Breve storia della Biblioteca
L'arte di raccogliere e catalogare i libri è una pratica che attraversa
i tempi. La più antica biblioteca conosciuta è quella di Assurbanipal
(VII secolo a.C.) a Ninive. Mentre grande notorietà ebbe nell'età
ellenistica la biblioteca di Alessandria, che funzionava anche come centro
di copia e diffusione dei testi. A Roma le biblioteche pubbliche si moltiplicarono
in età imperiale. Scomparse con la crisi dell'Impero, sopravvissero
quelle cristiane e conventuali.
L'invenzione della stampa impresse uno sviluppo decisivo alla circolazione
del libro e al suo uso pubblico. Si formarono grandi biblioteche come l'Angelica
di Roma (1605), l'Ambrosiana di Milano (1609), la Bodleiana di Oxford (1602).
Nel XVIII secolo per l'impulso dell'illuminismo la biblioteca fu riorganizzata
e si redassero i primi cataloghi sistematici. Mentre nel XIX secolo, accanto
alle biblioteche pubbliche e statali si affermarono le biblioteche circolanti,
nelle quali il pagamento di quote accessibili consentiva ai soci la lettura
dei libri.
Tra le maggiori biblioteche nel mondo, vanno ricordate la Library of Congress
di Washington, con 14 milioni di volumi ca., la recente Grande Biblioteque
di Parigi, con 8 milioni di volumi ca., la British Museum Library di Londra,
con 6 milioni di volumi ca.
In Italia sono da citare la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e quella
di Roma, che hanno un esemplare di tutte le opere stampate in Italia.
Infine, è da segnalare la Biblioteca Apostolica vaticana che è
considerata la più importante al mondo per le collezioni di manoscritti
ed incunaboli.