Richiesta a furor di popolo, dopo qualche anno di
ingiusto esilio, la ricorrenza Befana ritorna il 6 gennaio a mettere fine al ciclo dei
dodici giorni successivi al Natale.
Nella più pura tradizione popolare Italiana la befana, scende
nelle case attraverso le cappe dei camini, che simbolicamente raffigurano un punto di
comunicazione tra la terra e il cielo e distribuisce due tipi di doni : quelli buoni che
sono il presagio di buone novità della stagione che verrà e il carbone, che, invece, è
il residuo del passato.
" La Befana ha portato un po di carbone perché siete
stati un po cattivi , però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni
": erano queste le frasi che accompagnavano la mattina lapertura delle calze
dove, immancabilmente tra dolci, e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche
cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra.
Nella Befana si possono trovare, dunque, i presagi delle buone
novità della primavera, la stagione da tutti attesa. Essi sono simboleggiati dai doni
infilati nella calza di lana (un indumento, non scelto a caso, e, peraltro, fondamentale,
nelle campagne, per affrontare il cammino e il lavoro dellanno nuovo)
Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti
del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia allAfrica del Nord.
In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice
primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura.
Per altri, nella sua figura, la Befana riassume limmagine
della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si
serve, proprio dei camini, per introdurre l allegria nelle case, svolazzando con la
sua fantastica scopa.
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