L'archivio segreto del comune di Velletri Negli anni successivi
al trasferimento della capitale d'Italia da Firenze a Roma (nel 1871),
vi fu un notevole interesse nel recuperare e catalogare i fondi librari
presenti. 1. Entrati nelle tre
camere che precedono quella che contiene le credenze e gli scaffali dell'archivio
sudetto, le trovarono ingombre disordinatamente di oggetti antichi, statue
cioè, frammenti di esse, fregi, ornati in marmo, in stucco, in
basalto, in avorio; e rottami pure di anfore, di vasi etruschi e latini,
alcuni pregevolissimi per disegno, pittura e finezza di ceramica; dissotterrati
lungo la sponda sinistra del fosso metabo (siccome la colonna di granito
presso l'angolo del giardino Negroni), l'anno 1881. I quali oggetti e
le quali cose furono subito dalla Commissione classificati e ordinati
alla meglio, per essere quindi stabilmente riposti in luogo adatto a siffatti
stimati avanzi dell'antichità, e da provvedersi dal municipio. 3. Di sopra e di sotto
a tal congerie trovammo, sparsa e sepolta, una colluvie di libri manoscritti
e carte che visti appena e letti, li ravvisammo della più alta
importanza; e da collocarsi se non tra i primi, tra i secondi certo del
municipale archivio, come quelli che risalgono al secolo XIV, e forse
XIII puranco. Sono essi cosa preziosa, perché pieni della sapienza
amministrativa legale - giudiziaria, con la quale i nostri antenati seppero,
tanto onoratamente e per lo spazio di più che trecento anni, governare
il nostro glorioso e libero Comune. De' quali libri manoscritti, alcuni
hanno a copertina brani di pergamene
condotte a caratteri romani e gotici bellissimi, e sono del secolo IX
e X i primi; XI e XII i secondi. 4. Rimosse pertanto e segregate le sconvenienti materie dalla camera, e dato ordine e collocamento precario al prezioso tesoro delle carte in un canto di essa, ci facemmo a visitare l'archivio propriamente detto. Consiste esso di quattro belle intese credenze, in noce ben conservata, con lo sfondo al muro, e contenenti, oltre a vari libri in stampa e manoscritti di recenti date, cento e più pergamene dal secolo XI, al XVIII e XIX. Sono Bolle di Papi, Diplomi d'Imperadori, Atti e Contratti del popolo di Velletri e quello di Roma, Privilegi etc.; e ogni pergamena ripiegata su di se stessa a forma di plico (maniera che produce il loro deperimento), distintamente appesa per fittuccia in un chiodo al muro. Fu questo lavoro e riordinamento ultimo condotto nello scorcio del secolo passato dal nobile e intelligente concittadino nostro cavaliere Giuseppe Calderoni; e la lapide, di che perciò il Comune lo ebbe onorato, la meritò per quello allora valeano i tempi. 5. Ma il progresso sopravvenuto
e i ritrovati della scienza, che seppero fare argine ai guasti inesorabili
degli anni, richiamarono la nostra attenzione su di quelle preziosissime
pergamene; e stabilimmo
perciò doversi esse riordinare dispiegate ovvero rotolate, a seconda
di uno de' nuovi metodi, che ora la Commissione va studiando. Idea fu
questa nostra, la quale ebbesi l'approvazione di persona assai competente,
quale è il chiaro archeologo e paleografo il romano Enrico Stevenson,
che di que' giorni stessi aveasi dalla S.V.Ill.ma grazioso permesso di
accedere allo archivio, e studiarne le pergamene
ridette. 7. Lo stesso Signore
poi, come segretario della ricordata Società, dava seguito ai cenni
stampati con una sua lettera diretta a noi, che ci affrettammo far giungere
nelle mani della S.V. In essa lettera la Società manifestava modestamente
il desiderio di avere qualche sussidio dal nostro Comune per la pubblicazione
del ridetto volume: e il consiglio si faceva a risponderle che accettava
in massima cotale dimanda. 8. Ora noi che di buon
grado ci ponemmo all'opera, faticosa certo e di non lieve compito, ci
teniamo fermi a ben condurla, e rispettosamente osserviamo alla S.V.Ill.ma
che il far pago il desiderio della ricordata Società riuscirà
atto cortese e gentile non solo; ma vantaggioso di più ad arricchire
la città nostra di quello splendore che da codesti uomini, e da
siffatti studi oggi cotanto stimati, le si aggiungerà con certezza. 9. Voglia pertanto la S.V. consentire che lo Stevenson continui gli studi già sull'archivio incominciati, mentre noi attenderemo a quelli del voluto riordinamento, il quale, ci adopreremo, riesca tale veramente sotto il doppio aspetto materiale e formale". |
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