Campanile di Villaco (2247 m)
Alpi Giulie - Gruppo dello Jof Fuart

 

versante: cresta S;

via: Picilli - Callegarin (22 agosto 2004);

dislivello: 300 metri circa;

difficoltà: III, IV, V-;

ore 4;

roccia: ottima.

 

L'ambiente:

Durante la prima guerra mondiale, le zone circostanti al rifugio, furono teatro di numerose e sanguinose battaglie, in quanto proprio la catena dello Jôf Montasio e quella dello Jôf Fuart costituivano la linea di confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico. Per questo motivo si scorgono segni visibili della mostruosa guerra in tutte vie. I soldati oltre ad affrontare un nemico disposto a sacrificare la propria vita pur di conquistare un fazzoletto di terra, dovettero lottare per la sopravvivenza anche con la neve, il ghiaccio ed il vento che un inverno rigido come quello delle Alpi Giulie poteva offrire. La maggior parte delle vittime furono causate dalla cosiddetta “morte bianca” solo poche da effettivi scontri a fuoco.

L'attacco:

Dal rifugio Corsi, seguire il sentiero n. 625, che passa alla base dell’Ago di Villaco, in direzione sud-ovest; contornarlo e fermarsi sul lato sinistro del canale sud, che scende dall’ intaglio fra l’Ago ed il Campanile, in corrispondenza di un facile zoccolo che incomincia a pochi metri dal sentiero (10 minuti).

 

La via:

Salire lo zoccolo fin sotto una macchia di mughi, in diagonale verso destra raggiungere la verticale parete di una colata grigia e seguirla (ch.) direttamente fino ad un pulpito (60 m, V- sost.). Proseguire verticalmente, aggirare a destra per placca uno strapiombo e sostare su una cengia con mughi sotto un gran strapiombo (45 m III, un tratto IV-). Attraversare per cornice esposta verso destra (continuazione della cengia) fino alla base di un diedro che si sale fino al suo termine sopra il gran strapiombo (50, IV-). Seguire la cresta a balzi fino ad una grande cengia erbosa (40 m, II). - Fin qui ore 3,30. Seguire la cengia verso sinistra e si rimonta il primo testone della cresta (seguendo ulteriormente verso sinistra la cengia porta alla via normale al Campanile) che si segue fedelmente, entrando poi nel canale fra i due testoni sommitali e raggiungere la vetta (mezz’ora circa, II).

 

Discesa:

Seguire i bolli della via normale, che riportano al sentiero che passa nuovamente alla base del canale d’attacco (ore 0,30, II).

 

 

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