ANTOLOGIA parte I I |
INDICE
LINIZIO
UN SALTO NEL BUIO
FUOCO
BRUMA
ORIZZONTE
LIBERO
LA RUOTA
ORA X
SIGNORI SI CHIUDE
IL MACIGNO
IL SARTO II
LE STANZE VUOTE
THE MERRY-GO-ROUND
VELOCITÀ
THE FINAL COUNT DOWN
ESPERANTO
IL RITORNO DELLE MOLECOLE FLUIDE
DISCERNIMENTO
È OVVIO
TRE NO
GOOD TIME
Come ogni anno
sono solo nel buio,
il tuo candore mi fa compagnia.
Sento un fruscio sulla soglia
e non so chi sarà ?
Vorrei aprire
ma tremo, perché ?
Non ho aperto,
perche ?
Poteva essere Lei ?
nota :
A ritroso di due anni
mi ritrovo a leggere
un testo dello stesso autore
ed a rievocare una melodia
vecchia di diciassette anni.
(una vita, la coscienza e la porta chiusa)
(nel freddo)
Esterno alla passione lucida
non seguo le onde,
le osservo soltanto,
- rimpianto invaso di dolore -.
Lego la mia volontà labile
al ceppo della realtà solida
ma e tutto inutile, le cime si sciolgono,
facili prede della normalità.
Si alternano le tre figure recondite,
una non vede (non vuol vedere)
laltra non sente (fa finta di non sentire)
lultima non parla (non posso parlare).
Ora vede, tocca con mano,
aggrappa nullaltro che foglie ingiallite, avvizzite,
che si sgretolano nellistante stesso del contatto.
Ora sente, ha sempre sentito,
quella fiamma ardente che scotta,
quella, proprio quella.
Gli altri ne parlano,
io non posso !!!
Lalternanza continua; la luce è lontana,
soffio sul desco, la polvere salza,
ricade innevando la vista.
Trafitto da voci profonde
richiudo, oltre la cortina fredda,
i colori amorfi e le forme irregolari,
gli esseri brumi e le donne nivee.
Un salto nel buio,
(credo che ora possa anche avere un senso)
sì, un semplice salto nel freddo,
nel freddo buio,
nel buio freddo,
nel buio,
nel freddo,
.............
Anche un semplice salto
crea problemi di fondo e di sfondo.
(nicchiando, come è solito mio fare,
nel frattempo mi sono lanciato),
Ma sara poi giusto fare un salto ?
Inutili domande si susseguono
le risposte sono inutili,
ormai il declivio e iniziato.
Lasciai due foglie
sul prato sporco della collina
un mattino d'estate.
Il segno si compone
di quattro righe bianche
e di un sogno mai vissuto.
Sciupato il mio mantello
ligneo dai prosaici membri
della tribu' dei rigattieri.
"Bastardi !"
Il mio grido riecheggia tra le pareti,
anche loro lo sentono,
"Umidi (Numi)".
Sapro' aspettare il tempo,
sono stato sempre paziente,
e poi ...........fuoco !
Brucero' le vesti funebre,
i vostri mantelli,
e con la cupa cenere
mistifichero' le mie parole.
Parlero' alla luna,
- lei mi ascolta -
sussurrero' solo
dolci note d'oblio.
Metamorfosi di acqua
che si trasforma.
Quiescenza dei sentimenti :
l'amaro calice della mia natura
che vegeta sul piano degli algoritmi.
Zufolare o farfugliare
la prosaica strofa
dalla miscellanea corrosione
del cimelio di latta.
E nulla tra le mani,
questo è il recondito segreto
della storia fragile
del pigmento oscuro.
Mente nella nebbia
quando dice verbi avulsi
la figura dal pastrano scuro.
E mente nella bruma;
sortilegio che finisce.
Giunco di budella scoppiate,
oasi dai fruscii tenebrosi,
laboratorio di cartilagine.
Pensieri fatali.
Animali dileguati tra la chiara
aurora ed il fumo del tramonto.
Un cedro del libano
ad oriente del mio fisico,
in lontananza,
una torre merlata
il fulcro delle anoressie congenite
da cibernetico umano.
Il peso delle visioni senza limiti
si blocca in quel luogo
e riparte, aereo, verso l'ignoto:
segno di viluppi arcaici.
Novembre 1987 :
W - Buongiorno -
P - Buongiorno a Lei, Guinnett Wore -
W - Io sono ! -
P - Io non sono -
.....................
Luglio 1995 :
P - Addio -
W - ritornerò !? -
P - Addio -
Potrò mai dire parole libere
senza fruscii e intercalari ?
Movimento ciclico
di aria polverosa
sulla strada erta
della vallata.
La rotazione trasporta
le foglie ancora verdi,
e con loro i pensieri.
I legami con la terra,
solidi lacci lignei,
trattengono la partenza.
Tra tutti i fili quello di Drino
è il piu' forte e incontrollabile.
Ma la ruota gira,
cigolando si muove
prima lentamente,
poi piu' velocemente
riprende la sua velocita',
sempre la stessa
gia' da ottanta lune
(forse cento o addirittura centottanta).
Questa volta il moto è sicuramente
molto piu' libero, sincero e slanciato.
Solitaria la strada,
vessillo della nuova Era.
(le dieci)
Ma qual è
questa ora X ?
Ma cos'è
questa ora X ?
Ma dov'è
l'ora X ?
(dedicata a Munari)
Ebbene, lentamente
si procede verso la chiusura.
Il luogo e le sue rovine,
piene di ricordi,
i primi ricordi della maturita'
si sciolgono,
diaspore di fogli
di sogni
e di ideali.
Signori si chiude,
è ora di partire.
Inconsapevolmente
il macigno
grava
sul mio teschio.
Pesante masso di granito rosa,
bianco, azzurro,
nero, grigio, .............
Involontariamente
non mi lascia sereno d'agire,
e a volte anche di pensare.
È un masso di grosse dimensioni,
un macigno,
che potrebbe persino schiacciarmi,
è qui sulla mia testa,
convive con la mia persona,
interagisce sui miei ideali.
Ritorna, il meschino
individuo di cartapesta:
il sarto.
Ma ho ancora con me il coltello
affilato, lungo e a punta.
Le mie mani, anche ora, si muovono,
velocemente.
Anche lo scontro e' sempre violento.
Ma la corona di spine intorno al capo,
che cingeva la fronte e la nuca,
si è trasformata in un cappello di cuoio.
La volpe del sarto si finge astuta
ma con la mia parsimoniosa arte di vita
lo trasporto verso l'acqua del mare
e annega, per sempre !
Questo stupido sarto,
..........................
Nel freddo,
le stanze vuote e buie
illuminate da flebile luce spettrale
cigolando diffondono pensieri
di un passato ancora presente.
Dolce è il pensiero della chiusura,
triste quello dei pochi ricordi dolci,
ignoto (come mio usual destino) il futuro.
E le pareti parlano,
gridano parole stupide, ma gridano.
Raccontano del mio silenzio ancestrale,
dicono quello che per anni non ho detto,
quello che non ho voluto dire.
Mi stanno vendicando, facendo giustizia
dei dolori (primo tempo),
della noia (secondo atto),
dell'amorfo silente (terza ed ultima parte).
Libero. Libero ! Libero ?
Non saro' mai libero,
La vita è sempre legata da vincoli infiniti,
da parole che è meglio non dire
e che finiscono nel fardello, gonfio,
di pietre pesanti.
Ora una parte di queste rocce
sono state frantumate,
e le pareti sorridenti lo ricordano.
Ed io, satollo, mi dileguo
scivolando verso l'infinito.
Tomorrow I will go away, off,
and my way
I don't know.
But I think
that my walk will be
a merry-go-round.
L'attimo,
già infinitesima frazione di tempo,
fugge.
Con lui io appresso.
Corro.
A forte velocità.
Peccato, che
non c'incontriamo
mai.
- (Ore quindici e trenta secondi)
Per l'ultima volta ho girato la chiave
nella toppa del vecchio luogo.
Ho chiuso tutte le porte, le persiane,
ho asportato tutte le mie masserizie,
ho divelto la targa.
Ultimi secondi passati in quel vecchio posto,
tra le vecchie case diroccate, anguste,
dove l'Orco vive. Ancora.
Urge un sibilo di fiato;
travasar briciole di limiti
attraverso uno stretto canale
di midollo osseo,
ed il gioco è fatto.
Ma esperanto,
- è l'unico riflusso di fruscii -.
IL RITORNO DELLE MOLECOLE FLUIDE
Ora, (adesso - tempo)
[adesso : in questo periodo]
[tempo : in queste ore]
sono ritornate dal glaciale iceberg
trenta molecole ancora fluide.
Venti avevano gia' avvisato del loro arrivo
imminente,
le altre dieci, inaspettatamente, ancora sciolte
sono ritornate dove sono nate.
Io non l'ho detto.
L'ho solo scritto.
Sincopando il veloce fluido
riemergo con il teschio fuori.
È giusto quel che volevo.
Rifletto il raggio luminoso,
sorrido,
è proprio ciò che mi proponevo.
Facile saggio di lettere
e il mistero non è più ignoto,
l'essere lo effonde
alla fine del percorso.
Una nota si è spenta per sempre,
la sua stella non brilla più.
La seconda nota, silenziosa,
si allontana, silenziosa,
sempre più lontano, silenziosamente.
Gli astri per il momento osservano,
(soltanto)
senza interpretare il linguaggio,
ed i segni affondano,
riemergendo con il punto variato,
nel colore e nella tonalità.
Mai un nuovo simbolo astratto
si inabissa per poi elevarsi
magnetico e scintillante.
Cupi e senza riflessi
essi sono.
Oltre la siepe il mare ?
Enigmatico pretesto mentale.
L'orizzonte oltre la cortina !
Piatta distesa di luci
indistintamente senza colori.
Non ti daro' la luce,
questo e' ovvio,
solo sogni intricati
sciolti nei prati.
Lasciamo scorrere il tempo ?
No alla sera che malinconica
scende e richiude nello scrigno magico
la luce che invano bramo.
No alla notte che come una megera
ostruisce il passaggio dei sogni
nella (anche se banale) realtà.
No al mattino che pieno di vita
accelera le particelle fluide
troncando la calma piatta della vita.
(TEMPO PIACEVOLE)
(Anche questo capitolo è finito).
Riprendera' il tempo lucido della primavera
intensa dai colori forti.
Sorriderò alla luna calante,
apogeo di stagioni innocue
tra sponde di frassini scheletrici.
Ultimo sogno iniquo :
travisar l'aereo calice
quale scrigno positivo
e sorseggiar sereno
il fiele della vita (terrena).
Lottare ancor non mi stanca
mi aiuta nel trasporto ligneo
di giochi cristallini
avulsi dal contesto.
Contesa pretestuosa
ma satura di frammenti
organici e mescolati;
priva di graticci.
Saltare con un'esplosione
intensa.
La miccia si sta accorciando.
Tra la nebbia (o una cortina di fumo?)
sfuocate immagini.
Tempo piacevole
all'orizzonte ?