... ovvero Voyage d'Italie o Italienische Reise,
secondo la nazionalità del viaggiatore. Nato nel '700, come scoperta,
quasi un'anticipazione dell'irrequietezza esistenziale del secolo successivo,
diviene famoso grazie anche ai diari che spesso venivano redatti, sia
in forma letteraria, che figurativa. Risalgono proprio a queste esperienze
di viaggio la maggior parte delle raffigurazioni dell'Italia del XVIII
e XIX secolo.
"E come in una straordinaria magia, arrivammo a Velletri",
scriveva il 2 novembre del 1739 Charles de Brosses. Velletri era una
meta comune, scelta spesso da viaggiatori che disponevano di tempo.
Il Goethe arrivò a visitare il celebre museo borgiano, scrivendo
che "sarebbe imperdonabile non visitare questo tesoro posto così
vicino a Roma".
Proprio negli anni della nascita della Biblioteca Velletri offrira un
patrimonio senza dubbio ben superiore a quello attuale: la guerra, l'incuria
di anni, hanno sottratto al 'Grand tour' moltissimi tesori. Tra il '700
e l'800 sparirono, ad esempio, il
teatro della passione e la
casa della ragione. Scoprite che
cos'erano...
Nell'800 anche il modo di viaggiare cambia: apre la
ferrovia Roma - Velletri, che anticiperà il flusso verso
i castelli romani, che ancora oggi caratterizza il nostro territorio,
inglobandolo nella capitale.