I brevi racconti che seguono sono
ispirati dalle storie e racconti che mia nonna narrava quando da
piccino mi recavo a farle visita.
Durante il periodo dell'infanzia abitavo con la mia famiglia
lontano dal paese dove vivevano i nonni, e quando in occasione
delle festività si andava da loro, la nonna mi riempiva, con la
sua tenera voce, di favole, storie e racconti. Lei per la verità
li chiamava "i cunti". Erano storie di briganti, di
fate, di gnomi, streghe, animali, con un costante riferimento a
paesaggi campestri, boschi e casolari di campagna.
Con il tempo molti racconti sono andati perduti nei meandri della
mia memoria, mentre altri hanno assunto un significato ed un
valore nuovo.
I racconti del sabato, (un giorno tra la fine della settimana
lavorativa e la domenica), sono un riferimento a quelle storie
che comparivano due tre volte l'anno davanti ai miei occhi di
piccino.
Sicuramente non hanno gli stessi personaggi e si svolgono in
paesaggi diversi da quelli della nonna, ma lo spirito è lo
stesso, il voler raccontare delle storie tra favola e realtà con
un leggero riferimento metaforico.
Come il cortile, per esempio, che parte dalla rievocazione di uno
spazio di incontro e di lavoro giornaliero delle radici storiche,
trasformadosi in un groviglio di immagini perdute forse per
sempre.