E' possibile viaggiare attraverso il tempo?

Giancarlo Barbadoro

La nostra vita sembra essere inderogabilmente impostata sul procedere della freccia del tempo. Siamo nati, viviamo e moriremo. Prima di noi altre generazioni hanno vissuto la stessa esperienza.
Ciò che è avvenuto rappresenta il Passato, oramai non esiste più nulla, tutto si è trasformato negli eventi del Presente che rapidamente fugge per divenire anch'esso parte del passato. E noi ci protendiamo verso il Futuro, un ente non ben definibile che però scopriamo essere concreto e reale nel momento in cui lo viviamo con l'atto fuggente del nostro Presente.
Da quando il lettore ha iniziato a leggere queste righe, adesso quello che era il suo Presente è divenuto il suo Passato, le righe ancora da leggere sono il Futuro incalzante e inevitabile a cui va incontro.
Un futuro che però non è determinante poiché il lettore giunto a questo punto potrebbe decidere di lasciar perdere e di dedicarsi a qualche altra occupazione, magari più interessante.

Questa esperienza è stata rappresentata in maniera più che mai esauriente dallo schema del cono luce, un modello di esistenza costruito sul diagramma cartesiano che mostra come la velocità della luce ci chiude in un ambito ben preciso in cui i fenomeni che conosciamo si possono manifestare e noi stessi possiamo esistere. Un ambito determinato dalla costante della velocità con cui si propaga la luce. Due coni rovesciati che si congiungono attraverso le rispettive punte. In quel punto di incontro c'è il nostro Presente, il qui e adesso, nel cono in basso c'è il nostro Passato, nel cono in alto c'è il nostro Futuro.
Al di fuori di questo sistema c'è quello che i fisici hanno chiamato con il nome suggestivo di "altrove". Un universo che, se mai esiste, noi non potremo mai visitare poiché siamo fatti di materia e siamo riferiti a fenomeni che sono specifici di quell'universo creato dentro ai limiti della costante di propagazione della luce.

Un universo tracciato dallo sviluppo degli eventi, mai fissi e determinati, che se nel passato sono evidenti poiché hanno tracciato i termini dell'esperienza personale dell'uomo e degli eventi della natura, nel Futuro sono aperti ad ogni soluzione probabilistica. Più è specifica la scelta e più sembra esserci autodeterminismo, più si accede ai grandi numeri e più ci si rende conto di appartenere ad un disegno globale che non riguarda i destini dei singoli individui, ma una azione fenomenica globale sull'intero universo. I limiti della velocità della luce sembrano determinare la natura dell'universo in cui viviamo. Nulla di quanto possiamo conoscere può superarla. L'universo stesso sembra essere imprigionato in questa logica che la teoria relativistica ha tracciato impietosamente distruggendo ogni possibile suggestione di poter esplorare altre dimensioni e soprattutto di poter tornare indietro o di andare avanti nel tempo.

Il Passato è il Passato, un guscio vuoto dell'esistenza vissuta dall'umanità, vivo solo più oramai nei ricordi o nella conservazione delle immagini della cultura mediatica.
Il Passato sembra non esistere più, integrato nel Presente che interpreta gli eventi nell'unica dimensione reale che possa esistere. La freccia del tempo, questo simbolo della unidirezionalità coniato dall'astrofisico Arthur Eddington nel 1927, sembra essere inderogabile. Va solo in una direzione e non si può tornare indietro ne si può accelerare la sua velocità e procedere verso il Futuro prima del suo manifestarsi concreto.
Eppure il viaggio nel tempo è un sogno che accompagna l'uomo da millenni.

Molti scrittori di fantascienza hanno trattato con maestria questo argomento e hanno sviluppato scenari temporali di ogni genere. E' un classico il romanzo di George Wells, "La macchina del tempo".
Non sono mancate naturalmente altre opere, romanzi e film
, che sono usciti dall'apparente immutabilità dello scorrere della freccia del tempo per offrire una esperienza immaginativa dell'impossibile come può sembrare di essere il viaggio nel tempo.
Possiamo ricordare due noti romanzi di science fiction quali
"La fine dell'eternità" di Isaac Asimov e "Oltre l'invisibile" di Clifford Simak che affrontano il tema dei viaggi nel tempo e i suoi numerosi e affascinanti paradossi.
Tra i film più noti sul tema dei viaggi nel tempo possiamo citare il film degli anni '60
"L'uomo che visse nel futuro" con Rod Taylor che interpretava il romanzo di Wells, o quello del '76 con il divo del rock David Bowie, "L'uomo che cadde sulla Terra", nel quale un ambiguo scienziato arriva dal futuro di una terra assetata per agire sul presente e modificare il suo tempo nel futuro.

Fu un successo di pubblico anche la trilogia degli anni '80 di Robert Zemeckis, "Ritorno al futuro", che aveva per interprete un ragazzotto americano alle prese con uno scienziato bizzarro che inventa una macchina del tempo camuffata da automobile.


Tuttavia oggi alcuni ricercatori non si arrendono di fronte all'ipoteca della costante ineluttabile della freccia del tempo e cercano di tradurre il sogno del viaggio del tempo in una realtà concreta e tecnologicamente possibile.
La scienza sta rivedendo poco alla volta le sue posizioni ostraciste in merito e le prospettive della fisica quantistica consentono di avanzare ipotesi che la fisica newtoniana impediva di immaginare.
Sino ad oggi la teoria della relatività di Einstein negava la possibilità di muoversi nel tempo. Ma le nuove scoperte scientifiche stanno mettendo in crisi i paradigmi fisici su cui la stessa si sosteneva. Lo stesso limite invalicabile della velocità della luce sembra essere messo in discussione da nuovi esperimenti sul comportamento delle particelle subatomiche mostrando l'aspetto di un universo ancora più complesso di quanto rivelava la fisica relativistica.

Si può ritenere che proprio questa stessa apertura da parte della scienza potrebbe rappresentare la piattaforma di quelle basi teoriche che qualcuno nel futuro potrà utilizzare per costruire finalmente la macchina del tempo sognata da Wells.
Addirittura si potrebbe avanzare l'ipotesi che, se il futuro esiste di per se, come fenomeno temporale già posto davanti a noi, allora probabilmente qualcuno ha già potuto vederlo. Forse, in questo stesso momento, sta viaggiando nel tempo proprio grazie all'apertura scientifica e le basi teoriche impostate in questo presente...
In ogni caso, al di là di ogni possibile ipotesi, oggi il viaggio attraverso il tempo non sembra più essere una semplice speculazione filosofica senza fondamento scientifico. Oggi c'è una certa parte della scienza che si dichiara apertamente a favore della fattibilità del viaggio nel tempo e propone addirittura modelli teorici con cui costruire vere e proprie macchine del tempo.

Hanno iniziato a parlarne tre scienziati americani, Kip Thorne insieme a Yurtsever e Wald. Il primo è noto negli ambienti scientifici per aver scritto un poderoso trattato sulla relatività e insieme lavorano a problemi di astrofisica relativistica.
In un loro lavoro comune, pubblicato dalla rivista specializzata "Physical Review Letteres", i tre ricercatori hanno dichiarato che è possibile, in linea di principio, costruire una macchina del tempo.
Il loro lavoro si incentrava sulle possibilità offerte dai cosiddetti "wormholes", tunnel quantistici che si snodano attraverso l'universo, che permetterebbero ad una astronave di spostarsi istantaneamente tra più dimensioni temporali andando oltre il limite imposto dalla teoria della relatività di Einstein che nega per l'appunto la possibilità di viaggiare nel tempo.
Hanno fatto eco al loro lavoro alcuni ricercatori del Centro nazionale di ricerca di Meudon presso Parigi, in Francia, che hanno ribadito la possibilità teorica dei viaggi nel tempo.

Poi sono intervenuti due scienziati israeliani, Amos Ori e Yakir Aharonov dell'università di Tel Aviv, che hanno proposto la possibilità di costruire concretamente una macchina del tempo utilizzando le proprietà di un buco nero, costruendone appositamente uno, di dimensioni idonee, appena in grado di sovvertire il flusso unidirezionale della freccia del tempo e quindi consentire ad una capsula temporale e ai suoi "crononauti" di potersi spostare, a piacere, avanti e indietro nel tempo.
E' ben vero che
c'è stata anche una parte della scienza che si è opposta a questa prospettiva, come l'astronoma Margherita Hack o il fisico Tullio Regge, i quali hanno dichiarato che la possibilità di costruire una macchina del tempo risulta in definitiva strampalata e senza fondamento poiché si tratta di andare contro il principio dell'entropia, quello che sostiene e evidenzia appunto unidirezionalità della freccia del tempo. Di diverso parere sembra essere invece uno scienziato della portata di Stephen Hawking che insegna fisica matematica a Cambridge, nella cattedra che fu di Isaac Newton.

La sua posizione è emblematica e manifesta il cammino e i metodi della scienza moderna. Il noto ricercatore era partito da una posizione personale molto contraria alla fattibilità dei viaggi nel tempo, sempre a causa del limite imposto dalle costanti stabilite dalla teoria relativistica. Poi però, quale esponente della ricerca sullo sviluppo moderno delle prospettive impostate dalla stessa teoria relativistica si è ricreduto per via delle nuove scoperte ed è oggi uno dei più autorevoli assertori della possibilità di viaggiare nel tempo. Secondo Hawking, viaggiare nel tempo non è più un'utopia, ne una semplice speculazione teoretica. Per Hawking i viaggi nel tempo sono possibili, "e potrebbero essere una delle conseguenze dei rapidi viaggi interstellari".

Questa affermazione si riferisce probabilmente al fatto che una astronave che combinasse contemporaneamente un salto nello spazio e uno nel tempo consentirebbe di poter viaggiare sulle lunghe distanze galattiche, in modo tale da assicurare una sincronicità socialmente utile di eventi tra gli opposti interlocutori. Del resto, viaggiando in maniera convenzionale, secondo quanto prevede la teoria relativistica, i due interlocutori si troverebbero sfasati di millenni e ciò renderebbe nullo ogni tentativo di colonizzazione di altri mondi disabitati nello spazio o il contatto con eventuali altre civiltà aliene. Approfondendo gli studi in materia, lo scienziato inglese ha concluso che enormi campi gravitazionali come quelli rilevati intorno a stelle collassate "possono invertire il flusso del tempo". Il problema sarebbe rappresentato dalla fattibilità di costruire un buco nero in laboratorio e soprattutto trovare l'energia necessaria per poter attivare il sistema e inviare un uomo attraverso il tempo.
Tuttavia per Hawking questi non sarebbero problemi insormontabili. Addirittura, secondo il ricercatore, una certa branca della scienza moderna "sarebbe già oltre gli esperimenti concettuali".

Una affermazione del genere non può far altro che portarci a credere che qualcuno, già nella nostra epoca, stia sviluppando esperimenti pratici sui viaggi nel tempo. Forse militari o qualche ente specializzato come la NASA?
Non rimane che chiederci quanto questi esperimenti siano andati "oltre" la fase concettuale. Al momento, per quanto si sa, ricerche sul viaggio nel tempo sono già in corso nei laboratori di Cambridge, in Inghilterra, e al California Institute of Tecnology in USA. In ogni caso, costruire una macchina del tempo, secondo quanto ribadisce lo scienziato Micho Kaku della City University di New York, comporterebbe una enorme fornitura di energia.

A questo problema risponde ancora Hawking sostenendo che la macchina del tempo non è affatto una utopia, relegabile al teorico, e che si può costruire benissimo anche in questo secolo a patto che i governi garantiscano i fondi necessari per portare avanti questa ricerca, e dichiara che "quello che serve è soprattutto una apertura mentale tale da esaminare anche le possibilità che potrebbero sembrare troppo fantasiose".
E in effetti questo sembra essere il solo vero problema attuale, determinato dai preconcetti di molti ricercatori che incapaci di rinnovarsi tendono a un conservatorismo delle idee e invecchiano di conseguenze la scienza impedendole di portare umanità verso nuovi confini di conoscenza.

Oggi, ad esempio, nella comunità scientifica si è giunti finalmente a discutere sulla nuova possibilità teoretica di superare la velocità della luce, altro grande limite imposto dalle implicazioni della teoria relativistica di Einstein.
E a questo proposito si stanno conducendo positivi esperimenti di verifica. Ma è certo che sull'argomento sono stati persi almeno una cinquantina di anni di ricerche a causa dell'opposizione di una certa parte dei fisici di allora che, basandosi sui loro preconcetti in materia, hanno di fatto impedito di condurre gli esperimenti necessari per la verifica delle nuove teorie.
Gli stessi esperimenti che invece oggi cominciano a lasciare intravedere nuovi e promettenti comportamenti delle particelle dette "superluminali".
Una scoperta che può aprire anche nuove prospettive di applicazione nel campo dei viaggi del tempo.

NEC news febbraio 98