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A COSA SERVONO LE GUERRE
 
 
LE CAUSE DELLE GUERRE: le guerre puniche e la strana commistione tra appalti pubblici e interessi privati.
La guerra, nel mondo attuale, è un fenomeno complesso: non più un momento per la lotta della sopravvivenza, per il cibo, ma qualcosa di sempre più articolato che implica interessi economici
(diretti ed indiretti), conflitti sociali, credenze religiose, sistemi ideologici, antagonismi generazionali e tant'altro ancora.Volendo semplificare una realtà tanto complessa, possiamo dire che, al di là delle specificità di ciascun conflitto, le cause delle guerre sono riconducibili a non più di tre tipologie: cause psicologiche, ideologiche (religiose, politiche, etnico-culturali), economiche. Gli studiosi di formazione psicoanalitica (la psico-analisi è una branca della psicologia) ritengono che la guerra risponda ad un carattere di fondo della psicologia umana, sempre in tensione tra pulsioni vitali ed istinti autodistruttivi. Altri studiosi, più sensibili, per formazione culturale, ad una visione dell'uomo idealista, spiritualista, sottolineano, invece, come anche le grandi religioni abbiano alimentato conflitti atroci e sanguinosi, in modo particolare, le grandi religioni monoteiste (che si fondano sul culto di un solo dio) dei popoli mediterranei: il cristianesimo e l'islamismo. Infine, gli studiosi di formazione culturale materialista, sostengono che le guerre tra le nazioni sono volute da specifici gruppi sociali che, attraverso di esse, perseguono i propri interessi economici. La storia degli ultimi decenni non manca di fornire esempi idonei ad argomentare ampliamente ciascuna di queste posizioni: dai dati economici, che mostrano una impennata della produzione industriale degli USA durante la Seconda Guerra Mondiale, ai più recenti attentati in Medio-Oriente o alla guerra in Bosnia (ex Jugoslavia), portati avanti con atrocità di ogni tipo, frutto di fanatismo e integralismo religioso che credevamo sepolti con il Medioevo e che, invece, sono ancora operanti, nel mondo di oggi.
Lo studio della Storia antica, ragazzi, ci aiuta a comprendere le cause di fondo delle guerre, proprio perchè ci mostra il loro svilupparsi in società meno complesse della nostra, sulle quali è più facile esercitare la nostra capacità di investigare i fatti e di cogliere i nessi casuali.
In età preistorica, la guerra era un modo per impadronirsi delle scorte di viveri e del bestiame delle comunità limitrofe: quando la popolazione di un gruppo cresceva troppo e le normali attività economiche non erano più sufficienti a garantire cibo per tutti, la guerra diventava un mezzo per aumentare rapidamente le proprie risorse. Il primo atto di guerra del genere umano, documentato in modo certo, è quello subito dalla città di Hacilar, in Anatolia (attuale Turchia). La città fu sottoposta, nel lontanissimo 5250 a.C. a un duro incendio, di cui porta ancora i segni. Il più antico insediamento umano, oggi conosciuto, quello di Gerico, in Palestina, risalente a 8350 anni a. C., presenta poderosi bastioni difensivi e ciò dimostra quanto la guerra fosse un pericolo assai temuto, già allora.
Ma, anche la storia delle guerre puniche, che state studiando, dimostra la stretta connessione tra la decisione politica assunta nel Senato romano di muovere guerra ai Cartaginesi e gli interessi economici di alcuni settori del patriziato romano e del più ricco ceto mercantile. E', in questi anni, ad esempio, che a Roma fioriscono le società di appaltatori (societas publicanorum), che si assicurano grandi profitti, gestendo per conto dello Stato, la riscossione delle tasse nelle province, prograssivamente conquistate oppure curando la realizzazione di opere pubbliche. La direzione dei pubblici affari a Roma, che, inizialmente, non prevedeva la esistenza di una classe di funzionari, ( vi erano magistrati, come sapete, con cariche elettive, che si avvicendavano annualmente), vide, in questo periodo, il fiorire di società di speculatori, "i publicani", con funzione di esattori delle tasse e, parallelamente, il crescere di una classe di imprenditori con tanto di collaboratori e dipendenti ( vere e proprie società come quelle attuali).
Dopo la seconda guerra punica, le attività edili si estesero anche a località periferiche rispetto a Roma poichè occorrevano anzitutto strade e poi opere pubbliche nei centri coloniali e municipali abitati, in periferia, da cittadini romani. E, a chi furono affidate queste opere? A imprese private, a cominciare dalla estrazione della pietra dalle cave sino alla rifinitura e alla decorazione degli edifici. Per darvi un dato, Roma, dispose di un milione di denari da affidare ogni cinque anni ai censori perchè appaltassero opere pubbliche: opere portuali, fognature, teatri, strade e mercati. Quindi, a cosa servono le guerre? Dalle guerre puniche viene fuori una strana commistione tra appalti pubblici ed interessi privati. La guerra è stata sempre funzionale agli interessi economici di qualcuno.