Monte Nevoso - Veliki Sneznik (m 1796)
Carso montano

L'ambiente:

Il Nevoso, con i suoi 1796 metri è la vetta più alta del territorio alle spalle di Trieste. Dalla sua cima, che domina isolata su un vasto orizzonte, si gode un panorama estesissimo: verso sud il Quarnero con le sue isole, a nord le Alpi, tutt'intorno un mare sterminato di boschi.
Il gruppo si eleva sul margine nord-orientale del vasto altopiano della Piuca, che da S.Pietro del Carso e Postumia si estende verso sud-est tra la valle del Timavo e quella del Circonio. Le due vette maggiori sono appunto il Veliki Sneznik (Nevoso) a sud e lo Javornik (Pomario) a nord.

La quota, l'isolamento e la lontananza dai due golfi di Trieste e del Quarnero sono fattori che determinano abbondanti precipitazioni nevose, con permanenza della neve fino a primavera inoltrata. Tale caratteristica ha reso famosa questa cima fin dai tempi antichi, infatti già i Romani lo avevano battezzato Albio.
La zona attorno costituisce, per ricchezza e varietà della vegetazione un'importante riserva naturale botanica. Qui si trovano infatti molte specie floristiche che si incontrano sia sulle Alpi che nei Balcani. Attorno alla vetta, in particolare, si trovano specie relitto di ere geologiche passate.
La conformazione del territorio è tipicamente carsica, molto mossa, con moltissime doline, grotte, baratri e campi solcati. In tutta l'area, quindi, non esistono corsi d'acqua superficiali.
In quest'ambiente ancora integro e selvaggio vivono orsi, cervi, cinghiali, qualche lince e tanti altri animali selvatici.

 

 

Il percorso:

dal rifugio di Sviscaki, posto ai bordi di un'ampia dolina prativa, si inizia  a salire per un sentiero che s'inoltra nel fitto bosco di abeti e faggi, e che risale con moderata pendenza il boscoso dosso del Lom (m 1482). Dopo circa un'ora e un quarto di cammino si esce dal bosco e si perviene ad una larga sella. Da questo punto è ben visibile il caratteristico cupolone terminale del Nevoso. Si prosegue su terreno aperto, tra mughi e ginepri, raggiungendo due piccoli circhi glaciali tra il Piccolo Nevoso (Mali Sneznik) e la cima principale. Superando prati e roccette, lungo il breve crinale, si raggiunge il rifugio "Koca na Snezniku", pochi metri sotto la vetta.
ore 2.15 da Sviscaki

Discesa:

organizzandosi con due automobili si può scendere a Masun. Dapprima, per un breve tratto, lungo il sentiero di salita, poi lungo la cresta est del Mali Sneznik (Piccolo Nevoso) lungo il sentiero europeo n. 6 (dal Mar Baltico all'Adriatico). Raggiunta la cima del Piccolo Nevoso si inizia la discesa lungo i versanti settentrionali del gruppo. Passando vicino alla grande dolina chiamata Pekel (Inferno), profonda quasi 80 metri, si prosegue - a tratti su carrareccia - per sentiero fino a raggiungere, a quota 1109 la strada che collega Masun a Sviscaki. Abbandonando la rotabile si continua per sentiero mantenendosi costantemente alla stessa altitudine, si costeggia il versante nord del Monte Javor e si scende nuovamente verso la rotabile, giungendo dopo circa 2 km alla località di Masun con la sua caratteristica locanda.
ore 3.30 dalla cima.

Il villino di caccia degli
Schönburg-Waldenburg  a Masun


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