" Zitti zitti, bimbi buoni presto presto
gių a dormire, la Befana č per venire col suo sacco pien di doni..."
La Befana č un personaggio particolarmente carismatico. Nel
corso dei secoli ha mantenuto inalterato il suo leggendario alone, anche se nella fantasia
dei bambini alcune espressioni di contorno col tempo si sono evolute.
La Befana era attesa e arrivava anche dai nostri nonni e dai nostri genitori,
pochissimi non ricevevano la sua visita, portava mandarini, arance, caramelle,
cioccolatini, noci, noccioline, fichi secchi, qualche carruba, piccoli giochi, qualche
monetina, qualche indumento e poi cipolle, algio e carbone per i pių birichini.
Arrivava in volo a cavallo di una scopa, a piedi, in bicicletta o con un asinello. La
maggior parte di loro non aveva paura di quella vecchietta; ma una certa eccitazione
regnava per tutta la giornata precedente, nella quale ognuno cercava di essere il piu'
buono possibile e qualcuno escogitava anche un piano per poterla vedere, ma inutilmente.
La sera precedente fervevano i preparativi: chi appendeva la calza, chi i calzini dei
genitori o la borsa della mamma al camino o alla maniglia della finestra, chi accendeva il
fuoco nel camino, chi ripuliva la cucina, chi metteva addobbi, chi preparava una piccola
cena per lei, e infine tutti andavano a letto presto. La immaginavano cosė: una
vecchietta piuttosto brutta, con i capelli bianchi e un fazzoletto in testa, sdentata, con
un nasone lungo, ad aquila, vestita di stracci; ai piedi portava scarpe sempre bucate o
zoccoli. La gobba era ricoperta da un grande mantello scuro, sul quale spiccava un sacco
pieno di doni. Pur essendo brutta, era amata da tutti perchč era buona, generosa,
simpatica ed, anche se vecchia, arzilla ed energica. |