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(A)POSTA PER TE
HOMAGE A FLUXUS di Bruno Capatti

Real Correspondence

è un bollettino su arte postale e dintorni, curato con periodicità irregolare da Vittore Baroni per Near The Edge Editions, via C. Battisti 339, 55049 Viareggio. La normale versione postale su carta è distribuita gratuitamente dal 1980. Per abbonarsi alla versione e-mail è sufficiente farne richiesta a baroniv@ats.it Questo è il numero del giugno 2000 relativo all’apertura della mostra

BASSANO 2000-SENTIERI INTERROTTI.



Presso il Palazzo Bonaguro di Bassano del Grappa, in via Angarano 77, si è inaugurata il 16-17 giugno 2000 la mostra SENTIERI INTERROTTI - Crisi della rappresentazione e iconoclastia nelle arti dagli anni Cinquanta alla fine del secolo.
L’esposizione, che si protrarrà fino al 20 agosto, si compone di oltre cinquecento opere provenienti da collezioni pubbliche e private, e rappresenta la più ampia ricognizione su avanguardie artistiche della seconda metà del Novecento mai presentata al pubblico in Italia.

Coordinata da Luigi Bonotto, Mario Guderzo, Roberto Melchiori, Tiziano Santi e Gianni-Emilio Simonetti, la rassegna si articola in undici sezioni curate da altrettanti specialisti: Gruppo CO.BR.A. (Mirella Bandini) Gutai (Gino Di Maggio) Movimento Nucleare, Movimento Internazionale per una Bauhaus Imaginista, Collegio di Patafisica (Martina Corgnati) Lettrismo, Internazionale Lettrista, SPUR (Carlo Romano e Sandro Ricaldone) Fluxus (Enrico Mascelloni) Poesia visuale e sonora (Valerio Dehò) Azionismo viennese (Dieter Schrage e Lóránd Hegyi) Art & Language (Loredana Parmesani e Luciano Inga Pin) Mail Art (Vittore Baroni) Nomi Multipli, Neoismo, Luther Blissett (Roberto Bui e Piermario Ciani, col contributo di Stewart Home) Limina: "espressioni della vita offesa" e "La produzione cognitiva dei primati" (Gianni-Emilio Simonetti) Altre informazioni presso il sito web del Museo: http://www.x-land.it/museobassano Ufficio Stampa: Silvia Palombi tel. 02.6599891 e-mail silviapalombi@yahoo.it


BASSANO 16/17 GIUGNO 2000 - diario di viaggio di Vittore Baroni

"Nella seconda metà del Novecento alcune correnti artistiche si sono caratterizzate per la loro radicalità, rivelata soprattutto dal rifiuto delle forme tradizionali della rappresentazione (anche di quelle usate da alcune avanguardie storiche), dall’impulso etico-politico e dalla tensione utopico-comunitaria di molti aspetti del loro operare. I protagonisti di queste esperienze hanno sempre rifiutato l’arte come un territorio separato dalla vita corrente, negato che la creatività potesse essere delegata agli specialisti o affidata al pensiero della tecnica. Essi hanno tracciato nuovi percorsi - sentieri appunto - che qualche volta hanno costeggiato e spesso contestato le correnti più celebrate del sistema dell’arte." Questo estratto dal frontespizio del catalogo di Sentieri Interrotti esplicita alcuni dei caratteri che accomunano le diverse e spesso per altri versi eterogenee tendenze espressive documentate nella singolare mostra di Bassano, coraggiosa quanto ambiziosa (il titolo, ispirato da una raccolta di scritti di Martin Heidegger, vuol far riferimento ai sentieri tracciati da queste misconosciute correnti artistiche, sentieri simili a quelli che nei boschi a volte sembrano interrompersi e svanire nel nulla, per poi ripresentarsi inaspettatamente alla vista dei viaggiatori). Non mi era mai capitato, in tanti anni di frequentazione di rassegne e festival, di trovare riuniti sotto lo stesso tetto tante rare opere e documenti relativi a fenomeni artistici per cui mi sono a lungo appassionato su libri e cataloghi. Il principale cruccio nei due giorni concitati trascorsi a Bassano è stato proprio quello di non aver potuto trovare il tempo necessario ad osservare e studiare con calma la sontuosa raccolta di dipinti, collage, sculture, assemblaggi, riviste, libri, manifesti, ecc., in buona parte provenienti da collezioni locali (come quella del curatore Luigi Bonotto), sistemati nelle ampie sale fresche di restauro dello storico Palazzo Bonaguro.

Il viaggio in auto da Viareggio del 16/6 è relativamente tranquillo, nonostante l’incombente sciopero degli autotrasportatori. Arrivo a Bassano con Maria Teresa nel primo pomeriggio, dopo breve sosta per uno spuntino nella bella piazza della vicina Marostica. Lasciati i bagagli in albergo, ci rechiamo alla vicina sede espositiva, dove già ci aspettano Piermario Ciani e altri amici. Contrariamente alle mie più cupe previsioni (i pacchi coi materiali per la sezione mail art erano stati ritirati dal corriere solo pochi giorni prima!) lo spazio riservato all’arte postale, metà di un ampio stanzone all’ultimo piano spartito con gli autori di Fluxus, è quasi completamente allestito secondo le mie disposizioni: il lungo tavolo con sopra le 24 calzature smaltate di bianco e i materiali per l’installazione-laboratorio del "piccolo iconoclasta" fa la sua figura, manca solo il computer per la postazione Internet e una parete deve essere completata con selezione di manifesti di mail art (la promessa è di finire il tutto nei giorni successivi, troppo tardi per l’imminente inaugurazione). L’allestimento dei quindici pannelli con campionatura di opere individuali e progetti collettivi è piuttosto spartano, ma in fin dei conti appropriato a materiali volutamente effimeri come quelli della rete postale, ancora non investiti da quell’aura di prezioso reperto "museale" che già permea altri settori della mostra. La mia attenzione viene presto magnetizzata dal contiguo spazio Fluxus (un pannello con francobolli di Watts, Maciunas e cartoline di Ben Vautier e altri funge da anello di congiunzione con la sezione mail art), dove ancora non sono stati sistemati i vetri di protezione: non mi lascio sfuggire l’occasione di osservare a pochi centimetri dal naso reperti resi familiari da tante foto su cataloghi, e non resisto alla tentazione di infilare un dito nelle scatole "a sorpresa" di A-Yo (fortunatamente, nessuno approfitta della confusione per far sparire qualche "giocattolino"!). Anche nelle altre sale fervono i lavori dell’ultima ora, ma chiudendo un occhio sulla mancanza di targhette di identificazione per gran parte delle opere, la mostra è praticamente pronta quando, poco dopo le ore 18, viene presentata in anteprima ad autorità e stampa. Incontri purtroppo molto fugaci si susseguono con vecchie e nuove conoscenze, come Gianni Emilio Simonetti, Roberto Bui, Carlo Romano, Coco Gordon, Pino Boresta, Julien Blaine, Antonio Caronìa, ecc. La sala relativa ai Nomi Multipli, curata dall’amico Piermario, contiene su un unico grande pannello un montaggio di quanto è stato scritto dai media sul "multividuo" Luther Blissett, non-opera riprodotta anche in stampato pieghevole a disposizione dei visitatori. Un piccolo adesivo sul pavimento reca la scritta "MI INCHINO A LUTHER BLISSETT" e, in caratteri più piccoli che costringono chi vuol leggere a chinarsi, "soltanto per vederci più chiaro". Chiacchiere e incontri proseguono nel vicino Palazzo Sturm, per la cena offerta dall’organizzazione a circa duecento fra autorità locali, artisti, critici, curatori, sponsor, collezionisti, giornalisti e vari addetti ai lavori: un ricco buffet dislocato in varie sale e salette su diversi piani, a cui fa seguito l’esecuzione di un brano di John Cage per piano giocattolo e una lotteria (!) per sorteggiare fra i convenuti una trentina di opere grafiche e ceramiche. Mai vinto nulla in vita mia, ma stavolta viene estratto il numero di MariaTeresa, che ritira una bella poesia visuale autografa di Henri Chopin (un buon segno augurale? o un rimborso del destino, visto che alla fine sono stato forse l’unico curatore a pagare l’albergo per se e per la moglie?).

Il giorno dopo, nuovi graditi incontri con amici mailartisti che non rivedevo da anni o che non avevo ancora incontrato di persona (Emilio e Franca Morandi, Giovanni e Renata Strada, Bruno Capatti e Attilio Fortini, Ruggero Maggi, Antonio Sassu e altri ancora). Un rapido giro nelle viuzze della suggestiva cittadina di Bassano per gli ultimi acquisti (due bottiglie di grappa locale da portare a casa, un Pokémon per Giovanni, inchiostro per rinfrescare i tamponi dell’installazione al museo), approfittandone per applicare di nascosto qualche adesivo "psicogeografico" in punti strategici. Quindi, dopo i discorsi introduttivi di prammatica sotto un sole picchiante nel cortile del Palazzo Bonaguro, senza che nessuno noti o lamenti l’assenza della promessa "madrina" Yoko Ono (pare che visiterà nel corso dell’estate la mostra, che comprende una replica in grande formato della sua scacchiera con caselle e pezzi tutti bianchi), le sale vengono ufficialmente aperte al pubblico. Ci spostiamo rapidamente presso la sezione mail art e tutto è pronto per la performance collettiva "(ap)posta per te": indossatto il berretto di ordinanza con logo iconoclasta, in rapida successione timbro con scarpe e stivali i pacchi di buste con materiali mailartistici che l’assistente Emanuela Biancuzzi mi porge, poi affidati a coppie di (ap)postini per essere recapitate nelle buche delle lettere di centinaia di bassanesi. Antonio Caronìa e Giorgio Cantoni si prestano a leggere simultaneamente, nel corso della timbratura, da testi di Heidegger e Kerouac. Il pubblico che transita e si sofferma nella sala pare divertito, anzi molti si appropriano di calzature e tamponi e iniziano a timbrare per proprio conto sui fogli di francobolli-bersaglio messi a disposizione e su qualsiasi altra superficie libera. L’invito al gioco del "tavolo del piccolo iconoclasta" funziona egregiamente: in occasione di una successiva visita al museo, nel pomeriggio, il suono di visitatori impegnati a timbrare si poteva udire già dal piano sottostante! C’è solo il tempo per un rapido spuntino in pizzeria, perché già nel primo pomeriggio prende avvio il calendario di azioni in programma. Viene annullata per motivi imprecisati l’esecuzione della "Danger music" di Gustav Metzger sullo storico Ponte Vecchio (peccato, il titolo prometteva bene). Ci pare di avvertire un po’ di tensione fra gli organizzatori per motivi che non ci interessa approfondire, volano anche parole grosse, ma una volta tanto ci godiamo il programma da "turisti" avendo già assolto tutte le nostre incombenze. Il piccolo palco preparato nella centrale Piazza della Libertà vede susseguirsi una serie di remake di azioni e concerti Fluxus degli anni ’50-’60, alcuni sotto la guida degli stessi autori (Eric Andersen fa duettare giovanissimi studenti di violino con gridolini di orgasmo da colonne sonore porno, Philip Corner e compagna puliscono-smontano un vecchio pianoforte, il pacioso Ben Patterson diverte con la coinvolgente gag della sua musica per "raganelle tla-tla"), altri re-interpretati da performer locali (con effetto teatrale che un po’ ricorda la riproposta di "sintesi" Futuriste). Sotto e lontano dal palco, a livello della strada, si alternano invece le azioni di intonazione più quotidiana dei mailartisti (vedi elenco dettagliato più sotto), del poeta Julien Blaine, che sbraita e si rotola su vernice azzurra ("l’è màt anche questo", sbotta una voce nel pubblico), di Ruggero Maggi (altro mailartista d.o.c.) che elargisce a piene mani da un balcone (s)valuta peruviana, del Collegio Patafisico Vitellianense che gonfia una bizzarra medusa di plastica: tutto quel genere di cose, insomma, che gli abitanti di una tranquilla e rispettabile cittadina del nord Italia si aspettano di veder accadere in piazza il sabato pomeriggio. Gran finale un po’ turbato da problemi tecnici, con la replica di un’azione Gutai che prevede un performer sospeso con funi ad una gru, mentre oscillando dipinge con le mani su un’ampia tela attingendo da barattoli di colore: il vento fa arrotolare la tela anzitempo e il performer rischia costantemente di sbattere sul fianco della gru, respinto e tenuto a freno dall’eroico Renato Carlassara (l’architetto factotum responsabile degli allestimenti), che finisce pure lui coperto di colore (queste cose le sanno fare meglio i giapponesi!). Ancora il tempo di qualche scambio di aneddoti e saluti, uno spuntino all’ombra del vecchio ponte e poi ritorno in albergo. La mattina successiva, rapido ritorno in auto ascoltando Dionne Warwick e Cat Stevens. What’s next, doc?!

SENTIERI INTERROTTI PER LA CITTÀ - Mail Art e Nomi Multipli dentro e fuori programma, annotazioni di P.Ciani e V.Baroni

La giornata inaugurale del 17 giugno 2000 è stata accompagnata da diverse iniziative improvvisate e performance all’aperto. Gli interventi relativi alle sezioni Mail Art e Nomi Multipli sono stati coordinati da Piermario Ciani: per le strade di Bassano si sono (intra)viste azioni di Stickerman e Pino Boresta (Le strade di Stickerman), gruppo Konoba (Konoba Standard Matrix System), Partito del tubo (azione 00), Giovanni e Renata Strada (Chi li ha visti?), Emilio Morandi (Ipertension Plus), Bruno Capatti e Attilio Fortini (Ah!), Debora Vrizzi e Miriam Nonino (Sedotti dall'arte), a cui va aggiunta l’azione collettiva (Ap)posta per te che ha coinvolto immediatamente dopo l’inaugurazione della sede espositiva vari membri del pubblico e tutti i mailartisti presenti.

L’azione di arte postale (segue link di doc. fotografica)

(AP)POSTA PER TE

è stata ideata e realizzata da Vittore Baroni e Piermario Ciani, col contributo di Stickerman, Konoba, Hans Ruedi Fricker, Giovanni & Renata Strada, Guy Bleus, Morandi Conspiracy, Gyorgy Galantai-Artpool, I Santini del Prete, The Sticker Dude, Archivio Cavellini e altri che hanno fornito un sostanzioso quantitativo di loro opere (adesivi, francobolli, banconote d’artista, cartoline, timbri e materiali vari), smistate e inserite assieme ad un biglietto-invito esplicativo in circa 700 buste di cm.10 x 15, affrancate con bolli originali "Poste Iconoclaste-Bassano 2000" e decorate durante l’inaugurazione con i timbri creativi di 24 artisti internazionali applicati sotto i tacchi di scarpe e stivali, parte dell’installazione IL TAVOLO DEL PICCOLO ICONOCLASTA (con opere di 145 artisti da 32 nazioni). Dopo la timbratura da parte dell’officiante podofilo in divisa bianca (vedi immagini jpg 1-2 allegate, foto di G&R Strada), le buste sono state recapitate porta a porta a centinaia di cittadini bassanesi da artisti postali e amici (vedi immagine jpg 3 allegata, foto di G. Strada). Opere di mail art uniche e originali, fatte coi piedi e consegnate a mano da sette squadre di (ap)postini, vestiti in fantasiose uniformi-difformi, che hanno seguito altrettanti sentieri prefissati. 50 buste formato cm. 15 x 21, ciascuna contenente una copia dell’ultimo numero della rivista Arte Postale!, catalogo del progetto Il tavolo del piccolo iconoclasta, sono state anch’esse timbrate e consegnate direttamente nelle mani di visitatori presenti all’azione, con la formula augurale "(ap)posta per te".

Hanno partecipato all'azione: Nel ruolo di officiante timbratore podofilo: Vittore Baroni. Rilettori simultanei: Antonio Caronia (da Martin Heidegger, Strade Interrotte) e Giorgio Cantoni (da Jack Kerouac, Sulla strada). Ufficiale smistatore: Emanuela Biancuzzi. (Ap)postini apparentemente appariscenti: Sentiero n.1 dei Morti: Fulvia Spizzo e gli alunni gemelli. Sentiero n.2 del Ponte Nuovo: Debora Vrizzi e Miriam Nonino. Sentiero n.3 del Castello: Michele Viel e Antonio Franzi. Sentiero n.4 dei Potenti: Pino Boresta e Giorgio Cantoni. Sentiero n.5 delle Poste: Bruno Capatti e Attilio Fortini. Sentiero n.6 del Parco: Emilio e Franca Morandi. Sentiero n.7 dei Malati: Giovanni & Renata Strada. Telefotovoyeurs (reporters): Paola Bristot e Piermario Ciani. Altre azioni in ordine del tutto casuale:

LE STRADE DI STICKERMAN è un detournamento urbano realizzato in collaborazione con Luther Blissett e con le tipiche modalità espressive del nome multiplo Stickerman. Per le vie di Bassano, soprattutto nelle vicinanze di nomi, targhe e segnaletiche stradali, sono stati applicati in gran numero adesivi psicogeografici che indicano strade improbabili e fantasiose: "Strada chiusa per carenza di idee", "Strada chiusa per livori in corso", "Strada aperta ad ogni esperienza", ecc. Hanno partecipato, tra gli altri: Emanuela Biancuzzi, Pino Boresta, Giorgio Cantoni, Piermario Ciani, Konoba, Giovanni & Renata Strada. KONOBA STANDARD MATRIX SYSTEM, diversi adesivi contenenti messaggi criptici sono stati disseminati per Bassano dai membri del gruppo Konoba. Presso la mostra Strade Interrotte è possibile acquistare con spesa simbolica, da un apposito distributore meccanico, una mascherina che serve per decodificare i vari messaggi, con relative istruzioni d’uso.

PARTITO DEL TUBO, "operazione 00". Mentre inappuntabili signore e signori applaudono garbatamente a "remake" di azioni Fluxus, qualcuno "nobilita" serialmente pisciatoi e altri sanitari appiccicandoci adesivi con la spudorata imitazione della duchampiana firma "R. Mutt 1917". Sacralizzarne cento per desacralizzare l'uno.
SEDOTTI DALL’ARTE è un'azione di Debora Vrizzi con la collaborazione di Miriam Nonino. All'interno di Palazzo Bonaguro, le due giovani performer avvicinavano i visitatori per baciarli, lasciando un vistoso segno di rossetto sulle loro guance e consegnando un cartoncino che attestava quanto avvenuto.

CHI LI HA VISTI? Difficilmente i bassanesi potranno dimenticare Giovanni e Renata Strada, una coppia di pensionati vestiti da marinai che hanno vagato per il centro spingendo una carrozzina con dentro un grottesco fantoccio in abiti da generale e altri oggetti strani e giocosi.

IPERTENSION PLUS è stata una seguitissima azione di Emilio Morandi in piazza della Libertà, con distribuzione finale di banconote recanti l’effigie del "padre" della mail art, lo scomparso artista americano Ray Johnson. AH! ART.E-ZINE, Attilio Fortini e Bruno Capatti hanno documentato gli eventi del 17/6 nella veste di foto-teleoperatori per la loro nuovissima rivista web Ah!, visitabile a http://www.dadacasa.supereva.it/ah!

[Bruno ah! inotre compiuto un omaggio allo "spirito" di FLUXUS: vedi link]

HOMAGE A FLUXUS



CATALOGHI E STAMPA - informazioni utili per coloro che non potranno visitare la mostra Le edizioni Derive/Approdi hanno pubblicato nel dicembre 1999 il pre-catalogo della manifestazione Sentieri Interrotti Bassano 2000 - Crisi della rappresentazione e iconoclastia nelle arti dagli anni Cinquanta alla fine del secolo (Autori Vari), con interventi dei curatori e saggi dei responsabili delle diverse sezioni. Il volume di 180 pagine è illustrato con documentazioni fotografiche di performance e ritratti di vari artisti presenti in mostra, il costo è di L. 22.000. In caso di irreperibilità tramite i normali circuiti librari, l’indirizzo dell’editrice è DeriveApprodi Srl, Via Visso 12/14, 00156 Roma, tel 064102974, fax 0641219505, e-mail derive.approdi@libero.it . Il catalogo ufficiale Sentieri Interrotti/Vanished Paths è stato pubblicato nel giugno 2000 dalle edizioni Charta, via della Moscova 27, 20121 Milano, tel 026598098, fax 026598577, e-mail edcharta@tin.it , sito web www.artecontemporanea.com/charta . Il volume consta di 390 pagine di ampio formato, con interventi dei vari curatori e saggi dei responsabili delle diverse sezioni interamente tradotti anche in lingua inglese (ampliati o differenti da quelli inclusi nel pre-catalogo). Il catalogo contiene 339 illustrazioni di cui 92 a colori e costa L. 95.000 (prezzo speciale in mostra, L. 70.000). NOTA per i mailartisti partecipanti al progetto "Il tavolo del piccolo iconoclasta", a cui ho già inviato come documentazione copia omaggio della rivista Arte Postale! n. 82: purtroppo, data la mole e il costo del catalogo di Sentieri Interrotti, non mi è stato possibile ottenere copie gratuite da inviare ai numerosissimi artisti con opere in mostra o riprodotte nel volume. Il catalogo è di oggettivo interesse storico e documentario, particolarmente importante in quanto, per la prima volta nell’ormai lunga storia espositiva dell’arte per corrispondenza, la mail art viene adeguatamente collocata e studiata nell’alveo di una sotterranea tradizione di correnti artistiche utopico-comunitarie, alternative al sistema dell’arte dominante. Un volume quindi indispensabile per la biblioteca di chiunque sia seriamente interessato alla storia della mail art e alle interconnessioni con altre tendenze artistiche radicali di ieri e di oggi. La preparazione del catalogo (e della mostra) hanno rappresentato una inenarrabile odissea di ordini, contrordini, ritardi, contrattempi e rimpalli di competenze, dovuti probabilmente alla complessità nel coordinare un evento di simili proporzioni da parte di uno staff nuovo a esperienze di questo tipo. Alla fine tutto si è risolto (mi pare) nel migliore dei modi, con qualche piccolo neo evidente solo ai diretti interessati. Nel mio caso, sono particolarmente dispiaciuto per la mancata inclusione in catalogo (nonostante le mie disposizioni in proposito e una mia espressa telefonata di raccomandazioni al momento dell’impaginazione) della pagina riproducente vari timbri del progetto originale "Il tavolo del piccolo iconoclasta", nonché di un corretto elenco di TUTTE le opere in mostra (quello inserito in catalogo, non preparato da me, presenta diverse lacune, tra cui l’intera lista dei partecipanti al tavolo dell’iconoclasta). E’ forse destino che anche le più belle rose conservino qualche spina per pungere la mano di chi le coltiva! Le mie più sentite scuse, ma ho fatto tutto quanto in mio potere, a Anna Banana, Keith Bates, Rod Summers, Guy Bleus, Gianni Broi, H.R. Fricker, Antonio Gomez, Tim Mancusi, Henning Mittendorf, Rea Nikonova, Clemente Padin, Gunther Ruch, Rémy Pénard e quanti altri hanno inviato timbri originali… SCONTO SUL CATALOGO PER GLI AUTORI. L’editore Charta praticherà uno sconto speciale del 40% agli autori presenti in catalogo (vedi liste più sotto) che ordineranno una copia contrassegno: il volume costerà quindi L. 57.000 + 10.000 di spese postali, da pagare al postino. L’ordine di Sentieri Interrotti, specificando trattarsi di autore presente nel volume, può essere inoltrato per posta, fax o e-mail alle edizioni Charta, via della Moscova 27, 20121 Milano, fax 026598577, e-mail edcharta@tin.it . L’offerta è valida solo per l’Italia, per ordini dall’estero richiedere la corretta tariffa di spedizione ai contatti sopra riportati. Si prega di non indirizzare richieste del catalogo al sottoscritto (V. Baroni) o alle AAA Edizioni, dato che non disponiamo di copie per la vendita.

Artisti postali con opera riprodotta in catalogo: Endre Tòt, Geza Perneczky, Henryk Bzdok, Damaso Ogaz, Guillermo Deisler, Clemente Padin, The Badge Show (progetto collettivo), Angela & Peter Netmail (+ State of Being), Al Ackerman, Jas W. Felter, BuZ blurr, Anna Banana, Ray Johnson, Buster Cleveland, Pawel Petasz, Guglielmo Achille Cavellini; lavori dal progetto Trax0682-RedNight: Wolfgang Wiggers, Richard H. Kirk, Christoph Machart, Thierry Tillier; lavori dal progetto Memo(random) di Robin Crozier: Teresinka Pereira, Pete Horobin, John Upton, David Hunter; lavori dal progetto di copy art Cornucopia: Dazar-Omahaha, Jean-Pierre Devresse, Mark Pawson, Joseph Semah; pagina collettiva di francobolli per Il tavolo del piccolo iconoclasta: Maria Rizzi, Marcello Diotallevi, Claudio Parentela, Dietmar Vollmer, Pierre Thoma, Emilio Morandi, Dobrica Kamperelic, Gianni Simone, R. & B. Schroer, Henning Mittendorf, Gunther Ruch; sezione a colori: Ryosuke Cohen, pagina collettiva di francobolli Tributo a Elvis, a cura di Ed Varney: Josef Hampl, Bryce Kryspix, Ken Gerberick, Harley, Bill Thomson, Claudine Barbot, Michael Hornsby, Daniel Daligand, Mimi Acosta, Andrea Ovcinnicoff, Ann Rosenberg, Rene Montes, Artur Babiarz, Gerard Barbot, Bill Baker, Lill K.J. Wagner, Adele Ennis, Ocean Varney, Wendy Welch, Jill Huggins, Tom Grothus, Colin Upton; Dogfish, E.F. Higgins III, Robert Rocola, Michael Leigh.

Artisti menzionati nel saggio "It’s a Net, Net, Net, Net, Net World" di Vittore Baroni (vedi allegato 4, file Word-Rich Text Format con inedita versione "veeery long mix", più estesa rispetto a quella usata in catalogo): Robert Filliou, Ray Johnson, Ben Vautier, Robert Watts, Mieko Shiomi, Edgardo-Antonio Vigo, Damaso Ogaz, Clemente Padin, Stewart Home, Lloyd Dunn, Monty Cantsin, Luther Blissett, Ulises Carrión, Henry Flynt, John Held Jr., Anna Banana, Guglielmo Achille Cavellini, György Galàntai, John Evans, A.M. Fine, Richard C, Chuck Welch, Artpool, T.A.M. Archive, Jas Cyberspace. Altri artisti postali menzionati in appendice, all’interno della bibliografia e nella lista dettagliata delle opere esposte: Gianni Broi, Sandra Mizumoto Posey, Enrico Sturani, William S. Wilson, May Wilson, C.D.O. Parma, Carlo Battisti, M.B. Corbett, Bob Kirkman, Andrej Tisma, Chuck Stake, Mp. Anker, Musicmaster, Guy Bleus, Jeffrey Dixon, Steve Smith, Natalie Lamanova, Michel Hosszú, Susan Dworski, Gregory T. Byrd, Michael Hernandez De Luna, Michael Thompson, Rosemary Gahlinger-Beaune, Robert Rehfeldt, Bill Gaglione, Art Naphro, Bakos Zoltan, Michael Gibbs, Paulo Bruscky, Scott Helmes, G. E. Marx Vigo, Rolf Staeck, Lutz Wierszbowski, Gerd Börner, Detlef Kappis, Karla Sachse, Shozo Shimamoto, Wulle Konsumkunst, Ken Saville, Robert Saunders, Johan Van Grinsven, Henryk Gajewski, Nicola Frangione, Umberto Luigi Ronco, Wolfgang Huber, Joki, Hans Ruedi Fricker, Bernd Löbach-Hinweiser, Leonhard Frank Duch, Ko De Jonge, Bartek Nowak, Paul Carter, Jerry Dreva, Ken Friedman, Richard Olson, Plinio Mesciulam, Michael Scott, David Drummond Milne, Angelika Schmidt, Ioan Bunus, Guy Stuckens, Carlo Pittore, Pascal Lenoir, Ferruccio Dragoni, Paul Nicholson, Leavenworth Jackson, Ginny Lloyd, Robin Crozier, Bryn William Iouds, William Xerra, Arpad Toth, José Oliveira, Anna Boschi, Pier Van Dijk, Scarlatina Lust, Ralph Armin, Enrico Piva, Eschenburg, Gerald Jupitter-Larsen, Friedrich Winnes, Antonio Gomez, Bruno Capatti, Gabor Toth, Boris Wanowitch/Monty Cantsin, Teruyuki Tsubouchi, Thomas Kerr e Joel S. Cohen/Ragged Edge Press.

La maggior parte delle recensioni e articoli su Sentieri Interrotti usciti finora sulla stampa nazionale (Gulliver, Carnet, Marie Claire, Il Giornale di Vicenza, Il Piccolo, ecc.) sono stati illustrati con immagini relativi alle sezioni Fluxus (soprattutto la "madrina" Yoko Ono) e Mail Art + Nomi Multipli (la qual cosa non può farci che piacere!).

Saluti e auguri di una felice estate, a risentirci col prossimo bollettino Real Correspondence, che riguarderà il libro di James Warren Felter ARTISTAMPS/FRANCOBOLLI D’ARTISTA in preparazione per AAA Edizioni. Se non volete più ricevere questi messaggi (non più di 2 o 3 l’anno!), è sufficiente inviare una e-mail a baroniv@ats.it con "Basta RC" nel soggetto.

Real Correspondence (english version)

CRISI DELLA RAPPRESENTAZIONE E ICONOCLASTIA NELLE ARTI DAGLI ANNI '50 ALLA FINE DEL SECOLO
Museo di Bassano del Grappa
Manifestazione Internazionale
(16 giugno/20 agosto 2000)

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