Monte Raut (m 2025)
Prealpi Carniche Clautane


Difficoltà: itinerario faticoso, ma senza particolari difficoltà eccetto il superamento di alcuni saltini di roccia in canalone e di un gradino di cresta (sottile cavo metallico) che richiedono qualche attenzione (EE); possono risultare utili un cordino ed i moschettoni.

Dislivello: 1200 m

Tempi: salita 3,5/4 h; discesa 2 h

 


 

 

L'ambiente:

Il gruppo montuoso del Raut e Resettum, che si sviluppa tra la val Tramontina ad est e la val Cellina ad ovest, è formato da un’unica catena, allineata da occidente ad oriente, che risulta visibile da tutta la pianura friulana. Le forme di queste montagne non sono paragonabili alle vicine, slanciate strutture dolomitiche, ma i vasti panorami che possono offrire, l’ambiente selvaggio e poco frequentato e l’eccezionale fioritura di piante non comuni, rendono le escursioni nel gruppo molto interessanti e remunerative.
Il gruppo è delimitato a sud dalla pianura e dal torrente Cellina. Questo torrente aggira l'estremità occidentale della catena e ne segna i confini, oltre che ad ovest, anche a nord assieme alla forcella Clautana ed alla valle del torrente Silisia con il lago di Selva. Ad oriente è il torrente Meduna a delimitare la catena.
Il monte Raut, seconda cima in ordine d'altezza del gruppo, è una possente elevazione situata a nord della forcella di Pala Barzana. La forcella mette in comunicazione la Val Colvera ed i paesi di Poffabro e Frisanco con la valle del torrente Alba ed il borgo di Andreis, e separa il corpo principale del monte dai contrafforti meridionali (monte Jouf, monte Fara) che sovrastano la pianura friulana. La cresta sommitale arcuata e lo scosceso versante sud-ovest costituiscono un caratteristico punto di riferimento.

 

Il percorso:

Da Andreis, per la frazione di Bosplans, si sale alla forcella di Pala Barzana, dove ha inizio l’escursione (m 840, comodo parcheggio). Guidati dalle indicazioni del segnavia CAI n .967 (cartello) si taglia in diagonale il prato, passando accanto ad un vecchio casolare con traliccio. Il sentiero entra subito nel bosco rimontando con un tornante un erto spallone scosceso. In breve si esce su un panoramico ripiano erboso dove la visuale si apre sulla conca del lago di Barcis, spesso ricoperta dalle nebbie. Dopo un breve tratto in cresta tra i mughi, il sentiero si sposta sul versante destro (est) intersecando una prima lingua detritica. Ha inizio così un tratto che porta a traversare quasi in falsopiano un esteso circo detritico. Si assecondano alcune rientranze, poi la salita riprende all’interno del bosco, che è formato prevalentemente da abete rosso e faggio. Si continua la salita all’interno della copertura arborea fino ad arrivare ai ruderi della casera di Pala Barzana, infestata dalle ortiche ed ormai del tutto inutilizzabile (m 1119). Si lascia la casera sulla destra proseguendo la salita ai margini di un boschetto di larici. La traccia, ora meno agevole, esce dopo poco allo scoperto sulle pale erbose che scendono dalle pendici del Raut, disseminate di ginepri. Con pendenza crescente ci si porta in diagonale verso destra raggiungendo la base di un lunghissimo rivolo ghiaioso per il quale si prosegue.
Ha inizio ora il tratto più faticoso dell’escursione, in quanto la traccia prende a salire sulle zolle erbose a fianco delle ghiaie, mantenendosi più o meno lungo la linea di massima pendenza. Ci si destreggia dove possibile con qualche serpentina, alternando ora una parte ora l’altra del canale, ed in alcuni tratti risalendolo anche direttamente. Avvicinandosi faticosamente alla base delle rocce il sentiero si porta verso sinistra, offrendo anche qualche svolta su terreno più consolidato. Raggiunto il costone, il sentiero sale a destra in diagonale, rasentando la parete dove sgorga anche una sorgente (vasca in cemento). Ci s'immette quindi in un angusto canale, che va via via restringendosi fino a diventare colatoio roccioso. Con l’aiuto del cavo metallico si superano due brevi gradini rocciosi spesso bagnati, guadagnando il terrazzo detritico superiore. Dopo pochi metri il sentiero abbandona il fondo del canale per tagliare in diagonale sulla destra verso il costone erboso che delimita il vallone. Qui giunge anche, dall’altro versante, la ripida traccia che sale dal Pian delle Merie.
Con una serie di strette svolte si risale lungo la linea del crinale fin dove questo s'innesta sulla montagna. Il sentiero quindi taglia a destra, iniziando poi a rimontare il canale detritico che scende dalla forcella della Capra, ora ben visibile. Sfruttando abilmente una serie di cengette e gradoni rocciosi la traccia guadagna in breve il piccolo intaglio di forcella della Capra (m 1824), dove la visuale si apre verso la grande conca sul versante nordorientale del Monte Raut.
La prosecuzione verso la cresta è inizialmente malagevole: si può scendere qualche metro sul versante opposto, oppure si può salire direttamente a sinistra. In ogni caso dopo qualche breve passaggio esposto, la cresta si fa più larga e comoda ed inizia così il tratto più suggestivo dell’escursione. Si percorre agevolmente l’arco disegnato dal crinale fino ad una elevazione che ne interrompe la linearità. Il sentiero la evita traversando a destra su terreno impervio e spesso scivoloso, tra i mughi opportunamente sfoltiti. Riguadagnata la linea della cresta ci si porta alla base di un salto roccioso che rappresenta l’ultima difficoltà. Aiutati dal cavo metallico e da alcuni provvidenziali mughi si supera anche questo ostacolo portandosi sull’ultimo tratto di cresta. Per terreno migliore ci si avvicina alla vetta sfiorando di tanto in tanto alcuni profondi intagli vertiginosamente affacciati sulla conca di Barcis. Quasi in falsopiano si raggiunge la vetta allungata del monte Raut (m 2025, croce e libro) dove ci attende un panorama vastissimo su tutte le Prealpi Carniche e la pianura.

Discesa:

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