Anno 2 Numero 47 Mercoledì 26.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

MI RESI CONTO TARDI DEL NOSTRO AMORE

di Pasquale Colaps

Mi resi conto tardi del nostro amore, forse, devo rispondere forse.
Dalla finestra della mia camera, la mattina entrava il suono del pianoforte, quel suono mi cullava, mi metteva di buon’umore, mi nobilitava, sentivo il benessere di quella musica, sapevo chi la suonava , conoscevo le mani sui tasti bianchi e neri, chi aveva girato il sedile per stabilire l’altezza, per me aveva un volto preciso, un nome preciso, la mattina mi beavo di quella musica.
Appena in piedi alzavo un lato, un minuscolo lato della mia finestra, la vedevo, seduta sul suo girellino nero, davanti a quei tasti più grandi delle sue mani. Gianna non era una ragazza slanciata, era piccola, forme decise, sensuali, seno tosto, almeno così appariva dai vestiti, culo a pizzo, splendido e rotondo, spalle dritte e forti, potevo osservarla tutte le mattine. Appena in piedi, preso ancora dalle tempeste ormonali del mattino era un piacere stare a guardarla. L’avevo soprannominata palletta, la mia palletta.
Non sarei mai andato a sentire un concerto di un musicista che suonasse quella musica lenta e triste, forse mi sarei addormentato, ma quando invece, la mattina, quella musica mi carezzava ero felice. Devo sbrigarmi o farò tardi. Dopo lavato, fatto colazione e acceso la prima sigaretta, uscivo fuori, passavo sotto la sua finestra, di proposito, ci passavo per rubare un minuto ancora di musica e di lei.
Al lavoro ero distratto e non seguivi i clienti a dovere, avevo un negozio di fiori nello stesso quartiere dove io e lei abitavamo. La mattina appena aperto iniziavo la sistemazione dei vasi, il cambio dell’acqua, rinfrescare la vetrina con i fiori più belli, fare fuori dal negozio una piccola mostra di vasi in fiore, avevo messo anche un ombrellone con un divano di vimini per ospitare i clienti.
Una sera rientrando decisi di portarle dei fiori. Buonasera, lei non mi conosce, no infatti, ecco io abito di fronte a lei, la mattina la sento suonare, volevo ringraziarla, chiederle se potevo invitarla a cena, mi chiamo Pasquale, faccio il fioraio, si, ha visto quel negozio sulla salita, in fondo al viale la prima a sinistra, questi sono per lei, grazie ma sono allergica ai fiori, mi scusi ma devo scrivere un pezzo di musica, la porta si mosse verso il mio viso, il marrone forte e lucido si avvicinò rapidamente, grazie, Pasquale, buonasera, i fiori restarono nelle mie mani, capii che avevo usato forse un modo invadente per conoscerla, o quella frase “sono allergica ai fiori” dovevo interpretarla “lei non è il mio tipo”, oppure “tu non mi piaci”, anche “bifolco, chi pensa di essere….FIORAIO” immaginai i suoi pensieri, avevo osato seguire il mio cuore, mi aveva tradito.
Festa di fine anno, mi presentano Marta, carina ha 25 anni, io 32, balliamo tutta la sera, ci troviamo bene, i nostri corpi si incastrano perfettamente, non parliamo molto, lei mi chiede: ti piace la musica classica? Si mi piace rispondo, l’ascolto tutte le mattine. Che domanda in una notte come questa, la invito a casa mia, lei accetta, apro una bottiglia di tocai, le offro una Camel, la tengo per mano, e non la lascio, siamo eccitati e si vede, ci baciamo con passione, quando le nostre labbra si distanziano osservandola noto una certa somiglianza con la mia musicista del mattino, il fisico è molto simile, si somigliano.
Ci frequentiamo da diverso tempo, ci piaciamo, ci amiamo, mi invita da lei, apre la porta di casa urlando” Gianna abbiamo un ospite”, appena la vedo uscire dal salone mi si piegano le gambe, si avvicina e dice ci conosciamo, si, rispondo, mi trema la voce, e sono confuso, guardandola intensamente negli occhi le dico: è tardi per il nostro amore, risponde con un sorriso, le sue dita corte e delicate mi carezzano il viso, i piedi tornano indietro, buonasera, dico a Marta, e scendo di corsa le scale.
Ora conosco un pochino la musica palletta mi insegna a suonare la chitarra, abbiamo tre figli, e Marta è una zia perfetta. 

 

 

 

Fregene ore 11 

Elena 

Ho solo 17 anni

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