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I libri di fdv Fondazione De Ferrari De Ferrari Editore Via Ippolito d’Aste 3/10 Sc Sin. Per
informazioni e richieste: segreteria@deferrari.it tel.:
0105956111 Alice Morse Earle PUNIZIONI CURIOSE nell’America delle origini Si occupava delle questioni
apparentemente marginali in quella maniera che decenni dopo sarebbe stata
definita dalle nostre parti "microstoria". Alice Morse Earle
(Worcester, 27 aprile 1851 – Worcester, 16 febbraio 1911) si concentrò in
particolare sull'America coloniale con lavori che in italiano suonano come
"il sabato nel New England puritano",
"l'infanzia nei giorni coloniali" e "dame
e buone mogli coloniali". Quello sulle punizioni qui tradotto è
probabilmente il suo libro più ricordato. Vi si parla anche dei nasi, delle
orecchie tagliate e delle lingue perforate tutto orribilmente ammesso, ma
specialmente delle elaborate tecnologie di tortura con descrizioni puntuali
fissate del resto nella memoria letteraria. Curious
Punishments of Bygone Days fu pubblicato nel 1896 e, come diceva la stessa
autrice, "saccheggiando documenti giudiziari, libri e vecchi
giornali". Panait Istrati PER AVER AMATO LA TERRA Con
il saggio di Boris Souvarine PANAIT ISTRATI E IL COMUNISMO Uomo
buono a detta di molti, "i suoi sentimenti facevano le veci della
dottrina, l'istinto lo schierava dalla parte dei poveri, degli sfruttati,
delle vittime" diceva l'amico Souvarine di Panait Istrati - pupillo di Romain Rolland - che dalla
parte delle vittime si collocò anche in seguito all'esperienza bolscevica,
della quale apprese la realtà dopo alcuni viaggi in Russia, descrivendo il
carattere tirannico del regime ben prima che quel dio fallisse agli occhi di
Gide e di tutti gli altri. Continuò anche dopo il rientro in Romania sulla
rivista dell'amico Stelescu, già vicino alla
Guardia di Ferro i cui sicari provvidero a massacrarlo con un rituale di
pugnalate in quanto "traditore". Quale "traditore",
nonché come d'uopo, "trockijsta", era
sbeffeggiato dai vecchi compagni, Barbusse in
testa, anche Istrati. Morì nel 1935, "non credo più in nessuna idea, in
nessun partito, in nessun uomo. Sono l'eterno oppositore", lasciò
scritto. Wolf Bruno SENTENZE SATURNINE È
nella natura della sentenza trionfare imponendo il silenzio al lettore che,
al meglio, vi accorda come giusta sanzione un sorriso d’intesa, quando non
liberatorio. Quelle qui raccolte, oltre ad aver deposto ogni nobile velleità
di composizione sociale, rilevando i nostri quarti di nullità, parteggiano
palesemente per quei vizi (con le loro irredimibili servitù) che non
diventeranno mai, per doppia negazione, pubbliche virtù. Coerentemente
frammentario, l’autore, più che orientare i perplessi, confida nel respiro
corto della massima per eludere ogni conseguenza che intralci il solo esito
sperato, il buonumore. Gli importa che dal sedimentarsi delle battute non
risulti l’ennesimo amaro oracolo ad uso di un’umanità diffidente. E laddove
il gioco della lingua smentisce le illusioni del libero arbitrio, il
punteggio finale andrebbe riportato nel registro delle imprese inutili. E
perché non fantasticare, come per le barzellette, che anche queste sentenze
provengano tutte da un non meglio localizzato ufficio che le distilla da
secoli e secoli per finire il sabato su Facebook? Wolf
Bruno è nato nel 1948. Non ha mai fatto niente di significativo salvo
l’essere nato a Genova (e pure in questo ha pochi meriti da rivendicare). Federico Pescetto IL PISTOLERO DELLA PAROLA La
stravagante vita di Alberto Pescetto Un
dadaista cattolico, un borghese aristocratico, un avventuriero perbene, un
ligure sudamericano, uno slavista non accademico, Alberto Pescetto era dotato
prima di tutto di una personalità sopra le righe, quella di un erudito
indefinibile, di un primo della classe sul banco degli asini, di un
intellettuale sfuggito all'intellighenzia, di un protagonista assoluto della
cultura che sembra aver lasciato poche tracce. Un di menticato?
Anche, ma la categoria è troppo affollata, giornalistica,
generica e ingannevole per essere significativa nei suoi riguardi. Che di lui
si sappia poco, e che oggi a parlarcene non sia un letterato pigliatutto ma
il nipote che ne ha custodito la memoria, è in fin dei conti una specie di
postuma sorpresa messa in atto da un provocatore sommo. Federico Pescetto – nato a Santiago de Chile
nel 1952 – ultimo discendente di una vecchia stirpe ligure, accanto alla
professione di medico ospedaliero ha sempre coltivato la “petite
histoire” e le strampalate cronache familiari della sua ardimentosa famiglia. Alphonse Rabbe SUL SUICIDIO e altri scritti dall’Album d'un pessimiste Monarchico passato ai repubblicani, maldisposto nei
confronti di Napoleone, frequentatore dello studio di Jacques Louis David,
duellante che avrebbe optato per il giavellotto anziché per le pistole,
giornalista e fondatore di giornali, dilettante in religioni orientali,
storico, amico di Dumas e Hugo, oppiomane, malaticcio e affetto da sifilide,
Alphonse Rabbe (Riez 1784
- Parigi 1830) diede il suo contributo al romanticismo francese attraverso la
raccolta abbondantemente postuma dell' Album d'un pessimiste (1835)
approntata dagli amici, con prefazione (non memorabile) di Victor Hugo, che
come testo più ampio includeva quello limpidissimo sul suicidio. Ebbe fra i
suoi ammiratori Saint-Beuve e Baudelaire. Non si
dimenticò di lui il Surrealismo e André Breton lo citò alcune volte e sua è
la definizione di Rabbe come "surrealista
nella morte". |
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foglietti
Octave Mirbeau: lo sciopero degli elettori | Philippe Soupault: Escluso. Causa: letteratura! | Cesare Pavese: leggere | Wolf Bruno: Io e Dio | Jules de Gaultier: ragguagli su Combat pour l'individu di Georges Palante | Saki: lo sfondo | Michel Conil Lacoste – Massimo Olmi: Breton versus Waldberg | Ulrike Marie Meinhof: la distruzione di Dresda | Michèle Bernstein: Jorn. Il lungo viaggio | o Gorizia | Ret Marut: non appartengo | Iginio Ugo Tarchetti: la donna | Tristan Tzara: per fare una poesia dadaista | Gabriel Pomerand: discorso di un terrorista | Boris Vian: ecceità della pin-up girl | Jerome françois léonard grosse: Otto Gross ricercato da tutte le polizie | James Luchte: LuXun e Nietzsche | Agostino john Sinadinò: Musica dei due Abissi | Chloe Sugden: Cronologia di Rosaleen Norton | Bazantay - Hélias: Genesi della Banalisi | André Breton: Risposta al “Libértaire” su Céline
biblioego
1Ceccardo Roccatagliata
Ceccardi: dai paesi dell'anarchia | 2Maurizio Torrisi: resuscita il creatore di Fantomas
| 3“Littérature” n.1 (copia anastatica) | 4Domenico Letizia: “La Verità”
| 5Leonard E. Read: io, la matita
| 6Alexander Cohen: merchandising socialista
| 7Giacomo Natta: il cappotto di Campana
|8Pierre Quillard: l’anarchia con la letteratura | 9Salvatore Rotta: per il bicentenario della
Società Economica di Chiavari | 10Marco Ercolani: delirio, parodia,
tragedia. Per Venedikt Erofeev
| 11Henri Roorda: la a parola di Cambronne
| 12James De Meo: costruzione di una
coperta orgonica a 2 strati | 13Giuseppe Antonio Borgese: lettera su Benedetto
Croce (a Giorgio La Piana) | 14(…) un medico immoralista, Bernardo di Mandeville
| 15Harry Elemer Barnes: il revisionismo e la
promozione della pace | 16Fabio Massimo Nicosia: il legislatore originario
(primo
quaderno) |
17Asher
Penn: Jacqueline de Jong: "situazionista dichiarata"
| 18Adolfo Sentore: maldivivere | 19Fabio Massimo Nicosia: il legislatore originario
(secondo
quaderno) |
20Luigi
Corvaglia: dialogo con un venditore d'almanacchi | 21Gian Pietro Lucini: Dio?! | 22Austin Osman Spare: anatema di Zos. il sermone agli ipocriti | 23Joseph Déjaque: abbasso i capi! | 24Paolo Valera: Memorie di Giulio Bonnot raccolte da un "Copain"
| 25J.P. Contamine de Latour: Erik Satie
intimo |
26Alphonse
Allais: Album Primoaprilino
| 27Lorenzo Viani: Ceccardo | 28Hanns Heinz Ewers:
Edgar Allan Poe
| 29
Le DA COSTA Encyclopédique | 30Ernesto Ragazzoni: Versioni da Edgar Poë | 31Omar
Wisyam: quiz Baudrillard
| 32Rodolphe Töpffer:
del
progresso nei suoi rapporti con il
piccolo borghese e con i maestri di scuola | 33Maurice Heine: alle origini del roman
noir francese | 34Giorgio
de Maria: la fine del quotidianismo
| 35Rodolphe Töpffer: Voyage à Gênes | 36D.H.
Lawrence:
Riflessioni sulla morte di un porcospino seguito da Aristocrazia | 37Adelchi
Baratono: Presentazione a “i Canti del Prigioniero” di Alessandro Girinaldi | 38Aldo Palazzeschi: il Controdolore |39Iwan Gilking: Giona | 40Jack Common: libertà della
strada | 41Marco Minoletti: Giuseppe Rensi e la critica del lavoro | 42Luigi
Corvaglia: appunti di geopolitica delle “sette” | 43André
Morellet: il pregiudizio sconfitto
| 44Anonimo: Un Auto-da-Fè in Bologna
(1618) | 45Aleister Crowley: Songs for Italy
posizioni
manifesto per un anarchismo analitico
Wolf Bruno: Fluxus è come pisciare in un violino
TOMATO
Fabio Massimo Nicosia: il dittatore libertario
Marshall
S. Shat: Jan Waclaw Machajski
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internationale
foglio di controcultura grebana