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IL FARO DI EDDYSTONE Di
Annamaria "Lilla" Mariotti L'Inghilterra,
si sa, ha una lunga tradizione marinara ed è forse per questo che è stata una
delle prime nazioni a sentire l'esigenza di creare una serie di segnalazioni
luminose lungo le coste per mettere in guardia le navi dai pericoli rappresenti
da secche e scogli. Uno
dei fari inglesi più famosi e anche uno dei più antichi esistenti al mondo è
il Faro di
Eddystone, situato nell'Oceano Atlantico, circa 13 miglia a Sud di Plymouth,
Latitudine 50°10'80" Nord, Longitudine 04°15'90" Ovest, costruito su uno
scoglio reso tristemente famoso dalla quantità di naufragi
che vi si erano verificati. La
sua costruzione fu iniziata nel 1696 da Henry Winstanley, un personaggio
particolare, un
inventore. Egli aveva inventato un
sofisticato sistema idraulico che consisteva in un vaso igienico che rilasciava un flusso d'acqua,
invenzione che aveva presentato a Londra con un certo successo.
Non era insolito a quei tempi che una simile costruzione venisse affidata
ad una persona che poteva sembrare priva dei necessari requisiti, bastava
dimostrare un certo ingegno per poter ottenere un simile incarico.
Comunque la costruzione procedette tra mille difficoltà,
perché su quello scoglio si poteva lavorare solo con il mare calmo.
Winstanley durante i lavori fu rapito, insieme ai suoi operai, da un
corsaro francese e portato prigioniero in Francia, all'epoca in guerra con
l'Inghilterra. Quando arrivarono il Re Luigi XIV mandò il pirata alla
Bastiglia e rimandò libero Winstanley con questo messaggio : "Noi siamo
in guerra con l'Inghilterra, non con l'umanità".
L'inventore riprese
il suo lavoro e terminò il faro verso la fine del 1698. La torre
era alta 24 metri, la sua base in pietra e il resto di legno. L'inverno nell'oceano Atlantico può essere molto duro, infatti il faro
nella primavera seguente aveva già urgente bisogno di riparazioni. L'estroso Winstanley non solo fece le riparazioni
necessarie, ma apportò anche delle modifiche aggiungendo una stanza da letto
decorata, una veranda e un salotto
con un loggiato aperto. Questo
tocco di eleganza dimostra l'eccentricità del personaggio, così sicuro della
sua opera da dichiarare che avrebbe voluto trovarsi nel faro durante il più
violento uragano mai visto. Fu
tristemente accontentato qualche anno dopo, il 27 Novembre del 1703, quando si
recò al faro per un controllo di routine e ci passò la notte.
La mattina dopo il faro era sparito, ingoiato dal mare insieme al suo costruttore
durante una delle più spaventose tempeste che abbiano mai spazzato le coste
inglesi. Fu
comunque deciso di ricostruire il faro e i lavori cominciarono qualche anno
dopo. Questa volta il progettista
fu un certo John Rudyerd, già commerciante in seta, che si ispirò alla
carpenteria navale. La
costruzione in legno resse per 47 anni, facendo pensare che finalmente era stato
risolto il problema di quello scoglio tanto pericoloso.
Ma questa volta un altro tragico avvenimento era in agguato, un incendio
che si sviluppò il 2 Dicembre 1755 sulla sommità della lanterna, alimentata a
candele. Il guardiano del faro,
Henry Hall di 94 anni, con due aiutanti, tentò inutilmente di spegnerlo
lanciando secchiate d'acqua verso l'alto e nel fare questo successe che il
pover'uomo forse teneva la bocca aperta per lo sforzo e il piombo fuso che
colava dalla cupola gli finì in gola portandolo alla morte 12 giorni dopo
essere stato prelevato dal faro, che continuò a bruciare ancora per cinque
giorni e cinque notti. In
quegli anni in Faro di Eddystone si era dimostrato indispensabile per la
navigazione e quindi era
necessario ricostruirlo. L'impresa fu affidata a John Smeaton, altro
personaggio eclettico, esperto di mulini e strumenti di precisione e anche
inventore di un materiale molto simile al cemento a presa rapida che viene usato
oggi e che si
chiamava "Portland cement". La nuova torre fu
inaugurata nell'Ottobre del 1759 e restò in uso per 120 anni, fino a ché
furono notate delle crepe nella roccia su cui poggiava.
Per paura che il faro crollasse, fu smantellato nel 1870 e ricostruita sulla terraferma, a Plymouth Hoe, per volontà
degli abitanti di quella città e lì si trova tutt'ora, a ricordo del suo
costruttore. Ma Eddystone non
rimase senza faro. Dato che lo scoglio non era più praticabile fu costruito un
cassone sommerso e su questo una nuova torre fu inaugurata nel 1882, costruita
da James Douglass, ed è la stessa che si vede ancora oggi. Il faro è alto 49
metri, è dotato di lenti Fresnel che consentono una visibilità fino a 22
miglia, con due lampi bianchi ogni 10 secondi.
Vicino al nuovo faro si trova ancora la base del vecchio traslocato a
terra tanto tempo fa. La
modernità è arrivata anche in mezzo al mare e il faro di Eddystone è
riconoscibile per una particolarità, comune
anche ad altri fari inglesi: la cupola di vetro è incappucciata da una
impalcatura che sostiene una piattaforma per l'atterraggio degli elicotteri.
Ormai non c'è più pericolo che qualche vecchio guardiano ingoi del
piombo tentando di spegnere un incendio,
il faro è elettrificato già da tempo, è tutt'ora funzionante ed è
automatizzato dal 1982. Benché il
faro non ospiti più un guardiano da molto tempo e non sia aperto al pubblico,
spesso delle squadre arrivano sulla torre per effettuare lavori di manutenzione
che possono durare anche qualche settimana, per questo all'interno si trova un
confortevole dormitorio dove i tecnici vivono nello stesso isolamento dei
guardiani di un tempo. Un
altro signore della notte ci ha raccontato la sua storia e noi, come bambini
felici, l'abbiamo ascoltata.
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