A T L A N T I D E 

poesie

 
 
Introduzione

E' quasi intuitivo, dopo il fiume il mare.

Il fiume lentamente sfocia nel mare, nell'oceano.

Il passaggio naturale e' comunque saturo di tensioni.

Ogni passaggio nella nostra esistenza e' portato, (preceduto e seguito), da tensioni che provocano cambiamenti importanti della personalita'. E così nel mare, su di un vascello (il veliero) si continua a viaggiare. Vagare errando.

Tra i segni che si ricercano in questo viaggio vi e' soprattutto la voglia di trovare un continente scomparso, una patria forse, ahime', perduta.

Nuove sensazioni, piu' mature, accompagnano le leggere poesie e portano a sollevare lo spirito, l'animo, verso le alte vette della serenita', verso l'Heimat, il centro.

Un mare calmo, un'oceano sconfinato, molto simile ad un deserto ma differente come visione. Un paesaggio vivo, pieno di vita, ondeggiante, dinamico. E se nel deserto si viaggiava con una figura animata, il cammello, ora nell'oceano si viaggia con una figura inanimata, la nave.

La nave, ovvero il nostro mondo. L'isola mobile che nel bene o nel male ci siamo costruiti intorno a noi. Dove insieme alla propria famiglia, agli amici, si avanza verso nuovi lidi, nuovi mondi.

Il capitano scrive ogni sera il suo diario di bordo, trasporta su carta le sue considerazioni, sensazioni e sentimenti, di questo viaggiare umano.

E la lotta mi attende. Bisogna sempre lottare.

Alla ricerca di Atlantide, quindi !
 
 
 
 

ATLANTIDE

E ora sono nel mare !

Sul veliero con la mia truppa,

capitano coraggioso,

che naviga. Solitario ?

L'oceano, l'immenso mare,

lascia lo sguardo vagare

senza limiti.

L'orizzonte e' visibile,

la linea che interseca cielo e mare

risucchia le sottili nuvole,

ma vagano anch'esse.

Dove sara' mai Atlantide ?

Perduta nell'abisso profondo.

Cosa sara' mai Atlantide ?
 
 
 
 

MELODRAMMA

E mai viaggerò,

sorrido ancora,

- pensiero senza tormento -

volo nel nulla,

e fango che lievita intorno al corpo.

Citta' del malumore, marmaglia di conigli,

ginepraio senza confini.

E in questo squallore le visioni,

leggere, umbratili, non trasportano

ma bloccano. Impietriscono.

Gioie, perle celate dal fango,

impalpabili per destino,

e mai viaggero'.........

Mi tuffo dentro il miscuglio

di terra, polvere e acqua,

nel sacello dei malvagi,

cattivo anch'io, che vi entro.

Cos'altro fare ?

Lo scontro continuo non

produce tensioni positive

solo dolore e nebbia,

vorrei colorare le stanze

di tanti motivi ma e' malvagio

mostrare sorrisi con questo

pallore che e' dentro di me.

E di traverso accolgo la notte

in balia della noia.
 
 
 
 

ESERCIZIO

Il maniero conosciuto,

- grigio e' il suo colore -

si apre lentamente.

Grappoli umani,

disciolti, fruibili,

onde sonore avanzano.

Se solo potessi parlare,

catturare un frammento,

se solo ...............

Il guscio calcareo riveste

l'embrione, corazza tenace.

Un nuovo tentativo, vacuo,

comprime la forma dell'uovo.

Un freddo piacevole

congela il plasma,

e lo iberna di nuovo

sotto una coltre di neve.

Scontro violento tra idea,

pensiero e realta'.

..........se solo

riuscissi a parlare.
 


 
 

LUNA DORATA

Luna dorata,

statua marmorea

rinascimentale.

Morbida luce,

riflessa,

palpabile al tatto.
 
 
 
 
 

SEGNALI DI FUMO

Segnali di fumo si innalzano all'orizzonte,

mare e deserto si uniscono idealmente.

Sconosciuti imprecano uragani incombenti

gridando la rabbia nascosta, fagocitando.

Confusione cosmica, smarrimento di ideali

sotto i colpi dei martelli pneumatici.

Ne' Est, ne' Ovest, neppure Europa,

si osserva il marasma che sale, lievitando.

Dai segnali di fumo, indiani, indios e

pellirossa trasmettono, come il tam-tam

afro-asiatico, notizie imperiose.

E noi latini, legati alle nostre sponde,

tumefatti dai continui scontri, imploriamo,

sconvolti dalle frenesie dei burattinai.

I segnali di fumo aumentano, le tribu'

vicine rispondono, come echi travolgenti.

La tensione sale, anch'essa aumenta,

positivi risultati dalle campagne,

si respira l'aria impregnata di resine.

Dal sud, il vento caldo dell'estate,

aleggia sollevando la polvere in nuvolo,

dissipando si energie, ma pure erodendo

le rocce storiche meschine, ora friabili.

E sguardi indagatori si alzano verso i

segnali di fumo, leggendo il presente;

chiaroveggenti ne assaporano il senso,

istruiscono le folle, sul nuovo giorno.

Ora vediamo insieme, noi archetipi umani,

le nuove spire che i serpenti formano,

nel loro mutarsi antico, mutano sempre,

ora ne conosciamo il disegno.

Alba del nuovo giorno : riuscimmo nel

nostro sogno di rivoluzione-evoluzione

pacifica, cosi sognammo la sera, e cosi

ci siamo svegliati; e' mattino !
 
 
 
 

DOGMATISMO STEREOGRAFATO

A qualcuno chiesi, un dì di quel

di marzo, cos'altro portera' nel

teatro morfologico d'autore.

" Ulna costante del fagotto, oboe,

viola e clavicembalo, tocca portar

le note a sublimare, sfiorando,

senza punto indietreggiare, la tenera

pavana, dal tempo moderato assai."

Urticante sinfonia, e' questa forse

una risposta ? Clavicembalo, ulna ?

Ma cosa dici, criceto disperato ?

" Orbo, la tua mente alloggia nella

poltiglia, segregata dall'aurora

del levante, strimpella corde !"
 
 
 
 
 

AHIME'

Greve,

vita grama

asportata dall'alto

verso il basso.

Odissea laconica

di imperturbabili

scissioni tensionali.

Attrazione e repulsione

sostengono l'arcano segno

sciogliendo il fondale.

Collegato a piovre tattili,

dimenando gli arti superiori

e scricchiolando l'asse di legno,

irradio flebile luce spettrale

galvanizzando solo una particella

infinitesima del mio greve universo.

La lotta mi trasporta, dunque,

ma non coinvolge, separa i mondi.

Quanti mondi volteggiano, consecutivi,

a volte si intersecano abbaglianti,

ritornano violenti descrivendo orbite

ellittiche, gestiscono desideri e forme.

La materia e il modello sono lontani,

la centralita' dei segni, il vortice,

perduti, ahime', forse per sempre.
 
 
 

 

DISQIUSIZIONE TATTILE SUL METABOLISMO

DEGLI ESSERI PLURICELLULARI

(e' opportuno ascoltare, mentre si leggono queste parole,
  la "Danza slava n.7" di Antonin Dvorak)

Movimento : destra, sinistra, destra,

sinistra, alto, basso, alto basso.

Inizia il battito cardiaco : tum, tum, tum,

tum, tum, tum, tum .......

Ora il respiro : inspirare, espirare,

inspirare, espirare.

Sensi : vista, udito, tatto, olfatto,

gusto.

Suoni vocali : a, ah, e, i, o, oh, u, um.

Parole : Om, uomo, spirito. ( da ripetere

sette volte)

Movimento dinamico : camminare, correre.

Adesso provate a pensare : ................

...........................................
 
 
 
 

NATALE IN CASA GIANLUCA

Sento il bisogno di parlare,

parlero' del Natale,

la festa piu' importante dell'anno.

La attendiamo felici, come i bambini,

la sacra festa.

Ma il Natale e' troppo prossimo

alla fine dell'anno.

Così a Natale pensiamo:

un'altro anno e' passato,

la nostra vita e' piu' lunga

il nostro fardello piu' pieno.

Nativita' e rinascita,

pensieri preminenti.

E pensiamo al futuro :

si avvicina un nuovo anno,

avanzero' sereno lungo le strade,

attraversero' le cattedrali di ghiaccio ?

I sogni nel cassetto

si trasformeranno in realta' ?

E ritorna tra i pensieri,

come un paesaggio che scorre

violento davanti ai propri occhi :

l'intero anno trascorso.

Le gioie e i dolori si fondono,

si intersecano e si accavallano,

si distinguono appena le sensazioni.

Momenti teneri e felici,

momenti tetri e bui,

volteggiano nella mente.

Si lottera' ancora,

questo e' sicuro,

nella lotta c'e' il mio futuro.

Guai a fermarsi,

si ritornerebbe alla vita amorfa.

Ma neppure bisogna lasciarsi troppo

coinvolgere dalle continue lotte,

anche questo e' sbagliato.

Ed allora, come tutto,

anche adesso la verita' sta' nel mezzo.

Stratega intelligente, la strada migliore.


 
 
 
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