Agenzia di Stampa

Anno 2 Numero 46 Mercoledì 19.02.03 ore 23.45

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

IL PARTO: TROPPA MEDICALIZZAZIONE

 

 

di Paola Franz 

Alla nascita il feto è sottoposto ad uno sforzo considerevole che fa aumentare i livelli di adrenalina e di noradrenalina cioè gli ormoni dello stress (catecolammine). Questi ormoni favoriscono la sopravvivenza del neonato, ripuliscono i polmoni e facilitano la respirazione normale. Il parto naturale agevola, quindi, la respirazione e aiuta il bambino a sopravvivere nelle prime ore dalla nascita. Si è visto che i bambini che nascono con il parto cesareo hanno i livelli di questi ormoni più bassi, e in effetti hanno più difficoltà respiratorie, invece quelli che nascono sempre con il cesareo ma che hanno vissuto il travaglio hanno un livello di questi ormoni poco più basso rispetto ai bambini nati naturalmente. Le agevolazioni del parto naturale non riguardano solo la respirazione, il neonato è avvantaggiato anche per quanto riguarda il metabolismo, per cui ha a disposizione riserve energetiche che alimentano le cellule, nel sangue dei bambini nati in modo naturale sono stati rilevati livelli di glucosio e di altre sostanze più alti rispetto a quelli nati con il cesareo. Inoltre anche l'irrorazione sanguigna degli organi vitali è migliore.

L'Italia è il paese europeo che ha la percentuale più alta di parti cesarei, nel 1980 erano circa l'11%, nel 2000 siamo arrivati al 33,2%, superiamo il 10-15% che viene indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel nostro paese ci sono forti differenze tra una regione e l'altra, in Campania, per esempio, abbiamo raggiunto dei livelli impressionanti, infatti nel 2000 la percentuale dei parti cesarei ha raggiunto il 51,4%. A Roma la percentuale è del 40% e sembra essere in continuo aumento. In altre zone, invece, le percentuali dei cesarei sono intorno all'11-13%.

La mortalità e la possibilità di complicanze per la madre dopo il parto cesareo sono nettamente superiori. Una delle cause che determina il ricorso al cesareo è la paura da parte del personale sanitario dei pericoli legati alla sofferenza fetale, e quindi ai problemi medico legali. Un altro aspetto importante che emerge è la cattiva informazione sulla gravidanza e sul parto che viene data alle partorienti, questo accade soprattutto al sud e con donne di bassa istruzione. Quelle che hanno seguito dei corsi di preparazione al parto rischiano di meno di dover subire un cesareo, purtroppo solo il 30% delle gestanti partecipa a questi corsi, con punte minime del 10% al sud e massime del 42% al nord. Vi è un'esasperata medicalizzazione di un evento che dovrebbe essere naturale e il parto cesareo immotivato è il livello massimo di questo fenomeno. Bisogna cercare di far recuperare alle donne una consapevolezza e un potere decisionale che le riguarda, nonché una maggiore conoscenza della fisiologia della gravidanza e del parto che sono fenomeni del tutto naturali ricchi di sensazioni ed emozioni.

 

 

 

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