Benvenuto nel sito di Castello Roganzuolo

Castello Roganzuolo è un paese adagiato parte sulla pianura a est del comune di Conegliano, parte sui colli morenici della stessa area. Fino alla metà del Novecento rimane perlopiù zona agricola, mentre oggi vede un progressivo inurbamento, figlio dello sviluppo di una vasta zona industriale e dell'ampliarsi del traffico e delle aree residenziali di Conegliano. Tuttavia, è ancora possibile individuare un sostrato rurale, nell'intreccio delle vecchie strade e nella toponomastica: dalla pianura fattasi residenziale e industriale, via Moranda Alta conduce al cuore agricolo e alle sinuosità delle colline; strade come via Stortana Vecchia e Cal del Valon portano poi al vecchio nucleo del paese, borgo Gradisca e la chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Da via Cal del Valon, con una passeggiata nel verde, si può raggiungere direttamente la rampa che conduce alla terrazza antistante la chiesa monumentale, sorretta dai casteari, da cui lo spettacolo paesaggistico è degno di nota: si possono ammirare, incorniciati dalla catena delle Prealpi bellunesi, i paesi e i colli più o meno confinanti.
Partendo dal comune ed andando in senso antiorario si distinguono:

  • San Fior;
  • Pianzano;
  • Godega di Sant'Urbano;
  • Orsago; Cordignano;
  • Rugolo;
  • Montaner;
  • Osigo;
  • Fregona;
  • Colle Umberto;
  • San Martino;
  • Vittorio Veneto, (soprattutto il santuario di Santa Augusta);
  • Col di Manza;
  • Scomigo;
  • Formeniga;
  • Ogliano;
  • Conegliano (Costa e il castello).

Cenni storici

Luogo dove sono state trovate tracce del più antico insediamento umano di tutta la zona, propriamente paleoveneto: secondo i reperti ritornati alla luce nell'area sottostante la chiesa monumentale, si suppone che in epoca preromana Castello Roganzuolo fosse luogo, oltre che di insediamento, anche di culto; in epoca romana doveva essere sede di insediamento, dato il ritrovamento di alcuni reperti (soprattutto monete) in un punto strategico: era infatti luogo fondamentale di controllo degli snodi viari tra Postumia e Mellarè (oggi non resta il toponimo, che tuttavia permane in una targa sul muro di un vecchio caseggiato dell'attuale via Borgo Gradisca, dov'è ancora scritto VIA MELLARÈ), fin dal I secolo a.C. Questa funzione permase almeno fino all'età barbarico-cristiana. Notizie più chiare si hanno sullo sviluppo medievale, epoca nella quale, sul colle che è oggi sede della chiesa monumentale, fu edificato il Castello di Reggenza, struttura merlata ghibellina: nel XII secolo Alberto vescovo di Ceneda, che era conte da Camino, investì i Caminesi di molti castelli, tra cui quello di Roganzuolo. Il castello fu distrutto dai veneziani nel 1337: rimasero solo una torre (attuale campanile) e la cappella, nucleo dal quale nacque la comunità parrocchiale, attorno alla chiesa che fu costuita a partire dai resti della fortezza abbattuta. Poi, nel Cinquecento, ha luogo un'importante vicenda artistica: arriva a Castello Roganzuolo Tiziano Vecellio, il quale, in cambio di un trittico rappresentante una Madonna con bambino tra i santi Pietro e Paolo, richiestogli dalla Luminaria, chiede che gli siano concessi i terreni di Col di Manza, nei quali gli venne edificata la villa che desiderava lì avere (la caseta, oggi Villa Fabris di Colle Umberto). Per l'artista bellunese la posizione di Castello Roganzuolo si poneva a metà strada tra la il paese natale, Pieve di Cadore, e la città in cui più era attivo in quegl'anni, Venezia: dunque, stando sui colli morenici del coneglianese, aveva facile accesso sia al mare che ai monti, nonché un quieto luogo di sosta nei viaggi tra Pieve e Venezia.
Dopo il XVI secolo, quello degli splendori artistici, Castello Roganzuolo ha continuato la sua storia di semplice comunità religiosa e rurale, durata fino al secondo dopoguerra. Nel secondo Novecento, soprattutto a partire dagli anni settanta, il paese ha intrapreso una nuova via, come testimoniato dai grandi mutamenti paesaggistici: sorge nelle campagne a sud della SS 13 una zona industriale piuttosto ampia, laddove fino agli anni sessanta si estendeva la tenuta agricola di Villa Liccer. Causa l'industrializzazione, la parte pianeggiante di Castello Roganzuolo è diventata centro residenziale e economico in crescita. L'area rurale si è ristretta ma ancor oggi ha importanza in tutto l'arco collinare.