L'albero magico ( Tonino )

C’erano una volta un re e una servetta che vivevano in un castello incantato.

Il castello era incantato perché in un angolo cresceva l’albero delle banane che trasformava i pipistrelli in uomini.

Un giorno una strega mandò al re una lettera che diceva: - Se tu batterai i miei cinquecento soldati, la servetta resterà con te; ma se non mi batterai la servetta sarà mia. La voglio perché cucina da favola!

Il re prese i suoi cinquecento pipistrelli e fece mangiare loro le banane dell’albero magico; i piastrelli si trasformarono in uomini, ma non riuscirono a battere i soldati; la strega rapì la servetta che stava dormendo. Quando lei si svegliò, si mise a piangere.

Il re, sconvolto per l’accaduto, si avvicinò all’albero delle banane e sentì una vocina: era una folletta con gli occhi celesti, i capelli biondi e le ali bianche. La folletta sapeva cosa era successo e gli disse: - Vuoi rivedere la servetta? Devi ripetere la formula magica dopo di me: “ Fiore di qua, rosa di là, ecco a voi la libertà”.

Pronunciarono la formula uno dopo l’altra e la servetta ritornò al castello, abbracciò il re e si mise a piangere di gioia.

La folletta di nascosto recitò un’altra formula magica: “ Viscido di qua, viscido di là, la strega morirà!”.

La strega morì e il re chiamò a corte le sorelle della servetta e disse loro: - Se voi lavorerete bene, vi darò tre quarti dei miei soldi.

Così  fecero le sorelle e vissero tutti felici, contenti e milionari nel castello.

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