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Libertà per i dati, basta col grande fratello!
Nella sua opera Hackers l'autore americano Steven Levy
formulò i principi dell'etica hacker:
- l'accesso al computer e al sapere che serve a comprendere gli eventi
del mondo deve essere illimitato e onnicomprensivo.Il principio della
collaborazione deve essere valido ovunque;
- le informazioni devono essere gratuite;
- non credere mai alle autorità.Bisogna promuovere la
decentralizzazione;
- si giudichi un hacker secondo il suo agire e non secondo criteri
superati quali età, diplomi, razza o posizione.
Il brano qui sopra proposto è tratto da COMPUTERFREAKS
presente in CYBERPUNK Antologia di testi politici
a cura di Raf Valvola Scelsi
SHAKE Edizioni Underground.
L'etica hacker è riuscita a mantenere intatte le sue peculiarità,
proiettandosi da un passato, in cui l'ambiente politico e socio-economico la
faceva rientrare in uno scenario fantascientifico, ad un presente, in cui
quest'ultimo si è dimostrato, in parte, attuato.
Ne è una piccola espressione Internet.
La costruzione per interconnessione di persone diverse del W.W.W, la possibilità
di intervenire personalmente su un modello e modificarlo, esige un nuovo
linguaggio poichè questo dovrà eludere i problemi di interpretazione dei
messaggi. La pragmatica della comunicazione si sta modificando.
Il cinema ha modificato la nostra percezione del tempo, la televisione quella
della realtà e finzione, Internet infine quella dello spazio, intellettuale,
economico, geografico e semantico.
La decentralizzazione del sapere implica una maggiore responsabilità del singolo
individuo, che deve essere conscio del proprio ruolo "centrale" in questo nuovo
sistema.
Purtroppo si sta cercando di porre limiti ad Internet; la vasta ragnatela non
viene considerata nel suo aspetto di arricchimento bensì di pericolo.
Sapere è potere. Francis Bacon
La conoscenza è il bene più prezioso, ma resterà ancora appannaggio di pochi?
L'idealizzazione del passato ed una semplificazione delle situazioni e degli
eventi porta ad una giustizia sommaria di cui Internet è un capro espiatorio.
Non ci può essere alcuna barriera alla conoscenza, nè autorità che si anteponga
alla verità
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