Una bella tisana è proprio quello che ci vuole in certe sere piovose, questa locanda mi riporta alla mente tantissimi ricordi e altrettanti stati d'animo. L'ambiente è accogliente ma la gente non mi conosce, pochi sanno il mio nome qua dentro, sembra strano vero? Mi torna alla mente quella sera in cui mi rifugiai qua fradicia d'acqua, dopo una corsa estenuante con l'armatura insanguinata: Yann non intendeva lasciare testimoni di quell'omicidio e aveva iniziato a darmi la caccia. Il mio sguardo s'incrociò con quello di un mercenario che, seduto al bancone, fissava gli ospiti della locanda come se cercasse qualcuno. Si era avvicinato per chiedermi se avessi bisogno di qualcosa, doveva aver intuito che ero nei guai fino al collo, ma per tutta risposta gli risposi che erano problemi personali, scatenando così l'effetto opposto al disinteressamento, ovvero la sua curiosità. Viaggiammo insieme per alcuni mesi e mi lasciò un dono in occasione del mio matrimonio con Feienor, qualche anno fa. Fu l'ultima volta che ebbi sue notizie. Morgan era una persona molto in gamba. Sempre in questo posto ebbi una vivacissima discussione col sacerdote dell'acqua, credo che la gente mi guardi in cagnesco memore di quell'episodio... bah, poco importa. Quello che pensano gli altri mi interessa sempre meno e forse invece dovrei preoccuparmene, anche per il bene della comunità dei Druidi. Sono entrati dei membri giovanissimi, il loro entusiasmo è la nostra energia e il loro ottimismo renderà il gruppo sempre più saldo. Vorrei poter essere al loro fianco in questo momento. Sento il potere dell'aria scorrere tra le mie dita, sto apprendendo magie nuove e a combattere in modo più attento anche se sembrerà impossibile a chi mi conosce bene e sento la responsabilità che prima non avvertivo. Gli alberi mi parlano di una guerra lontana, non riesco a saperne di più, nessuno pare esserne a conoscenza ma io l'avverto, la sogno, mi rincorre. In questo modo però non posso agire, non saprei nemmeno dove dirigermi. Sembra che queste terre non riescano a conoscere la tregua, se si riuscisse a raggiungerla il canto degli alberi sarebbe molto più limpido e più sereno. Invece c'è un silenzio angosciante, un'attesa infinita, qualcosa che a fatica riesco a percepire, un disagio profondo della natura che sospira e singhiozza. Passa un ruscello da queste parti: quando piove in questo modo si ingrossa e ne sento lo scorrere a molti metri di distanza. Mi tiene compagnia, mi dona una calma impagabile. Vorrei che qualcuno condividesse queste esperienze, forse non soltanto i druidi riescono a cogliere questo cuore che pulsa, questo grande respiro che ci circonda. Sembra scontato, normale, ce lo troviamo di fronte ogni giorno con i suoi alberi, le sue creature... la sua chiarezza. Il dono più grande forse è proprio la semplicità.