LA FILOSOFIA SPICCIOLA DI ZINCO NENO

(un ignorante alle prese con problemi metafisici e metà no)

 

POLITICA E RELIGIONE

In Politica è gravissimo credere che le proprie idee siano più di un'opinione, per questo religione e politica vanno tenute ben separate. Se Dio si mette in politica, addio democrazia.

 

EMOZIONI E RAGIONAMENTO

(pena di morte)

Le emozioni sono nemiche del ragionamento, sarebbe quindi opportuno, quando si pensa a qualcosa, accertarsi se si è sotto l'effetto di un'emozione. Non lasciamo che le emozioni ragionino al posto nostro. Ad esempio, nessuno è a favore della pena di morte ma la rabbia si.

 

VIOLENZA E MORALE

(pena di morte)

La violenza giudicata secondo la morale può essere giusta e ingiusta, ma le morali sono molteplici anche all'interno di una stessa società, quindi la differenza fra un omicidio e un'esecuzione è una diversa valutazione morale dell'atto. Se si condanna e si ripudia la violenza lo si deve fare senza distinzioni e valutazioni morali, altrimenti, qualsiasi atto violento, quale ne sia la causa, acquisisce, sul piano concettuale, una stessa dignità e ragione di essere.

 

DI CHI È FIGLIA LA VIOLENZA

(pena di morte)

La violenza è sempre figlia di altra violenza. Tutto nella vita ci insegna che qualsiasi cosa tende all'affermazione di se stessa, sia che si tratti di un'idea, di una società o di una morale, qualsiasi cosa che inizia ad esistere tenderà ad affermarsi. A questa legge non si sottrae la civiltà ma non si sottrae nemmeno la violenza, la quale, per affermarsi sempre più non ha bisogno che di altra violenza, lo vediamo bene nei quartieri più degradati delle città, dove si mangia sin da piccoli pane e violenza, questa prolifera; si deduce da questo discorso che la giustizia non nasce spontanea nelle aule dei tribunali ma va coltivata per le strade, chi finisce in un'aula del tribunale, è lui stesso vittima e strumento di quella violenza, che come una pianta parassita, si sviluppa e prolifera, a scapito di altri esseri. Se vogliamo dare un aiuto a questa violenza, possiamo aggiungerne dell'altra con la pena di morte, un vero fertilizzante per questa pianta parassita. Quando si giudica bisognerebbe distinguere bene le cause dagli effetti, spesso le due cose vengono facilmente confuse, un uomo violento, non è la causa della violenza, si deve puntare alle cause non agli effetti. La violenza è figlia della violenza, l'odio è figlio dell'odio, come chi non è amato da piccolo, da grande non saprà amare, così chi subisce violenza e vive un clima violento non potrà fare altro che restituire violenza. La pena di morte non solo non ha nessun effetto che aiuti a risolvere il problema, ma oltretutto ci porta, sulle ali della vendetta, in una direzione che non porta a niente. Nessun problema può essere affrontato senza studiare bene le sue cause. Un'altra cosa molto importante da tenere sempre presente, quando si parla di uccidere, è il rispetto che bisognerebbe avere verso la vita sotto tutte le sue forme.

 

LIBERTÀ

Se si domanda a qualcuno fin dove può arrivare la libertà di una persona, con molta probabilità ci si sentirà rispondere che la libertà di un individuo finisce dove comincia la libertà dell'altro; bene, io non condivido questo modo di dire, perché io credo che nessuna libertà, degna di tale nome, possa in qualche modo sovrapporsi ad un'altra libertà. Cercherò di fare un esempio; un giovane, al quale decidessimo di concedere qualsiasi libertà egli si voglia prendere, decide di rapinare un pensionato che ha appena riscosso la pensione, compiuto l'atto, secondo il modo comune di interpretare la libertà, il ragazzo avrebbe esteso la sua fino a superare i confini della libertà di un altro, creando l'assurda situazione secondo la quale il ragazzo avrebbe danneggiato la pacifica convivenza tra uomini, per eccesso di libertà, ebbene, io non credo che quello sia un eccesso di libertà, ma una completa assenza di libertà. Il ragazzo, qualsiasi motivo lo abbia spinto a compiere quel gesto, non ha sicuramente agito per una libera scelta; se a spingerlo è stato un bisogno di denaro, va da se che non esiste libera scelta dove c'è bisogno, sia che questo bisogno sia reale, o che sia illusorio; se ha agito per semplice gusto di fare violenza e di arrecare danno, anche in questo caso il bisogno di fare violenza è sicuramente una risposta a una violenza subita e quindi il gesto non presuppone una libera scelta, anzi la esclude. In conclusione nessun comportamento violento o egoista può essere associato alla parola Libertà e per questo la mia libertà non ha confini, anzi, forse finisce quando smetto di pensare.

 

BELLEZZA DELL'UNICITÀ DELL'INDIVIDUO

Io non ho mai voluto credere che ci siano persone che valgono di più e persone che valgono di meno, sono così giunto alla conclusione che innanzitutto nessuno può dare un valore a una persona dal momento che per fare questo dovrebbe prendere dei parametri che poi vadano bene per tutti e per tutti si intende popolazioni con culture totalmente diverse e usi talmente dissimili che ciò si dimostra subito irrealizzabile; in secondo luogo, e qui sta il bello, ogni persona ha i suoi caratteri genetici e in più il suo carattere viene formato da influssi esterni come l'ambiente in cui vive e le persone che lo circondano, quindi ogni uomo è unico e irripetibile, dal momento che una persona riesce bene in qualche cosa nella vita, può essere nel lavoro, nella musica, nello sport, ciò non dimostra che questa persona valga più di un'altra che invece non è riuscita in qualche campo, ma dimostra solo che questa nostra cultura, il nostro modo di ragionare e di vivere, si è dimostrato adatto alle caratteristiche di quella persona che inevitabimente è riuscita a trovarsi uno spazio nel mondo. Altre persone, pur non avendo caratteristiche che possano loro consentire il successo in questa nostra cultura, sono altrettanto potenzialmente valide, se potessero mettere a frutto le loro potenzialità. In qualsiasi caso la regola per valorizzare se stessi è sempre quella di cercare di conoscersi il meglio possibile e non uniformarsi a valori che non sono fatti per noi. La bellezza dell'unicità dell'individuo è che ognuno è sicuramente il migliore, il più grande, nel mondo fatto per lui; ognuno è il più bravo ad essere se stesso. La bellezza dell'umanità in futuro sarà che non esisterà una sola cultura per milioni di persone ma milioni di culture per una persona.

 

SOLUZIONE SEMPLICE

DEL PROBLEMA ISRAELO-PALESTINESE

La soluzione può arrivare solo da una presa di coscienza da parte di chi in questo momento ha la possibilità di reindirizzare in senso positivo l'evolversi degli eventi e questi non possono essere altro che gli israeliani. Il popolo di Israele deve prendersi a cuore i problemi del popolo palestinese, questa non è un'assurdità ma la sola vera e giusta via per la soluzione. Abbiamo tre necessità: Combattere il terrorismo; ridare sicurezza al popolo d'Israele e ridare dignità al popolo palestinese. Per arrivare a centrare questi tre obiettivi bisogna togliere alle organizzazioni terroristiche la materia prima e cioè la gioventù pronta a sacrificare la vita; bisogna ridare speranza ai giovani palestinesi perchè chi non ha speranza nel futuro è pronto a tutto. Con l'attuale atteggiamento del governo Israeliano si è ottenuto il solo risultato di dare forza alle organizzazioni terroristiche è stato fatto proprio il loro gioco, gli è stata data una ragione di esistere, non è questo il modo per combattere il terrorismo.

zinconeno@libero.it