini. Comunque, anche nel mezzo dell'odio e delle uccisioni, ci sono cose per cui vale la pena vivere. Un incontro meraviglioso, o una bella cosa possono esistere. Noi dipingiamo odio, ma si possono dipingere cose più importanti. Noi dipingiamo una maledizione, ma possiamo dipingere la gioia della liberazione.
Cosa noi dovremmo dipingere è, come il ragazzo capisce la ragazza, ed il processo col quale la ragazza apre il suo cuore al ragazzo. La ragazza alla fine della storia dirà al ragazzo, "Io ti amo, Ashitaka. Ma io non posso perdonare gli uomini". Sorridendo, il ragazzo dovrebbe dire, "Questo è giusto. Vivi con me". Io voglio girare tale film. 19 aprile 1995.