Il vocabolario degli anime



Confusi? Felici? Affascinati dalla cultura giapponese? Zapping vi ha preparato un indispensabile glossario con il quale orientarvi nel mare dei cartoni giapponesi!



Anime: di derivazione occidentale (dall'americano

       "animation"), indica qualsiasi produzione animata

       giapponese comprendendo serie, lungometraggi e corti.

       Per la vastità dei temi trattati, queste produzioni vanno al

       di là del cartone animato come è inteso in Occidente, per

       averne un'idea si possono paragonare all'industria

       cinematografica hollywoodiana. L'uscita di un nuovo anime

       rappresenta un vero e proprio evento. Spesso compaiono

       anche in pubblicità o video musicali.

 

       Animecomic: pubblicazioni che utilizzano I fotogrammi più

       significativi degli anime impaginati come un fumetto. I

       dialoghi possono essere posti in baloon aggiunti o sotto le

       immagini. Solitamente vengono pubblicati in questo modo

       solo gli anime più famosi

 

       Aniparo: abbreviazione di "anime parody". Sono le parodie

       di specifici anime o di interi filoni

 

       Big eyed: stile di disegno caratterizzato da personaggi

       con grandi occhi

 

       BMG: Back Ground Music, indica la musica di sottofondo

 

       Bishojo/Bishonen: termini che indicano ragazzi e

       ragazze di bell'aspetto, disegnati in modo elegante e

       stilizzato. Vengono utilizzati anche per indicare manga e

       anime dalle tematiche omosessuali

 

       Cartoni animati: il termine deriva dall'inglese "cartoon"

       che a sua volta deriva dal francese "carton" che ha la

       stessa etimologia dell'italiano "carta". In Italia si associano

       a questo termine tutti i diversi tipi di animazione,

       compresa la computer grafica e i film a passo uno

 

       Character designer: colui che si occupa dello studio e

       del disegno dei personaggi di un anime. Il suo problema

       maggiore è quello di utilizzare il minor numero di linee per

       facilitare il lavoro degli animatori, compito più duro se

       l'anime è tratto da un manga poiché si rischia di cambiare

       troppo la caratterizzazione dei personaggi attirando su di

       se la critiche dei fans

 

       Film d'animazione: lungometraggi a cartoni animati

       spesso basati su manga o anime. Solitamente hanno

       durata superiore a quella di un semplice O.A.V. ( tra i 60 e

       i 120 min.)

 

       Gekiga: genere di manga con prosa molto semplice dal

       disegno realistico e lineare

 

       Hentai:manga erotici (la parola sta ad indicare il sesso)

       rappresentano circa il 25% del mercato. A volte hanno

       trame molto strutturate

 

       Japlish: metodo di scrittura che si avvale della lingua

       inglese sconvolgendone la struttura e il significato. La

       frase, errata dal punto di vista grammaticale, ha

       significato ovvio nel suo contesto (ad es. "Attacked

       Mystification Police Department)

 

       Josei o Lady's comics: manga rivolti ad un supplico

       femminile sopra i vent'anni

 

       Kodomo: manga e anime rivolti ai bambini tra i 6 e gli 11

       anni

 

       Loli: manga e anime imperniati sul "lolicom", il complesso di

       Lolita

 

       Manga: letteralmente significa "parole sciocche". Indica i

       fumetti giapponesi, letti da tutti senza limiti di età. I temi

       trattati sono innumerevoli. Lo stile è molto più

       cinematografico rispetto ai fumetti occidentali. I grandi

       occhi che spesso caratterizzano i personaggi dei manga

       servono a rendere di più e meglio le espressioni del volto.

       Anche se è meno consueto, tutti i tratti somatici possono

       subire un ingigantimento a questo scopo

 

       Manga-ka: disegnatore di manga. In Giappone diventano

       vere e proprie celebrità

 

       Mecha designer: disegnatore che si occupa degli oggetti

       meccanici presenti in un anime

 

       Mechas: modo per chiamare i robot

 

       Monster designer: disegnatore dei mostri in un anime

 

       OAV: acronimo di Original Animation Video, anime prodotto

       solo per il mercato dell'home video

 

       SD: Super Deformed. Versioni in piccolo e infantilizzate dei

       personaggi. Spesso vengono utilizzati anche i suffissi chibi

       e chan. A volte gli SD hanno serie e manga propri

 

       Seinen: manga rivolti ad un pubblico maschile tra i 18 e i

       40 anni. Solitamente sono ad alto contenuto

       erotico-violento

 

       Settei: disegni preparatori dei personaggi con i vestiti che

       indosseranno nell'anime

 

       Shojo o Shoujo: manga e anime per ragazze (ma poi letti

       da tutti) che hanno al centro della vicenda i sentimenti. E'

       consuetudine considerare "La principessa Zaffiro" di Osamu

       Tezuka il primo shojo manga. Un sottogenere è quello delle

       maghette che contiene un pizzico d'avventura in più

 

       Shonen: manga e anime per ragazzi, ma letti senza

       discriminazioni. Trattano temi d'avventura, sport, guerra,

       magia, jakuza, ecc.

 

       Shunga manga: fumetti per adulti ad alto contenuto

       erotico

 

       Suffissi: in Giappone si usano per indicare il grado di

       confidenza o di rispetto nei confronti di una persona. I più

       comuni sono:

       CHAN: usato per bambini e animali oppure tra fidanzati

       KUN: usato per i ragazzi

       SAN: forma rispettosa utilizzata nelle conversazioni con

       uomini e donne adulti

       SAMA: forma molto rispettosa usata di solito per le

       persone anziane

       SEMPAI: usato con gli studenti più vecchi

       SENSEI: indica rispetto di tipo professionale, ad esempio

       verso il proprio maestro

       KOHAI: indica i compagni di scuola più giovani

 

       Yon-koma o 4-koma: strisce di quattro vignette

       orientate verso il basso a carattere ironico o satirico.

 

                                         Federica Aliano