Francesco Zardo – Commenti

21.7.2001

 

I computer mentono  

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Era un po' di tempo che girava la voce che Internet fosse una mezza montatura, rispetto a millenni di cultura solidamente accumulata dall'uomo, comprendenti la compilazione di manoscritti piuttosto rari, la costruzione delle piramidi, o del colosso di Rodi, e varie altre conquiste come per esempio il teorema di Pitagora, gli antibiotici, ecc. Ma una netta conferma a questo sospetto proviene da un episodio di cui sono stato felice protagonista quest'oggi in biblioteca e che, in queste fredde giornate parigine, è servito se pure minimamente ad allietarmi.
Allora, avevo bisogno di consultare un libro, una biografia di un poeta italiano, per maggiore esattezza. Con il consueto zelo amministrativo che distingue le istituzioni francesi – va ammesso – il bibliotecario mi ha fatto accomodare alla consultazione di un archivio digitale che comprende (mi correggo, dovrebbe comprendere) i cataloghi di numerose biblioteche francesi, se non di tutte. Faccio la ricerca, sul Db, e il libro risulta in un'altra biblioteca, rispetto a quella dove mi trovavo. Se non che – e questo è il fatto per me più lieto, fatto del quale mi sono reso conto solo oggi – non ho ancora sostituito del tutto la mia labile memoria con la fiducia negli hard disk e mi ricordavo di aver consultato quello stesso testo in quella stessa biblioteca. Con la totale confidenza nel progresso tecnologico – va ammesso anche questo – che distingue l'atteggiamento francese in ambito istituzionale e non, il bibliotecario mi ha fatto notare che evidentemente mi confondevo. Gli ho chiesto, a quel punto, in un lampo di riscatto delle facoltà umane, se esisteva un catalogo cartaceo delle accessioni. Il gentile funzionario mi ha risposto di sì, che c'era un catalogo per argomenti, ma non comprendeva le accessioni degli ultimi tre anni, e se proprio volevo potevo consultarlo (come se gli ultimi tre anni fossero poi così significativi nella storia della letteratura italiana e nell'esercizio della critica). Il libro era del 1968, era presente nel catalogo cartaceo e non in quello digitale: collocazione A878. E così ho avuto il volume.
L'episodio dimostra che non è opportuno affidarsi troppo ciecamente alle tecnologie. Anzi, dimostra che Internet è una fregnaccia.