ANTOLOGIA parte - I V |
INDICE
L'AMAZZONE
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ANCHILOSANDO
LA LUCE DELLE STELLE
IL SONNO
SENZA TITOLO
IL TRAVASO DEI LIBRI
LANNO (6+1)
SETTEMBRE
A RITROSO NEL TEMPO
Lunga chioma e gambe lunghe,
filiforme ragazza che calzi
stivali da cavallerizzo.
Nel corridoio delle celle ecclesiastiche
e giù, nell'atrio
o nei pressi della fontana,
gli sguardi si incrociavano
provocando la giuliva gaiezza
del ventenne innamorato.-
Rosangela, il tuo appellativo,
tuo cugino disse "Rosa"
(come io dico della mia consorte)
in un giorno (quasi) funesto.-
E pensare che per soli tre giorni
le nostre sfere luminose
non s'incontrarono.
Chissà se potevano provocare
una fusione
oppure un semplice contatto.-
Certo è che il mio filo rosso
fu deviato dal vento del Destino.-
Le onde si innalzano,
è tempo di burrasca,
si ritorna al porto per ormeggiare.-
Si alza anche il vento
................. come sedici anni fa !
Priscilla,
è tempo di partire.
Ceralacca dorata
sigilla l'uscio.
Ascolta,
dietro la porta
si odono labili suoni.
Ma tutto è
maledettamente
chiuso.
Priscilla,
attendiamo con ansia
la partenza.
E la tensione
sale ancor di più.
E le voci
si amplificano
parimenti.
Tutto è
ermeticamente
chiuso.
Priscilla .........
......................
non si parte più.
La costa del Navarro
diametralmente
deserta
accoglie
un segno :
l'effigie
di Mesotropo
l'enfiteuta.-
Simulacro
magnificante
di un logico
punto;
analogico
all'irrigidimento
formale
del misantropo.
La costa del Navarro
pregna
del segno
disgrega
la funzione
totalizzante
del contorno.
Mesotropo :
deus machina.
La luce delle stelle,
flebili puntini
offuscati lievemente
dal chiarore
della luce terrestre.-
Se hai sonno,
dormi !!!
Io non ti sveglierò.
Lascerò che il corso
del tempo vinca
la mia insonnia.-
Ma domani
io dormirò !!!
Tu non mi sveglierai.
E nei miei sogni
vivrò la mia vita
onirica.-
e senza testo.-
Per un futile motivo
trasporto segni antichi,
ormai sedimentati.
In quelle pagine
c'erano tante storie
che nell'attimo del trasporto
sono state rievocate
vorticosamente
all'interno della memoria
volutamente bloccata.
Così sono esplosi
con tutta la loro energia latente
provocando ansia e sconforto.
La data, il numero
dopo un lustro
riappare
più calmo e sereno
di allora.
Ma riappare,
quale segno del destino
ingrato
ingordo.
Saranno giorni
di esplorazione
alla ricerca del segno,
- se segno ci sarà
alla scoperta del fluido
- il fluido delle origini
per assaporare quello che
non riuscii a sorseggiare.
La voce è la stessa.
Il fisico è lo stesso.
La mente è la stessa.
Spero solo che
la vita
non sia
la stessa.
Alla fine della calda stagione
settembre puntualmente, come ogni anno,
si mostra, annunziandosi da solo.
Prende dalla mia figura umana
ogni cicatrice la dilata
e la deprime.
Porta stanchezza,
fisica e mentale,
sconforto, ansia ed apprensione.
Io non mi ribello,
gli acciacchi oramai sono rilevanti
ed a combatterli il mio smilzo fisico
ostinatamente si ribella.-
Lascio passare i giorni
tribolando per le angherie.
Le vessazioni quotidiane
sfiancano il fisico errante,
fendono la carne sdrucita e lisa
senza nemmeno troppo infierire.
La mente disseccata
e senza linfa
vagendo chiede aiuto,
vorrebbe generare sillogismi
avulsi dalla oggettività presente
ma non si libera del fardello
di settembre.
E si continua,
aspettando con affanno
limminente inverno.
Ritorno sui miei passi
a ritroso nel tempo
e vedo la stanza cambiare
e le cose, le persone,
i mobili che ruotano
si spostano
volteggiano nellambiente circostante.
Gli animali ringiovaniscono,
si annientano, cambiano le loro forme,
i loro versi pure,
i loro colori : grigio; rosso; nero; marrone.
Il giardino si infoltisce di alberi ed arbusti
poi li perde di nuovo.
Una acacia dai fiori gialli e rossi
ritrova il suo antico luogo
(nacque in un vasetto bianco).
Ma soprattutto le persone
che ringiovaniscono magicamente,
alcune ricompaiono gioiose
e raccontano la loro vita
allincontrario.
Anchio ritorno adolescente
con il mio motorino rosso
e lautomobile beige, verde salvia,
grigio metallizzato, verde acquamarina,
una bici aragosta ..
E tutto un vortice di immagini roteanti
che nellistante della loro materializzazione
scompaiono, si scompongono
e si dissolvono, riappaiono cangianti.
In pochi attimi tutto si trasforma
mentre io sono ancora qui
con i piedi per terra.