Aeris e Feienor rimasero un po' a parlare, era parecchio che tra battaglie e problemi diplomatici non riuscivano più a scambiare due chiacchiere in serenità, cosa che entrambi adoravano. Ed era così strano che dovessero discorrere proprio di quell'argomento, quello che la tormentava da sempre e che sembrava non lasciarla più vivere. Tutto però le sembrava più semplice, più tranquillo quando era con lui, poteva abbandonarsi ai ricordi, anche quelli più spiacevoli senza esserne eccessivamente turbata, lui era lì, e lei lo sentiva. Ormai era qualche giorno che rimaneva da quelle parti, voleva essere sicura di aver fatto perdere le sue tracce, non poteva rischiare di essere presa, non di nuovo. Feienor dal canto suo si era ripreso dalla tensione delle settimane precedenti, solo la sua eterna speranza e ottimismo lo avevano continuato a convincere che la sua Ae fosse ancora viva, da qualche parte di Sosaria. La guardava sorridendo, le intrecciava le dita fra i capelli, gli sembrò incredibile averla lì, accanto a sè di nuovo. "Non pensi di essere stata lontana abbastanza? Perchè non torni a casa... Yew ha bisogno di te, e anche i druidi... soprattutto io." Aeris sorrise e annuì "Già, ormai dovrei essere al sicuro. Da alcuni giorni non vengo più pedinata, penso si siano arresi almeno per il momento". Le tornarono in mente le parole di Light Emerald. Yew... chissà com'era la situazione... Ma c'era un'altra faccenda che aveva dovuto lasciare in sospeso: le sorti di Morgan. Non aveva più avuto presagi o sogni premonitori al riguardo, nulla. Le tornarono alla mente le giornate trascorse in quelle zone all'inizio della fuga verso Britain e le sfuggì un sorriso malinconico. "Non sapevo che conoscessi Morgan Leah per questo motivo, Ae. Sapevo che eravate amici ma non potevo immaginare aveste passato situazioni come quelle che ho visto nella sfera dei venti... Devo ammettere che mi sarebbe piaciuto essere al tuo fianco in quei momenti, essere io quella persona che ti avrebbe salvato..." Aeris non rispose, non le venne in mente niente, il discorso sembrava fine a se stesso, non c'era tono di rimprovero o altro, solo un po' di gelosia. In realtà si rendeva conto che presto o tardi avrebbe dovuto parlargli di come fosse giunta alla capitale, ma non pensava che sarebbe avvenuto in modo così "traumatico" per lui. Anzi, per entrambi. Forse perché preferiva sentirsi la straniera semplice, una persona come le altre, invece della Sacerdotessa, almeno per una volta, per un uomo soltanto. Le sarebbe piaciuto vivere una nuova vita, nella comunità, costruirsi qualcosa di nuovo, di unico, e probabilmente ci era riuscita. D'altro canto era sicura che Feienor non l'avrebbe vista con occhi diversi, un po' perché era sicura che si sarebbe negato parte di quello che aveva visto nella sfera e un po' perché era troppo tardi per poterlo fare. Si sentì liberata di un peso, custodire questi segreti le stava diventando un tormento e non si negò di voler rintracciare Morgan anche per potere finalmente parlarne con qualcuno, qualcuno che avesse visto, qualcuno che avesse vissuto, qualcuno di fidato, qualcuno come Morgan, appunto. Feienor le stringeva la mano e gliela accarezzava, uno come lui raramente si abbandonava a gesti istintivi come quello precedente, e in tutte le maniere Aeris era sicura che si sarebbe fatto perdonare, anche inconsciamente. Per un momento invece la sua mente la convinse che aveva rovinato tutto, che non l'avrebbe più voluta con sè, che non avrebbe accettato la situazione. Forse però la paura era così tanta che questa possibilità venne scartata per puro bisogno di non pensarci. "Non parlerai agli altri di quello che hai visto oggi vero?" "No, non ti preoccupare" Sorrise, "non lo avrei fatto nemmeno se me lo avessi confessato 4 mesi fa, stanne certa" I due druidi si sorrisero e ripresero il cammino verso casa, Yew li aspettava, tutto il resto li aspettava. O forse erano proprio loro che non vedevano l'ora di ricongiungersi a tutto il resto.