Il pipistrello magico ( Andrea e Federico )

C’era una volta un re che viveva in un castello incantato: le sue mura erano di pietre preziose e illuminavano tutte le stanze del castello.

 Su un monte, in una grotta sotterranea, viveva una strega che desiderava da tanti anni quel castello. In una stanza segreta c’era uno scrigno contenente una mappa che l’avrebbe aiutata.

Un giorno il re, mentre tornava dal mercato, vide un pipistrello ferito. Il re lo prese, lo portò nel suo castello e lo curò.

Nel frattempo, nella grotta della strega entrò un corvo che gli disse: “Se vuoi impadronirti del castello del re, ora è il momento giusto, perché il ponte levatoio si è guastato; però ci sono due guardie!”. “Non ci sono problemi per me, farò una magia che farà addormentare le due guardie!”, disse la strega.

 Quando la perfida strega si trovò davanti alle guardie, cercò di fare la magia, ma non ci riuscì. Lei aveva i serpenti al posto dei capelli, ne prese due, li mise davanti alle guardie e loro svennero. La strega, felicissima, entrò nel castello, vide delle scale e le scese. Quando finì di scendere le scale vide uno scrigno, lo aprì, vide la mappa e la prese.

 La mattina dopo la strega andò al porto e partì per l’isola del tesoro. La strega cominciò a scavare; ad un tratto vide una bacchetta e pensò: “Questa bacchetta mi farà impadronire del castello!”. Lei prese la bacchetta e ritornò al castello del re.

Intanto, nel castello, il pipistrello si trasformò in un mago, che con una magia fece apparire un esercito di soldati fortissimi. La cattiva strega, quando si trovò davanti al castello, si spaventò a morte e cercò di scappare, ma un soldato gli tirò un pugnale al cuore e la strega morì.

 Al re venne rapportato che la strega era stata uccisa e bruciata. Il re disse ai soldati: “Grazie per quello che avete fatto per me, adesso vi chiedo se volete essere mie guardie!”. I soldati risposero in coro: “Sì, vogliamo essere tue guardie!” Il re scese in cucina e disse alla servetta: “Oggi cucina in abbondanza perché abbiamo molti ospiti!”. Il re e i suoi soldati mangiarono a crepapelle e vissero felici per tanti anni.

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