.: Il genkan :.

 

Il Genkan

La peculiarità della casa giapponese si esprime nel modo di vivere lo spazio che è molto diverso da quello europeo. La struttura della casa condiziona la gestualità della vita quotidiana tanto da far parte integrante della cultura di cui è espressione. E la casa giapponese colpisce l’osservatore occidentale per le diversità e le apparenti contraddizioni.

L’ingresso (genkan) di un’abitazione giapponese di qualsiasi dimensione e stile è caratterizzato da un’area in cui ci si toglie le scarpe: essa si trova su un livello inferiore rispetto al pavimento della casa. Da lì si sale sul pavimento dove ci si muoverà senza scarpe, o indossando pantofole appositamente preparate. Non si deve mai salire sul pavimento con le scarpe né calpestare l’area dell’ingresso senza scarpe ai piedi: sarebbero gesti di grande scortesia. Se ci sono pantofole da indossare, prima di entrare in una stanza in stile giapponese, verranno a loro volta tolte e lasciate sul pavimento.

Nella stanza giapponese il pavimento è costituito da tatami, stuoie di paglia intrecciata, mentre nel resto della casa i pavimenti sono in legno, o come accade spesso oggi, rivestiti di moquette. Nella casa europea generalmente non ci si toglie le scarpe quando si va a fare una visita di cortesia ed è sempre di pessimo gusto togliersele in pubblico. In Giappone, invece, è facile incontrare passeggeri che si tolgono le scarpe sul treno, e all’Università i professori spesso ricevono nel loro studio in pantofole. Le calzature sono bandite, inoltre, in molte attività tradizionali giapponesi: cerimonia del tè, ikebana e arti marziali, ad esempio. E tutto questo atteggiamento deriva dalla vita quotidiana nelle pareti domestiche, dove entrare in casa con le scarpe ai piedi è un comportamento spregevole e incivile, al punto che si dice lo facciano solo i ladri: l’oggetto impuro ovviamente sono le scarpe che vengono lasciate nel genkan e messe in ordine con le punte verso l’uscita.

 

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