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Presentazione Il Mio Cassetto Frammenti
Cronologici I miei Hobby Non solo nero |
Click here for enter…se non hai paura del buio
I l P i e t r i n
o
Giornalino del
quartiere “L a P i e t r a”
Pozzuoli
- Napoli
Avvertimento
Spero che tu non
sia un perfezionista,
o un presuntuoso convinto di
essere il depositario della verità, e soprattutto che
conservi dentro il
bambino che fosti e ne conservi la fantasia. Sennò scappa, scappa
e resta nel tuo stupito
mondo materiale.
Introduzione
Questo lavoro non ha pretese di nessun genere. E solo la sintesi
d’un’esistenza,
raccontata con frammenti di
prosa. Nonché di poesie varie selezionate tra i miei “scarabocchi”
contenute ne “Il Mio
Cassetto”accumulatosi
negli anni, fin da quando cioè scarabocchiai il mio
primo diario di alunno delle elementari. E che rileggendo
ora, i vari
foglietti sparsi alla rinfusa, a distanza di anni ho riscoperto valori dimenticati o
scomparsi del tutto.
Nel riproporli, quindi, intendo rifare una
carrellata a ritroso nel
tempo per rivivere vecchie emozioni e
condividerle con chi fosse interessato.
E soprattutto per confrontarmi con quello che sono
adesso. Sarei molto contento se qualcuno si identificasse
e volesse viaggiare
con me nel tempo per
rivivere antiche e sane
sensazioni. D i quando cioè non c’era altro
che la fantasia.
Ma prima di incominciare, entriamo nell’atmosfera giusta.
I miei scarabocchi constano ormai di
migliaia di pagine, tra prosa, poesia e aforismi vari. Per completare
questo
lavoro ho dovuto fare ovviamente una
elaborata selezione.
Preferendo ovviamente tutto ciò che ho
ritenuto
importante. E
soprattutto ho messo in
risalto quegli avvenimenti infantili che
purtroppo hanno
condizionato
irrimediabilmente la mia
psiche per il
loro contenuto inzuppato di
oscurantismo ed ignoranza
sostenuto dagli educatori
di un periodo paradossale e
contraddittorio.
Non intendo con
ciò condannare nessuno, consapevole che essi stessi erano vittime di un sistema, e mi piace
immaginare la
loro buana fede. Non sempre però. Inevitabilmente qualche eccesso di
troppo determinava
abuso, e non
c’erano
interlocutori per chiedere giustizia, genitori compresi, convinti anche loro che le
sevizie erano per
i bambini salutari. E
soffrivi in silenzio.
Ricordo ancora i crampi allo stomaco e i pianti in
solitudine fino a convincermi che quella era la norma e non c’era niente da fare.
Le persone con dubbia buona
fede, preti in
testa cioè, per
quanto mi riguarda commisero un grande
errore: mi
istruirono. Imponendomi però una cultura di parte. Ma io ero uno che pensava.
E pensai , pensai, pensai….e sto ancora pensando.
Sei ancora qui ?
Allora vai avanti !
17
GENNAIO1 1939
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